Opéra Le Peletier

Opéra Le Peletier
Facciata principale del teatro
Ubicazione
StatoBandiera della Francia Francia
LocalitàParigi
IndirizzoRue Le Peletier
Dati tecnici
Fossapresente
Capienza1.800 posti
Realizzazione
Costruzione1821
Inaugurazione16 agosto 1821
Demolizione28 ottobre 1873
ArchitettoFrançois Debret

L'Opera Le Peletier (anche Salle de la rue Le Peletier o Salle Le Peletier)[1] fu la sede dell'Opera di Parigi dal 1821 fino alla sua distruzione, a causa di un incendio, nel 1872. Il teatro fu progettato e costruito dall'architetto François Debret sul sito dell'ex Hôtel de Choiseul.[2] A causa dei numerosi cambiamenti di gestione durante l'esistenza del teatro, ebbe un certo numero di nomi ufficiali diversi, i più importanti dei quali furono: Théâtre de l'Académie Royale de Musique (1821–1848), Opéra-Théâtre de la Nation (1848–1850), Théâtre de l'Académie Nationale de Musique (1850–1852), Théâtre de l'Académie Impériale de Musique (1852–1854), Théâtre Impérial de l'Opéra (1854–1870) e Théâtre National de l'Opéra (1870–1873).[3]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Dipinto della Grande Salle durante la rappresentazione di un balletto (1864)

Quando il nipote di re Luigi XVIII, Carlo Ferdinando, duca di Berry, venne fatalmente accoltellato la notte del 13 febbraio 1820 di fronte all'ex teatro dell'Opera di Parigi, il Théâtre National de la rue de la Loi, il re decise che il teatro doveva essere demolito per costruire una cappella commemorativa al suo posto. Tuttavia, il progetto di costruire una cappella non andò in porto a causa della rivoluzione di luglio del 1830. Oggi la fontana Louvois, nella piazza omonima, occupa il suolo su cui sarrebbe dovuta essere costruita la cappella.[4] La sala della rue de Richelieu era stata la sede principale dell'Opera di Parigi dal 1794. Subito dopo la morte di suo nipote, nel febbraio 1820, il re commissionò all'architetto François Debret il progetto di un nuovo teatro da erigere in Rue Le Peletier, completato nel giro di un anno. Durante la costruzione opere e balletti vennero rappresentati al Théâtre Favart e nella Salle Louvois.[5]

La Sala Le Peletier venne inaugurata il 16 agosto 1821 con un complesso spettacolo che comprendeva l'inno Vive Henry VIII, l'opera di Charles Simon Catel, Les bayadères e il balletto del maestro Maximilien Gardel, Le Retour de Zéphire. Anche se il teatro venne concepito come sede temporanea e fu costruito in legno e gesso, continuò ad essere utilizzato dall'Opera per più di cinquant'anni. Molte delle grandi opere liriche del XIX secolo sono state rappresentate per la prima volta sul suo palcoscenico. Tra i compositori: Rossini, Guglielmo Tell (1829), Meyerbeer, Robert le Diable (1831), Halévy, La Juive (1835) e Verdi, Don Carlos (1867).[6]

Le prime ballerine dell'Opera di Parigi nel 1831 (in senso orario da sinistra): Lise Noblet, Marie Taglioni, Mlle Julia [de Varennes], Alexis Dupont, Amélie Legallois e Pauline Montessu.

Il teatro, che aveva una superficie di 14.000 m2 e un palcoscenico largo 32 metri, era molto avanzato per i suoi tempi. Il 6 febbraio 1822 venne utilizzato per la prima volta il gas per gli effetti luminosi del palcoscenico, nell'opera di Nicolas Isouard, Aladin ou La Lampe merveilleuse.[7] La fossa dell'orchestra e il palcoscenico erano rimovibili consentendo di trasformare l'auditorium in una sala enorme che poteva ospitare grandi balli e altri festeggiamenti.

