Strasburgo

Strasburgo
comune
(FR) Strasbourg
Strasburgo – Stemma
Strasburgo – Bandiera
Strasburgo – Veduta
Strasburgo – Veduta
Vista di Strasburgo dalla cattedrale di Notre-Dame
Localizzazione
StatoBandiera della Francia Francia
RegioneGrande Est
Dipartimento Basso Reno
ArrondissementStrasburgo-Città
CantoneCantoni di Strasburgo
Amministrazione
SindacoJeanne Barseghian (EÉLV) dal 4-7-2020
Territorio
Coordinate48°34′59.88″N 7°43′59.88″E / 48.5833°N 7.7333°E48.5833; 7.7333 (Strasburgo)
Altitudine143 m s.l.m.
Superficie78,27 km²
Abitanti291 313[1] (1-1-2021)
Densità3 721,9 ab./km²
Comuni confinantiSchiltigheim, Bischheim, Reichstett, Eckbolsheim, Oberhausbergen, Mittelhausbergen, Lingolsheim, Ostwald, Illkirch-Graffenstaden, Kehl (DE-BW)
Altre informazioni
Cod. postale67000, 67100 e 67200
Prefisso388, 390 e 368
Fuso orarioUTC+1
Codice INSEE67482
Targa67
Nome abitantistrasburghesi
PatronoArbogaste di Strasburgo
Cartografia
Mappa di localizzazione: Francia
Strasburgo
Strasburgo
Strasburgo – Mappa
Strasburgo – Mappa
Sito istituzionale

Strasburgo (AFI: /straˈzburɡo/[2][3]; in francese Strasbourg, AFI: [stʁasbuʁ]; in alsaziano Strossburi, [ˈʃtɾʊːsburi]; in tedesco Straßburg; dal latino Strateburgus, lett. "la città delle strade", nome alternativo dell'antica Argentoratum, da cui deriva il nome della città in italiano antico Argentina[4]) è una città della Francia orientale, capoluogo della regione Grande Est e del dipartimento del Basso Reno, al confine con la Germania sulla riva sinistra del Reno.

Il nome è tedesco perché in passato il territorio dell'Alsazia fu dominio sia della Francia che della Germania.

Gli abitanti sono chiamati strasburghesi (in tedesco Straßburger, in francese strasbourgeois). La città fa parte di un agglomerato urbano transfrontaliero di 1 145 000 abitanti che comprende anche la città tedesca di Kehl, con la quale confina.

Strasburgo è sede, con Bruxelles, del parlamento europeo. Ospita, inoltre, il Consiglio d'Europa. Insieme a Basilea, Ginevra e New York fa parte delle poche città al mondo che sono sede di organizzazioni internazionali di prim'ordine, pur non essendo la capitale di un paese.[5]

Vi operano l'Università di Strasburgo, la seconda più importante università francese, e la prestigiosa Scuola Nazionale della Pubblica Amministrazione (ENA) fondata dal presidente De Gaulle.

Strasburgo è il capoluogo della regione della Francia Grande Est, una regione al nord est della Francia. Strasburgo oltre ad essere il capoluogo del Grande Est è anche il capoluogo della sede del consiglio regionale del Grande Est.

 Bene protetto dall'UNESCO
Strasburgo: dalla Grande Île alla Neustadt, uno scenario urbano europeo
 Patrimonio dell'umanità
TipoCulturali
Criterio(ii) (iv)
PericoloNon in pericolo
Riconosciuto dal1988
Scheda UNESCO(EN) Strasbourg: from Grande-île to Neustadt, a European urban scene
(FR) Scheda

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Attraversata dall'Ill, affluente del fiume Reno, che si divide fino a formare cinque bracci nel rione occidentale (Petite France) del centro storico della città, Strasburgo è composta da quartieri a forte densità abitativa. È situata a un'altitudine media di 140 m sul livello del mare ed è caratterizzata da un contesto fisico pianeggiante, con leggere pendenze solo nel centro della città, culminanti nella zona della cattedrale, abitata fin dall'antichità. L'est del territorio comunale è costituito da molte isole, tagliate dai bracci del fiume canalizzato e dai canali del porto autonomo. Il nord-est e il sud-est del comune sono coperti da vaste foreste, residui dell'antica foresta renana.

