Relazioni bilaterali tra Italia e Regno Unito

Relazioni tra Regno Unito e Italia
Bandiera del Regno Unito Bandiera dell'Italia
Mappa che indica l'ubicazione di Regno Unito e Italia
Mappa che indica l'ubicazione di Regno Unito e Italia

     Regno Unito

     Italia

Le relazioni bilaterali tra Italia e Regno Unito fanno riferimento ai rapporti diplomatici tra la Repubblica Italiana e il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord. L'Italia ha un'ambasciata a Londra, due Consolati generali ad Edimburgo e Londra e sei consolati onorari a Bedford, Belfast, Gibilterra, Glasgow, Hamilton e Liverpool. Il Regno Unito ha un'ambasciata a Roma, un Consolato generale a Milano e cinque consolati onorari a Cagliari, Catania, Genova, Napoli e Venezia.

Dal 29 gennaio 2018 l'ambasciatore italiano a Londra è Raffaele Trombetta. L'ambasciatore britannico a Roma è Jill Morris, che ricopre questo incarico dal 2016.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Chamberlain, Daladier, Hitler, Mussolini, and Italian Foreign Minister Count Ciano, as they prepared to sign the Munich Agreement
Da sinistra a destra, Chamberlain, Daladier, Hitler, Mussolini e il Ministro degli Esteri italiano, Galeazzo Ciano, poco prima della firma dell'accordo di Monaco.

Le relazioni diplomatiche tra i due paesi precedono cronologicamente sia l'unificazione italiana, sia l'Union Act del 1707, essendovi già in precedenza degli scambi diplomatici tra il Regno d'Inghilterra e lo Stato della Chiesa, in particolare durante la lotta per le investiture, tra Guglielmo II e Giovanni appoggiati rispettivamente dall'arcivescovo di Canterbury, Anselmo d'Aosta, e da Stephen Langton. La faida terminò con la scomunica di Giovanni. Successivamente, il Regno di Gran Bretagna prima e il Regno di Gran Bretagna e Irlanda poi ospitarono diversi ambasciatori provenienti dai vari stati pre-unitari della penisola italiana, tra i quali ad esempio il Regno di Napoli e il Regno di Sardegna. Il governo britannico appoggiò anche diplomaticamente il Risorgimento italiano[1], tanto da celebrare l'eroe dell'unificazione, Giuseppe Garibaldi.[2]

XX secolo[modifica | modifica wikitesto]

Il 26 aprile 1915 Italia e Regno Unito firmarono il Patto di Londra e risultarono tra i vincitori della prima guerra mondiale. L'intelligence britannica inizialmente appoggiò l'ascesa al potere di Mussolini in Italia[3], tant'è che il Regno Unito firmò insieme alla Francia il patto Hoare-Laval, con cui si accettavano le mire espansionistiche italiane in Abissinia (la moderna Etiopia). In seguito alla firma del patto tripartito da parte di Mussolini, l'Italia partecipò alla seconda guerra mondiale al fianco dell'Asse, sul fronte opposto a quello dei britannici. Nel 1943 l'Italia meridionale venne invasa dagli Alleati, Mussolini fu deposto come capo del governo e nel nord Italia si formò uno stato fantoccio della Germania nazista, la Repubblica Sociale Italiana, che combatté gli Alleati fino alla sua disfatta, nella primavera del 1945[4].

Oggigiorno Italia e Regno Unito intrattengono ottimi rapporti di amicizia. Dal 1946 la regina Elisabetta II visitò l'Italia in quattro occasioni, nel 1961, nel 1980, nel 2000 e nell'aprile del 2014, quando venne ricevuta dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Relazioni culturali[modifica | modifica wikitesto]

Ogni anno l'Italia è visitata da circa 5 milioni di turisti britannici, mentre sono un milione i turisti italiani che visitano il Regno Unito[5]. Inoltre ci sono circa 30.000 britannici residenti in Italia e 200.000 italiani che vivono nel Regno Unito.[6]

Nel 2011, 7.100 studenti italiani frequentavano università nel Regno Unito, ponendosi come settima nazionalità più numerosa a livello europeo e quindicesima a livello globale.[7]

Altro retaggio culturale britannico in Italia è il calcio, introdotto in Italia dagli emigrati britannici durante gli anni '80 dell'1800. Il Genoa Cricket and Football Club, la più antica società calcistica italiana ancora in attività, fu fondato da degli inglesi, inizialmente come rappresentativa britannica di cricket. Nel 1896 James Richardson Spensley fondò la sezione calcistica del club e ne divenne il primo allenatore[8]. Nel 1887 Edoardo Bosio, mercante italiano operante nel Regno Unito nell'industria tessile, tornò in Italia e fondò il Torino Football & Cricket Club.[9]

Politica[modifica | modifica wikitesto]

Il Presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte con il Primo Ministro britannico Boris Johnson nel 2020
Giorgia Meloni e Rishi Sunak a Londra, 2023

Entrambi i paesi sono membri della NATO, dell'OSCE e del G7. Attualmente l'Italia fa parte dell'Unione europea, mentre il Regno Unito, ne è stato membro dal 1973 al 2020, fino a quando la nazione britannica è definitivamente uscita dall'Unione.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ D.E.D. Beales, England and Italy, 1859-60 (1961).
  2. ^ Marcella Pellegrino Sutcliffe, "Marketing ‘Garibaldi panoramas’ in Britain (1860–1864)." Journal of Modern Italian Studies 18.2 (2013): 232-243.
  3. ^ Recruited by MI5: the name's Mussolini. Benito Mussolini | World news | The Guardian.
  4. ^ R.J.B. Bosworth, Mussolini's Italy: Life Under the Fascist Dictatorship, 1915–1945 (2007)
  5. ^ Italy Country Profile, Foreign and Commonwealth Office
  6. ^ Bilateral Relations British Embassy, Italy Archiviato l'8 giugno 2007 in Internet Archive.[Date non combacianti] in Internet Archive.
  7. ^ UKCISA - international student advice and guidance, su ukcisa.org.uk.
  8. ^ English Players in Italy, su rsssf.com.
  9. ^ lifeinitaly.com, http://www.lifeinitaly.com/sport/history-italian-soccer.asp.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]