Claudio Coello

Claudio Coello, Il trionfo di sant'Agostino, 1664, Madrid, Museo del Prado.

Claudio Coello (Madrid, 2 marzo 1642Madrid, 20 aprile 1693) è stato un pittore spagnolo. Influenzato da molti altri artisti, tra i quali Diego Velázquez, Coello è considerato l'ultimo grande pittore spagnolo del XVII secolo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Autoritratto, Museo statale Ermitage

Figlio di un bronzista portoghese, Coello studiò presso la bottega madrilena del pittore Francisco Rizi, rivelandosi uno dei suoi più brillanti allievi, distintosi per la sua grande applicazione al disegno. Più tardi viaggiò in Italia in cui poté ammirare opere di artisti italiani, tra i quali Carlo Dolci, che gli permisero di raffinare uno stile molto apprezzato a corte. Questo suo stile è ben visibile nella sua prima tela conosciuta, Cristo Bambino alla porta del Tempio (da una opera perduta di Jacques Blanchard), realizzata nel 1660 e conservata nel Museo del Prado. Dal 1663, con La visione di Sant'Antonio di Padova, conservata a Norfolk (Virginia), incorpora per la prima volta gli sfondi architettonici in prospettiva e gli angeli svolazzanti che costituiranno un altro segno distintivo della sua opera. L'anno seguente, eseguì uno dei suoi più grandi capolavori, Il trionfo di sant'Agostino, anch'esso al Prado, in cui è visibile una forte influenza fiamminga, unita ad un forte senso inventivo e un'accuratezza cromatica.

Nel 1685 divenne pittore di corte del re Carlo II e iniziò l'attività di ritrattista, nella quale si distinse per gli accenti realistici

Elementi barocchi nei suoi dipinti[modifica | modifica wikitesto]

Il gusto per elementi decorativi quali angeli, fiori, colonne ecc., sono le caratteristiche principali del suo primo stile. Questa prima maniera ha apice nei dipinti dei retabli del convento madrileno di San Placido, in cui spicca l'Annunciazione dell'altare maggiore.

Elenco delle opere[modifica | modifica wikitesto]

L'adorazione dell' Ostia consacrata, El Escorial.
San Domenico di Guzmán, Museo del Prado

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Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • A. Palomino, Le vite dei principali pittori e scultori spagnoli, Madrid, 1724.
  • Edward J. Sullivan, Baroque Painting in Madrid: The Contribution of Claudio Coello With a Catalogue Raisonné of His Works, Columbia, 1987.
  • Pérez Sánchez, Alfonso E., La pittura spagnola, 1997, Milano, Mondadori Electa.

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