Claudio Bisio

Claudio Bisio nella sala stampa del Teatro Ariston durante il Festival di Sanremo 2019

Claudio Giuseppe Bisio (Novi Ligure, 19 marzo 1957) è un attore, conduttore televisivo, comico, cabarettista, doppiatore e umorista italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Novi Ligure (in provincia di Alessandria), a 5 anni si trasferisce con la famiglia a Milano. Frequenta per due anni la Facoltà di Scienze agrarie dell'Università degli Studi di Milano per poi lasciare e conseguire nel 1981 il diploma presso la Civica scuola d'arte drammatica del Piccolo Teatro di Milano. Negli anni settanta, studente del Liceo Scientifico "Luigi Cremona" di Milano, fu attivista di Avanguardia operaia, alternando l'impegno politico con la passione per il teatro e incominciando a recitare al Centro sociale Leoncavallo.[1] Rivelatosi molto bravo, la sua insegnante del Piccolo Teatro di Milano gli consigliò di giocare la carta della comicità.

Inizi[modifica | modifica wikitesto]

I riferimenti artistici di Bisio, che resteranno nel tempo, sono tre: il gruppo del Teatro dell'Elfo facente capo a Paolo Rossi e a Gabriele Salvatores, che gli aprirà la strada alle prime apparizioni sul palcoscenico e sul piccolo e grande schermo (Bisio infatti apparirà nel 1990 nel videoclip della canzone "Megu Megùn" di Fabrizio De Andrè per la regia dello stesso Gabriele Salvatores); il palcoscenico dello Zelig, locale alternativo nella prima periferia nord milanese, che Bisio contribuirà nel tempo a rendere un luogo di culto (addirittura oramai quasi sinonimo di cabaret milanese, in una ideale staffetta col Derby degli anni settanta e ottanta), fino ai recenti spostamenti nel più ampio spazio del Teatro Tenda di Sesto San Giovanni e nel più comodo Teatro degli Arcimboldi; Sergio Conforti, in arte Rocco Tanica, tastierista e compositore nonché co-leader del gruppo Elio e le Storie Tese, che lo aiuterà a coltivare una carriera parallela di cantante.

Claudio Bisio sul set del film Kamikazen - Ultima notte a Milano (1987) di Gabriele Salvatores

Anni ottanta[modifica | modifica wikitesto]

La sua prima apparizione significativa in televisione è la partecipazione al programma Zanzibar (1988), una sorta di sitcom ante litteram in cui compaiono anche David Riondino (già lanciato da alcuni riusciti tormentoni musicali al Maurizio Costanzo Show), Gigio Alberti, Antonio Catania, Angela Finocchiaro, Karina Huff, Silvio Orlando. Il suo ruolo è quello di Italo, meccanico, comunista e milanista. Dopo alcune partecipazioni a programmi televisivi ideati da Paolo Rossi (Su la testa! e Cielito lindo), insieme a degli esordienti di talento come Antonio Albanese, Maurizio Milani e Aldo Giovanni e Giacomo e dopo aver partecipato ad alcune puntate del Maurizio Costanzo Show, al principio degli anni novanta Bisio ottiene un sorprendente successo come cantante sui generis o rapper alla casseoula con la geniale Rapput, scritta a quattro mani con Rocco Tanica, a cui seguirà l'esilarante album Paté d'animo, dove si dimostra del tutto all'altezza anche come cantante vero e proprio. Si trova a giocare nella squadra vincente di Gabriele Salvatores che vince l'Oscar con Mediterraneo, riproponendosi poi in un eccezionale duetto interpretativo con Diego Abatantuono in Puerto Escondido, con cui si toglie lo sfizio di smentire la sua insegnante del Piccolo Teatro di Milano con un ruolo che sarebbe riduttivo etichettare come comico, ancora più incisivo e asciutto in contrapposizione ai ben noti gigioneggiamenti del partner (Bisio era già apparso in un ruolo a cavallo fra dramma e comicità anche nel secondo film di Salvatores, Kamikazen - Ultima notte a Milano). Sempre insieme ad Abatantuono, è protagonista della famosa scena del benzinaio nel film Turné, sempre di Salvatores.

Anni 90 e 2000[modifica | modifica wikitesto]

Con il 1996 comincia il suo fortunato sodalizio con la pubblicità, lavorando con registi come Daniele Luchetti e Muccino, e dimostrando una straordinaria adeguatezza al mezzo. Ancora insuperata per surreale follia la prima apparizione, in cui dialoga col maiale. Nella primavera 1997 conduce su Italia 1 insieme ad Antonella Elia Facciamo Cabaret, antesignano del fortunato Zelig. Bisio è anche presenza fissa nelle stagioni 1997-1998 e 1998-1999 di Mai dire Gol, dove restano memorabili il personaggio indovinatissimo e quasi profetico del procuratore calcistico Micio, cinico e maneggione, e del "luminare" Dott. Imbruglia, incapace e un po' passato di cottura.

