Un giorno in pretura (programma televisivo)

Un giorno in pretura
Logo del programma utilizzato fino alla stagione 2015-2016
PaeseItalia
Anno1985 – in produzione
Generegiudiziario, criminologia
Edizioni37
Puntate628 (al 1º marzo 2024)
Durata65 min
Lingua originaleitaliano
Realizzazione
ConduttoreRoberta Petrelluzzi
IdeatoreAngelo Guglielmi
RegiaRoberta Petrelluzzi
AutoriRoberta Petrelluzzi, Nini Perno (sino al 2011), Tommi Liberti, Antonella Nafra
MontaggioEugenio Landi
Produttore esecutivoFrancesca Ciulla
Rete televisivaRai 3

Un giorno in pretura è un programma televisivo italiano di genere giudiziario e criminologico, in onda su Rai 3 dal 18 gennaio 1988, ideato da Roberta Petrelluzzi, che ne è anche conduttrice e regista, insieme a Nini Perno. È la terza trasmissione più longeva della terza rete Rai dopo il TG3 e Geo. La trasmissione è l'evoluzione del programma In pretura, andato in onda sempre su Rai 3 dal 1985 al 1987.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Gli esordi: storie di giustizia minore in prima serata[modifica | modifica wikitesto]

La trasmissione è l'evoluzione del programma In Pretura, ideato e curato da Nini Perno e Celestino Spada con la collaborazione di Roberta Petrelluzzi, andato in onda per due edizioni, dal 20 novembre 1985 al 27 febbraio 1987, al mercoledì e successivamente al venerdì, alle 19:35 su Rai 3[1][2].

Nelle sue prime edizioni Un giorno in pretura, condotto da Roberta Petrelluzzi e Nini Perno, veniva trasmesso in prima serata ed era molto più incentrato sull'intrattenimento: a parte rari casi in cui trattava un processo per omicidio, la trasmissione prendeva prevalentemente in esame solo processi della cosiddetta giustizia «minore», quali casi di ubriachezza molesta, furti, ricettazioni, rapine, borseggi, risse, liti condominiali, favoreggiamento della prostituzione, maltrattamenti in famiglia, sgarbi tra colleghi di lavoro, controversie legate ad un'eredità o a cause di separazione tra coniugi, guida in stato d'ebbrezza, oltraggi a pubblici ufficiali, possesso e spaccio di droga, atti osceni in luogo pubblico, violazioni di domicilio, il tutto per rendere più chiaro ai telespettatori il funzionamento e l'andamento della giustizia italiana. Il programma rientra in quel genere televisivo che negli anni Novanta prese il nome di Tv verità[3][4][5], che ricomprende titoli come Chi l'ha visto?, Telefono giallo, Ultimo minuto e Forum.

Anni novanta: Tangentopoli, i processi di Mafia e il mostro di Firenze[modifica | modifica wikitesto]

A partire dagli anni novanta ci fu una progressiva virata della trasmissione verso l'approfondimento giornalistico: s'iniziarono infatti a seguire anche processi molto importanti, riguardanti alcuni dei fatti più rilevanti della storia criminale italiana: iniziarono ad essere esaminati dunque procedimenti riguardanti scandali politici, finanziari e sportivi, la criminalità organizzata, il terrorismo, sequestri di persona, crimini di guerra, famosi casi di cronaca nera.

In questo periodo il programma fece registrare record d'ascolti battendo trasmissioni cult della prima serata come Telemike[6] e superando in alcuni casi i 5 milioni di spettatori e il 20% di share[7]. Un giorno in pretura seguì lungamente i processi-chiave della stagione di Tangentopoli, come quello che vide imputato Sergio Cusani per l'affare Enimont. Uno dei primi processi sul sistema tangentizio, quello riguardante l'ex assessore del comune di Milano Walter Armanini, con la presenza in studio dell'allora popolarissimo Antonio Di Pietro, fece registrare addirittura 7.760.000 spettatori[8][9]. Particolare rilievo ebbero altri casi giudiziari, come il Maxiprocesso di Palermo, il processo al capo dei capi di Cosa Nostra Totò Riina, appena arrestato dopo 24 anni di latitanza, quelli per i delitti del mostro di Firenze (a Pietro Pacciani) e de Il Mostro di Foligno (a Luigi Chiatti) e i processi per gli omicidi di Simonetta Cesaroni e Marta Russo. Altri processi-simbolo furono quelli riguardanti l'eccidio delle Fosse Ardeatine (ai danni di Erich Priebke), la strage di Bologna, la Banda della Uno bianca, i sequestri Celadon e Soffiantini, le Bestie di Satana e i delitti del serial killer della Liguria Donato Bilancia e del massacratore del Circeo Angelo Izzo. Quando iniziò a concentrarsi sulla cronaca nera, il programma fu spostato in seconda serata a causa dei contenuti di molti processi, ritenuti non adatti al pubblico della prima serata[10].