L'abbondanza di corsi d'acqua e l'affiorare della falda freatica contribuiscono a rendere il settore molto sensibile alle inondazioni, la prevenzione delle quali condiziona lo sviluppo urbano.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Strasburgo ha un clima semi-continentale. L'inverno è molto freddo con neve anche se il 31 dicembre 2022 si registrò nella città un'anomalia termica senza precedenti; si raggiunse la temperatura massima di 25 °C durante il giorno e allo scoccare di Capodanno a mezzanotte i 18,7 °C.[6] L'estate è calda, ma senza eccessi.

STRASBURGO Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 4,24,210,315,718,822,624,324,620,315,38,74,54,314,923,814,814,5
T. min. media (°C) −1,2−1,62,85,58,611,215,315,710,57,63,2−1,1−1,35,614,17,16,4

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Origini[modifica | modifica wikitesto]

Il sito su cui sorge Strasburgo fu inizialmente occupato dall'accampamento militare romano di Argentoratae (da cui il primo nome latino della città, Argentoratum) dopo le campagne di Germanico del 14-16, all'interno della provincia di Germania superiore. A partire dal IV secolo Strasburgo fu sede di un vescovato.

Presso le sue porte fu combattuta la battaglia del 357 tra gli Alemanni e l'imperatore Giuliano, il quale riuscì a respingerli, facendo prigioniero il loro re Cnodomario. Pochi anni più tardi, nel 361, Giuliano diventava imperatore romano. Il 2 gennaio 366, approfittando della superficie ghiacciata del Reno, fu sferrato un nuovo attacco, e all'inizio del V secolo gli Alemanni si insediarono nell'area dell'odierna Alsazia e in una grande parte dell'attuale Svizzera.

Nel corso del V secolo la città passò dal dominio degli Alemanni a quello degli Unni e poi dei Franchi; nell'842 vi venne siglato il giuramento di Strasburgo.

Strasburgo nel 1521

Medioevo[modifica | modifica wikitesto]

Grande centro di scambi commerciali nel tardo medioevo, nel 1262 diventò una città libera dell'Impero. Negli anni successivi al 1520 la città fece propria la dottrina religiosa di Martin Lutero, i cui seguaci nel secolo successivo fondarono a Strasburgo una loro università. Presumibilmente Strasburgo è la città citata come "Argentina" da Serpe nella Storia del concilio tridentino.

Storia moderna[modifica | modifica wikitesto]

La Francia annetté Strasburgo nel 1681, sotto il regno di Luigi XIV, e la conquista viene ratificata dal trattato di Ryswick nel 1697. La politica di intolleranza religiosa verso i protestanti adottata in Francia con l'editto di Fontainebleau non poté essere applicata a Strasburgo. Questa relativa tolleranza, unita alla crescita dell'industria e del commercio, portò la popolazione cittadina a triplicare fino ad arrivare a 150.000 abitanti.

L'inno nazionale francese Canto per l'Esercito del Reno, conosciuto come "La Marsigliese", venne composto a Strasburgo il 25 aprile 1792 da Claude Joseph Rouget de Lisle durante una cena organizzata dal sindaco, Philippe-Frédéric de Dietrich.

Storia contemporanea[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1870, durante la guerra franco-prussiana, Strasburgo subì un duro assedio dei prussiani che si protrasse per più di un mese. Il 15 settembre la guarnigione francese dovette alzare bandiera bianca e abbandonare la città.

Dopo la battaglia di Sedan del 1870, cui seguì la sconfitta francese e la firma del trattato di Francoforte nel 1871, la città tornò a far parte del Reichsland di Alsazia-Lorena dell'impero tedesco guidato da Otto von Bismarck. L'avvenimento fece nascere nei francesi il sentimento del revanscismo.

Strasburgo divenne nuovamente francese dopo la prima guerra mondiale, con la sigla nel 1919 del trattato di Versailles. Fu occupata dai tedeschi dal 1940 al 1945. Durante la guerra la monumentale sinagoga Quai Kléber di Strasburgo venne distrutta dai nazisti.