Anche qui, Bisio si dimostra adeguato ai tempi comici della trasmissione e alla feroce competizione dialettica con la Gialappa's Band. Nel 1997, sotto la regia di Martelli, esce per la Rai una fiction TV in due parti dal titolo Un giorno fortunato, dove interpreta il ruolo di un paziente. Partecipano anche Fabio Fazio ed Enzo Jannacci nella parte di medici. Successivamente ad una prosecuzione della carriera di attore cinematografico con il film Asini del 1999 e ad una intensa attività teatrale, col nuovo secolo Bisio si scopre conduttore, e successivamente conduttore-fantasista con riuscite incursioni anche nel ballo, sul palcoscenico di Zelig.

Claudio Bisio alla 48ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia (1991)

Rimane comunque legato al teatro: è del 2005 la sua tournée nel monologo di Pennac "Grazie". Nel 2003 partecipa come ospite del Cd degli Ossi Duri "X", omaggio a Frank Zappa, per il decennale della sua morte, dove inframmezza i brani con "sproloqui" insieme a Rocco Tanica, tastierista degli Elio e le Storie Tese. Nell'estate del 2006 porta in giro lo spettacolo Coèsi se vi pare in collaborazione con gli Elio e le Storie Tese; venti date per l'Italia per un mese di tournée terminata la quale si rimette nei panni dell'attore per girare i film Natale a New York e Manuale d'amore 2 - Capitoli successivi (quest'ultimo però uscito l'anno successivo).

Ha svolto più volte lavori come doppiatore, fra cui si annovera la sua partecipazione al doppiaggio italiano della saga di film d'animazione di Blue Sky Studios L'era glaciale, in cui ha prestato la voce al bradipo Sid utilizzando un tono di voce particolare,[2] e a quello della serie di film Hotel Transylvania in cui doppia il conte Dracula.[3]

Nel 2007 è protagonista con Sabrina Ferilli del film per la televisione Due imbroglioni e... mezzo!. Nel 2008 canta nella canzone La lega dell'amore nell'album Studentessi di Elio e le Storie Tese, canzone già eseguita dal vivo nel tour del 2006; la partecipazione agli album del gruppo milanese, limitatamente a intermezzi parlati, risale al loro primo album, Elio Samaga Hukapan Kariyana Turu del 1989, cui seguirono camei in Italyan, Rum Casusu Çikti del 1992 e Cicciput del 2003.

Sempre nel 2008 partecipa come ospite a sorpresa a una puntata di Buona la prima!, trasmissione improvvisata di Ale e Franz su Italia 1, e torna al cinema con i film Amore, bugie & calcetto e Si può fare, mentre nel 2009 è nel cast di Ex (per il quale riceve la candidatura al David di Donatello e al Nastro d'argento come miglior attore non protagonista) e I mostri oggi.

Anni 2010 e 2020[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2010 è protagonista dei film Benvenuti al Sud di Luca Miniero e nuovamente diretto da Fausto Brizzi nel film Maschi contro femmine. Nel 2011 è stato protagonista anche del seguito di entrambi: Benvenuti al Nord e Femmine contro maschi, uscito nelle sale il 4 febbraio 2011.

Nel 2012, dopo 15 anni, abbandona la conduzione di Zelig a tempo indeterminato, dichiarando di volersi prendere una pausa per potersi dedicare ad altre attività, e il 14 gennaio 2013 è primo ospite della nuova edizione, condotta da Teresa Mannino e Michele Foresta. Il 16 febbraio seguente partecipa come ospite all'ultima serata del Festival di Sanremo, condotto da Fabio Fazio e Luciana Littizzetto. Sky lo sceglie come nuovo giudice ad Italia's Got Talent nel 2015.[4] Nel 2018 conduce la versione italiana del Saturday Night Live per TV8.[5]

Nel 2019 conduce come co-conduttore assieme Claudio Baglioni e Virginia Raffaele la sessantanovesima edizione del Festival di Sanremo.[6]

Tra il 2020 e il 2021 vanno in onda su Sky Cinema Cops - Una banda di poliziotti e su Prime Video Tutta colpa di Freud - La serie di cui è protagonista.

Nel 2021 torna a condurre Zelig di nuovo in coppia con Vanessa Incontrada.[7]

Nel maggio del 2023 è protagonista della serie Rai Vivere non è un gioco da ragazzi.

