Arconte sconosciuto

Arconte sconosciuto
Arconte dei Serbi
In caricafl. 626-650
PredecessoreNessuno
SuccessoreFiglio, poi nipote, infine Viseslao
NascitaSerbia Bianca, fine del VI secolo
MorteSerbia, prima del 680
DinastiaVlastimirović
ReligionePaganesimo slavo

Con Arconte sconosciuto (in serbo неименовани српски архонт?, neimenovani srpski arhont[1] oppure in serbo непознати кнез?, nepoznati knez)[2] si fa riferimento al principe serbo menzionato nel De Administrando Imperio, opera del X secolo d.C. scritta dall'imperatore bizantino Costantino VII, che guidò il popolo dalla Serbia bianca fino ai Balcani durante il regno dell'imperatore bizantino Eraclio I (610–641). Costantino VII non scrisse mai il nome di questo principe, seppur afferma che fu il capostipite della prima dinastia serba, conosciuta nella storiografia come dinastia dei Vlastimirović, e che morì prima dell'arrivo dei Bulgari, nel 680, succedendogli alla guida del popolo prima il figlio poi il nipote.[3][4]

Valutazioni storiche[modifica | modifica wikitesto]

Vlastimirović
Principi
Arconte sconosciuto 626-650 ?
Figlio e poi nipote dal nome ignoto di Arconte sconosciuto ?
Viseslao 780 c.
Radoslao dopo l'800
Prosigoj prima dell'830
Vlastimiro 830 c.–851
Mutimiro 851 c.–891
Pribislavo 891–892
Petar 892–917
Pavle 917–921
Zaharija 921–924
Časlav 927 circa–960

Secondo quanto riportato nel De Administrando Imperio, la prima cristianizzazione dei serbi dovrebbe essere datata intorno al 632–638; questa potrebbe essere un'invenzione dell'imperatore, ma nel caso sia avvenuta veramente, avrebbe influenzato un gruppo limitato di capitribù con una pessima ricezione negli strati più bassi della società.[5] Nella prima valutazione storica come quella del tedesco Ludwig Albrecht Gebhardi (1735-1802), l'arconte sconosciuto era figlio di Dervan, il duca (dux) dei Surbi, a est del Saale.[6] Questa teoria fu sostenuta da Miloš Milojević (1872),[7] mentre Romilly Jenkins (1962) e Relja Novaković (1977) sostennero invece che fossero fratelli o che avessero un altro grado di parentela.[8][9]

Nella storiografia e nell'archeologia contemporanee, le narrazioni di De Administrando Imperio sono state rivalutate in quanto contengono anacronismi ed errori. Il resoconto del manoscritto sui serbi menziona che essi chiesero al comandante bizantino dell'attuale Belgrado di stabilirsi nel tema di Tessalonica, che venne creato circa 150 anni dopo il regno di Eraclio, nel VII secolo. Ai fini del racconto, Costantino VII formula un'etimologia errata dell'etnonimo serbo che deriva dal latino servi (servi).[10]

Durante l'epoca storica in cui l'impero bizantino cercava di stabilire la sua egemonia nei confronti dei serbi, Costantino VII appoggiò l'iniziativa riportando nel De Administrando Imperio un'egemonia bizantina sui serbi già presente all'arrivo del popolo nei Balcani e come principale fattore della conversione al cristianesimo.[11] Danijel Dzino (2010) ritiene perciò che l'invito di Eraclio ai Serbi a stabilirsi nei Balcani sia stato una forma di razionalizzazione del cambiamento sociale e culturale che i Balcani subirono nel periodo tardo antico.[12]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Živković, p. 11.
  2. ^ Nikolić, p. 26.
  3. ^ Blagojević, p. 14.
  4. ^ Popov, p. 53.
    «„архонт Србин" (умро пре 680)»
    .
  5. ^ Živković 2002, pp. 207-209.
  6. ^ Vujić & Basarić, p. 40.
  7. ^ Milojević, p. 1.
  8. ^ Kardaras, p. 95.
  9. ^ Novaković, p. 337.
  10. ^ Curta, p. 66.
    «They were first given land in the province of Thessalonica, but no such theme existed during Heraclius’ reign. Emperor Constantine’s explanation of the ethnic name of the Serbs as derived from servi is plainly wrong»
    .
  11. ^ Kardaras 2011, p. 94.
  12. ^ Dzino, p. 112.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (CR) Miloš Blagojević, Državna uprava u srpskim srednjovekovnim zemljama, Službeni list SRJ, 2001.
  • (EN) Florin Curta, The Making of the Slavs: History and Archaeology of the Lower Danube Region, c. 500–700, Cambridge, Cambridge University Press, 2001.
  • (EN) Danijel Dzino, Becoming Slav, Becoming Croat: Identity Transformations in Post-Roman and Early Medieval Dalmatia, BRILL, 2010, ISBN 9789004186460.
  • (EN) Georgios Kardaras, Bulgaria, the Bulgarians, Europe - Mythus, History, Modernity (PDF), in The Settlement of the Croats and Serbs on the Balkans in the Frame of the Byzantine-Avar Conflicts, University Press "St. Cyril and Methodius", 2011.
  • (EN) Georgios Kardaras, Byzantium and the Avars, 6th-9th Century AD: political, diplomatic and cultural relations, a cura di Florin Curta, BRILL, 2018, ISBN 978-90-04-38226-8.
  • (BS) Miloš S. Milojević, Odlomci Istorije Srba i srpskih jugoslavenskih zemalja u Turskoj i Austriji, U državnoj štampariji, 1872.
  • (CR) Dejan Nikolić, Svi vladari Srbije, 2ª ed., Resavska škola, 1996.
  • (CR) Relja Novaković, Odakle su Sebl dos̆il na Balkansko poluostrvo, Istorijski institut, 1977.
  • (BS) Čedomir Popov, Istorija srpske državnosti, Srpska akademija nauka i umetnosti, 2000.
  • (CR) Sava S. Vujić e Bogdan M. Basarić, Severni Srbi (ne)zaboravljeni narod, Beograd, 1998.
  • (SR) Tibor Živković (Тибор Живковић), Јужни Словени под византијском влашћу, Историјски институт, 2002, ISBN 9788677430276.
  • (SR) Tibor Živković (Тибор Живковић), Портрети српских владара, Завод за уџбенике и наставна средства, 2006, ISBN 9788617137548.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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