Zagato

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Zagato
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StatoBandiera dell'Italia Italia
Forma societariaSocietà a responsabilità limitata
Fondazione1919 a Milano
Fondata daUgo Zagato
Sede principaleTerrazzano di Rho
Persone chiaveAndrea Zagato (Amministratore Delegato)
SettoreAutomobilistico
ProdottiAutoveicoli
NoteCompasso d'Oro Premio Compasso d'oro nel 1960

Compasso d'Oro Premio Compasso d'oro nel 2001

Sito webwww.zagato.it/

La Zagato è un'azienda italiana che realizza carrozzerie per automobili.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Venne fondata a Milano da Ugo Zagato, nel 1919, con l'intento di trasferire nel settore automobilistico le nozioni di tecnologia aeronautica apprese durante il periodo bellico, quando aveva lavorato per la Fabbrica Aeroplani Ing. O. Pomilio.

La prima realizzazione fu una carrozzeria che richiamava la forma di una carlinga d'aereo, applicata all'autotelaio con longheroni in legno di una Fiat 501.

Ugo Zagato posa su un'Alfa Romeo 6C 1750 GS da lui stesso carrozzata anni prima nei capannoni dell'azienda negli anni '60

Le carrozzerie Zagato si distinsero subito per il design avanzato, la leggerezza e l'eccellente aerodinamica. La grande intuizione di Ugo Zagato, già nella prima metà degli anni venti, fu di abbandonare l'uso di strutture in legno, sostituendole con sagomate ed essenziali armature in acciaio, sormontate da leggere carrozzerie in alluminio.

Dai suoi studi uscirono versioni speciali di modelli di serie di varie case automobilistiche, sia italiane come Lancia, Maserati ed Alfa Romeo ma anche estere come la Aston Martin.

La notorietà arrivò con le Alfa Romeo carrozzate negli anni trenta, come la 6C 1500 Compressore del 1929, la 6C 1750 Gran Sport (1932) e la 8C 2300.

Dopo la seconda guerra mondiale l'attività riprese con la cosiddetta serie "Panoramica" (1946), progettata da Vieri Rapi sulla base di un progetto per la Isotta Fraschini Monterosa. Le Panoramica (costruite su meccanica Fiat 500 e 1100, ma anche su base Ferrari 166[non chiaro] e Maserati A6 1500) erano berlinette a due posti caratterizzate dall'ampia vetrata (con vetri supplementari sopra il parabrezza).

L'attività Zagato ebbe un vero boom negli anni cinquanta e sessanta, specialmente nel campo delle Gran Turismo: Maserati, Lancia, Aston Martin, Abarth, senza tralasciare il "vecchio amore" Alfa Romeo, vennero vestite con linee filanti e aerodinamiche (caratteristica delle auto della carrozzeria milanese era il tetto a "doppia bolla").

Dagli anni '70 la Zagato, sotto la guida di Elio Zagato, figlio del fondatore Ugo, con il ridursi delle commesse da parte delle grandi Case automobilistiche, iniziò a interessarsi anche al design industriale.

I fratelli Gianni ed Elio Zagato nel 1960 con una Lancia Appia Zagato

In tempi più recenti l'azienda è passata sotto la direzione di Andrea Zagato (nipote del fondatore) e ha la sua nuova sede a Rho, nell'hinterland milanese: il suo stabilimento occupa un'area di 23.000 metri quadrati, di cui 11.000 coperti.

Tram serie 7000 dell'ATM di Milano, premio Compasso d'oro 2001.

Il 25 settembre 2008, l'azienda ha rilasciato un comunicato affermante un'alleanza con l'azienda indiana Autoline Industries (azienda fornitrice di alcune parti di veicoli alla Tata Motors). In verità sembrava trattarsi di una trattativa di acquisizione da parte dell'azienda indiana del 49% dell'azienda milanese. L'accordo era stato firmato con l'intesa di dar corpo al marchio italiano, mettendo a disposizione da parte della Autoline i propri 10 stabilimenti di produzione e ricerca in territorio indiano e statunitense e un supporto di circa 300 progettisti[1].

Tra le operazioni più recenti della Zagato vi è il disegno per ATM Milano (Premio Compasso d'oro 2001) dell'Eurotram su base Bombardier Flexity Outlook. Si è anche presentata al salone dell'auto di Ginevra nel 2007 con il concept Diatto Ottovù. Nel 2010 festeggia il centenario Alfa Romeo (e i 90 anni di collaborazione con essa[2]) presentando l'Alfa Romeo TZ3 Corsa che vince il premio design concept award al Concorso d'eleganza Villa d'Este; un anno dopo inizia la produzione in piccola serie della TZ 3 Stradale. Nel 2012 collabora con BMW per la realizzazione della concept BMW Zagato Coupé, realizzata su base Z4 e presentata a Villa d'Este[non chiaro]. Nel 2015 viene presentata al Salone dell'Automobile di Francoforte la Thunder Power Sedan, una vettura elettrica realizzata dalla taiwanese Thunder che stringe un accordo con la Zagato per lo sviluppo del design sia degli esterni che degli interni, la collaborazione tra le due aziende prevede anche un futuro crossover SUV elettrico[3].

Dal 2015 la Zagato alterna le collaborazioni con altri costruttori (vedi l'Aston Martin Vanquish Zagato) a realizzazioni "interne" di esemplari unici e produzioni in piccole serie, tutte assemblate a Rho.

La produzione interna, in piccola serie, di questi anni vede gli sforzi concentrarsi su due modelli molto diversi fra loro: il primo è la Maserati Mostro, una vettura estrema realizzata interamente in tubolare con carrozzeria in fibra di carbonio, prodotta sia in versione coupé che barchetta; il secondo è la IsoRivolta GTZ, una coupé a motore anteriore con telaio monoscocca e carrozzeria in fibra di carbonio, concepita come un tributo al marchio Iso Rivolta.

Per quanto riguarda invece gli esemplari unici, degna di nota è l'Alfa Romeo Giulia SWB Zagato del 2023, che festeggia i 100 anni di collaborazioni con la Alfa Romeo e viene identificata dalla Zagato stessa come erede spirituale della Alfa Romeo SZ.[4]

Le vetture[modifica | modifica wikitesto]

Alcune delle auto costruite dalla carrozzeria milanese:

Anni '30[modifica | modifica wikitesto]

Anni '40-'50[modifica | modifica wikitesto]

Anni '60[modifica | modifica wikitesto]

Anni '70-'80[modifica | modifica wikitesto]

Autech Zagato Stelvio AZ-1

Anni '90[modifica | modifica wikitesto]

Anni '00[modifica | modifica wikitesto]

Anni '10[modifica | modifica wikitesto]

Anni '20[modifica | modifica wikitesto]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Articolo su motorauthority.com, su motorauthority.com. URL consultato il 26 settembre 2008 (archiviato dall'url originale l'8 gennaio 2009).
  2. ^ lista alfa by zagato Archiviato il 15 maggio 2012 in Internet Archive. (file.pdf)
  3. ^ Stile italiano per la Thunder Power Sedan, su quattroruote.it.
  4. ^ Giulia SWB sul sito della Zagato

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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