Conflitto corso

Conflitto corso
Nell'immagine superiore ci sono guerriglieri dell'FLNC che mostrano il loro equipaggiamento; nell'immagine in basso a sinistra i disordini per Yvan Colonna; nell'immagine in basso a destra i segnali stradali in lingua corsa con le iniziali dell'FLNC
Data1ª fase: 4 maggio 1976 - 25 giugno 2016
(40 anni e 52 giorni)
2ª fase: 9 marzo 2022 - in corso
(2 anni e 49 giorni)
LuogoCorsica, Francia
Casus belliNazionalismo corso
EsitoIn corso:
Accordi di cessate il fuoco tra il Governo francese e il Fronte di Liberazione Nazionale della Corsica
Schieramenti
Bandiera della Francia Francia

Front d'Action Nouvelle Contre l'Indépendance et l'Autonomie


Mafia corsa[1]
Anonima sequestri[senza fonte] (fino al 2000)
Fronte di Liberazione Nazionale della Corsica
  • FLNC-UC
  • FLNC 22 ottobre

Armata corsa
Comandanti
Emmanuel Macron
Claude Érignac

Pierre Bertolini [2]


Jean-Baptiste Jérôme Colonna †[3]
Salvatore Contini †
Yvan Colonna
François Santoni
Jean-Michel Rossi †
Effettivi
2.800 poliziotti e 1.300 soldati[4]

Sconosciuto


Sconosciuto
Circa 1.000 unità
Perdite
Circa 140 morti in totale[5]
Voci di guerre presenti su Wikipedia

Il conflitto corso tra il governo nazionale francese e alcune unità paramilitari di nazionalisti corsi è iniziato nel 1976 in Corsica ed è tuttora in corso.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Anni '70 e '80[modifica | modifica wikitesto]

Il 4 maggio 1976 il Fronte di Liberazione Nazionale della Corsica dichiarò guerra al Governo francese, dopodiché si apprestò a lanciare una serie di attentati in tutta l'isola. Durante l'estate[6] l'organizzazione clandestina effettuò diversi attacchi contro la polizia locale mediante l'uso di lanciagranate M79. La dotazione di tali unità paramilitari portò a delle speculazioni riguardo supposti rifornimenti dalla Libia, dall'ETA e dall'IRA. Nei mesi seguenti, l'organizzazione lanciò diversi attacchi contro obbiettivi militari. Fra questi attacchi, c'è stato il dirottamento e in seguito il bombardamento di un Boeing 707 ad Ajaccio.[7] Nel 1977, vi furono diversi attacchi contro locali e postazioni dell'organizzazione, rivendicati in seguito da un gruppo paramilitare anti-separatista chiamato FRANCIA (Front d'Action Nouvelle Contre l'Indépendance et l'Autonomie).[8] Il FLNC rispose agli attacchi effettuando un audace raid sull'avamposto dell'esercito francese a Fort-Lacroix, vicino a Bastia, dove otto militanti armati fecero saltare in aria le strutture wireless dopo aver sottomesso le sentinelle.[9][10]

La fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80 hanno segnato un cambiamento decisivo nella politica dell'organizzazione, simile a quella impiegata dall'IRA. L'organizzazione affermò, dopo gli attacchi, di voler portare la "situazione corsa" anche al resto della Francia. Negli anni '80 il numero di attacchi rivendicati da cellule del Fronte aumentò. In pochi mesi si verificarono circa 115 attentati dinamitardi in tutta l'isola.[11] Tuttavia, ci furono anche numerose battute d'arresto e operazioni contro l'organizzazione. L'organizzazione annunciò che sarebbe iniziata una "nuova offensiva" per la liberazione della Corsica.[12] In seguito all'annuncio, si verificarono diversi attentati, oltre che sulla Corsica, anche nel resto della Francia. Dopo l'annuncio furono lanciati altri attacchi dinamitardi contro obbiettivi civili e militari, fra questi ci fu l'attacco con mitragliatrice contro l'ambasciata iraniana, il 14 maggio 1980, nell'attacco rimasero ferite 3 persone.[13] Nel resto degli anni '80 l'organizzazione è stata molto più visibile in termini di proteste e attività politiche, firmando brevi accordi di cessate il fuoco col governo. Gli accordi finirono dopo la vittoria di François Mitterrand.[14] Il 19 agosto 1982 il FLNC lanciò la sua più spettacolare notte di violenza con la cosiddetta "violente nuit bleue", durante la quale furono effettuati 99 attacchi contro obiettivi governativi. Il 7 giugno 1984 i separatisti corsi compirono un assalto contro il carcere di Ajaccio, uccidendo Salvatore Contini, ex membro dell'Anonima sequestri e super pentito, e un altro malavitoso francese.[15] Nel 1988 fu firmata una tregua tra il Governo francese e il Fronte; questo accordo, però, provocò una scissione interna all'organizzazione.

Anni '90 e faida interna[modifica | modifica wikitesto]

Negli anni '90 iniziò una violenta faida interna all'organizzazione. Gli anni '90 furono caratterizzati da battute d'arresto, critiche e faide interne con diverse sparatorie e attacchi tra l'organizzazione, le sue diverse fazioni interne e l'esercito nazionale francese che provocarono circa 30 morti.[16][17] Fra gli attacchi, quello che ha suscitato maggior scalpore è stata l'uccisione del prefetto Claude Érignac da parte di Yvan Colonna, membro dell'organizzazione.[18] L'attacco è stato talmente pubblicizzato e criticato da portare il consenso degli isolani verso l'indipendenza ai minimi termini, inducendo il Fronte a rinnegare la propria responsabilità in capo all'omicidio.

Anni 2000 e 2010 e accordi di pace[modifica | modifica wikitesto]

Negli anni 2000 continuarono gli attentati e si assistette a una riunificazione delle diverse fazioni dell'organizzazione.[19] Dopo l'annuncio della riunificazione si sono verificati incidenti minori.[20] Negli anni 2010 sono stati firmati accordi di cessate il fuoco tra il governo e il Fronte, anche se si sono verificati comunque alcuni incidenti.[21] In tutta la sua storia il Fronte di Liberazione Nazionale Corso si è reso responsabile di circa 9.000 attacchi e dell'uccisione di circa 70 persone.[22]

Anni 2020 e uccisione di Yvan Colonna[modifica | modifica wikitesto]