Gli anni recenti[modifica | modifica wikitesto]

Negli anni più recenti il programma ha continuato a mantenere i riflettori puntati da una parte sui principali casi di cronaca nera italiana, dall'altra su alcuni processi legati a casi di attualità (come il processo ai componenti delle forze dell'ordine per i fatti del G8 di Genova del 2001 o quello contro l'imprenditore della sanità pugliese Gianpaolo Tarantini per il cosiddetto «affaire bunga bunga», che vedeva coinvolto anche l'allora Presidente del Consiglio dei ministri, Silvio Berlusconi), scandali sportivi (Calciopoli) o legati a personalità di rilievo (tra cui il processo per furto contro Wanna Marchi e la figlia Stefania Nobile e i processi per estorsione contro Fabrizio Corona). Tra i casi di cronaca nera più significativi si ricordano i processi per la strage di Erba, la strage di Castel Volturno (ad opera del clan dei casalesi), gli omicidi di Annalisa Durante e Sarah Scazzi e le morti per brutalità poliziesca di Federico Aldrovandi, Aldo Bianzino, Stefano Cucchi e Giuseppe Uva.

Nel maggio 2018, in occasione del trentennale della messa in onda, torna in prima serata con due speciali, mentre a partire dalla stagione primaverile 2019 torna in prime time in pianta stabile, per poi tornare di nuovo alla seconda serata del sabato nell'autunno 2020.

Ogni stagione del programma è divisa in due cicli: il primo trasmesso nella stagione autunnale, il secondo in quella primaverile-estiva.

Il programma[modifica | modifica wikitesto]

Il programma trasmette la presa diretta dei processi in corso nelle corti di giustizia italiane (in alcuni casi sono stati trasmessi anche processi svoltisi all'estero come quello per la morte di George Floyd o quello sul divorzio tra Johnny Depp ed Amber Heard), senza commenti. Ci sono varie pause in cui vengono mostrate anche le foto delle vittime o le prove dei reati imputati. Gli interventi della presentatrice legano le varie fasi della presa diretta, spiegando al telespettatore le varie fasi del dibattimento, soffermandosi soprattutto su quei punti che altrimenti risulterebbero di difficile comprensione; tale presa diretta, in cui vengono anche ripresi alcuni spezzoni delle arringhe finali dell'accusa, della difesa o delle difese e delle parti civili, si conclude con la lettura della sentenza da parte del giudice.

La presa diretta del dibattimento viene intervallata anche da brevi filmati, narrati da una voce fuori campo, che spiegano meglio le varie dinamiche che hanno portato al processo in corso e che danno anche alcuni cenni biografici dei principali personaggi ivi coinvolti; da alcuni spezzoni di vecchi telegiornali e programmi televisivi che parlavano dei fatti inerenti al processo esaminato e da brevi interviste fatte dalla presentatrice agli stessi protagonisti delle vicende realizzate una volta concluso il processo.

Se un processo è particolarmente importante (per la rilevanza che ha avuto nella cronaca nazionale e nei mass-media), complesso e/o molto lungo nel dibattimento per essere riassunto in una sola puntata, vengono dedicate ad esso più puntate della trasmissione.

In passato il programma prendeva in esame processi ancora in corso, mostrando dunque, settimana per settimana, le udienze più importanti, intervallate e commentate dalla conduttrice anche con vari ospiti in studio, ma in seguito tale formula è stata accantonata per adottare quella attuale.