Il 12 ottobre dello stesso anno esce al cinema il suo primo film da regista, L'ultima volta che siamo stati bambini. Per questo esordio da regista riceve il premio "Anec Pietro Coccia" alle Giornate professionali di Cinema 2023 a Sorrento.[8][9]

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Ha due figli, Alice (1996) e Federico (1998), avuti dalla moglie, la giornalista Sandra Bonzi, con cui è sposato dal 23 agosto 2003.[10]

È un grande tifoso del Milan.[11]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Regista[modifica | modifica wikitesto]

Teatro[modifica | modifica wikitesto]

  • Sogno di una notte di estate, regia di Gabriele Salvatores (1981)
  • Nemico di classe di Nigel Williams, regia di Elio De Capitani (1983)
  • Café Procope, regia di Gabriele Salvatores (1985)
  • Comedians di T. Griffiths, regia di Gabriele Salvatores (1985)
  • Morte accidentale di un anarchico, regia di Dario Fo (1987)
  • Guglielma, regia di Gigio Alberti (1990)
  • Aspettando Godo, regia di P. Galassi (1991)
  • Le nuove mirabolanti avventure di Walter Ego (1993)
  • Tersa Repubblica (1994-1995)
  • Monsieur Malaussène au théâtre di Daniel Pennac, regia di G. Gallione (1997-2001)
  • La buona novella di Fabrizio De André, regia di G. Gallione (2000-2001)
  • Appunti di viaggio, regia di G. Gallione (2002)
  • I bambini sono di sinistra, regia di G. Gallione (2003)
  • Grazie di Daniel Pennac, regia di G. Gallione (2005)
  • Coèsi se vi pare, con Elio e le Storie Tese (2006)
  • Father and Son, regia di G. Gallione (2014)
  • La mia vita raccontata male, regia di G. Gallione (2022-2023)

Programmi televisivi[modifica | modifica wikitesto]

Pubblicità[modifica | modifica wikitesto]

Doppiaggio[modifica | modifica wikitesto]

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Opere letterarie[modifica | modifica wikitesto]

Audiolibri[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cinquantamila GiorniːClaudio Bisio, su cinquantamila.corriere.it. URL consultato il 27 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 28 ottobre 2016).
  2. ^ Patrizia Ruscio, CLAUDIO BISIO: «QUELLO CHE HO CAPITO DOPPIANDO “L'ERA GLACIALE”», su m.famigliacristiana.it, 1º dicembre 2016. URL consultato il 2 giugno 2019 (archiviato il 2 giugno 2019).
  3. ^ HOTEL TRANSYLVANIA 2 - CLAUDIO BISIO, CRISTIANA CAPOTONDI E PAOLO VILLAGGIO VOCI ITALIANE DEL FILM, su primissima.it, 21 settembre 2015. URL consultato il 2 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 2 giugno 2019).
  4. ^ Claudio Bisio, nuovo giudice di Italia's Got Talent, indossa Lardini, su lardini.it, 13 marzo 2015. URL consultato il 2 giugno 2019 (archiviato il 26 aprile 2019).
  5. ^ Redazione Tvzap, Saturday Night Live con Claudio Bisio sabato 7 aprile parte la versione italiana, su tvzap.kataweb.it, 6 aprile 2018. URL consultato il 2 giugno 2019 (archiviato il 2 giugno 2019).
  6. ^ Giornale delle spettacolo, Virginia Raffaele e Claudio Bisio co-conduttori di Sanremo, su globalist.it, 5 gennaio 2019. URL consultato il 2 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 2 giugno 2019).
  7. ^ Zelig torna dal 9 novembre, Claudio Bisio e Vanessa Incontrada ancora al timone, su fanpage.it. URL consultato il 21 settembre 2023.
  8. ^ Biglietti d'oro a Sorrento, Cortellesi regina al botteghino, su ansa.it.
  9. ^ Sorrento 2023, tutti i vincitori dei Biglietti d'oro, su e-duesse.it.
  10. ^ Si è sposato Claudio Bisio, su ricerca.gelocal.it, 26 agosto 2003. URL consultato il 2 giugno 2019.
  11. ^ Milan, il rossonero Bisio: Tifo Milan da una vita, da bambino non puoi non innamorarti di certi giocatori, in milanlive.it, 23 ottobre 2011. URL consultato l'11 settembre 2018 (archiviato l'11 settembre 2018).

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN229700244 · ISNI (EN0000 0003 6686 5982 · SBN LO1V138160 · LCCN (ENno97000548 · GND (DE137085826 · BNE (ESXX1288027 (data) · BNF (FRcb14156235k (data) · CONOR.SI (SL62995811 · WorldCat Identities (ENlccn-no97000548