Videogioco educativo

Un'immagine di Opera Fatal, un videogioco educativo

Un videogioco educativo (chiamati anche edugame dall'inglese) è un videogioco che tratta intenzionalmente temi educativi. Non si tratta di un genere in senso stretto, in quanto videogiochi di ogni genere potrebbero avere contenuti educativi[1]. Videogiochi di questo tipo vengono talvolta utilizzati per scopi didattici e per le moderne metodologie dell'insegnamento[2][3][4].

Esempi[modifica | modifica wikitesto]

Esempi dell’utilizzo dei videogiochi nell'ambito didattico-educativo:

  • La serie Democracy, (simulazione politica) infatti in America, alcune scuole lo hanno integrato a corsi di studio di economia o di scienze politiche.
  • Global Confict: Palestine, un gioco che divulga il conflitto in Palestina.
  • Food Force, gioco sviluppato dalla WFP (United Nations World Food Programme) per educare alla gente il problema della fame del mondo e del lavoro della WFP per impedirlo.
  • Mavis Beacon Teaches Typing e The Typing of the Dead, giochi usati da molte scuole per migliorare l’abilità di battitura sulla tastiera.
  • President Forever 2008, gioco strategico politico che simula le elezioni presidenziali statunitensi.
  • CyberCIEGE, gioco progettato per insegnare concetti sulla sicurezza della rete.
  • CIA - Cervelli In Azione, gioco progettato per insegnare ai bambini delle elementari le materie di studio quali italiano, geografia, inglese, matematica, informatica e scienze[5]. Edito da De Agostini.

Indagini[modifica | modifica wikitesto]

Un'indagine del 2006, riguardante l’utilizzo dei videogiochi in ambito didattico è stata fatta dalla Electronic Arts nel Regno Unito[6]: Il campione analizzato era formato da 100 insegnanti e più di 2300 studenti di scuola primaria e secondaria e secondo questa indagine Il 59% degli insegnanti ha confermato che utilizzerebbero volentieri alcuni videogiochi commerciali per completare la strategia didattica, Il 62% degli studenti hanno condiviso questa opinione; però è anche vero che il 70% del corpo insegnante ha espresso preoccupazioni sulla possibilità che il gioco possa stimolare comportamenti anti-sociali[6]. Il 30% dei ragazzi, invece, è convinto che l'intrattenimento videoludico possa alimentare l'indole violenta e aggressiva[6].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) David Thomas, Kyle Orland e Scott Steinberg, educational games, in The Videogame Style Guide and Reference Manual, Power Play Publishing, 2007, p. 26, ISBN 978-1-4303-1305-2.
  2. ^ Videogiochi, didattica, storia (PDF), su La Storia. URL consultato il 16 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2006).
  3. ^ Luigi Gaudio, Videogiochi e didattica, su atuttascuola.it, 27 gennaio 2019. URL consultato il 16 novembre 2020.
  4. ^ Michele Pintaudi, Videogiochi ed educazione: un’integrazione sempre più possibile?, su Tom's Hardware Italia, 8 marzo 2019. URL consultato il 16 novembre 2020.
  5. ^ Cervelli in azione, su deagostiniedicola.it, De Agostini. URL consultato il 16 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 29 marzo 2007).
  6. ^ a b c Dario D'Elia, Videogiochi a scuola, una sinergia che funziona, su apogeonline.com, Apogeo, 6 ottobre 2006. URL consultato il 16 novembre 2020.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Videogiochi: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di videogiochi