Capo di Ponte

Capo di Ponte
comune
Capo di Ponte – Stemma
Capo di Ponte – Bandiera
Capo di Ponte – Veduta
Capo di Ponte – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Brescia
Amministrazione
SindacoAndrea Ghetti (lista civica) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate46°01′54″N 10°20′46″E / 46.031667°N 10.346111°E46.031667; 10.346111 (Capo di Ponte)
Altitudine362 m s.l.m.
Superficie18,11 km²
Abitanti2 294[1] (31-12-2023)
Densità126,67 ab./km²
FrazioniCampivo, Cemmo, Pescarzo
Comuni confinantiCedegolo, Ceto, Cimbergo, Ono San Pietro, Paisco Loveno, Paspardo, Sellero
Altre informazioni
Cod. postale25044
Prefisso0364
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT017035
Cod. catastaleB664
TargaBS
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 727 GG[3]
Nome abitanticapontini
Patronosan Martino
Giorno festivo11 novembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Capo di Ponte
Capo di Ponte
Capo di Ponte – Mappa
Capo di Ponte – Mappa
Posizione del comune di Capo di Ponte nella provincia di Brescia
Sito istituzionale

Capo di Ponte (Có de Put in dialetto camuno[4][5]) è un comune italiano di 2 294 abitanti[1], della Val Camonica, provincia di Brescia in Lombardia.

È attraversato dalla strada statale 42 del Tonale e della Mendola e possiede una stazione ferroviaria della linea Brescia-Iseo-Edolo. Il territorio di Capo di Ponte confina con diversi comuni: a ovest quello di Paisco Loveno ed Ono San Pietro, a nord quello di Sellero e Paspardo, ad est quello di Cimbergo, e a sud quello di Ceto e nuovamente Ono San Pietro. Il paese si inserisce nel sistema delle incisioni rupestri della Valcamonica in quanto possiede sul suo territorio oltre al maggior numero di raffigurazioni ben tre parchi ed un museo rientranti nel sito segnalato dall'UNESCO (1979 - primo sito italiano).

Il territorio di Capo di Ponte in Val Camonica

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Situato a metri 362 m s.l.m. Capo di Ponte deve il suo nome alla posizione geografica di alcune case antiche poste ad occidente del ponte sul fiume Oglio verso la frazione Cemmo. L'attuale paese copre invece l'altra sponda del fiume, espandendosi ad est.

Dal punto di vista altimetrico si passa dai 2198 m slm. della Cima di Tanerle ai 350 m del fondovalle (Fiume Oglio), con un'escursione di 1848 metri.

Idrografia[modifica | modifica wikitesto]

Il comune è attraversato da nord a sud dal fiume Oglio, nel quale su immettono il torrente Clegna, proveniente da ovest ed il torrente Re proveniente da est.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il nome attestato nel XIII secolo era Capo di Ponte di Cemmo (Capite Pontis Cemmi).[6]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Valle Camonica.
Municipio
Centro
Luogo dove sorgeva l'antico ponte del paese e veduta dell'antica casa della famiglia Grassi (edificio in rosa).

Tra il XI secolo ed il XIV Capo di ponte non era comune a sé stante, ma periferia di Cemmo; il suo territorio faceva parte del priorato di San Salvatore delle Tezze.[7]

Nel 1315 la palude di Imesigo, che si estendeva nella piana di Capo di Ponte fino a Sellero, venne coperta dalle alluvioni del torrente Re.[8]

Il 14 ottobre 1336 il vescovo di Brescia Jacopo de Atti investe iure feudi dei diritti di decima nei territori di Incudine, Cortenedolo, , Cemmo, Zero, Viviano e Capo di Ponte a Maffeo e Giroldo Botelli di Nadro.[9]

Nel 1698 Padre Gregorio Brunelli afferma che l'abitato di Zero (o Serio), che sorgeva lungo le sponde del torrente Re, ad oriente del paese odierno, venne spazzato via da un'inondazione dello stesso.[10] Zero è ricordato l'ultima volta nel 1374, quando i suoi territori vengono affidati come decima ai Botelli di Nadro.[11]

Con la caduta della Repubblica di Venezia nasce il "comune di Capo di Ponte" (1797-1798), che cambierà nome precocemente in "comune di Cemmo e Capo di Ponte" (1798 - 1815) e sotto il Regno Lombardo Veneto in "comune di Capo di Ponte e Cemmo" (1816 - 1859). Sotto il Regno d'Italia assumerà definitivamente il nome di comune di Capo di Ponte (dal 1859).[7]

Feudatari locali[modifica | modifica wikitesto]

Famiglie che hanno ottenuto l'infeudazione vescovile dell'abitato:

Famiglia Stemma Periodo
Botelli 1336 - ?

