Berzo Demo

Berzo Demo
comune
Berzo Demo – Stemma
Berzo Demo – Bandiera
Berzo Demo – Veduta
Berzo Demo – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Brescia
Amministrazione
SindacoBernardi Giovan Battista (civico) dal 15-05-2023
Territorio
Coordinate46°05′38″N 10°20′04″E / 46.093889°N 10.334444°E46.093889; 10.334444 (Berzo Demo)
Altitudine785 m s.l.m.
Superficie15,46 km²
Abitanti1 482[2] (31-12-2023)
Densità95,86 ab./km²
FrazioniBerzo (sede comunale), Demo, Monte, Forno d'Allione[1]
Comuni confinantiCedegolo, Cevo, Malonno, Paisco Loveno, Sellero, Sonico
Altre informazioni
Cod. postale25040
Prefisso0364
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT017016
Cod. catastaleA816
TargaBS
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[3]
Cl. climaticazona F, 3 332 GG[4]
Nome abitantiberzesi
demesi
Patronosant'Eusebio di Vercelli (Berzo)
san Lorenzo (Demo)
san Rocco (Monte)
Giorno festivo2 agosto
10 agosto
16 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Berzo Demo
Berzo Demo
Berzo Demo – Mappa
Berzo Demo – Mappa
Posizione del comune di Berzo Demo nella provincia di Brescia
Sito istituzionale

Berzo Demo (Bèrs e Dém in dialetto camuno[5][6]) è un comune italiano di 1 482 abitanti[7] della Val Camonica, provincia di Brescia, in Lombardia. È attraversato a valle dalla strada statale 42 del Tonale e della Mendola, dalla quale si diparte la strada provinciale 84 che da Demo porta a Cevo. Il territorio di Berzo Demo confina con diversi comuni: a est quello di Cevo, a nord Sonico e Malonno, ad ovest quello di Paisco Loveno e Sellero, ed a sud quello di Cedegolo.

Il territorio di Berzo Demo in Val Camonica

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Il comune di Berzo Demo si trova adagiato sulle pendici meridionali del Pian della Regina. È formato da tre abitati: quello più a valle è Demo, al centro sta Berzo e in cima Monte.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il paese di Berzo nel 1596 era chiamato Bercio, nel 1612 Bertio; si suppone provenga dalla voce preromana Bersium, ovvero recinto per gli animali.[8] Alla stessa etimologia risale evidentemente anche il nome di Berzo Inferiore, paese della stessa Val Camonica, distante 25 km.

Demo invece potrebbe derivare dal vocabolo trentino dema, che significa "via", ovvero luogo di transito dell'antica strada Valligiana.[9]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Demo, torre campanaria
Indicazione muraria

Lunedì 6 aprile 1299 i consoli della vicinia di Berzo e Demo si recano a Cemmo dove è presente Cazoino da Capriolo, camerario del vescovo di Brescia Berardo Maggi. Qui giurano secondo la formula consueta fedeltà al vescovo, e pagano la decima dovuta.[10]

Il 15 maggio 1365 il vescovo di Brescia Enrico da Sessa investe iure feudi dei diritti di decima nei territori di Breno, Vione, Vezza, Sonico, Malonno, Berzo Demo, Astrio, Ossimo e Losine Giovanni e Gerardo del fu Pasino Federici di .[11]

Alla pace di Breno del 31 dicembre 1397 i rappresentanti della comunità di Demo, Albertino di Martino di Demo e il notaio Giovannino Boldrini di Saviore, si schierarono sulla sponda ghibellina.[12]

Il 17 settembre 1423 il vescovo di Brescia Francesco Marerio investe iure feudi dei diritti di decima nei territori di Monno, Cevo, Andrista, Grumello, Saviore, Cemmo, Ono, Sonico, Astrio, Malegno, Cortenedolo, Vione, Incudine e Berzo Demo a Bertolino della Torre di Cemmo .[13]

Nel 1760 Berzo, Demo e Monte contavano 790 abitanti.[14]

