Gaetano Polidori

Gaetano Polidori

Gaetano Fedele Polidori (Bientina, 5 agosto 1763Londra, 16 dicembre 1853) è stato un drammaturgo, poeta, traduttore, scrittore ed editore italiano, emigrato a Londra.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Litografia di Vittorio Alfieri
Ritratto del figlio John William, segretario e medico personale di Byron

Gaetano Fedele Polidori nacque il 5 agosto 1763 a Bientina, presso Pisa, da Teresa Cosci e Agostino Ansano Polidori (1714-1778), un medico e poeta che visse e lavorò a Bientina.

Nella natia Toscana, Gaetano Polidori studiò Legge all'Università di Pisa, e nel 1785 divenne segretario di Vittorio Alfieri, con il quale lavorò per i successivi quattro anni.[1]

Nel 1790 Gaetano, dopo essersi dimesso dal suo lavoro di segretario di Alfieri, si recò in Inghilterra partendo da Parigi. Stabilitosi a Londra, lavorò come insegnante di italiano. Nel 1793 sposò Anna Maria Pierce, istitutrice privata presso altolocate famiglie[1], dalla quale ebbe quattro figli e quattro figlie. Il figlio maggiore, John William Polidori, fu medico personale di Lord Byron e autore della prima storia di vampiri in lingua inglese, Il vampiro (1819). Sua figlia Frances sposò un esule italiano, Gabriele Rossetti, dal quale ebbe quattro figli: Maria Francesca Rossetti, Dante Gabriel Rossetti, William Michael Rossetti e Christina Rossetti. Nel 1836 si ritirò in una casa a Holmer Green, nel Buckinghamshire. Morì a Londra, a poco più di novant'anni di età il 16 dicembre 1853.[1]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Gaetano Polidori fu letterato ed editore: compose anche molte poesie, tragedie e saggi critici e pubblicò una serie di opere, altrui e proprie.

  • Fra le sue opere si ricordano La Magion del Terrore, sogno poetico in versi sciolti; le Memorie di quattro anni nei quali l'autore fu segretario del Conte Alfieri; Il Seduttore punito, poemetto in tre canti ispirato alla figura di Don Giovanni.
  • Tradusse varie opere dall'inglese all'italiano, come il Paradiso perduto di John Milton, con in appendice l'Angeleida di Erasmo da Valvason (1523-1593)[2], e Il castello di Otranto di Horace Walpole. Tradusse inoltre dal latino, in versi sciolti, la Pharsalia di Lucano.
  • Allestì inoltre una tipografia personale, dove stampò anche la prima edizione di alcune composizioni poetiche dei suoi nipoti Dante Gabriel Rossetti e Christina Rossetti. Pubblicò inoltre un'edizione del poema Osteologia, che suo padre Agostino aveva scritto nel 1763[3].

Scritti[modifica | modifica wikitesto]

  • Tragedie e drammi, Londra: presso l'autore, 1842 [1]
  • Il Nabucdonosorre, dramma sacro, Londra: Didier e Tebet, 1807 [2]
  • Moderna conversazione in diciotto dialoghi, Londra: Dulau et Co, 1824 [3]
  • Olimpia, dramma in cinque atti in prosa, Sampson Low, 1800 [4]
Giuseppe Ellero, Il segretario di Vittorio Alfieri, commedia in un atto. Torino, 1927

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Manfredi, treccani.it.
  2. ^ Erasmo da Valvason, L'Angeleida: poema in ottave ristampato seconda la rarissima edizione del 1590 per servire d'appendice al Paradiso perduto di Milton, tradotto da G. Polidori, Londra: presso Gaetano Polidori, 1842
  3. ^ Agostino Ansano Polidori, Osteologia, poema didascalico di Agostino Ansano Polidori, copiato dall'autografo manoscritto da Gaetano suo figlio, Londra: presso l'editore in Park Village East, 1847

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Charles Lyell, Dello spirito cattolico di Dante Alighieri, opera di Carlo Lyell tradotta dall'originale inglese da Gaetano Polidori, Londra : C. F. Molini, 1844, p. 245 [5]
  • Giuseppe Ellero, Il segretario di Vittorio Alfieri, commedia in un atto, Torino: 1927
  • Marco Manfredi, Polidori, Gaetano, su Dizionario biografico, treccani.it. URL consultato il 14 gennaio 2017.

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