Vetralla

Vetralla
comune
Vetralla – Stemma
Vetralla – Bandiera
Vetralla – Veduta
Vetralla – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lazio
Provincia Viterbo
Amministrazione
SindacoSandrino Aquilani (lista civica) dal 4-10-2021
Territorio
Coordinate42°18′38″N 12°04′45″E / 42.310556°N 12.079167°E42.310556; 12.079167 (Vetralla)
Altitudine300 m s.l.m.
Superficie113,77 km²
Abitanti13 361[1] (31-12-2023)
Densità117,44 ab./km²
FrazioniCinelli, Cura di Vetralla, Giardino, La Botte, Le Dogane, Le Valli, Madonna del Ponte, Mazzacotto, Mazzocchio Alto, Mazzocchio Basso, Pian di San Martino, Pietrara, Sant'Angelo, Tre Croci
Comuni confinantiBarbarano Romano, Blera, Capranica, Caprarola, Monte Romano, Ronciglione, Villa San Giovanni in Tuscia, Viterbo
Altre informazioni
Cod. postale01019
Prefisso0761
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT056057
Cod. catastaleL814
TargaVT
Cl. sismicazona 2B (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona D, 1 953 GG[3]
Nome abitantivetrallesi
Patronosant'Ippolito
Giorno festivo13 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Vetralla
Vetralla
Vetralla – Mappa
Vetralla – Mappa
Posizione del comune di Vetralla nella provincia di Viterbo
Sito istituzionale

Vetralla è un comune italiano di 13 361 abitanti della provincia di Viterbo nel Lazio.

Palazzo Comunale
Palazzo Franciosoni
Vicolo del centro storico

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Vetralla si trova sul versante occidentale dei Monti Cimini, nelle vicinanze del cratere vulcanico che ha dato origine al lago di Vico. Sul territorio comunale si erge il monte Fogliano.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Classificazione climatica: zona D, 1953 GR/G

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome si ritiene derivi dal latino Vetus aula (Antico luogo) o da Vetus alia (altra città (sottinteso) vecchia con riferimento a Viterbo (Vetus urbs). La posizione di Vetralla, dominante e facilmente fortificabile, nel cuore del territorio degli Etruschi è stata occupata con continuità a partire dall'Alto Medioevo. In epoca romana sulla via Cassia a circa due km dagli insediamenti medioevali era presente una stazione della posta; tuttora nei pressi di Santa Maria di Forcassi sono presenti alcuni muri e parte della pavimentazione del Forum Cassii romano. Nel tardo impero la popolazione, ridotta numericamente, si spostò nell'attuale posizione più facilmente difendibile. La piccola fortezza venne incorporata nei possedimenti papali fin dalla loro origine storica grazie alla Donazione di Sutri (728) effettuata dal re longobardo Liutprando a favore del Papa Gregorio II; tra gli anni 1110 e 1134 fu sotto il dominio dei signori di Viterbo.

Dal 1145 il Papa Eugenio III si installò a Vetralla per sfuggire alla violenza e alle lotte intestine di Roma; da qui indisse la seconda crociata con la bolla Quantum praedecessores. Il territorio fu a lungo conteso tra i Papi e i signori di Viterbo e, ancora oggi a titolo commemorativo il sindaco di Vetralla nella cerimonia dello Sposalizio dell'albero riafferma i diritti del comune sul controllo di Monte Fogliano. Questo feudo fu assegnato nei secoli a varie famiglie nobiliari legate al papato: per primi gli Orsini, poi i prefetti di Vico fino al 1435 quando l'ultimo signore, Giacomo di Vico, fu rimosso dal Cardinale Giovanni Vitelleschi, imprigionato nella fortezza di Soriano e decapitato. Vetralla passò poi al cardinale Giovanni Borgia (1474), a Lorenzo Cybo (1529), e al cardinale Alessandro Farnese nel 1534. Vetralla fu testimone di episodi della Campagna garibaldina del 1867.

