Xeno

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Xeno
   

54
Xe
 
               
               
                                   
                                   
                                                               
                                                               
   

iodio ← xeno → cesio

Aspetto
Aspetto dell'elemento
Aspetto dell'elemento
incolore, emissioni di luce azzurra
Linea spettrale
Linea spettrale dell'elemento
Linea spettrale dell'elemento
Generalità
Nome, simbolo, numero atomicoxeno, Xe, 54
Seriegas nobili
Gruppo, periodo, blocco18 (VIIIA), 5, p
Densità5,9 kg/m³ (a 273 K)
Configurazione elettronica
Configurazione elettronica
Configurazione elettronica
Termine spettroscopico1S0
Proprietà atomiche
Peso atomico131,293
Raggio covalente130 pm
Raggio di van der Waals216 pm
Configurazione elettronica[Kr]4d10 5s2 5p6
e per livello energetico2, 8, 18, 18, 8
Stati di ossidazione0, 1, 2, 4, 6, 8
Struttura cristallinacubica a facce centrate
Proprietà fisiche
Stato della materiagas (non magnetico)
Punto di fusione161,4 K (−111,7 °C)
Punto di ebollizione165,1 K (−108,0 °C)
Punto critico15,85 °C a 5,841 MPa
Volume molare35,92×10−3 /mol
Entalpia di vaporizzazione12,636 kJ/mol
Calore di fusione2,297 kJ/mol
Velocità del suono1090 m/s a 25 °C
Altre proprietà
Numero CAS7440-63-3
Elettronegatività2,6 (scala di Pauling)
Calore specifico158 J/(kg·K)
Conducibilità elettricanessun dato
Conducibilità termica0,00569 W/(m·K)
Energia di prima ionizzazione1 170,4 kJ/mol
Energia di seconda ionizzazione2 046,4 kJ/mol
Energia di terza ionizzazione3 099,4 kJ/mol
Isotopi più stabili
isoNATDDMDEDP
124Xe0,1% 1,8×1022 anni[1]ε ε 124Te
125Xesintetico 16,9 oreε1,652125I
126Xe0,09% Xe è stabile con 72 neutroni
127Xesintetico 36,4 giorniε0,662127I
128Xe1,91% Xe è stabile con 74 neutroni
129Xe26,4% Xe è stabile con 75 neutroni
130Xe4,07% Xe è stabile con 76 neutroni
131Xe21,2% Xe è stabile con 77 neutroni
132Xe26,9% Xe è stabile con 78 neutroni
133Xesintetico 5,243 giorniβ0,427133Cs
134Xe10,4% Xe è stabile con 80 neutroni
135Xesintetico 9,10 oreβ1,16135Cs
136Xe8,9% 2,36×1021 anniββ 136Ba
iso: isotopo
NA: abbondanza in natura
TD: tempo di dimezzamento
DM: modalità di decadimento
DE: energia di decadimento in MeV
DP: prodotto del decadimento

Lo xenon o xeno (dal greco ξένον "xénon", significato: straniero)[2] è l'elemento chimico di numero atomico 54 e il suo simbolo è Xe. È un gas nobile incolore, inodore e molto pesante; si trova in tracce nell'atmosfera terrestre ed è stato il primo gas nobile di cui si siano mai sintetizzati dei composti.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Lo xenon appartiene al gruppo dei cosiddetti gas nobili ed è normalmente considerato un elemento a valenza zero, che non forma quindi composti in condizioni ordinarie.

Eccitato da una scarica elettrica, lo xeno produce una luce azzurra; questo fenomeno è sfruttato nella produzione di lampade.

A pressioni elevatissime (dell'ordine delle decine di gigapascal) lo xeno esiste allo stato metallico.[3]

Con l'acqua lo xenon può formare dei clatrati, ossia dei sistemi in cui gli atomi di xeno sono fisicamente intrappolati all'interno del reticolo cristallino dell'acqua, benché non siano in alcun modo legati chimicamente ad essa.

Questo gas è famoso e principalmente usato per la realizzazione di lampade e dispositivi luminosi: lampade flash allo xeno per la fotografia, luci stroboscopiche, sorgenti di eccitazione per laser, lampade battericide e per dermatologia, lampade per l'illuminazione automobilistica; ormai tutte le lampade utilizzate per proiezioni cinematografiche utilizzano questo gas.

Le lampade ad arco di xeno ad alta pressione hanno una temperatura di colore simile a quella della luce solare, sono inoltre una fonte di luce ultravioletta a corta lunghezza d'onda e di radiazione nel vicino infrarosso.