Assieme all'His Majesty's Theatre di Londra, la Sala Le Peletier ospitò, nel periodo d'oro del balletto romantico, coreografi come Jules Perrot, Arthur Saint-Léon, Filippo Taglioni, Joseph Mazilier, Jean Coralli e Paolo Taglioni che misero in scena balletti per il Paris Opera Ballet. Tra questi: La Sylphide (1832), Giselle (1841), Paquita (1846), Le Corsaire (1856), Le papillon (1860), La Source (1866) e Coppélia (1870). Tra le grandi ballerine Marie Taglioni, Carlotta Grisi, Carolina Rosati, Fanny Elssler, Lucile Grahn e Fanny Cerrito.

Nel 1858 la Salle Le Peletier ospitò una delle più famose partite di scacchi, tra il maestro americano Paul Morphy (bianco) e due aristocratici francesi, il duca di Brunswick e il conte Isouard. La partita fu giocata nel palco privato del duca durante la rappresentazione dell'opera di Bellini, Norma.[8]

La notte del 29 ottobre 1873, la Sala Le Peletier andò incontro allo stesso destino di tanti altri teatri che l'avevano preceduta: fu distrutta da un incendio, durato 27 ore, forse causato dalle innovative luci a gas. Fortunatamente, nel 1858, Napoleone III aveva incaricato l'urbanista Barone Haussmann di iniziare la costruzione di un nuovo teatro per la rappresentazione di opera e balletti, progetto affidato all'architetto Charles Garnier. Il nuovo teatro, oggi noto come Opéra Garnier, venne inaugurato nel 1875.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Prime rappresentazioni[modifica | modifica wikitesto]

Opera

Balletto

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Citata anche come Lepelletier. Vedi Mead 1991, p. 48.
  2. ^ Mead 1991, p. 48.
  3. ^ Levin, Alicia. "A documentary overview of musical theaters in Paris, 1830–1900" in Fauser 2009, p. 382.
  4. ^ Barbier 1995, pp. 34–35.
  5. ^ Pitou 1983, 1: 38, 44.
  6. ^ Simeone 2000, p. 192.
  7. ^ Simeone 2000, pp. 191–192.
  8. ^ The Exploits and Triumphs, in Europe, of Paul Morphy, the Chess Champion, Frederick Edge, D. Appleton and Company, New York (1859) pp. 172-173.
  9. ^ Il Faust di Gounod ebbe la prima al Théâtre Lyrique di Parigi il 19 marzo 1859 come opéra comique con dialoghi parlati. I recitativi vennero aggiunti per la rappresentazione di Strasburgo nell'aprile del 1860. Venne rappresentato per la prima volta dall'Opera di Parigi (con l'aggiunta di musiche per il balletto) il 3 marzo 1869. Vedi Loewenberg 1978, pagina 939.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Barbier, Patrick (1995). Opera in Paris, 1800–1850: A Lively History. Portland, Oregon: Amadeus Press. ISBN 978-0-931340-83-3.
  • Fauser, Annegret, editor; Everist, Mark, editor (2009). Music, theater, and cultural transfer. Paris, 1830–1914. Chicago: The University of Chicago Press. ISBN 978-0-226-23926-2.
  • Loewenberg, Alfred (1978). Annals of Opera 1597–1940 (third edition, revised). Totowa, New Jersey: Rowman and Littlefield. ISBN 978-0-87471-851-5.
  • Mead, Christopher Curtis (1991). Charles Garnier's Paris Opera. Cambridge, Massachusetts: The MIT Press. ISBN 978-0-262-13275-6.
  • Pitou, Spire (1983). The Paris Opéra: an encyclopedia of operas, ballets, composers, and performers (3 volumes). Westport, Connecticut: Greenwood Press. ISBN 978-0-686-46036-7.
  • Simeone, Nigel (2000). Paris: a musical gazetteer. Yale University Press. ISBN 978-0-300-08053-7.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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