Tra il 1927 ed il 1948 (Regio Decreto 28 settembre 1927) Berzo Demo fu unito al comune di Cedegolo.[14]

Nella località industriale di Forno d'Allione, dove già nel 1808 era entrato in funzione un importante forno fusorio, si trovava lo stabilimento di elettrodi grafitati, raffigurati anche nello stemma comunale, fondato nel 1929 come Società anonima Elettrografite di Forno Allione, passato poi alla multinazionale Union Carbide, che in seguito alla crisi internazionale dell'acciaio e alla conseguente diminuzione del fabbisogno di elettrodi iniziata nel 1975, cessava ogni attività produttiva. Lo stabilimento fu definitivamente chiuso e dismesso nel 1994.[15]

Feudatari locali[modifica | modifica wikitesto]

Famiglie che hanno ottenuto l'infeudazione vescovile dell'abitato:

Famiglia Stemma Periodo
Federici
1365 - 1423
Della Torre 1423 - ?

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

«D'azzurro, ad un gambo di grano saraceno in palo, fogliato di tre al naturale, con la parte inferiore caricata di tre cilindri di argento diseguali disposti in fascia.»

Approvato con delibera comunale del 10 settembre 1981, lo stemma ottenne il decreto di concessione il 15 dicembre dello stesso anno. Il simbolo del comune rappresenta alcuni elementi caratteristici del paese e della tradizione locale[16]: una pianta di grano saraceno «coltura tipica di questo paese di montagna» e tre cilindri raffiguranti degli elettrodi essendo questo comune «il più grande, se non l'unico, produttore di grafite d'Italia».[15]

Il gonfalone è un drappo partito di azzurro e di giallo.

Ricorrenze[modifica | modifica wikitesto]

Ogni cinque anni (l'ultima nel 2010) la comunità di Demo organizza la festa della Madonna Grande, durante la quale l'intero paese viene addobbato con dase (dialetto camuno: rami d'abete) e fiori di carta. Ogni famiglia o contrada costruisce una "grotta" che ricorda la figura della Madonna. Tradizione vuole che questa festa risalga al 1880, quando la comunità fece voto alla Madonna per scamparla da un'alluvione.[17][18] La cerimonia è simile alla Funsciù di Gianico.

A dicembre di ogni anno si tiene a Monte la manifestazione Ëre da Nadal dal Mut, una serie di mercatini di natale ispirati alla tradizione camuna.[19]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

San Zenone a Demo
San'Eusebio a Berzo
Demo, S.Lorenzo

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Le chiese di Berzo Demo sono:[20]

  • Berzo
  • Demo
    • Parrocchiale di San Lorenzo, il portale ha la data 1757
    • Chiesetta di Sant'Agostino, nei pressi della torre campanaria, ormai sconsacrata. All'interno una lapide datata 1640.
    • Chiesa di San Zenone, su una collinetta ai piedi del paese, è del secolo XVI. Ha un campanile triangolare.
    • Chiesetta dei Morti dedicata a san Valentino:Fino a pochi anni fa era coperta letteralmente di ex voto, specialmente di quelli anatomici (gambe, piedi, mani di legno) fabbricati da un qualche falegname del luogo, senza alcuna arte, ma significanti una vivissima devozione, oggi ne è spoglia.[21]

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

  • Il campanile del 1865 sorge sui ruderi di una casa-torre medievale

Società[modifica | modifica wikitesto]

Il paese di Demo

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[22]

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

Gli scütüm sono nei dialetti camuni dei soprannomi o nomignoli, a volte personali, altre indicanti tratti caratteristici di una comunità. Quello che contraddistingue gli abitanti di

  • Berzo è Bersàgoi[5]
  • Demo è Gòs (gozzo).[5]
  • Monte è Gàcc

Alcuni scütüm famigliari di Demo: Cominassi - Pustì (postini), Bernardi - Frér (fabbri), Bernardi - Sindéc (sindaci), Bernardi - Mischerpì (mascherpa), Moreschi - Sùster, Bosio - Scudèla (scodella), Martinelli - Braghì.[23]