La sigla del programma fu inizialmente accompagnata dal brano Tutu di Miles Davis, poi da un brano basato sulla colonna sonora del film Van Helsing. Dall'edizione 2016-2017, viene utilizzata di nuovo la musica storica, e cambia il logo del programma, dal colore blu al colore rosso. Dalla stagione primaverile 2019, a seguito del ritorno del programma in prima serata, vengono adottate una nuova veste grafica e una nuova sigla - il brano Senza parole la bocca di Teho Teardo[11] - e anche lo studio viene rinnovato.

Edizioni[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Puntate di Un giorno in pretura.
Edizione Titolo Conduttore Puntate Inizio Fine
In pretura Nini Perno Roberta Petrelluzzi 9 20 novembre 1985 15 gennaio 1986
12 28 novembre 1986 27 febbraio 1987
Un giorno in pretura 23 18 gennaio 1988 20 giugno 1988
41 19 settembre 1988 26 giugno 1989
38 2 ottobre 1989 11 giugno 1990
20 9 ottobre 1990 5 luglio 1991
14 9 ottobre 1991 4 giugno 1992
17 20 novembre 1992 21 maggio 1993
46 30 agosto 1993 6 giugno 1994
10ª 19 4 ottobre 1994 19 luglio 1995
11ª 8 5 settembre 1995 29 aprile 1996
12ª 8 7 aprile 1997 1 dicembre 1997
13ª 10 18 settembre 1998 22 luglio 1999
14ª 7 12 gennaio 2000 10 maggio 2000
15ª 12 25 gennaio 2001 23 maggio 2001
16ª 15 16 aprile 2002 26 luglio 2003
17ª 17 20 settembre 2003 25 marzo 2004
18ª 13 23 ottobre 2004 30 aprile 2005
19ª 13 1 ottobre 2005 15 aprile 2006
20ª 18 23 settembre 2006 24 febbraio 2007
21ª 17 15 settembre 2007 15 marzo 2008
22ª 18 13 settembre 2008 28 marzo 2009
23ª 12 31 ottobre 2009 28 marzo 2010
24ª 23 14 agosto 2010 23 luglio 2011
25ª Roberta Petrelluzzi 17 3 settembre 2011 17 marzo 2012
26ª 19 15 settembre 2012 22 giugno 2013
27ª 17 19 ottobre 2013 7 giugno 2014
28ª 18 25 ottobre 2014 23 maggio 2015
29ª 16 7 novembre 2015 25 giugno 2016
30ª 21 17 settembre 2016 10 giugno 2017
31ª 20 30 settembre 2017 27 maggio 2018
32ª 12 22 settembre 2018 19 maggio 2019
33ª 13 27 ottobre 2019 31 maggio 2020
34ª 16 19 settembre 2020 19 giugno 2021
35ª 19 18 settembre 2021 9 luglio 2022
36ª 17 1º ottobre 2022 24 giugno 2023
37ª 11[12] 7 ottobre 2023

Spin-off del programma[modifica | modifica wikitesto]

Le trame[modifica | modifica wikitesto]

Spin-off andato in onda nel 1989, prima dell'inizio della stagione per un totale di cinque appuntamenti.

Giustizia negata[modifica | modifica wikitesto]

Due puntate speciali, andate in onda nella primavera del 1991[13]

Crimini e misfatti[modifica | modifica wikitesto]

Spin-off andato in onda nell’estate del 1992, per un totale di quattro appuntamenti. Il programma tratta crimini a livello internazionale.

Audience[modifica | modifica wikitesto]

Edizione Rete televisiva Anno Programmazione Collocazione Telespettatori Share
L M M G V S D
Rai 3 1992-1993 prima serata 5.000.000 20%
24ª 2010-2011 seconda serata[14] 1.068.000 9,97%
25ª 2011-2012 698.000 5,79%
26ª 2012-2013 862.000 8,43%
27ª 2013-2014 696.000 7,68%
28ª 2014-2015 701.000 8,12%
29ª 2015-2016 671.000 7,66%
30ª 2016-2017 649.000 7,26%
31ª 2017-2018 588.000 6,22%
32ª 2018-2019 747.000 5,65%
33ª 2019-2020 prima serata[15] 942.000 3,80%
34ª 2020-2021 seconda serata 418.000 5,77%
35ª 2021-2022 324.000 5,14%
36ª 2022-2023
37ª 2023-2024

