Hipster hop

Hipster hop
Origini stilisticheAlternative rap, indie rock, musica elettronica, hip hop
Origini culturaliInizio 2000
Strumenti tipiciRapping, turntablism, campionatori, tastiere, chitarre
Categorie correlate
Gruppi musicali hipster hop · Musicisti hipster hop · Album hipster hop · EP hipster hop · Singoli hipster hop · Album video hipster hop

Hipster hop o Hipster rap[1] è un sottogenere della musica hip hop nato negli Stati Uniti all'inizio degli anni 2000.

È diventato famoso grazie ad artisti come Kid Cudi, Donald Glover, Kid Sister, Azealia Banks e Chiddy Bang.[2][3]

Origini[modifica | modifica wikitesto]

Il nome del sottogenere deriva dalla fusione delle parole hipster e hip hop. Il critico Matt Preira scrisse sul Miami New Times che lo hipster-hop costituisce una "transizione individuabile all'interno della musica rap" in cui si incorporano elementi della cultura hipster. Preira lo definisce "un microgenere in espansione che mira a imporsi prepotentemente come mainstream".[4] Miles Raymer del Chicago Reader sostiene che i rapper hipster "giocano con i simboli dell'hip hop old school" ma che il sottogenere "incarna lo stesso tipo di ideale utopistico e onnicomprensivo che incarnava l'hip hop della vecchia guardia". Sempre secondo Raymer, lo hipster hop costituisce "l'avanguardia della contaminazione tra il rap e la musica dance," ed è dominato da mode e atteggiamenti propri degli hipster.[1]

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Lo hipster rap utilizza elementi di rap tradizionale, hip hop, pop, contemporary R&B e musica rock.[5] La critica ha associato tendenzialmente il genere con la città statunitense di Seattle e a gruppi come i Mad Rad, sebbene questi rifiutino l'etichetta di hipster rap.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b http://www.chicagoreader.com/chicago/dont-hate-them-because-theyre-hip/Content?oid=1109681
  2. ^ Mike Osegueda (8 July 2011). "Fresh artists step up halfway through 2011". The Fresno Bee.
  3. ^ http://blogs.miaminewtimes.com/crossfade/2011/05/five_key_moments_in_the_chronology_of_hipster_hop.php
  4. ^ Matt Preira, Five Key Moments in the Chronology of Hipster Hop, su blogs.miaminewtimes.com, Miami New Times, 10 maggio 2011. URL consultato il 17 agosto 2011.
  5. ^ Harrison Garcia (11 February 2011). "Hipster Hop in Denver: Great music from Air Dubai and Input". The Denver Examiner.
  6. ^ http://www.seattleweekly.com/2009-04-15/music/the-party-keeps-getting-better-for-champagne-champagne/

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]