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma è stato riconosciuto con decreto del capo del governo del 2 luglio 1928.[12]

«D'azzurro, alla spada posta in banda, d'argento, manicata d'oro, e decussata con un ramo di alloro di verde, attraversata da una bilancia d'oro. Motto: Iustitia et pax. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo di rosso.

Ricorrenze[modifica | modifica wikitesto]

  • Quaranta giorni dopo Pasqua: fiera del giovedì dell'Ascensione (fiéra della Sensa, forse ispirata alla veneziana Festa della Sensa): tradizionalmente era una fiera del bestiame, oggi è un giorno di mercato che occupa tutte le vie del paese.[13]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa parrocchiale di San Martino
Masso Cemmo 2, iscrizioni

Patrimoni dell'umanità UNESCO[modifica | modifica wikitesto]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[14]

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

Gli scütüm sono nei dialetti camuni dei soprannomi o nomignoli, a volte personali, altre indicanti tratti caratteristici di una comunità. Quello che contraddistingue gli abitanti di Capo di Ponte è Patricc.[4]

  • 6 gennaio, festa dell'epifania. Era consuetudine dare al gabinàt (da tedesco Gaben Nacht, notte dei doni): quando la mattina due persone s'incontravano, il primo che pronunciava la parola aveva diritto di ricevere un piccolo dono.[15]
  • prima settimana di agosto: "Immaginarti" - Mostra mercato di arti e mestieri presso il piccolo borgo di Pescarzo

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Musei[modifica | modifica wikitesto]

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Capo di Ponte possiede due frazioni: Pescarzo e Cemmo.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Per tutto il comune di Capo di Ponte scorre la Strada statale 42 del Tonale e della Mendola.

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

La stazione di Capo di Ponte si trova nella parte orientale del paese, ai piedi della collina ricca di incisioni rupestri di Naquane.

La stazione, una delle più importanti per la media Valle, fa parte della linea ferroviaria Brescia-Iseo-Edolo.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
16 giugno 1985 24 aprile 1995 Martino Squaratti DC Sindaco
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Ghetti Riccardo PPI Sindaco
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Enrico Tosini PPI Sindaco
14 giugno 2004 27 maggio 2019 Francesco Manella lista civica Sindaco
27 maggio 2019 in carica Andrea Ghetti lista civica Sindaco

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ a b Lino Ertani, Dizionario del dialetto camuno e di toponomastica, Artogne, Tipografia M. Quetti, 1980, p. 162.
  5. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 135, ISBN 88-11-30500-4.
  6. ^ Gabriele Archetti, Berardo Maggi - Vescovo e signore di Brescia, Brescia, ottobre 1994.
  7. ^ a b Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it.
  8. ^ Tratto da: Marcello Ricardi, Giacomo Pedersoli, Grande guida storica di Valcamonica Sebino Val di Scalve, Cividate Camuno, Toroselle, 1992, p. 281.
  9. ^ Roberto Celli, Repertorio di fonti medievali per la storia della Val Camonica, Brescia, Tipolitografia Queriniana, 1984, p. 81, ISBN 88-343-0333-4.
  10. ^ Marcello Ricardi, Giacomo Pedersoli, Grande guida storica di Valcamonica Sebino Val di Scalve, Cividate Camuno, Toroselle, 1992, p. 276.
  11. ^ Roberto Celli, Repertorio di fonti medievali per la storia della Val Camonica, Brescia, Tipolitografia Queriniana, 1984, p. 136, ISBN 88-343-0333-4.
  12. ^ Capo di Ponte, decreto 1928-07-02 DCG, riconoscimento di stemma, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 15 ottobre 2022.
  13. ^ Atlante Demologico Lombardo, su demologia.it. URL consultato il 13 agosto 2008.
  14. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  15. ^ Atlante Demologico Lombardo, su demologia.it. URL consultato il 12-08-2008.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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