Diane Fleri

Diane Fleri nel 2009 alla 66ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia

Diane Fleri (Quimper, 13 luglio 1983) è un'attrice francese con cittadinanza italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nasce in Bretagna da Marino Fleri, diplomatico romano di origini maltesi ma nato in Estonia,[1][2] e da madre francese d'origine vietnamita. Ha due fratelli e una sorella.[3] A causa del lavoro del padre, nominato nel novembre 1983 console generale d'Italia a Gerusalemme, a pochi mesi di vita vi si trasferisce con la famiglia, vivendovi per otto anni, fino allo scoppio della guerra del Golfo.[3] Nel 1991 il padre viene nominato ambasciatore italiano a Malta, isola in cui lei vive fino al 1993.[4] All'età di nove anni, si stabilisce definitivamente con la famiglia a Roma.[1]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Anche se già appassionata e impegnata nella recitazione, la sua carriera inizia per caso: ancora adolescente, studentessa del Liceo Ginnasio Statale E. Q. Visconti, accompagna un amico a un'audizione per il film Come te nessuno mai di Gabriele Muccino, e viene scelta dal regista.[1][3][5] Successivamente all'esordio al cinema, continua a dividersi tra studio e lavoro, infatti dopo il liceo si iscrive all'Università degli Studi Roma Tre, al corso di Scienze politiche e relazioni internazionali, e intanto va a vivere per un anno a Parigi, dove studia recitazione e lavora in teatro.[3][5]

In questo periodo partecipa ad alcune fiction televisive, e gira dei cortometraggi; ha dichiarato di amare molto questo genere, perché: «a volte è proprio il cortometraggio a ricordarti perché ti piace questo lavoro. Recitativamente mi permette di divertirmi di più, molto spesso, di lavorare di più, è come fare uno stage di recitazione. Io mi lascio veramente andare nei cortometraggi forse più che nei lavori più seri».[3]

Si mette in evidenza nel 2007 grazie al film Mio fratello è figlio unico, diretto da Daniele Luchetti, con Riccardo Scamarcio, Elio Germano e Alba Rohrwacher, dove è tra i protagonisti nel ruolo di Francesca.[3][5]

Nel 2008 è co-protagonista, con il ruolo di Melanie Desmoulins, nella serie televisiva I liceali, insieme a Giorgio Tirabassi e Claudia Pandolfi.[5] Nello stesso anno è sul grande schermo con i film Solo un padre, regia di Luca Lucini, con Luca Argentero, Aspettando Godard, regia di Alessandro Aronadio, con Jordi Mollà e Lorenzo Balducci, Quell'estate, regia di Guendalina Zampagni, e Il prossimo tuo, regia di Anne Riitta Ciccone. Nel 2009 gira il film Io sono l'amore, diretto da Luca Guadagnino, e insieme all'amica Claudia Pandolfi gira il cortometraggio L'autostop di Leonardo e Simone Godano. Inoltre nello stesso anno torna a interpretare il ruolo di Melanie Desmoulins nella seconda stagione de I liceali. Nel 2011 è Antonia nel film L'amore fa male di Mirca Viola

Tra i suoi altri lavori, è presente nel videoclip Let Me Be dei Waines, diretto da Corrado Fortuna e vincitore del premio alla miglior regia al Premio Italiano Videoclip Indipendente, che è stato al centro di polemiche perché incentrato sulla masturbazione.[6] Appare inoltre nel video Prendimi di Daniele Groff.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Doppiaggio[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Barbara Zorzoli, Lella Scalia, Lo charme di un'attrice per caso, su vogue.it, 11 maggio 2010. URL consultato il 5 gennaio 2012.
  2. ^ Le onorificenze della Repubblica Italiana, su quirinale.it. URL consultato il 16 gennaio 2021.
  3. ^ a b c d e f Teresa Cannatà, Diane Fleri, su vogue.it, 10 maggio 2010. URL consultato il 27 settembre 2021 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).
  4. ^ Storia, su amblavalletta.esteri.it. URL consultato il 17 gennaio 2021.
  5. ^ a b c d Diane Fleri, professoressa per caso, su tv.mediaset.it, 27 settembre 2009. URL consultato il 5 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2012).
  6. ^ Premiato video sulla masturbazione, su tgcom.mediaset.it, 30 novembre 2009. URL consultato il 27 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 25 novembre 2011).

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN268059332 · ISNI (EN0000 0003 8299 5808 · LCCN (ENno2011002923 · BNE (ESXX4671760 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-no2011002923