Francesco Pionati

Francesco Pionati

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato29 aprile 2008 –
14 marzo 2013
LegislaturaXVI
Gruppo
parlamentare
- Unione di Centro (fino al 27/11/2008)
- Misto (dal 27/11/2008 al 19/05/2010)
- Misto/PRI-AD (dal 19/05/2010 al 20/01/2011)
- Popolo e Territorio (dal 20/01/2011)
CircoscrizioneCampania 2
Sito istituzionale

Senatore della Repubblica Italiana
Durata mandato24 luglio 2006 –
28 aprile 2008
LegislaturaXV
Gruppo
parlamentare
Unione di Centro
CoalizioneCasa delle Libertà
CircoscrizioneSicilia
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoAlleanza di Centro (dal 2008)
In precedenza:
UDC (2006-2008)
NcI (2021-2023)
ProfessioneGiornalista professionista RAI

Francesco Pionati (Avellino, 15 luglio 1958) è un politico e giornalista italiano.

È stato vice direttore del TG1 dal 2002 al 2006[1], anno in cui viene eletto al Senato della Repubblica e, due anni più tardi, alla Camera dei deputati.

Dal 2013 di nuovo in RAI come "coordinatore delle attività da realizzare per le trasmissioni regionali e nazionali (in ambito TGR) dei prodotti forniti dall'Associazione delle TV europee Circom e da altri broadcaster".

Dal 2023 è direttore del Giornale Radio Rai e di Rai Radio 1, succedendo ad Andrea Vianello.[2]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nativo di Avellino, vive a Roma; è figlio di Giovanni Pionati, già sindaco democristiano di Avellino al tempo del terremoto dell'Irpinia del 1980.[3]

Carriera giornalistica[modifica | modifica wikitesto]

Diventa giornalista pubblicista a 18 anni e giornalista professionista a 26 anni[4]. Ha diretto ad Avellino, sua città natale, un settimanale ed una TV locale.

Entra in Rai nel 1983 con una borsa di studio su segnalazione politica di Ciriaco De Mita. Nel maggio 2011 Antonia De Mita, figlia di Ciriaco, racconta sulla sua pagina Facebook a tal proposito:

«Entrò in Rai con una pedata nel sedere atomica di mio padre, dal quale era sempre in coda a chiedere favori[5]»

L'anno successivo viene assunto al TG1.

Nel 1984 è assegnato alla redazione Interni e tre anni più tardi, diviene giornalista parlamentare; nel 1990, nella stessa redazione, è promosso caposervizio e nel 1995 diviene caporedattore, occupandosi dei servizi dal Parlamento. Nel 2002 è vice-direttore del TG1, incarico che mantiene fino al 2006, anno in cui viene eletto senatore.

Nel 2013 ha manifestato la volontà di non ricandidarsi in Parlamento e, terminato il mandato parlamentare, riprende servizio al TG1.

Da sempre legatissimo alla terra natia, nel 2014 decide di passare a Rai Com, per occuparsi di sviluppare un protocollo d'intesa tra la Regione Campania e la RAI per la promozione dell'immagine della Regione e del territorio.

Nel 1984 ha ricevuto il premio “Marcello Lucini” conferito dall’Ordine dei giornalisti di Roma al miglior neo-professionista dell’anno e nel 1993, il Premio Capri.

Ha curato la rubrica Transatlantico sul settimanale Panorama fino al 2004 e ha collaborato con Leonardo, supplemento de La Stampa, con La Gazzetta del Mezzogiorno, con il Roma e con Il Popolo.

Ha all'attivo una lunga esperienza sindacale, prima quale componente del direttivo dell'Associazione stampa parlamentare, poi del comitato di redazione del TG1 e infine dell'esecutivo dell'USIGRAI (Unione sindacale giornalisti Rai).

È stato tra i fondatori, a Roma, dell’associazione di giornalisti Li.sta – Libera stampa.

Il 25 maggio 2023 viene nominato nuovo Direttore della Testata Rai Giornale Radio - "GR1","GR2", "GR3", "GR Parlamento" - e di Rai Radio 1[2].

Carriera politica[modifica | modifica wikitesto]

Simbolo dell'AdC

Entra in politica nel 2006, quando è candidato alle elezioni politiche del 9 e 10 aprile per il Senato della Repubblica, con l'Unione di Centro in Sicilia,[6] risultando il primo dei non eletti.[7] Diviene comunque senatore dopo poco più di due mesi, il 24 luglio 2006, subentrando a Totò Cuffaro, che opta per rimanere presidente della Regione Siciliana.[8]

In seguito al Congresso nazionale dell'UDC, svoltosi nell'aprile 2007, diviene portavoce nazionale del partito; a dicembre dello stesso anno il Coordinamento Nazionale dei Piccoli Comuni d’Italia gli conferisce il premio di Migliore Senatore dell’anno per il particolare impegno profuso a difesa delle comunità meno abitate del paese.