  • gennaio. Un tempo anche a Berzo, come ancora oggi ad Andrista, si festeggiava l'arrivo del Badalisc.[24]
  • 23 giugno Vigilia di San Giovanni Battista. Venivano accesi falò ai piedi di una gran croce.[25]
  • 29 giugno vigilia santi Pietro e Paolo. Si metteva un albume in una bottiglia e si lasciava all'aperto fino al mattino successivo; al mattino l'albume aveva assunto le fattezze di una barca (Barca di San Pietro).[25]
  • 9 agosto vigilia di San Lorenzo. Venivano accesi falò in montagna da dei pastori.[25]
  • 15 agosto, Ferragosto.A Berzo si effettuava la Benedisù del Toc (benedizione del pezzo): ogni famiglia portava un pezzo di pane di segale che veniva raccolto sul sagrato della chiesa e distribuito ai forestieri. Esso era prima benedetto dalla statua della Madonna che veniva poi portata in processione per il paese: durante il passaggio la gente ostentava le lenzuola bianche alle finestre. Si tramanda che il pane della Madonna fosse nato a seguito di un voto fatto dalla comunità a Maria per averla protetta da una serie di massi staccatisi dal Poggio della Croce.[26]
  • 1º novembre, Ognissanti. Nella notte a Berzo Demo si lasciavano aperte le imposte delle finestre e si collocava un lume sulla tavola; quindi si attendeva nelle case l'arrivo dei morti, vegliando alla fiamma del camino. A disposizione delle anime erranti venivano predisposti dei secchi d'acqua affinché potessero rinfrescarsi".[27]

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

La circoscrizione comunale è costituita dalla sede comunale Berzo, dalle frazioni Demo e Monte, dagli agglomerati di Saletto e Forno Allione e dalle località La Palazzina, Bettolino e Lorengo[1].

La maggior parte degli abitanti è ripartito nelle tre frazioni (Berzo, Demo e Monte). Berzo, sede del municipio, si trova sul versante sud del Piz Olda, ad un'altezza media di 700 m s.l.m. Sul fondo valle si trova Demo, la frazione più popolosa. Poco sopra Berzo, salendo lungo la strada provinciale si arriva a Monte, piccola frazione.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Ai piedi dell'abitato di Demo scorre la Strada statale 42 del Tonale e della Mendola dalla quale si diparte la strada provinciale per la Valle di Saviore che porta a Berzo, Monte, Cevo e Saviore dell'Adamello. All'altezza di Forno Allione si diparte la Strada statale 294 della Val di Scalve che porta al Passo del Vivione.

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

Berzo Demo è servita dalla stazione di Forno d'Allione, posta fuori dall'abitato, nella zona industriale omonima. La stazione, con fermata facoltativa, fa parte della linea ferroviaria Brescia-Iseo-Edolo.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
7 giugno 1985 14 giugno 1999 Guerino Angelo Ramponi DC
lista civica
Sindaco
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Pietro Sergio Baccanelli lista civica di centrosinistra Sindaco
14 giugno 2004 26 maggio 2014 Corrado Mario Scolari lista civica di centrodestra Sindaco
26 maggio 2014 23 marzo 2022 Giovan Battista Bernardi lista civica di centrosinistra Sindaco [28]
Giovan Battista Bernardi lista civica dal 15-05-2023 Sindaco' [29] Sindaco

Unione di comuni[modifica | modifica wikitesto]

