Francesco Casanova

Francesco Casanova: Battaglia di cavalleria

Francesco Casanova (Londra, 1º giugno 1727Mödling, 8 luglio 1803) è stato un pittore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Fratello minore del più celebre Giacomo Casanova, nacque a Londra dove la madre, Zanetta Farussi, calcava per la prima volta le scene come attrice. Come il fratello minore Giovanni Battista, divenne un pittore e fu molto noto, tanto che il fratello Giacomo era spesso ricordato per la sua parentela "con il famoso pittore". Era specializzato in scene di battaglia. La fama, tanto faticosamente conquistata, svanì subito dopo la sua morte, avvenuta in miseria nonostante avesse guadagnato nella sua vita somme elevate, avendo avuto committenti molto importanti come il principe di Condé e Caterina II di Russia. Ma ebbe sempre uno stile di vita assai disordinato che lo condusse a sperperare i pur ingenti guadagni.

Iniziò quasi certamente la sua carriera di pittore nella bottega di Francesco Guardi, fratello di Gianantonio Guardi, e la durezza delle condizioni di quel periodo sono ricordate nella biografia del fratello Giacomo. Successivamente passò alla bottega di Antonio Joli, rinomato pittore-scenografo che lavorava assiduamente nei due teatri di proprietà della famiglia Grimani, i patrizi che alla morte prematura del padre di Francesco si erano assunti la tutela di tutti i suoi figli.

In seguito decise di cambiare genere ed entrò nella bottega di un pittore "battaglista": Francesco Simonini. Compiuto l'ulteriore apprendistato, si trasferì nel 1758 a Parigi nella bottega del famoso Charles Parrocel.

Il successo non fu immediato, in quanto la prima mostra ebbe un esito disastroso. Nell'agosto del 1761 fu nominato membro soprannumerario dell'Accademia reale di pittura, divenendone membro effettivo nel maggio 1763 con la sua opera Combat de cavalerie. In seguito alle favorevoli critiche ricevute, tra gli altri, da Denis Diderot,[1] iniziò a ricevere commesse da vari monarchi europei. Per altro, lo stesso Diderot, giudicando la sua tela Un combat de cavalerie, presentata al Salon del 1763, ne criticava la mancanza di vigore e di calore: «Ah, signor Casanova, cos'è diventato il vostro talento? Il vostro tocco non è più fiero come un tempo, il vostro colorire è meno vigoroso, il vostro disegno è divenuto del tutto scorretto [...] il calore del pennello è svanito».[2]

Presso la sua bottega si consumò l'apprendistato di numerosi pittori, anche stranieri, come il francese Jean-Baptiste Le Paon, anch'egli poi qualificato "pittore di battaglie".

Uomo che beve, ca 1770, Louvre

Il 26 giugno 1762 sposò una ballerina di secondo piano, comparsa alla Comédie Italienne dal 1759, Marie-Jeanne Jolivet (1734-1773) chiamata Mademoiselle d'Alancour e, grazie alle amicizie della moglie, ampliò notevolmente la clientela.

La fama si rafforzò e nel 1771 espose due tele dedicate alla Guerra dei trent'anni: Battaglia di Freiburg e Battaglia di Lens; Diderot commentò ...ces deux grands ouvrages, quelque chose que la critique y puisse trouver, seront toujours un monument solide à la gloire de M. Casanova...[3]

Morta la moglie, convolò a nuove nozze, nel 1775, con Jeanne Catherine Delachaud (1748-1818). Il secondo matrimonio fu disastroso come il primo e Francesco abbandonò il tetto coniugale, con l'aiuto di Giacomo, nel 1783.

Rifugiatosi a Vienna, grazie all'amicizia del principe de Ligne, conobbe il primo ministro, principe di Kaunitz, e giunse al vertice del suo successo. Pare che De Ligne ne apprezzasse, oltre che l'abilità di pittore, anche la conversazione particolarmente brillante e il carattere estroverso, del tutto simile a quello del fratello Giacomo, di cui il principe era e rimase uno degli amici più assidui.

Negli anni seguenti continuò sempre a servire una committenza istituzionale. Molti suoi quadri furono acquistati o commissionati da Caterina II di Russia[4] e furono esposti all'Ermitage di San Pietroburgo dove si trovano tuttora.

Ebbe anche grande successo come autore di cartoni utilizzati per produrre tappezzerie e rivestimenti, solitamente raffiguranti panorami campestri. L'attività, pur collaterale rispetto a quella principale di pittore, gli fruttò ingenti guadagni. Collaborò in questo ambito dal 1770 al 1787 con la Manifattura Reale di Beauvais producendo una settantina di soggetti.

Morì a Vorderbrühl, villaggio presso Mödling, nell'Austria meridionale.

Opere nei musei[modifica | modifica wikitesto]

Austria

Francia

Germania

Italia

Liechtenstein

Polonia

Regno Unito

Russia

USA

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ «Questo Casanova è attualmente un uomo d'immaginazione, un gran colorista, una testa calda e ardita, un buon poeta, un gran pittore», in D. Diderot, Beaux-Arts. Essais sur la peinture, par J. Assézat, I, Paris, Garnier frères 1879 p. 150.
  2. ^ D. Diderot, Salon 1763, in D. Diderot, Beaux-Arts. Essais sur la peinture, par J. Assézat, I, Paris, Garnier frères 1879 p. 219.
  3. ^ Il mondo di Giacomo Casanova, cit. in bibl. pag. 114 (Diderot, Salon 1771, IV, pag. 184).
  4. ^ La sovrana acquistò la prima tela per l'Ermitage, nel 1768, probabilmente sospinta all'acquisto dalle recensioni apparse nei Salons di Diderot, riportate nella rivista Correspondance litteraire, philosophique et critique di Friedrich Melchior Grimm.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ernest Dumonthier, Les Tapisseries d'Ameublement de la Manufacture Royale de Beauvais d'après François Casanova, Parigi, ed. Albert Morancé, 1921.
  • AA. vv. Il mondo di Giacomo Casanova, Venezia, Marsilio, 1998. ISBN 88-317-7028-4, sezione dedicata a F. Casanova "Mio fratello il pittore" di Irina Artemieva, pp. 110–117.
  • Giancarlo Sestieri, I Battaglisti - La pittura di battaglia dal XVI al XVIII secolo, De Luca Editore d'Arte, ISBN 9788865570296, Catalogo della mostra a Villa d'Este (Tivoli) 16 giugno – 30 ottobre 2011. Descrizione delle opere di Francesco Casanova: Battaglia equestre con scontro di cavalieri, Scontro di cavalieri dinanzi a un portico dorico, Scena di soccorso a un ferito in battaglia.
  • Federico Montecuccoli degli Erri, Indagine sull'apprendistato del pittore Francesco Casanova, in "Arte veneta : rivista trimestrale di storia", n. 58 (2001), pp. 143 - 162
  • Federico Montecuccoli degli Erri, l'Histoire de ma vie come fonte per la storia dell'arte, Il laborioso apprendistato e la stupefacente carriera di Francesco Casanova, in "L'histoire de ma vie di Giacomo Casanova, Gargnano del Garda", 27-29 settembre 2007, Milano, 2008, pp. 361 - 379

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