Jumanji (film)

Jumanji
Il giovane Alan Parrish ritrova Jumanji in una scena del film
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America, Canada
Anno1995
Durata104 minuti
Rapporto1,85:1
Genereavventura, fantastico, commedia, azione
RegiaJoe Johnston
SoggettoGreg Taylor, Jim Strain, Chris Van Allsburg, dal racconto Jumanji di Chris Van Allsburg
SceneggiaturaJonathan Hensleigh, Greg Taylor, Jim Strain
ProduttoreScott Kroopf, William Teitler
Produttore esecutivoRobert W. Cort, Ted Field, Larry J. Franco
Casa di produzioneTriStar Pictures, Interscope Communications
FotografiaThomas E. Ackerman
MontaggioRobert Dalva
Effetti specialiStan Parks, Ken Ralston, Stephen L. Price per la Industrial Light & Magic
MusicheJames Horner
ScenografiaJim Bissell, Glen W. Pearson, David Wilson, Cynthia T. Lewis
CostumiMartha Wynne Snetsinger
TruccoSandy Cooper, Alec Gillis, Tom Woodruff Jr.
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Jumanji è un film del 1995 diretto da Joe Johnston, interpretato da Robin Williams, Bonnie Hunt, Kirsten Dunst e Bradley Pierce. La sceneggiatura è stata tratta dall'omonimo albo illustrato per bambini scritto da Chris Van Allsburg nel 1981. Secondo l'autore, la parola «Jumanji» in Zulu significa «molti effetti»[1].

Il film ha avuto lo stesso anno dell'uscita una trasposizione letteraria scritta da George Spelvin.[2]

Nel 2005 è stato realizzato un sequel spirituale ambientato nello stesso universo, intitolato Zathura - Un'avventura spaziale, basato su un racconto dello stesso Allsburg. Sulla scia del successo del film è stata prodotta una serie televisiva d'animazione, trasmessa tra il 1996 e il 1999, e due sequel intitolati Jumanji - Benvenuti nella giungla (2017) e Jumanji: The Next Level (2019).

Trama[modifica | modifica wikitesto]

«La nostra unica speranza è finire la partita!»

New England, 1869. I fratelli Caleb e Benjamin Sproul si avventurano nel cuore della notte in un bosco e seppelliscono una misteriosa cassa sotto terra per poi fuggire spaventati.

Cento anni dopo, nel 1969, il dodicenne Alan Parrish scappa dai bulli del quartiere e si rifugia nella fabbrica di scarpe di suo padre Sam. Qui incontra un suo amico, l'operaio Carl Bentley, che gli mostra un prototipo di scarpa da ginnastica da lui stesso realizzato. Alan danneggia accidentalmente un nastro trasportatore con la scarpa, ma Carl si assume la responsabilità e viene licenziato. Dopo essere stato picchiato dai bulli, Alan sente fra gli scavi di un cantiere un rullo di tamburi e ritrova la cassa. Aprendola, scopre un misterioso gioco da tavolo chiamato Jumanji, che porta a casa.

Quella sera, dopo un battibecco con il padre che lo vuole mandare nel loro collegio di famiglia, Alan mostra il gioco alla sua amica Sarah. Le istruzioni sono semplici: bisogna tirare i dadi per muovere le pedine, i numeri doppi tirano ancora e il primo che arriva alla fine vince. Sarah tira involontariamente i dadi e iniziano a manifestarsi delle caratteristiche inquietanti del gioco: le pedine si muovono da sole e a ogni tiro di dadi una scritta compare nella sfera di cristallo al centro del tabellone, facendo scaturire gli orrori delle foreste amazzoniche e africane nella realtà. Alan effettua un secondo tiro per errore e il gioco lo risucchia, informandolo che dovrà stare nella giungla finché non comparirà un 5 o un 8. Subito, perciò, incita Sarah a tirare i dadi, ma lei fugge inseguita da un branco di pipistrelli africani, generati dal gioco al tiro di lei e apparsi nel camino. Il gioco rimane così in sospeso e Alan resta intrappolato nella giungla.