Tra gli altri usi dello xeno si annoverano:

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo xenon fu individuato nel 1898 in Inghilterra da William Ramsay e Morris Travers nel residuo ottenuto per evaporazione parziale dell'aria liquida.

Il suo nome (dal greco xenon, straniero o forestiero)[2] è stato dato perché la sua presenza nell'aria atmosferica aveva una concentrazione di 8×10−8 (0,0000008%) in volume, quindi per la sua "rarità".

Disponibilità[modifica | modifica wikitesto]

Lo xenon è un gas presente in tracce nell'atmosfera terrestre, in concentrazione di circa 0,05 ppm. Si trova anche nei gas emessi da alcune sorgenti minerali.

133Xe e 135Xe sono sintetizzati per irraggiamento da neutroni nei reattori nucleari raffreddati ad aria.

Industrialmente si ottiene per estrazione dal residuo dell'evaporazione dell'aria liquida.

Composti[modifica | modifica wikitesto]

Cristalli di XeF4, 1962

Fino al 1962 lo xeno e gli altri gas nobili erano considerati chimicamente inerti ed incapaci di formare qualsivoglia composto chimico. Questa convinzione è stata smentita ed alcuni composti stabili di gas nobili sono stati sintetizzati.

Alcuni dei composti noti dello xeno sono il di-, il tetra- e l'esafluoruro, l'idrato e il deuterato, l'acido perxenico (H4XeO6), l'acido xenico (H2XeO4), il sodio perxenato, il triossido e il tetrossido (questi ultimi due, esplosivi).

Sono noti almeno 80 diversi composti formati da xeno, fluoro e ossigeno; alcuni di essi sono anche intensamente colorati.

Isotopi[modifica | modifica wikitesto]

Lo xenon in natura è una miscela di sette isotopi stabili e due lievemente radioattivi. Oltre a questi, sono noti 20 isotopi instabili.

129Xe viene prodotto dal decadimento beta di 129I (emivita di 16 milioni di anni); 131Xe, 133Xe, 133mXe e 135Xe sono alcuni dei prodotti di fissione di 235U e 239Pu e quindi usati come indicatori di avvenute esplosioni.

Concentrazioni relativamente alte di isotopi radioattivi dello xeno si sprigionano anche dai reattori nucleari, dalle barre di combustibile spezzate e dalla fissione dell'uranio nell'acqua di raffreddamento. Le concentrazioni sono comunque basse se comparate al fondo di radioattività naturale dovuto a 222Rn.

Essendo lo xenon prodotto dal decadimento di due isotopi genitori, i rapporti tra le quantità dei diversi isotopi di xeno sono molto utili nella datazione di reperti su scale temporali molto lunghe e trovano impiego nello studio delle origini del sistema solare. La datazione basata sul metodo iodio-xeno consente di datare reperti risalenti ad un periodo compreso tra la nucleosintesi primordiale e la condensazione dell'oggetto dalla nebulosa da cui s'è originato il Sole.

L'isotopo 135, con una sezione microscopica di assorbimento di 3×108 fm², è un forte assorbitore di neutroni. Questo, unito alla frequenza con cui compare in seguito alle fissioni (soprattutto dal decadimento del 135Te, ma anche come prodotto diretto di una fissione), assume una certa importanza in un reattore nucleare, dove la presenza di significative quantità di questo isotopo rende problematica la riattivazione della reazione dopo lo spegnimento del reattore, anche per molte ore.

Precauzioni[modifica | modifica wikitesto]

Lo xeno non è tossico e può essere maneggiato senza particolari precauzioni (fatte salve, se in bombola, quelle normalmente adottate per il maneggiamento di gas compressi).

I composti dello xeno sono invece tossici per via del loro elevato potere ossidante.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Marco Malaspina, Osservato in Italia l’evento più raro di sempre, su Media INAF, Notiziario online dell'Istituto Nazionale di Astrofisica, 24 aprile 2019. URL consultato il 1º maggio 2019 (archiviato il 27 aprile 2019).
  2. ^ a b DIZIONARIO GRECO ANTICO - Greco antico - Italiano, su www.grecoantico.com. URL consultato il 5 agosto 2023.
  3. ^ W. A. Caldwell, Nguyen, J., Pfrommer, B., Louie, S., Jeanloz, R., Structure, bonding and geochemistry of xenon at high pressures, in Science, vol. 277, n. 5328, 1997, pp. 930–933, DOI:10.1126/science.277.5328.930.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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