Presso Vetralla, durante la Seconda guerra mondiale, si trovava il terzo campo di concentramento più grande in Italia.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Facciata della chiesa di San Pietro a Vetralla
  • Chiesa di San Pietro (1334)
  • Chiesa di San Francesco[4][5]
  • Chiesa di Sant'Angelo
  • Chiesa di Santa Maria
  • Monastero Regina Pacis
  • Chiesa di Sant'Antonio Abate

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Siti archeologici[modifica | modifica wikitesto]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[6]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

Musei[modifica | modifica wikitesto]

Musica[modifica | modifica wikitesto]

A Vetralla opera il Complesso Bandistico Ottavio Pistella, costituito nel 1853.[senza fonte]

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito la tabella storica elaborata dall'Istat a tema unità locali, intesa come numero di imprese attive, ed addetti, intesi come numero addetti delle unità locali delle imprese attive (valori medi annui).[7]

2015 2014 2013
Numero imprese attive % Provinciale Imprese attive % Regionale Imprese attive Numero addetti % Provinciale Addetti % Regionale Addetti Numero imprese attive Numero addetti Numero imprese attive Numero addetti
Vetralla 849 3,63% 0,19% 1.992 3,35% 0,13% 840 2.004 865 2.124
Viterbo 23.371 5,13% 59.399 3,86% 23.658 59.741 24.131 61.493
Lazio 455.591 1.539.359 457.686 1.510.459 464.094 1.525.471

Nel 2015 le 849 imprese operanti nel territorio comunale, che rappresentavano il 3,63% del totale provinciale (23.371 imprese attive), hanno occupato 1.992 addetti, il 3,35% del dato provinciale (59.399 addetti); in media, ogni impresa nel 2015 ha occupato due persone (2,35).

Artigianato[modifica | modifica wikitesto]

Tra le attività economiche più tradizionali, diffuse e rinomate vi sono quelle artigianali, come l'arte della ceramica e della terracotta.[8]

Vetralla ha una lunga tradizione di lavorazione della ceramica.

Quest’ultima è un materiale ricavato dai vetrallesi nei pressi del Monte Panese, in grotte scavate nel tufo.

Veniva raccolta con le ceste e portate nei laboratori con l’aiuto degli asini.

L’argilla, una volta raccolta e portata nelle grotte o negli scantinati, viene triturata e raffinata, poi mescolata con l’acqua in modo tale da renderla più facilmente malleabile e modellabile.

Viene anche chiamata “ceramica rossa” a causa del colore rossastro che si ottiene dall’impasto. Una volta resa morbida l’argilla si pone sul tornio, una macchina per la lavorazione della creta, che muove l’artigiano con i piedi e piano piano l’argilla viene modellata.

Questa lavorazione e raffinazione del materiale avveniva nelle botteghe e nelle fornaci di ogni artigiano che si trovavano quasi tutte lungo Via dei Pilari, dove l’ultima rimasta attiva fino ai primi anni del 2000 è quella “di Checco Lallo”.

Gli artigiani che lavoravano l’argilla sono conosciuti come i “pignattari”. Si parla dell’“arte dei pignattari” cioè il modo di produrre ceramica usando una speciale argilla che si trova solo in questo territorio. Un’arte questa che è stata tramandata di padre in figlio e di generazione in generazione. Sono molti gli oggetti che si possono ricavare da queste lavorazioni come ad esempio: piatti, brocche e oggetti vari anche per uso alimentare, non solo, anche oggetti più rifiniti e di effetto come possono essere dei vasi decorati.

Una volta creato l’oggetto di argilla viene pulito e solitamente decorato con il ramoscello di ulivo, simbolo caratteristico di Vetralla.[9][10][11]

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Vetralla è collegata dalla Strada Statale 2 via Cassia, che in gran parte ripete il tracciato della via consolare romana.

Da Vetralla inizia la strada denominata Strada Statale 1 bis Via Aurelia che collega ad occidente verso il Mar Tirreno all'altezza di Tarquinia e all'A12.

Tramite la Strada Provinciale 41 Blerana è collegata a Blera e tramite la strada provinciale 80 Monte Fogliano a San Martino al Cimino.

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

Inoltre è collegata dalla ferrovia regionale FL3 Ferrovia Roma-Capranica-Viterbo. Questa linea effettua, nel Comune di Vetralla, due fermate: la stazione principale, che si trova nella frazione di Cura lungo la Cassia, dove fermano tutti i treni in entrambe le direzioni, e la stazione di Tre Croci, nella omonima frazione, sebbene in quest'ultima fermi un numero molto limitato di treni.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1927, a seguito del riordino delle circoscrizioni provinciali stabilito dal regio decreto n. 1 del 2 gennaio 1927, per volontà del governo fascista, quando venne istituita la provincia di Viterbo, Vetralla passò dalla provincia di Roma a quella di Viterbo.

