Ibrahim Biçakçiu

Ibrahim Aqif Biçakçiu

19º Primo Ministro d'Albania
Durata mandato25 settembre 1943 –
24 ottobre 1943
PredecessoreEqrem Bej Libohova
SuccessoreMehdi Bej Frashëri

Durata mandato29 agosto 1944 –
28 novembre 1944
PredecessoreFiqri Dine
SuccessoreEnver Hoxha

Dati generali
Partito politicoBalli Kombëtar
ProfessioneAgronomo
FirmaFirma di Ibrahim Aqif Biçakçiu

Ibrahim Aqif Biçakçiu (Elbasan, 10 settembre 1905Elbasan, 4 gennaio 1977) è stato un politico e proprietario terriero albanese. Fu collaboratore dell'Asse, presidente del Comitato esecutivo provvisorio dal 14 al 24 ottobre 1943 e primo ministro albanese dal 6 al 26 ottobre 1944 durante l'occupazione nazista.[1]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Da sinistra a destra, il Generale De Veer, Ibrahim Biçakçiu a 10 anni, Aqif Pasha Biçakçiu di Elbasan e Ali Agjah Bey di Elbasan

Ibrahim Aqif Bej Biçakçiu era figlio di Aqif Pasha Biçakçiu di Elbasan. Ibrahim nacque nel 1905 a Elbasan. La famiglia sostenne l'Indipendenza dell'Albania e trasmise la sua impronta libertaria a Ibrahim.

Seconda Guerra Mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1943, insieme a Bedri bey Pejani e Xhafer Deva, contribuì a fondare un comitato nazionale di ventidue leader albanesi e albanesi del Kosovo, che dichiararono l'Albania indipendente dall'occupazione fascista e che elesse un comitato esecutivo per formare un governo provvisorio[2]

Primo ministro[modifica | modifica wikitesto]

Dopo una settimana di negoziati, Ibrahim Biçaku accettò di guidare un nuovo e piccolo governo dopo Fiqiri Dine.[1] Sebbene Biçaku fosse l'amico perfetto della Germania, il suo esecutivo era tuttavia abbastanza incompetente. Questo principalmente perché la Germania era sull'orlo della sconfitta e i partigiani albanesi stavano avanzando.[1]

Dopo la guerra[modifica | modifica wikitesto]

Nonostante molti dei balisti fuggirono dall'Albania dopo che i comunisti proclamarono la loro vittoria, Biçakçiu, come padre Anton Harapi e Cafo Beg Ulqini, scelse di non andarsene e decise che avrebbe preferito morire nel suo paese di nascita piuttosto che in terra straniera.[3] Fu arrestato dalle forze comuniste a Scutari il 6 dicembre 1944 e fu condannato all'ergastolo presso il Tribunale speciale di Tirana il 13 aprile 1945. Trascorse la maggior parte dei suoi anni in prigione a Burrel e fu rilasciato il 5 maggio 1962 ad Elbasan.[4] Negli ultimi anni gli fu assegnato un lavoro come addetto alle pulizie dei bagni pubblici nella sua città di Elbasan.[5] Biçakçiu morì il 4 gennaio 1977.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Bernd Jürgen Fischer, Albania at war, 1939–1945. URL consultato il 28 agosto 2011.
  2. ^ Robert Elsie, Historical dictionary of Kosovo. URL consultato il 31 gennaio 2011.
  3. ^ Robert Elsie, Hermann Neubacher: A Nazi Diplomat on Mission in Albania, su albanianhistory.net. URL consultato il 31 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2012).
  4. ^ Robert Elsie, A Biographical Dictionary of Albanian History. URL consultato il 19 settembre 2014.
  5. ^ Sekretet e 33 kryeministrave, Gazeta Tema, 6 novembre 2015. URL consultato il 6 novembre 2015 (archiviato dall'url originale il 9 dicembre 2015).
  6. ^ Robert Elsie, Final Report of the German Wehrmacht in Albania, su albanianhistory.net. URL consultato il 31 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2012).

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