Cirano Snidero

Cirano Snidero
Cirano Snidero con la maglia dell'Alessandria (1959)
NazionalitàBandiera dell'Italia Italia
Altezza170 cm
Calcio
RuoloCentrocampista
Termine carriera1962
Carriera
Squadre di club1
1945-1946 Serenissima? (?)
1946-1947Pro Cervignano? (?)
1947-1956Udinese202 (2)
1956-1961Alessandria112 (4)
1961-1962Pordenone20 (0)
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Cirano Snidero (Udine, 1º febbraio 1928Udine, 10 luglio 2007) è stato un calciatore italiano.

Figlio di un autista di pullman incaricato di condurre l'Udinese in trasferta, ebbe i primi contatti col mondo del calcio nell'ambiente del Ricreatorio Festivo Udinese, per poi approdare tra i professionisti ventenne con la squadra della sua città[1]. Giocò diversi tornei di Serie A coi bianconeri e l'Alessandria, per poi chiudere tra i dilettanti.

Al termine della carriera di calciatore tornò ad Udine, dove gestì una pizzeria e s'impegnò nella politica locale, nelle file del Partito Socialista[1]. Nel 1991 fu nominato Cavaliere dell'Ordine al merito della Repubblica italiana[2]. Ebbe tre figli; il nipote Alberto Simonetti è calciatore dilettante[3].

Morì nel 2007, a 79 anni, in una clinica della città friulana[1].

Caratteristiche tecniche

[modifica | modifica wikitesto]

Con l'Udinese esordì all'ala, per poi venire spostato in mediana, a destra, dove secondo il giornalista Piero Micoli «poteva esprimere le sue caratteristiche di implacabile marcatore, senza avere tuttavia perso la sua indole naturale di attaccante»[1]. Negli anni Cinquanta il cronista Giuseppe Melillo lo giudicò «mobilissimo e tenacissimo»[4].

Parlando dell'esperienza alessandrina, il giornalista Marcello Marcellini lo ha descritto «uomo francobollo del centrocampo, colui a cui vengono affidati gli avversari più rognosi. In campo è "cattivo" al punto giusto e non si dà mai per vinto»[5]. Per Ugo Boccassi nel centrocampo grigio «se Boniardi era il buono e Traverso il brutto, Snidero era senz'altro il cattivo [...]; "vedeva" il gioco, i compagni, gli avversari, spesso anche la porta»[6].

Dopo aver giocato in gioventù con la Serenissima di Pradamano[7] e con la Pro Cervignano, nei campionati minori[1], debuttò nella prima squadra dell'Udinese nella stagione 1947-1948, in Serie B. Titolare nelle due stagioni successive, in cui la compagine bianconera ottenne due promozioni consecutive partendo dalla C e approdò per la prima volta nella sua storia nel massimo campionato, fece il suo esordio in A il 10 settembre 1950, in Milan-Udinese 6-2.

Nei primi anni non giocò con regolarità e fu alternato ai più esperti Bimbi, Revere ed Invernizzi[8]. Nella stagione 1954-1955 l'allenatore Giuseppe Bigogno lo scelse per formare una solida mediana in coppia con Augusto Magli[9]; il reparto contribuì all'inserimento della poco quotata compagine friulana nella lotta per lo scudetto e al conseguimento del secondo posto in campionato, migliore prestazione in campionato nella storia dei friulani[10]. Il club fu retrocesso in Serie B per gli sviluppi del caso relativo alla cosiddetta confessione di Settembrino, ma rimase comunque celebre per l'imbattibilità assoluta mantenuta nel corso di tutto l'anno solare 1955[10].

Avendo disputato nove stagioni nelle file dei friulani, vantando oltre duecento gare da titolare e avendo partecipato a due promozioni dalla Serie B (1949-1950 e 1955-1956) e ad una dalla C (1948-1949), Snidero è considerato «una colonna bianconera degli anni Cinquanta»[9]. Un sondaggio tra i sostenitori dell'Udinese lanciato nel 2012 dal Messaggero Veneto lo ho indicato come miglior mediano di tutti i tempi[9].

Alessandria e Pordenone

[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1956 Snidero lasciò l'Udinese assieme al compagno di squadra Castaldo per vestire la maglia dell'Alessandria, formazione cadetta con ambizioni di alta classifica[11], e nel giugno successivo guadagnò la terza promozione personale in Serie A.