Altre informazioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Nel periodo precedente alle due guerre mondiali (dal 1900 al 1939) erano molto diffusi due sport: l'uomo cavallo e il gioco del ruzzolone.

Il primo prende il nome dallo sportivo Domenico Baghini (26 gennaio 1867 – 6 settembre 1943). Baghini era un podista con una resistenza fisica poco comune. Rincorreva vitelli e mucche per ore senza stancarsi e per questo decise di sfidare un qualcosa che superasse sia l’uomo sia gli animali e così sfidò una locomotiva. Infatti partirono dalla stazione di Vetralla con arrivo previsto a Vico Matrino, un percorso lungo all’incirca quattro chilometri e mezzo e Baghini vinse la gara. Per onorare questo grande sportivo è stata creata una manifestazione sportiva di atletica leggera chiamata “trofeo dell’uomo cavallo”.

Il gioco del ruzzolone invece consisteva nel lancio della ruzzola che poteva essere di legno oppure di formaggio; veniva eseguito da uomini ma allo stesso tempo partecipavano anche i ragazzi con il compito di andare a riprendere la ruzzola e nel caso in cui era fatta di formaggio se la mangiavano.

Tra il 1924 e il 1927 cominciavano ad istituirsi delle piccole società sportive riservate ai giovani.

Lo sport preferito e più diffuso era l'atletica e venivano organizzate gare tra le varie società sportive che avevano luogo nelle strade periferiche del paese in mancanza di un vero e proprio campo sportivo.

Nel 1928 le varie società si incorporarono per dar vita all’Associazione Sportiva Vetralla radunandosi a S. Angelo.

La prima vera gara avvenne nel 1928 al primo campionato di atletica leggera a Viterbo e anche qui, in mancanza di un vero e proprio campo sportivo, si svolse a Prato Giardino.

Addirittura i vetrallesi in quella prima gara vinsero la coppa.

Dopo l’atletica lo sport più diffuso fu l'ippica. Anche per questo sport fu creata una società all’ippodromo “S. Giorgio” dove ogni domenica si svolgevano delle gare e delle competizioni con cavalli purosangue provenienti anche da province diverse.

In quel periodo si diffuse anche il calcio. Le partite di calcio venivano giocate in un prato privato ancora a causa della mancanza di un vero e proprio campo sportivo.

Una volta terminata la stagione dedicata all’ippica, il campo dedicato fu trasformato nel “Polisportivo Giovinezza”, il primo nel paese di Vetralla che ospitava un campo da calcio, una pista di atletica e una podistica.

Il Polisportivo accolse anche una gara ciclistica molto importante, a livello nazionale e internazionale.

Le prime partite di calcio al Polisportivo erano delle amichevoli con squadre dei paesi limitrofi.[12]

Ci sono svariati campi sportivi come il “Goffredo Raparelli” situato nella Villa comunale Pietro Canonica, il “San Paolo” a Cura, l’“Eros Bolzoni” a Tre Croci e il “Luigi Nagni” a La Botte.

Calcio

  • ASD 1928 Vetralla
  • Cura Calcio

Atletica leggera[modifica | modifica wikitesto]

  • ASD Atletica Vetralla.[13]

Pallavolo

  • Polisportiva Vetralla Blera

FootGolf[modifica | modifica wikitesto]

  • ASD Vetralla FootGolf

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Medioevo.org
  5. ^ Chiesa di San Francesco a Vetralla, su suisentieridellostupore.com. URL consultato il 22 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2019).
  6. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  7. ^ Atlante Statistico dei comuni dell'Istat, su asc.istat.it. URL consultato il 22 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 14 gennaio 2020).
  8. ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 2, Roma, A.C.I., 1985, p. 19.
  9. ^ Vetralla, alla riscoperta dell'antica arte dei pignattari, su Il Viterbese, 18 settembre 2018. URL consultato il 6 gennaio 2021.
  10. ^ Giovanni Bosi, La tradizione dei pignattari che deriva dai figuli etruschi: a Vetralla si rimette mano alla ceramica rossa, su turismoitalianews.it. URL consultato il 6 gennaio 2021.
  11. ^ F. Mascherucci, A. Brescia, M. De Cesaris, Vetralla. Foto di mezzo secolo e curiosità dell'epoca.
  12. ^ F. Mascherucci,A. Brescia, M. De Cesaris, Vetralla. Foto di mezzo secolo e curiosità dell'epoca.
  13. ^ La società sul sito della Fidal (funzione cerca sulla mappa)

