Kepler-20

Kepler-20
Kepler-20
ClassificazioneNana gialla
Classe spettraleG5V[1]
Distanza dal Sole922 anni luce
CostellazioneLira
Coordinate
(all'epoca J2000.0)
Ascensione retta19h 10m 47,524s
Declinazione+42° 20′ 19,30″
Dati fisici
Raggio medio0,96[2] R
Massa
0,95[2] M
Temperatura
superficiale
5495±50 K[2] (media)
Luminosità
0,68 L
Indice di colore (B-V)+0,90
Metallicità105% rispetto al Sole
Età stimata7,6±3,7 miliardi di anni[2]
Dati osservativi
Magnitudine app.12,63
Moto proprioAR: -4,2 mas/anno
Dec: -26,3 mas/anno
Velocità radiale-21,31 km/s

Coordinate: Carta celeste 19h 10m 47.524s, +42° 20′ 19.3″

Kepler-20 è una stella distante 922 anni luce dalla Terra nella costellazione della Lira con un sistema di sei pianeti noti.[3][4] Il 20 dicembre 2011, il team della Missione Kepler ha annunciato la scoperta dei primi pianeti extrasolari di dimensione simile alla Terra, Kepler-20 e e Kepler-20 f.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Kepler-20 è una stella simile al Sole, una nana gialla con una massa 0,95 volte quella solare, un raggio anch'esso di poco inferiore ed un po' più fredda (5500 K). La stella appare più vecchia del Sole, la sua età è stimata essere di 7,6 miliardi di anni, anche se il margine di errore in questo caso è piuttosto ampio.[2][3][4]

Sistema planetario[modifica | modifica wikitesto]

Due dei pianeti del sistema hanno una dimensione simile alla Terra, anche se non sono analoghi terrestri per altri importanti aspetti: non sono "all'interno di una zona abitabile" secondo il rapporto della NASA,[3] con temperature superficiali attese rispettivamente di 760 °C (1 400 °F) e 427 °C (801 °F). Entrambi i pianeti hanno orbite più piccole di quelle di Mercurio.[5] Nel sistema sono stati osservati altri tre pianeti che per dimensioni e massa sono catalogabili tra i mininettuno, denominati Kepler-20 b, Kepler-20 c e Kepler-20 d.

Nel 2016 tramite il metodo della velocità radiale è stato scoperto un altro pianeta, il sesto del sistema. Si tratta di un gigante gassoso avente una massa all'incirca 20 volte quella terrestre. L'ordine dei pianeti nel sistema, in base alla distanza dalla stella, è b-e-c-f-g-d. Tutti orbitano all'interno dell'orbita equivalente di Mercurio attorno al Sole e sono quindi piuttosto caldi, con il più esterno che ha una temperatura di equilibrio di 400 K.[6][7]

Prospetto sul sistema[8][2][modifica | modifica wikitesto]

I pianeti e ed f di Kepler-20 a confronto con Venere e Terra.
PianetaTipoMassaRaggioPeriodo orb.Sem. maggioreEccentricitàIncl. orbitaScoperta
bSuper Terra< 16 M1,71 r3,696 giorni0,0463 UA0,0387,36°2011
eRoccioso< 6 M0,81 r6,098 giorni0,0639 UA87,63°2011
cGigante gassoso< 34 M2,87 r10,854 giorni0,0949 UA0,1689,82°2011
fRoccioso< 5,5 M< 0,86 r19,577 giorni0,1396 UA88,79°2011
gGigante gassoso19,96+3,8
−3,61
 M
34,94 giorni0,2055 UA0,152016
dGigante gassoso< 133 M2,49 r77,612 giorni0,356 UA< 0,689,71°2011

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Kepler-20 -- Rotationally variable Star, su simbad.u-strasbg.fr, SIMBAD.
  2. ^ a b c d e f Lars A. Buchhave et al., A 1.9 Earth Radius Rocky Planet and the Discovery of a Non-transiting Planet in the Kepler-20 System, in The Astronomical Journal, n. 6, dicembre 2016, p. 12, arXiv:1608.06836.
  3. ^ a b c Eric Hand, Kepler discovers first Earth-sized exoplanets, su nature.com, Nature, 20 dicembre 2011. URL consultato il 20 dicembre 2011.
  4. ^ a b Michele Johnson, NASA Discovers First Earth-size Planets Beyond Our Solar System, su nasa.gov, NASA, 20 dicembre 2011. URL consultato il 20 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 4 maggio 2019).
  5. ^ Clara Moskowitz, First Ever 'Earth-Sized' Alien Planets Discovered, Fox News Channel, 20 dicembre 2011. URL consultato il 20 dicembre 2011.
  6. ^ Dennis Overbye, Two Earth-Size Planets Are Discovered, New York Times, 20 dicembre 2011. URL consultato il 21 dicembre 2011.
  7. ^ Karl Tate, At Last, Earth-Sized Alien Worlds (Infographic), su space.com, 20 dicembre 2011. URL consultato il 21 dicembre 2011.
  8. ^ Daniel Jontof-Hutter; Paul A. Dalba; John H. Livingston, TESS Observations of Kepler Systems with Transit Timing Variations, in The Astronomical Journal, vol. 164, n. 2, 7 luglio 2022, arXiv:2207.08917.

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