La linea del fronte tra Francia e Germania che nei secoli ha attraversato Strasburgo e la sua regione ha diviso anche le comunità e le famiglie, spesso trovatesi su fronti opposti nei diversi conflitti. Per questo il monumento cittadino ai caduti di tutte le guerre raffigura una madre che regge i corpi di due figli volutamente nudi, cioè privi di qualsiasi divisa o insegna riconducibile a una particolare fazione.

Nel 1949 Strasburgo fu scelta come sede del Consiglio d'Europa, mentre dal 1952 è sede del parlamento europeo.

L'11 dicembre 2018 la zona del Christkindelsmärik, a breve distanza dalla sede del parlamento europeo, è stata teatro di un grave attentato terroristico.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Ponti coperti visti dalla terrazza panoramica

Il luogo più famoso della città è costituito dal suo centro storico, noto con il nome di Grande Île, inserito nel 1988 nell'elenco dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO. Nel 2017 il sito tutelato dall'Unesco è stato esteso anche alla Neustadt, costruita durante il periodo di governo tedesco (1871-1914).

Edifici religiosi[modifica | modifica wikitesto]

La cattedrale di Nostra Signora di Strasburgo
Il Temple du Bouclier è il tempio della più antica Chiesa Riformata della città.

Edifici civili[modifica | modifica wikitesto]

Il palazzo dei Rohan

Altri edifici[modifica | modifica wikitesto]

Corridoio Nord della Stazione di Strasburgo

Nel quartier européen[modifica | modifica wikitesto]

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

La lingua storica di Strasburgo, come in gran parte della regione, è il dialetto alsaziano, variante del tedesco alemanno, parzialmente del francone renano e del francone settentrionale, influenzato dal francese. Oggi è parlato quasi esclusivamente dalle vecchie generazioni; tuttavia in buona parte delle vie del centro storico è installata una segnaletica bilingue, come anche, per esempio, a Colmar o Mulhouse. Durante una visita alla città nel novembre 1988 Giovanni Paolo II si rivolse alla popolazione in alsaziano.

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Università[modifica | modifica wikitesto]

Biblioteche[modifica | modifica wikitesto]

Musei[modifica | modifica wikitesto]

Altre istituzioni culturali[modifica | modifica wikitesto]

L'Osservatorio astronomico di Strasburgo fu fondato nel 1881.

Media[modifica | modifica wikitesto]

Strasburgo è la sede sociale del canale televisivo franco-tedesco Arte.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio cittadino conta più del 60% della popolazione della comunità urbana di Strasburgo, che ha in totale 451 000 abitanti su 306 km². Fra il 1990 e il 1999 la popolazione è aumentata del 6,5%. La popolazione attiva è di 213 000 abitanti.

Un progetto di distretto europeo fra Germania e Francia (Eurodistrict) dovrebbe portare ad un'amministrazione comune degli 860 000 residenti dell'agglomerazione di Strasburgo e dell'Ortenau.

Cantoni[modifica | modifica wikitesto]

Fino al 2014 i confini del comune di Strasburgo coincidevano con quelli dell'arrondissement di Strasburgo-Città, suddiviso in dieci cantoni.

A seguito della riforma approvata con decreto del 18 febbraio 2014[8], attuata dopo le elezioni dipartimentali del 2015, sono stati acquisiti alcuni cantoni dell'Arrondissement di Strasburgo-Campagna, mentre altri sono stati accorpati. La nuova suddivisione, rinominata arrondissement di Strasburgo, conta ora undici cantoni, di cui sei rientrano esclusivamente nel territorio della città di Strasburgo:

  • Cantone di Strasburgo-1
  • Cantone di Strasburgo-2
  • Cantone di Strasburgo-3
  • Cantone di Strasburgo-4
  • Cantone di Strasburgo-5
  • Cantone di Strasburgo-6

Quartieri[modifica | modifica wikitesto]

Mappa dei quartieri di Strasburgo

La città è suddivisa in quindici quartieri amministrativi[9]:

  1. Bourse - Esplanade - Krutenau
  2. Centre-ville
  3. Gare - Tribunal
  4. Orangerie - Conseil des XV
  5. Cronenbourg
  6. Hautepierre - Poteries
  7. Koenigshoffen
  8. Montagne Verte
  9. Elsau
  10. Meinau
  11. Neudorf - Musau
  12. Port du Rhin
  13. Neuhof 1
  14. Neuhof 2
  15. Robertsau - Wacken (fra cui il quartier européen)

Istituzioni e organismi internazionali[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Istituzioni europee a Strasburgo.