Ventisei anni dopo, nel 1995, la magnifica villa dei Parrish è ormai in rovina. Un giorno una signora di nome Nora Shepherd acquista la casa e va a vivere lì con i suoi due nipoti, Peter e Judy, figli del fratello morto con la moglie in un incidente d'auto in Canada qualche mese prima. I due ragazzini trovano il gioco in soffitta, guidati dal suono dei tamburi. Peter e Judy cominciano così a giocare a Jumanji, scoprendo anch'essi le caratteristiche che avevano spaventato i precedenti giocatori. Dopo aver fatto apparire uno sciame di zanzare giganti e un branco di scimmie, leggono la seconda parte delle istruzioni, apprendendo che tutto quanto uscito dal gioco scomparirà solo se un giocatore raggiungerà il traguardo pronunciando la parola "Jumanji". Contando di finire in fretta il gioco, decidono di proseguire per far svanire gli animali. Peter, avendo fatto due 1 al tiro precedente, ha diritto a un secondo tiro che ha come risultato 5. I ragazzini sono attaccati da un leone della savana, ma il numero 5 libera dal gioco anche Alan, ormai adulto, che dopo un duello con la bestia riesce a rinchiuderla in una camera da letto. Alan esce e incontra Carl, che ora lavora come poliziotto.

Alan, cresciuto e inselvatichito, scopre una città molto diversa da come la ricordava, malandata e in piena crisi economica. Alan, Judy e Peter vanno alla fabbrica di scarpe ormai abbandonata e apprendono da un barbone che la fabbrica ha chiuso quando Sam Parrish ha abbandonato l'attività per cercare suo figlio dopo la sua scomparsa, fino alla sua morte, avvenuta nel 1991.

I tre tornano in casa e si accordano sul terminare la partita in modo che le cose tornino alla normalità. Scoprono però di essersi inseriti nella stessa partita che avevano iniziato Alan e Sarah nel 1969. Per finire la partita manca quindi la quarta giocatrice: Sarah Whittle, appunto. La trovano nella stessa casa dove abitava una volta, dove, vivendo nel completo anonimato, tira avanti facendo la sensitiva con lo pseudonimo di Madame Serena. Dopo molti sforzi riescono a convincerla a giocare. Il tiro di Sarah fa comparire degli enormi rampicanti e piante carnivore velenose, e il tiro successivo di Alan evoca il suo acerrimo nemico, il diabolico e folle cacciatore Van Pelt, che cova un profondo risentimento verso Alan. Superate queste difficoltà, Judy tira i dadi, ed ecco apparire una mandria di bestie impazzite. Nel trambusto un pellicano ruba il gioco ed il gruppo è costretto a inseguirlo fino al fiume fuori città, dove riescono con difficoltà a riprenderselo.

Nel frattempo gli animali evocati invadono la città causando incidenti e gettando la popolazione nel panico. Carl, imbattutosi nel gruppo, decide di arrestare Alan capendo che è coinvolto nella faccenda. Alan, durante il viaggio verso la centrale, confida a Carl la sua vera identità e questi lo libera. Intanto Peter per cercare di finire il gioco prova a barare, ma questo lo punisce facendolo retrocedere con la pedina, facendogli assumere sembianze scimmiesche. I tre vanno in città, ormai in preda all'anarchia, dove Van Pelt riesce a sottrarre loro il gioco da poter usare come esca per catturare Alan. Inseguendolo in un discount, Sarah e i ragazzi riescono a recuperarlo, mentre l'arrivo tempestivo di Alan e Carl in auto mette temporaneamente fuori gioco il cacciatore. Per maggior sicurezza, Alan ammanetta Carl alla macchina di questo.

I quattro protagonisti così tornano a casa, completamente invasa dai rampicanti, per completare il gioco. Il nuovo tiro di Sarah fa comparire un acquazzone che allaga la casa all'inverosimile e persino un coccodrillo, contro cui il gruppo deve lottare. L'arrivo di Carl e Nora, che aprono la porta venendo investiti dall'ondata che ne fuoriesce, fa svuotare la casa dall'acqua. Il gioco continua in soffitta e ad Alan tocca la maledizione che rende il pavimento come sabbie mobili. Il tempestivo intervento di Judy fa tornare il pavimento alla normalità, incastrando però Alan e Sarah nel pavimento. Peter evoca dei ragni giganti, costringendo i ragazzini a tenerli lontani dagli adulti intrappolati. Nel frattempo però, un fiore dei rampicanti spunta dal pavimento e spara un dardo avvelenato a Judy, che poco dopo sviene e muore. Sarah tira i dadi con la bocca e avviene un potente terremoto che spacca la casa a metà, liberando i due adulti e facendo scappare i ragni. Poi Alan viene raggiunto e sfidato da Van Pelt. Quando Alan lascia cadere i dadi, questi segnano il punteggio necessario a farlo vincere, e pronuncia l'agognato "Jumanji" prima che Van Pelt gli spari. Tutto ciò che è stato evocato e distorto dal gioco viene risucchiato in un vortice e contemporaneamente il tempo torna indietro a quando è cominciata la partita.

