Waldemar Pabst

Waldemar Pabst
NascitaBerlino, 24 dicembre 1880
MorteDüsseldorf, 29 maggio 1970
Dati militari
Paese servitoBandiera della Germania Impero tedesco
Bandiera della Germania Repubblica di Weimar
Bandiera della Germania Germania nazista
Forza armataDeutsches Heer (1871-1919)
Reichswehr
GuerrePrima guerra mondiale
Rivoluzione di novembre
Putsch di Kapp
CampagneFronte occidentale (1914-1918)
Rivolta spartachista
BattaglieBattaglia di Verdun
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Ernst Julius Waldemar Pabst (Berlino, 24 dicembre 1880Düsseldorf, 29 maggio 1970[1]) è stato un ufficiale e attivista tedesco.[2]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo aver combattuto al fronte occidentale durante la prima guerra mondiale e ricoperto alti incarichi militari, fu coinvolto nell'omicidio dei rivoluzionari tedeschi Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht nel 1919.[3][4] Nel 1920 partecipò al golpe fallito di Wolfgang Kapp.[2]

Negli anni venti funse come mediatore tra la Reichswehr, l'industria degli armamenti e varie organizzazioni politiche di destra. In Austria iniziò una collaborazione con l'industriale Fritz Mandl e fu parte della guida del gruppo militante Heimwehr, che combatteva contro la democrazia austriaca e la sinistra.

Papst inoltre ebbe contatti con l'Italia fascista.[5] Si definiva un conservatore di destra e espresse apprezzamento per il fascismo italiano, ma si tenne lontano dal nazismo tedesco.[5] Nel 1934 venne arrestato per un breve tempo durante la notte dei lunghi coltelli.[2] Negli anni '30 continuò la sua carriera come trafficante d'armi internazionale.

Dopo il 1940 si trasferì in Svizzera[6], dove ebbe contatti con l'agente dell'Office of Strategic Services Allen Welsh Dulles, che sarebbe poi diventato capo della CIA negli anni '50. Nel 1955 Papst ritornò nella Germania Ovest[1], continuando a vendere armi. In questo periodo fu simpatizzante del Partito Nazionaldemocratico di Germania di estrema destra.[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (DE) Kurzbiographien der Personen in den "Akten der Reichskanzlei, Weimarer Republik", su bundesarchiv.de. URL consultato il 26 dicembre 2021.
  2. ^ a b c (DE) Deutsche Biographie, Pabst, Waldemar - Deutsche Biographie, su deutsche-biographie.de. URL consultato il 26 dicembre 2021.
  3. ^ (DE) »ICH LIES ROSA LUXEMBURG RICHTEN«, in Der Spiegel, 17 aprile 1962. URL consultato il 26 dicembre 2021.
  4. ^ ZEIT ONLINE | Lesen Sie zeit.de mit Werbung oder im PUR-Abo. Sie haben die Wahl., su zeit.de. URL consultato il 26 dicembre 2021.
  5. ^ a b Manfred Wichmann, Waldemar Pabst und die Gesellschaft zum Studium des Faschismus 1931–1934, Edition Organon, 2013, ISBN 978-3-931034-15-3. URL consultato il 26 dicembre 2021.
  6. ^ Asyl für einen Nazi-Verbrecher, su nzz.ch.
  7. ^ (EN) The Man Who Murdered Rosa Luxemburg, su jacobinmag.com. URL consultato il 26 dicembre 2021.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN64948163 · ISNI (EN0000 0000 7263 5292 · LCCN (ENnb2007022186 · GND (DE124749372 · WorldCat Identities (ENlccn-nb2007022186