Anche per la sua identità biculturale, Strasburgo è sede di importanti istituzioni e organismi internazionali quali il Parlamento dell'Unione europea (insieme a Bruxelles e Lussemburgo), il Consiglio d'Europa e la Corte europea dei diritti dell'uomo. La città ospita anche il comando dell'Eurocorps, il centro informatico di Europol e la farmacopea europea.

Sindaci[modifica | modifica wikitesto]

Alcuni sindaci della città:

L'attuale sindaco è Jeanne Barseghian, del partito EÉlV.

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

La città di Strasburgo è gemellata con:[10]

Cooperazioni[modifica | modifica wikitesto]

La città di Strasburgo partecipa a progetti di cooperazione internazionale con:[11]

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strasburgo è dotata di una rete tranviaria costituita da sei linee, l'asse portante del trasporto pubblico locale, a cui si aggiunge una rete di ventitré linee bus.

La rete tranviaria è dotata di parcheggi scambiatori.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti

Fonti: INSEE fr.wiki


Stemma[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma cittadino in una miniatura conservata a Basilea

Lo stemma con una banda trasversale rossa su campo bianco è il risultato dell'inversione cromatica del blasone del vescovo della città. Ciò si deve alla rivolta dei cittadini strasburghesi nel medioevo contro l'autorità ecclesiastica (similmente a quanto accadde a Basilea) per affermare la loro indipendenza dal prelato che conservò l'autorità solo sulle campagne circostanti.

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Il 15 maggio 2002 la quarta tappa del Giro d'Italia 2002 si è conclusa a Strasburgo con la vittoria dell'australiano Robbie McEwen.

Società sportive[modifica | modifica wikitesto]

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ https://www.citypopulation.de/en/france/basrhin/strasbourg/67482__strasbourg/
  2. ^ Bruno Migliorini et al., Scheda sul lemma "Strasburgo", in Dizionario d'ortografia e di pronunzia, Rai Eri, 2010, ISBN 978-88-397-1478-7.
  3. ^ Luciano Canepari, Strasburgo, in Il DiPI: dizionario di pronuncia italiana, Bologna, Zanichelli, 2009, ISBN 978-88-08-10511-0.
  4. ^ Bernardo Bizoni, Diario di Viaggio di Vincenzo Giustiniani, a cura di B. Agosti, Porretta Terme, 1996.
  5. ^ Strasbourg l'Européenne, su www.ot-strasbourg.com. URL consultato il 10 dicembre 2019 (archiviato il 10 dicembre 2015).
  6. ^ L'anomalia termica del Nord Europa, su www.meteoweb.eu. URL consultato il 1º gennaio 2023 (archiviato dall'url originale il 9 aprile 2023).
  7. ^ Anna Karla, Architettura: un modo di fare l'Europa, su cafebabel.it, 2 aprile 2008. URL consultato l'8 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 7 marzo 2016).
  8. ^ (FR) Décret n° 2014-185 du 18 février 2014 portant délimitation des cantons dans le département du Bas-Rhin, su legifrance.gouv.fr, http://www.legifrance.gouv.fr/, 18 febbraio 2014. URL consultato l'8 giugno 2015 (archiviato il 9 giugno 2015).
  9. ^ Site de la ville de Strasbourg, Quartiers Archiviato il 17 ottobre 2014 in Internet Archive..
  10. ^ (FR) Sito istituzionale - Gemellaggi Archiviato il 31 agosto 2009 in Internet Archive. Url consultato 16 maggio 2010
  11. ^ (FR) Sito istituzionale - Cooperazione internazionale, su strasbourg.eu. URL consultato il 16 maggio 2010.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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