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Serena Dainotto, Storia locale e problemi bibliografici: il caso di Vetralla, in Studi Vetrallesi, 1, gennaio/giugno 1998
  • M. L. Mocellin, Le grotte di Vetralla. Analisi storica e ipotesi progettuale di riuso, in Studi Vetrallesi, 2, luglio/dicembre 1998
  • Donato Tamblé, Le antiche pavimentazioni nello Stato Pontificio fra tutela e abusi: un caso vetrallese, in Studi Vetrallesi, 3, gennaio/giugno 1999
  • G. Delogu, Il Casale di Campo Giordano a Vetralla, in Studi Vetrallesi, 3, gennaio/giugno 1999
  • Carlo Tedeschi, Graffiti di Vetralla e del suo territorio, in Studi Vetrallesi, 5, gennaio/giugno 2000
  • G. Delogu, Gli inventari di Palazzo Brugiotti a Vetralla del 1658 e del 1795, in Studi Vetrallesi, 5, gennaio/giugno 2000
  • Stefania Fieno, Il paesaggio storico di Vetralla, analisi e progetto di parco suburbano, in Studi Vetrallesi, 5, gennaio/giugno 2000
  • M. Eichberg, P. Pontani, A. Ranaldi, Documenti sulle pavimentazioni storiche di Vetralla, in Studi Vetrallesi, 6, luglio/dicembre 2000
  • Marco Proietti, Vedute di Vetralla, in Studi Vetrallesi, 6, luglio/dicembre 2000
  • N. Cignini, Il territorio di Vetralla nell'antichità, in Studi Vetrallesi, 7, gennaio/giugno 2001
  • Mary Jane Cryan,Vetralla: the english connection. Un frammento ritrovato di storia vetrallese, Vetralla 2001
  • Giovanni Cigalino, La piazza e il Duomo di Vetralla, (Quaderni di Vetralla 1), Vetralla 2001
  • Renzo Roda, Un vetrallese poco conosciuto e forse scomodo, in Studi Vetrallesi, 8, luglio/dicembre 2001
  • Giuliana Petroni e Valeria Santangelo, Il centro storico di Vetralla. Gli abitanti le case nel Catasto Gregoriano (1819), (Quaderni di Vetralla 2), Vetralla 2001
  • Stefania Fieno, Il paesaggio storico di Vetralla: analisi e progetto di recupero ambientale, in Studi Vetrallesi, 9, gennaio/giugno 2002
  • Vetralla Città d'Arte (a cura di), Ricette vetrallesi, (Guide 1), Vetralla 2002
  • Renzo Roda, San Biagio a Vetralla: una chiesa di importanza storica scomparsa dalla memoria, in Studi Vetrallesi, 11, gennaio/giugno 2003
  • Enrico Guidoni, Vetralla nella poesia, un patrimonio di armonie e contrasti, (Quaderni di Vetralla 4), Vetralla 2004
  • Gabriella Norcia, Fiabe e filastrocche Vetrallesi, (Guide 5), Vetralla 2005
  • Simone Lupattelli, L'affresco absidale cinquecentesco in S. Antonio Abate a Vetralla. Considerazioni sui costumi, in Studi Vetrallesi, 15, 2006
  • Andrea Natali, La vita quotidiana a Vetralla nei primi anni dell'800, (Quaderni di Vetralla 5), Vetralla 2007
  • Andrea Scriattoli, Giuseppe Fabbri Vetralla: Pagine di storia municipale e cittadina da documenti di archivio 1971 - 361 pagine
  • Crispino Grispini, Vetralla nella storia dei papi, 1973
  • Francesco Paolocci, Andrea Scriattoli Notizie e documenti relativi alla storia di Vetralla, 1907

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Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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