Alan e Sarah si ritrovano così nel 1969. Alan si riconcilia con il padre, con il quale poco prima aveva avuto un brutto litigio, ammettendo anche la sua responsabilità per aver danneggiato il nastro trasportatore: in questo modo Carl viene riassunto. Dopo aver realizzato di avere ricordi del gioco e dell'accaduto, Alan e Sarah buttano il gioco nel fiume e poi si scambiano un bacio

Durante la vigilia di Natale del 1994, la casa è addobbata a festa per la tradizionale cena: Alan e Sarah sono felicemente sposati e stanno per avere un bambino. I genitori di Alan sono ancora vivi e Alan ora gestisce con successo l'azienda di famiglia. Al banchetto sono invitati Carl, Nora, Judy, Peter e i loro genitori. Alan e Sarah sono molto emozionati nel rivedere Judy e Peter dopo 25 anni, nonostante questi ultimi chiaramente non li riconoscano, inoltre "salvano" la vita ai genitori dei due fratelli chiedendo in anticipo dei progetti per la fabbrica, in modo che non partano e che non muoiano nell'incidente.

Nella scena finale, due ragazze, mentre passeggiano su una spiaggia, sentono un suono di tamburi provenire dalla scatola di Jumanji, semisepolta nella sabbia.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Il produttore cinematografico Peter Guber decise di invitare a Boston l'autore Chris Van Allsburg per firmare una opzione sul libro Jumanji. Van Allsburg scrisse una delle bozze della sceneggiatura, che definì come "il tentativo di infondere nella storia una qualità di mistero e surrealismo".[3]

La TriStar Pictures accettò di finanziare il film alla condizione che Robin Williams avesse interpretato il ruolo principale. Tuttavia, l'attore rifiutò il primo copione che gli venne dato. Solo dopo che il regista Joe Johnston e gli sceneggiatori Jonathan Hensleigh, Greg Taylor e Jim Strain rimisero mano alla storia, Williams decise di accettare.[4] Johnston nutriva alcune riserve sulla scelta di Williams a causa delle sue doti di improvvisazione sul set, temendo che l'attore non avrebbe aderito alla sceneggiatura. Williams comunque capì che si trattava di "una storia strettamente strutturata" e filmò le scene attenendosi al copione, spesso ripetendo scene duplicate in cui gli veniva permesso di improvvisare con Bonnie Hunt.[4]

Le riprese si svolsero in varie località del New England, principalmente a Keene, che venne utilizzata per la città fittizia di Brantford nel New Hampshire, e North Berwick, dove si trova il complesso adibito per la fabbrica di scarpe Parrish.[5][6] Ulteriori riprese si svolsero a Vancouver, in Canada, dove venne realizzato un mockup della casa dei Parrish.[4]

Gli effetti speciali furono realizzati combinando tecniche tradizionali, come pupazzi e animatronica, con per l'epoca innovativi effetti speciali digitali curati dalla Industrial Light & Magic.[7][8] Per il film furono programmati appositamente due software: uno chiamato iSculpt, che permise agli illustratori di creare espressioni facciali realistiche sugli animali generati al computer, e un altro che per la prima volta permise di adottare realisticamente peli digitali sui corpi di leoni e scimmie.[7] L'attore Bradley Pierce (Peter) venne sottoposto giornalmente a tre ore e mezza di trucco prostetico per un periodo di due mesi e mezzo per le scene in cui si trasformava in scimmia.[4]

Chris Van Allsburg affermò di apprezzare il lavoro svolto, nonostante le modifiche rispetto al libro, dichiarando che "il film è fedele nel riprodurre il caos che deriva dall'avere un animale della giungla in casa".[3]

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Data di uscita[modifica | modifica wikitesto]

Il film è stato proiettato nelle sale statunitensi il 15 dicembre 1995, mentre in quelle italiane il 23 febbraio 1996.

