Ermete Novelli

Ermete Novelli

Ermete Novelli (Lucca, 5 maggio 1851Napoli, 29 gennaio 1919[1][2]) è stato un attore italiano, riconosciuto come uno dei più grandi maestri dell'arte drammatica italiana[3].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Ermete Novelli nei panni di Shylock

È discendente di una nobile e antica famiglia romagnola - una di quelle dodici, racconta lui stesso, della famosa "Colonna dell'ospitalità" di Bertinoro[4] - ma nonostante il casato, « patì la miseria e la fame »[5] in quanto il padre faceva il suggeritore teatrale, cosa che lo portò ben presto a entrare in arte: il suo primo ingaggio avvenne infatti nel 1866, dunque a 15 anni, in una compagnia a Viadana che prese genitore e figlio insieme.

Nel 1873 sposa l'attrice Lina Marazzi, cugina di Angelo Diligenti, da cui avrà due figli: Sandro ed Enrico, il quale diventerà illustratore, artista e autore di libri per ragazzi con lo pseudonimo di Yambo.

Dopo il precoce debutto, e dopo aver lavorato con Luigi Bellotti Bon, ancora giovanissimo diventa in breve tempo uno dei più apprezzati interpreti teatrali italiani, dapprima nel genere pochadistico, assieme a Claudio Leigheb, e, a partire dal 1890, in quello shakespeariano[6].

Dal 1884 fu capocomico e, dal 1891 al 1894, lo fu in società con Claudio Leigheb.[3]

Nel 1900 fonda in Italia il primo teatro stabile, "Casa Goldoni", presso il Teatro Valle di Roma. Nel 1902 torna a Bertinoro,[7] dove fra l'altro scrive l'autobiografia "Foglietti sparsi narranti la mia vita", opera che ebbe pubblicazione postuma a cura del figlio Enrico.

Fu anche attore cinematografico: Il mercante di Venezia (1910), Re Lear (1910) e La gerla di papà Martin (1914), tra gli altri, dove recita a fianco di Francesca Bertini, e della seconda moglie Olga Giannini.

Il 19 febbraio 1915, al Teatro Dal Verme di Milano, alcuni importanti attori italiani dell'epoca portarono in scena Goldoni e le sue sedici commedie nuove di Paolo Ferrari in onore di Virginia Reiter e di Ermete Novelli che si ritiravano dalle scene. Novelli aveva la parte di Tita, il suggeritore[8].

A inizio 1919, nel corso di una tournée a Benevento, fu colpito da un attacco cardiaco[9]. Morì nella sua casa di Napoli il 29 gennaio 1919.

Ermete Novelli fece parte della Massoneria[10][11].

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Attore[modifica | modifica wikitesto]

Regia[modifica | modifica wikitesto]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Foglietti sparsi narranti la mia vita (a cura di Yambo), Arnoldo Mondadori, Roma, 1919.

La memoria[modifica | modifica wikitesto]

A Ermete Novelli sono dedicate strade in molte città d'Italia, da Roma a Bologna a Milano (una piazza); nella sua terra d'origine gli è stato intitolato il teatro comunale di Rimini, che lui stesso per qualche anno aveva gestito; a Bertinoro, dove scrisse la propria autobiografia e dove aveva costruìto un teatro distrutto dai bombardamenti nella Seconda Guerra Mondiale, di fronte alla sua casa nella piazza a lui dedicata, un'erma lo ricorda ai passanti[7], mentre alcuni dei suoi cimeli sono conservati nel palazzo municipale.

Premio Ermete Novelli[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2002 a Bertinoro è stato fondato dal maestro Leonardo Bragaglia e dall'editore Paolo Emilio Persiani il Premio Ermete Novelli[14], che con cadenza biennale viene consegnato come riconoscimento alla carriera di grandi attori che abbiano battuto un repertorio simile a quello di Novelli o che gli si siano avvicinati per altri meriti artistici.

Elenco edizioni con i relativi premiati:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La morte di Ermete Novelli, Corriere della Sera, 30 gennaio 1919, p. 4
  2. ^ Ermete Novelli è morto, La Stampa, 30 gennaio 1919, p. 1
  3. ^ a b https://www.treccani.it/enciclopedia/ermete-novelli
  4. ^ Aldo Spallicci, Identità culturale della Romagna, Santarcangelo di Romagna, Maggioli, 1988.
  5. ^ Corrirere della sera, 30 gennaio 1919, in occasione della morte
  6. ^ Questa informazione è tratta dalla seguente pagina
  7. ^ a b Ermete Novelli, su Visit Bertinoro. URL consultato il 4 febbraio 2022.
  8. ^ Lo spettacolo al Dal Verme in onore di Virginia Reiter e di Ermete Novelli, su Corriere della Sera, 20 febbraio 1915, p. 4.
  9. ^ Ermete Novelli gravemente infermo, La Stampa, 16 gennaio 1919, p. 3
  10. ^ Attori e uomini di spettacolo massoni, su Gran Loggia d'Italia degli Alam. URL consultato il 2 Ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 22 giugno 2015).
  11. ^ Michele Canosa, Helen Claudia Doyle e Maura Vecchietti, 1905, La presa di Roma: alle origini del cinema italiano, Cineteca Bologna, 2006, p. 220, ISBN 9788880123521, OCLC 255524421. URL consultato il 3 ottobre 2018 (archiviato il 3 ottobre 2018).
  12. ^ Che cosa triste è la guerra - Film (1914), su ComingSoon.it. URL consultato il 4 febbraio 2022.
  13. ^ Che cosa triste è la guerra, su cinematografo.it.
  14. ^ Premio Ermete Novelli, su ermetenovelli.it. URL consultato il 4 febbraio 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Yambo, Ermete Novelli, Firenze 1897
  • Edoardo Boutet, Le cronache teatrali, II, Roma 1900
  • Yambo, Il naso di Ermete Novelli, Firenze 1901
  • Silvio d'Amico, Maschere, Milano 1921
  • Renato Simoni, Ritratti, Milano 1923
  • Giuseppe Pardieri, Ermete Novelli, Cappelli, Bologna, 1965
  • Paolo Emilio Persiani, Ermete Novelli sublime guitto, Edizioni Il Ponte Vecchio, Cesena, 2002

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN3238776 · ISNI (EN0000 0000 7100 7729 · SBN RAVV085947 · BAV 495/225520 · LCCN (ENn80024320 · GND (DE117068500 · BNF (FRcb11943773j (data) · J9U (ENHE987007344701005171 · WorldCat Identities (ENlccn-n80024320