Alle elezioni politiche del 2008 Pionati viene eletto alla Camera dei deputati, nelle liste dell'UDC nella circoscrizione Campania 2.[9] Nello stesso anno viene eletto Vicepresidente della Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera dei Deputati, incarico da cui si dimetterà l'anno successivo.

Il 28 novembre 2008 esce dall'Unione di Centro, in disaccordo con la politica di Casini di allontanamento dal centrodestra e di costituzione di un terzo polo autonomo e si iscrive al gruppo misto della Camera per fondare, a dicembre, in accordo con Silvio Berlusconi, un suo movimento politico denominato Alleanza di Centro per la Libertà che presentandosi alle elezioni regionali del 2010 in tre sole regioni (Campania, Puglia e Veneto) ottiene -dati ufficiali del Ministero degli Interni pubblicati dal Sole 24 ore del 4 aprile 2010- 117mila voti, pari allo 0,5% nazionale, e cioè allo stesso livello di consenso ottenuto dalla lista Bonino-Pannella, o dall'Api di Francesco Rutelli.

Nel 2013 decide di non ricandidarsi e riprende servizio al Tg1 con uno stipendio lordo che nel 2021 è di 215.360 euro.[10][11]

Il 29 luglio 2019 indice presso l'hotel Ramada di Napoli l'assemblea nazionale di Alleanza di Centro che si trasforma da per la libertà a per i territori. In tale data Pionati viene riconfermato alla guida del movimento ed annuncia la partecipazione alle elezioni regionali del 2020 con lo slogan Riparte la buona politica. Alle regionali in Campania la lista Alleanza di Centro - Alleanza Popolo e Territorio a sostegno di Stefano Caldoro prende lo 0,27% mentre l'anno seguente alle comunali di Napoli la lista Noi con l'Italia – Alleanza di Centro prende lo 0,94%.[12] Pionati aderirà poi a Noi con l’Italia di Maurizio Lupi diventando membro dell’ufficio di presidenza e del comitato direttivo del partito.[13][14]

Altre attività[modifica | modifica wikitesto]

Appassionato di cultura cinematografica, nel 2004 è stato nominato nel consiglio di amministrazione di Cinecittà Holding, incarico che ha successivamente lasciato.

Ha inoltre fatto parte, presso il Ministero dei Beni Culturali, della Commissione per la revisione cinematografica e della Commissione per la promozione del cinema italiano.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Sposato con Daniela.

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Antonello Caporale, Pionati, ecco il sandwich perfetto, su repubblica.it, settembre 2009. URL consultato il 7 aprile 2021.
  2. ^ a b L'irpino Francesco Pionati nuovo direttore del Gr Radio Rai, su Avellino Today, 25 maggio 2023.
  3. ^ Comune di Avellino, Francesco Pionati in campo «per ora come federatore» oltre i poli, su Nuova Irpinia, 30 dicembre 2018. URL consultato il 23 settembre 2019.
  4. ^ Albo Nazionale dei Giornalisti - consultato il 15 luglio 2022, su odg.it. URL consultato il 15 luglio 2022 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2019).
  5. ^ 'Pionati, raccomandato a calci', su espresso.repubblica.it. URL consultato il 26 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 23 febbraio 2013).
  6. ^ Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali, su elezionistorico.interno.gov.it. URL consultato il 23 settembre 2019.
  7. ^ Redazione, Pionati nella segreteria regionale di Forza Italia, su Anteprima24.it, 11 dicembre 2017. URL consultato il 23 settembre 2019.
  8. ^ Francesco Pionati, su Inchieste - la Repubblica. URL consultato il 23 settembre 2019.
  9. ^ Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali, su elezionistorico.interno.gov.it. URL consultato il 23 settembre 2019.
  10. ^ Gianluca Roselli, Parcheggiati, trombati, defilati: i direttori di se stessi in casa Rai, Il Fatto Quotidiano, 2 aprile 2021, p. 9
  11. ^ Francesco Pionati, parcheggiato di lusso alla Rai. "Ma io lavoro da trent'anni", su irpinianews.it, 29 luglio 2016. URL consultato il 7 aprile 2021.
  12. ^ Comitato Direttivo, su Noi con l'Italia. URL consultato il 20 dicembre 2021.
  13. ^ Ufficio di Presidenza, su Noi con l'Italia. URL consultato il 22 aprile 2023.
  14. ^ Comitato Direttivo, su Noi con l'Italia. URL consultato il 22 aprile 2023.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Direttore di Rai Radio 1, Rai Radio 1 Sport, del GRR e di Rai Gr Parlamento Successore
Andrea Vianello dal 25 maggio 2023 in carica
Controllo di autoritàVIAF (EN233346511 · ISNI (EN0000 0003 6770 2755 · SBN CFIV112073 · WorldCat Identities (ENviaf-233346511