Visconti di Pisa

Visconti di Pisa
Stato Repubblica di Pisa

Giudicato di Gallura

Titoli
Fondatore
Ultimo sovranoNino Visconti
Data di fondazione1207: matrimonio di Lamberto con la giudicessa Elena di Gallura
Data di estinzione1296: morte di Nino Visconti e occupazione pisana
EtniaItaliana
Rami cadettiVisconti di Bozzano

I Visconti di Pisa, noti pure come Visconti di Gallura, furono un'antica famiglia magnatizia della città toscana (dove ebbero ricchi possedimenti), appartenente alla fazione guelfa, quasi sempre in contrapposizione ai ghibellini Della Gherardesca.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La casata dei Visconti di Pisa ebbe particolare rilevanza durante il secolo XIII, quando diversi suoi esponenti si misero in luce nella storia della repubblica di Pisa e della Sardegna; in particolare alcuni membri della stirpe ottennero il governo del giudicato di Gallura (1207-1296) e il titolo di giudici, quando Lamberto riuscì a sposare, nel 1207, la giudicessa Elena, ultima dei Lacon-Gunale.[2]

Più tardi il giudice Giovanni Visconti (1238-1275) contrasse matrimonio con una figlia del conte Ugolino della Gherardesca, per cui le due famiglie, un tempo rivali, si coalizzarono contro il comune di Pisa che mirava ad impadronirsi dei territori sardi. Esiliato dalla città si accordò con il suocero per tutelare i comuni interessi nell'isola. Stipulò segreti accordi con Firenze, ma le accese proteste del popolo causarono l'imprigionamento di Ugolino e la cacciata dei Visconti da Pisa. Suo figlio Nino, ricordato da Dante, proseguì la politica paterna alleandosi con le città guelfe e costituendo una lega contro Pisa. La sua scomparsa, nel 1296, segnò la fine di ogni dominio visconteo in Toscana e Sardegna: sua figlia Giovanna fu solo giudicessa titolare e, ultima della famiglia, morì nel 1339, dopo aver ceduto i suoi diritti ai Visconti di Milano.[3]

Gli ultimi Visconti trascorsero lunghi periodi a Civita, "capitale" del giudicato, risiedendo nel palazzo cittadino e nei vicini castelli. Scelsero la chiesa pisana di san Francesco, dove si trova anche la tomba del conte Ugolino, come luogo di sepoltura.[4]

Tra i membri della famiglia si ricordano:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Giagheddu, p. 10
  2. ^ Petrucci, p. 25
  3. ^ Tamponi, p.230
  4. ^ Petrucci, p. 98
  5. ^ Tamponi, p. 227

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Michele Cecchi Torriani, Il Canto VIII del Purgatorio ed i Visconti di Pisa, Firenze 1964.
  • Lucia Giagheddu, Il Giudicato di Gallura e le sue relazioni con Pisa, Siena 1919.
  • Paolo Pacca, I Visconti, Mondadori, Milano 1972.
  • Dionigi Panedda, Il giudicato di Gallura, Sassari 1977.
  • Sandro Petrucci, Re in Sardegna, a Pisa cittadini. Bologna 1988.
  • Michele Tamponi, Nino Visconti di Gallura, Roma 2010.
  • Visconti, in Enciclopedia dantesca, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1970.
  • Visconti, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]