Militò nuovamente in massima serie per altre tre stagioni; in quest'occasione risentì «un po' del salto di categoria»[5]. Nel 1957-1958, torneo del «catenaccissimo» grigio[12], fu impiegato come riserva di Antonio Marcellini, nel campionato successivo occupò il posto di terzino destro lasciato libero da Nardi, passato momentaneamente a libero, infine nel 1959-1960 ritornò in mediana, dove veniva schierato alternativamente a Filini, Forin e Moriggi anche per via di un infortunio e di una conseguente operazione chirurgica[8][13].

Coi grigi giocò ancora una stagione nel campionato cadetto, per poi chiudere in Serie C col Pordenone.

Presenze e reti nei club

[modifica | modifica wikitesto]
Stagione Squadra Campionato Coppe nazionali Totale
Comp Pres Reti Comp Pres Reti Pres Reti
1947-1948 Bandiera dell'Italia Udinese B 13 0 13 0
1948-1949 C 31 0 31 0
1949-1950 B 28 1 28 1
1950-1951 A 25 0 25 0
1951-1952 A 17 0 17 0
1952-1953 A 22 0 22 0
1953-1954 A 11 0 11 0
1954-1955 A 31 1 31 1
1955-1956 B 24 0 24 0
Totale Udinese 203 2 203 2
1956-1957 Bandiera dell'Italia Alessandria B 23 1 23 1
1957-1958 A 15 1 CI 4 0 19 1
1958-1959 A 30 0 CI 2 0 32 0
1959-1960 A 19 1 CI 1 0 20 1
1960-1961 B 25 1 CI 2 0 27 1
Totale Alessandria 112 4 9 0 121 4
1961-1962 Bandiera dell'Italia Pordenone C 20 0 20 0
Totale carriera 334 6 9 0 343 6
Competizioni nazionali
[modifica | modifica wikitesto]
Udinese: 1955-1956
Udinese: 1948-1949
  1. ^ a b c d e Piero Micoli, È morto Snidero, simbolo del calcio anni Cinquanta, da Messaggero Veneto, 12 luglio 2007, p. 5
  2. ^ Dettaglio decorato: Snidero Sig. Cirano, su quirinale.it. URL consultato il 21 agosto 2013.
  3. ^ Il personaggio: Alberto Simonetti, su tremilasport.com, 26 febbraio 2009. URL consultato il 20 agosto 2013 (archiviato dall'url originale il 14 aprile 2015).
  4. ^ Giuseppe Melillo, Udinese-Lazio 3-1, Corriere dello Sport, 215 (XXXVI), 9 settembre 1955, p. 3
  5. ^ a b Marcellini, p. 26.
  6. ^ Boccassi et al., p. 191.
  7. ^ Elenco dei giocatori italiani autorizzati a cambiare Società nella stagione 1946-47, da Corriere dello Sport, 226 (XXVII), 28 agosto 1946, p. 5
  8. ^ a b Si vedano a tal proposito le formazioni-tipo pubblicate dalla rivista Calcio 2000 nella rubrica Il grande romanzo dello scudetto, curata da Carlo Felice Chiesa. Udinese: novembre 2002, pp. 50 e 58; dicembre 2002, pp. 44 e 52; gennaio 2003, p. 42. Alessandria: febbraio 2003, p. 60; aprile 2003, p 68; maggio 2003, p. 78.
  9. ^ a b c È Snidero il miglior mediano bianconero di tutti i tempi, su messaggeroveneto.gelocal.it, 4 luglio 2012. URL consultato il 20 agosto 2013 (archiviato dall'url originale il 12 marzo 2016).. Su un campione di circa 500 tifosi, Snidero raccolse il 45% dei voti; il secondo classificato, Giampiero Pinzi, ottenne il 35% delle preferenze.
  10. ^ a b Dal '55 a Brunello, su udinese.it. URL consultato il 21 agosto 2013 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2013).
  11. ^ L'Alessandria ha iniziato il lavoro pre-campionato, Stampa Sera, 180 (X), 2 agosto 1956, p. 5
  12. ^ Marcellini, p. 85.
  13. ^ La Juventus impegnata oggi allo stadio..., La Stampa, 51 (XCIV), 28 febbraio 1960, p. 9
  • Ugo Boccassi, Enrico Dericci e Marcello Marcellini, Alessandria U.S.: 60 anni, Milano, G.E.P., 1973.
  • Marcello Marcellini, Giorni di grigio intenso. Campionato di Serie A 1957-58, la più bella Alessandria del dopoguerra, Alessandria, Litografia Viscardi, 2009.

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]