Emilio Faelli

Emilio Faelli

Deputato del Regno d'Italia
LegislaturaXXII, XXIII, XXIV
CoalizioneSinistra
CollegioParma II; Borgotaro
Sito istituzionale

Senatore del Regno d'Italia
Durata mandato8 dicembre 1920 –
LegislaturaXXV
Gruppo
parlamentare
liberale democratico, poi Unione democratica
Incarichi parlamentari
  • Commissione dell'educazione nazionale e della cultura popolare
Sito istituzionale

Dati generali
ProfessioneGiornalista

Emilio Francesco Giuseppe Faelli (Parma, 15 gennaio 1866Bra, 23 febbraio 1941) è stato un giornalista, scrittore e politico italiano. Dopo alcuni opuscoli giovanili tra cui dei saggi bibliografici, si dedicò al giornalismo e scrisse opere di satira politica sotto lo pseudonimo di Cimone.

Tradusse il Panegirico di Traiano di Plinio il Giovane.

Massone, fu membro del Grande Oriente d'Italia, votò contro la mozione Bissolati per il divieto dell'insegnamento religioso nella scuola primaria[1] e si pronunciò contro il divorzio[2]. Secondo l'Archivio Centrale dello Stato risulterebbe, al 1921, radiato o in sonno[3].

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Bibliografia mazzoliana, Parma, L. Battei, 1884.
  • La politica in provincia, Roma, C. Verdesi e C., 1885.
  • Contro il teatro, Parma, L. Battei, 1886.
  • Saggio sulle bibliografie degli incunabuli, Città di Castello, S. Lapi, 1887.
  • I 508 di Montecitorio, Torino, Roux & Viarengo, 1906.
  • Il cinquantenario del plebiscito parmense. Discorso pronunziato nel Teatro Farnese il 5 settembre 1909, Parma, Tip. Operaia, Adorni Ugolotti e C., 1909.
  • I moribondi di Montecitorio, Milano, Istituto Editoriale Italiano, 1920.
  • Una setta di giornalisti. Profili, Milano, Istituto Editoriale Italiano, 1921.
  • Le memorie di un candidato e altre cose dimenticabili, Bologna, L. Cappelli, 1924.
  • Plinio Il Giovane, Panegirico di Traiano, Versione, Milano, Società anonima Notari, 1928.

Traduzioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Le Menzogne Convenzionali della Nostra Civiltà, Max Nordau, Sesto S. Giovanni: Madella, 1914.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Aldo A. Mola, Storia della Massoneria in Italia, Bompiani/Giunti, Firenze-Milano, 2018, p. 342.
  2. ^ "Emilio Faelli, il quale aveva promesso, ricevendone, in cambio, aiuto elettorale, agli organizzatori cattolici del collegio di Parma, di combattere - secondo quanto scrisse "La Vera Roma" - il divorzio, qualora la legge fosse stata ripresentata alla Camera.", Ferdinando Cordova, Massoneria e Politica in Italia, 1892-1908, Carte Scoperte, Milano, 2011 , p. 224.
  3. ^ Luca Irwin Fragale, La Massoneria nel Parlamento. Primo novecento e Fascismo, Morlacchi Editore, 2021, p. 236.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN39365785 · ISNI (EN0000 0000 6128 1425 · SBN MILV068364 · BAV 495/79002 · BNF (FRcb10308079w (data) · WorldCat Identities (ENviaf-39365785