Berzo Demo fa parte dell'Unione Comuni della Valsaviore, assieme ai comuni di Cedegolo, Cevo, Saviore dell'Adamello e, dal 2003, Sellero.
L'unione di comuni, che ha sede a Cedegolo, è stata creata il 20 agosto 1999, ed ha una superficie di circa 225 km².[30]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Comune di Berzo Demo - Statuto
  2. ^ Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ a b c Lino Ertani, Dizionario del dialetto camuno e di toponomastica, Artogne, Tipografia M. Quetti, 1980, p. 160.
  6. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 75, ISBN 88-11-30500-4.
  7. ^ Demo - Statistiche demografiche, su demo.istat.it. URL consultato il 15 dicembre 2022.
  8. ^ Baccanelli, Boldini, Moreschi, Ruggeri, Bercio - storia religiosa e civile del comune di Berzo Demo, Breno, Tipografia camuna, 2003, p. 12.
  9. ^ Baccanelli, Boldini, Moreschi, Ruggeri, Bercio - storia religiosa e civile del comune di Berzo Demo, Breno, Tipografia camuna, 2003, p. 24.
  10. ^ Gabriele Archetti, Berardo Maggi - Vescovo e signore di Brescia, Brescia, ottobre 1994, p. 320.
  11. ^ Tratto da: Roberto Celli, Repertorio di fonti medievali per la storia della Val Camonica, Brescia, Tipolitografia Queriniana, 1984, p. 104, ISBN 88-343-0333-4.
  12. ^ Gregorio Brunelli, Curiosi trattenimenti contenenti ragguagli sacri e profani dei popoli camuni, a cura di Oliviero Franzoni, Breno, Tipografia Camuna, 1998 [1698], p. 183.
  13. ^ Tratto da: Roberto Celli, Repertorio di fonti medievali per la storia della Val Camonica, Brescia, Tipolitografia Queriniana, 1984, p. 206, ISBN 88-343-0333-4.
  14. ^ a b Baccanelli, Boldini, Moreschi, Ruggeri, Bercio - storia religiosa e civile del comune di Berzo Demo, Breno, Tipografia camuna, 2003, p. 7.
  15. ^ a b Marco Foppoli, Berzo Demo, in Stemmario Bresciano, Provincia di Brescia / Grafo, 2011, p. 190, ISBN 978-88-7385-844-7.
  16. ^ Baccanelli, Boldini, Moreschi, Ruggeri, Bercio - storia religiosa e civile del comune di Berzo Demo, Breno, Tipografia camuna, 2003, p. 11.
  17. ^ Madonna Grande [collegamento interrotto], su comune.berzo-demo.bs.it. URL consultato il 14-08-2008.
  18. ^ Madonna Grande di Demo - Cenni storici, su madonnagrandedemo.it. URL consultato il 16 dicembre 2022 (archiviato il 16 dicembre 2022).
  19. ^ Ere da nadal dal Mut [collegamento interrotto], su comune.berzo-demo.bs.it. URL consultato il 14-08-2008.
  20. ^ Eugenio Fontana, Terra di Valle Camonica, Brescia, Industrie Grafiche Bresciane, 1984, p. 120.
  21. ^ Atlante Demologico Lombardo, su demologia.it. URL consultato il 12-08-2008.
  22. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  23. ^ Intervista a Pierina Ramponi il 25 dicembre 2008
  24. ^ Badalisc [collegamento interrotto], su comune.berzo-demo.bs.it. URL consultato il 14-08-2008.
  25. ^ a b c Atlante Demologico Lombardo, su demologia.it. URL consultato il 12-08-2008.
  26. ^ Benedizione del Toc [collegamento interrotto], su comune.berzo-demo.bs.it. URL consultato il 14-08-2008.
  27. ^ Atlante Demologico Lombardo, su demologia.it. URL consultato il 13-08-2008.
  28. ^ Dimissionario.
  29. ^ Al comune di Berzo Demo c'è un commissario prefettizio, in Il Giornale dBrescia, 24 marzo 2022.
  30. ^ Ministero dell Interno - Unione Comuni della Valsaviore, su pers.mininterno.it. URL consultato il 26 luglio 2008 (archiviato dall'url originale il 17 giugno 2009).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Franco Bontempi, Storia della Valsaviore, Tipografia Camuna, Breno, 2005.
  • Baccanelli, Boldini, Moreschi, Ruggeri, Bercio - storia religiosa e civile del comune di Berzo Demo, Breno, Tipografia camuna, 2003.
  • Serena Solano, Fausto Simonetti, Berzo Demo - Un abitato alpino fra l'età del ferro e romanizzazione, Esine, Tipolitografia Valgrigna, 2008.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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