Premi e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Diffusione nella cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]

Un giorno in pretura è citato da Giorgio Gaber nel brano La strana famiglia[17], presente nello spettacolo e nell'album Il teatro canzone, edito nel 1992. Il programma ha mantenuto nel corso degli anni una costante popolarità, fino al punto da divenire oggetto di parodie (come quelle realizzate nel 1988 da Enrico Montesano e Carlo Verdone nel corso di Fantastico 9[18] e nel 2019 da Luca e Paolo nel programma Quelli che il calcio[19]) e di pagine satiriche curate da fan sui social network (Pagine e gruppi bannati da Meta nel 2024)[20][21]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Programmi Tv (PDF), in L'Unità, 23 novembre 1985, p. 12.
  2. ^ Programmi Tv (PDF), in L'Unità, 7 dicembre 1985, p. 11. URL consultato il 2 dicembre 2019.
  3. ^ Mario Morcellini e Paolo De Nardis, Società e industria culturale in Italia, Meltemi, 1998, p. 135, ISBN 9788886479684.
  4. ^ Sandra Cavicchioli, La tv-verità: da finestra sul mondo e panopticon, Nuova ERI, 1993, pp. 77-83, ISBN 88-397-0815-4, OCLC 879012118. URL consultato il 2 dicembre 2019.
  5. ^ Francione, Fabio. e Ghezzi, Enrico., Marco Melani, il viandante ebbro : scritti, testimonianze, conversazioni, 1. ed, Falsopiano, 2002, p. 123, ISBN 88-87011-49-4, OCLC 52969130. URL consultato il 2 dicembre 2019.
  6. ^ Curzio Maltese, Di Pietro alla tv batte Mike, in La Stampa, Torino, 9 gennaio 1993, p. 1. URL consultato il 19 novembre 2019.
  7. ^ Teleprocesso - Auditel: battuto Scharzenegger, in La Stampa, Torino, 10 gennaio 1993, p. 7. URL consultato il 19 novembre 2019.
  8. ^ Eleonora Martelli, Di Pietro, le mani sull'audience., in L'Unità, 24 febbraio 1993, p. 8.
  9. ^ Emanuelli, Massimo., 50 anni di storia della televisione attraverso la stampa settimanale, Greco & Greco, 2004, p. 470, ISBN 88-7980-346-8, OCLC 56522727. URL consultato il 26 dicembre 2019.
  10. ^ G. Di Chiara, Televisione e dibattimento penale: Esperienze e problemi della pubblicità mediata «tecnologica» in Italia, Il Foro Italiano, 121 (6), 277/278-287/288, 1988.
  11. ^ Senza parole – la bocca – Edizioni e Produzioni Musicali, su edizionimusicali.rai.it. URL consultato il 1º dicembre 2019.
  12. ^ Al 1º marzo 2024.
  13. ^ 24 ore (PDF), in l'Unità, 3 aprile 1991. URL consultato il 20 luglio 2020.
  14. ^ Anche in prima serata nelle stagioni 2017-2018 e 2018-2019.
  15. ^ L'ottava puntata fu trasmessa in seconda serata.
  16. ^ TRIONFA RAITRE CON FAZIO & CO., in la Repubblica, 29 maggio 1994. URL consultato il 7 novembre 2019.
  17. ^ Giorgio Gaber, Sandro Luporini, La Strana Famiglia, su giorgiogaber.it. URL consultato il 28 dicembre 2019.
    «E la fortuna di nonna Piera /

    che ha ucciso l'amante con la lupara /

    ha preso vent'anni in Un giorno in pretura»
  18. ^ Un sacco Verdone - Un giorno in Pretura, su RaiNews.it.
  19. ^ Calcio e Satira - Quelli che il calcio, su RaiPlay.
  20. ^ Giulio Pasqui, Roberta Petrelluzzi a Blogo: "Un giorno in pretura è un affresco della realtà italiana", in Blogo.it, 17 marzo 2018.
  21. ^ Dario Sabaghi, Intervista ai fondatori di 'Non Uscire il Sabato per Vedere Un Giorno In Pretura', in Vice.com, 18 gennaio 2018.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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