Il 2 marzo 2022, il terrorista indipendentista Yvan Colonna è stato aggredito nel carcere di Arles da Franck Elong Abé, un terrorista jihadista reduce dalla guerra in Afghanistan ed estradato in Francia, per aver infangato il profeta Maometto.[23] Colonna venne ricoverato e dopo che si sparse la notizia dell'aggressione iniziarono delle proteste contro il Governo francese per la poca attenzione riservata a un prigioniero politico, sotto il motto di Statu francese assassinu.[24] Il 21 Marzo, dopo tre settimane di agonia, Colonna morì.[25] Dopo la notizia i disordini divennero più violenti, riportando più di 100 feriti, maggior parte dei quali nelle forze dell'ordine.[26] Nei disordini, ad Ajaccio ci fu anche un tentativo di assassinio da parte di alcuni clan mafiosi locali contro un nazionalista corso, sopravvissuto alle ferite.[27] Le proteste terminarono il 10 aprile e hanno portato al ritorno dell'FLNC e di altri sottogruppi che hanno ripreso la lotta armata organizzando attacchi con bombe contro ville nell'isola.[28]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Pour la première fois depuis 1993, le FLNC revendique un assassinat, in Le Monde. URL consultato il 3 luglio 2019.
  2. ^ Une douzaine de membres présumés du groupe " Francia " sont interpellés en Corse, in Le Monde. URL consultato il 21 Giugno 2023.
  3. ^ La mafia corsa rinasce, su lastampa.it.
  4. ^ La sécurité en Corse : un devoir pour la République, su senat.fr.
  5. ^ Corsica, indipendentisti sul piede di guerra, su tribunodelpopolo.it. URL consultato il 3 novembre 2021 (archiviato dall'url originale il 7 agosto 2016).
  6. ^ Ramsay, p. 127.
  7. ^ Harro Ranter, ASN Aircraft accident Boeing 707-328 F-BHSH Ajaccio-Campo Dell'Oro Airport (AJA), su aviation-safety.net. URL consultato il 24 luglio 2016.
  8. ^ Ramsay, pp. 140–141.
  9. ^ Ramsay, p. 141.
  10. ^ Laboratoire Urbanisme Insurrectionnel: CORSICA, un urbanisme explosif, su laboratoireurbanismeinsurrectionnel.blogspot.com.ar. URL consultato il 24 luglio 2016.
  11. ^ Ramsay, p. 173.
  12. ^ Ramsay, p. 184.
  13. ^ Ramsay, p. 191.
  14. ^ Ramsay, pp. 200–201.
  15. ^ Sei in: Archivio > la Repubblica.it > 1984 > 06 > 09 > UN SUPERPENTITO TRA I MOR... UN SUPERPENTITO TRA I MORTI DI AJACCIO, su ricerca.repubblica.it. URL consultato il 7 novembre 2021.
  16. ^ Corsican Separatists Claim Responsibility For Three Recent Attacks, su hartford-hwp.com. URL consultato il 17 gennaio 2019.
  17. ^ Archived copy, su prophetofdoom.net. URL consultato il 21 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 13 ottobre 2009).
  18. ^ (FR) Bertrand Beyern, Guide des tombes d'hommes célèbres
  19. ^ Corsican National Liberation Front - political organization, Corsica, su britannica.com.
  20. ^ http://www.corsematin.com/ta/vescovato/205162/corse-deux-membres-d-un-flnc-unifie-revendiquent-l-attentat Archiviato il 3 luglio 2017 in Internet Archive., Two members of a unified FLNC claimed the attack, Corse Matin, 10 August 2009.
  21. ^ (EN) Mark Moloney, Corsica: Europe's hidden independence struggle, in Iris - The Republican Magazine, n. 26, aprile 2012, ISSN 0790-7869 (WC · ACNP).
  22. ^ (FR) Le FLNC prêt à reprendre les armes: "La violence est une composante essentielle", su LExpress.fr, 4 giugno 2013. URL consultato il 21 ottobre 2020.
  23. ^ (FR) Yvan Colonna est mort, trois semaines après son agression par un détenu radicalisé en prison, su leparisien.fr, 21 marzo 2022. URL consultato il 21 marzo 2022.
  24. ^ (FR) Yvan Colonna violemment agressé en prison, entre la vie et la mort, in leparisien, Parigi, 2 marzo 2022. URL consultato il 3 marzo 2022.
  25. ^ (FR) STATU FRANCESE ASSASSINU: Appel à la manifestation ce Samedi, su Corsica Libera - un'alba nova per a Corsica. URL consultato l'11 marzo 2022.
  26. ^ (FR) En Corse, un nouveau rassemblement en soutien à Yvan Colonna à Bastia sous vive tension, in Le Monde.fr, 13 marzo 2022. URL consultato il 13 marzo 2022.
  27. ^ (FR) Corse : une tentative d'assassinat vise un militant nationaliste près d'Ajaccio, 24 marzo 2022. URL consultato il 24 marzo 2022.
  28. ^ (FR) Mort d’Yvan Colonna: la manifestation pour le militant indépendantiste à Ajaccio dégénère, in Le Monde.fr, 3 aprile 2022. URL consultato il 5 aprile 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]