Edizioni home video[modifica | modifica wikitesto]

Il film è stato distribuito in VHS il 14 maggio 1996 negli Stati Uniti e in DVD il 25 gennaio 2000. La prima edizione Blu-ray Disc, rimasterizzata in alta risoluzione, è stata pubblicata il 28 giugno 2011. Una nuova edizione in Blu-ray 4K, con contenuti speciali inediti, è stata invece lanciata il 5 dicembre 2017 in occasione dell'uscita nelle sale di Jumanji - Benvenuti nella giungla.[9]

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Incassi[modifica | modifica wikitesto]

La pellicola incassò 100475249 $ in Nord America[10] e 162322000 $ nel resto del mondo,[10] per una somma totale di 262797249 $.[10] Fu il decimo più alto incasso del 1995.[11]

Critica[modifica | modifica wikitesto]

Il film ha ricevuto critiche miste. Sul sito Rotten Tomatoes registra un indice di gradimento del 51% basato su 47 recensioni professionali, con un punteggio medio di 6/10.[12] Su Metacritic detiene invece un punteggio di 39 su 100, basato sul parere di 18 critici.[13]

Alessandra Levantesi de La Stampa lo ha definito "un film effervescente, fatto per deliziare i piccini; ma anche per piacere a quelli grandi".[14]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Sequel[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2005 è stato realizzato un sequel spirituale intitolato Zathura - Un'avventura spaziale, basato su un racconto dello stesso Allsburg. Pur non avendo legami con Jumanji, i due film sono ambientati nello stesso universo[15] e condividono tematiche simili.

Nell'agosto 2015 la Sony Pictures ha annunciato l'uscita di un sequel del film, Jumanji - Benvenuti nella giungla. Lo studio ha ingaggiato lo scrittore Scott Rosenberg per riscrivere la sceneggiatura. Il film doveva uscire nelle sale statunitensi il giorno di Natale 2016.[16] Il 24 gennaio 2016 il film viene ufficialmente posticipato al 22 dicembre 2017[17]. Nel 2019 viene annunciato un nuovo film, Jumanji: The Next Level[18].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Jumanji (1995) - Curiosità e citazioni, su silenzioinsala.com, Silenzio in Sala. URL consultato il 3 luglio 2017.
  2. ^ Edizioni di Jumanji, su Catalogo Vegetti della letteratura fantastica, Fantascienza.com. (aggiornato fino al gennaio 2010)
  3. ^ a b (EN) Jumanji Author Getting Aboard Hollywood Express : Movies: Chris Van Allsburg says the film version of his book is like a Christmas gift. It's just not the one he was expecting., in Los Angeles Times, 12 dicembre 1995. URL consultato il 23 dicembre 2010.
  4. ^ a b c d (EN) Bruce Fretts, Making 'Jumanji' with Robin Williams: An Oral History, in The New York Times, 2 novembre 2017. URL consultato il 16 dicembre 2017.
  5. ^ (EN) 'Jumanji' in Keene: A Photo Retrospective, su sentinelsource.com, Keene Sentinel, 22 agosto 2014. URL consultato il 17 dicembre 2017.
  6. ^ Filmato audio (EN) Jordan McGee, Jumanji Parrish Shoe Factory Film Location (North Berwick, ME), su YouTube, 30 maggio 2015. URL consultato il 17 dicembre 2017. Modifica su Wikidata
  7. ^ a b (EN) Case Study: Jumanji, su ilm.com. URL consultato il 16 dicembre 2017.
  8. ^ Filmato audio (EN) The Making of Jumanji, su YouTube. URL consultato il 17 dicembre 2017. Modifica su Wikidata
  9. ^ (EN) Robin Williams in Jumanji slated for Ultra HD 4k Blu-ray release, su hd-report.com. URL consultato il 2 gennaio 2018.
  10. ^ a b c (EN) Jumanji, su Box Office Mojo, IMDb.com. URL consultato il 19 novembre 2015. Modifica su Wikidata
  11. ^ (EN) 1995 Worldwide Grosses, su boxofficemojo.com. URL consultato il 19 novembre 2015.
  12. ^ (EN) Jumanji, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC. URL consultato il 29 febbraio 2024. Modifica su Wikidata
  13. ^ (EN) Jumanji, su Metacritic, Fandom, Inc. URL consultato il 20 agosto 2018. Modifica su Wikidata
  14. ^ Il gioco della giungla può cambiarti la vita, su archiviolastampa.it, La Stampa, 28 febbraio 1996. URL consultato il 30 agosto 2018.
  15. ^ come conferma la tagline: [1]
  16. ^ (EN) ‘Jumanji’ Remake on Target for Christmas 2016 Release, su MovieWeb. URL consultato il 24 ottobre 2015.
  17. ^ Il nuovo Spider-Man è stato anticipato, prende il posto di Jumanji, su MondoFox. URL consultato il 24 gennaio 2016.
  18. ^ Jumanji: The Next Level, ecco il primo trailer con vecchi ritorni e nuovi volti, su BadTaste. URL consultato il 2 luglio 2019.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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