Dianthus rupicola

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Garofano delle rupi
Dianthus rupicola
Stato di conservazione
Prossimo alla minaccia (nt)[1]
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
Ordine Caryophyllales
Famiglia Caryophyllaceae
Tribù Caryophylleae
Genere Dianthus
Specie D. rupicola
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Ordine Caryophyllales
Famiglia Caryophyllaceae
Genere Dianthus
Specie D. rupicola
Nomenclatura binomiale
Dianthus rupicola
Biv., 1806
Sottospecie

Il garofano delle rupi (Dianthus rupicola Biv., 1806) è una pianta appartenente alla famiglia delle Cariofillacee[2].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]


È una pianta perenne camefita suffruticosa, alta fino a 40 cm.

Il fusto, legnoso alla base, ha foglie verde-glauco, raccolte a rosetta alla base e ad inserzione distanziata sul fusto.

I fiori, di colore rosa intenso, hanno un calice quasi cilindrico, ricoperto alla base da squame verdi.

Fiorisce da maggio a settembre.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Sono state descritte le seguenti sottospecie[2]:

  • Dianthus rupicola subsp. rupicola Biv.
  • Dianthus rupicola subsp. aeolicus (Lojac.) Brullo & Miniss.
  • Dianthus rupicola subsp. bocchoriana Llorens & Gradaille
  • Dianthus rupicola subsp. hermaeensis (Coss.) O. Bolòs & Vigo
  • Dianthus rupicola subsp. lopadusanus Brullo & Miniss.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

D. r. rupicola è diffuso in Sicilia ed in alcune zone dell'Italia Meridionale (Capo Palinuro, Maratea, Praia a Mare (Isola di Dino), Otranto, Torre Sant'Emiliano, Palmi, Scilla e Catanzaro).
D. r. aeolicus è un endemismo delle Eolie.
D. r. bocchoriana è un endemismo dell'isola di Maiorca.
D. r. hermaeensis è endemico della Tunisia.
D. r. lopadusanum è endemico di Lampedusa.

Popola le rupi costiere mediterranee.

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

La Lista rossa IUCN classifica Dianthus rupicola come specie prossima alla minaccia di estinzione (Near Threatened).[1]

D. rupicola figura tra le specie di importanza comunitaria incluse nell'Allegato II della Direttiva Habitat (Dir. n. 92/43/CEE) relativa alla "Conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche”, adottata dal Consiglio delle Comunità Europee il 21 maggio 1992[3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Moreno Saiz, J.C., Gargano, D. & Montagnani, C. 2011, Dianthus rupicola, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 25 settembre 2023.
  2. ^ a b (EN) Dianthus rupicola, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 25 settembre 2023.
  3. ^ Direttiva 92/43/CEE del Consiglio, del 21 maggio 1992, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Sandro Pignatti, Flora d'Italia, Edagricole, Bologna 1982, ISBN 8850624492.
  • T.G. Tutin, V.H. Heywood et Alii, Flora Europea, Cambridge University Press, 1976, ISBN 052108489X.
  • Federico C. Guida illustrata della flora dello Zingaro, L'Epos Società Editrice, Palermo, 1999, ISBN 88-8302-186-X.
  • Castroviejo, S. et al. Flora iberica: plantas vasculares de la Peninsula Iberica e Islas Baleares. (F Iberica), 1989.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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