San Giovanni Gemini

San Giovanni Gemini
comune
San Giovanni Gemini – Stemma
San Giovanni Gemini – Bandiera
San Giovanni Gemini – Veduta
San Giovanni Gemini – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Sicilia
Libero consorzio comunale Agrigento
Amministrazione
SindacoDino Zimbardo (lista civica costruire il futuro per San Giovanni gemini) dal 29-5-2023
Territorio
Coordinate37°37′45″N 13°38′30″E / 37.629167°N 13.641667°E37.629167; 13.641667
Altitudine670 m s.l.m.
Superficie26,56 km²
Abitanti7 463[1] (31-8-2022)
Densità280,99 ab./km²
Comuni confinantiCammarata
Altre informazioni
Cod. postale92020
Prefisso0922
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT084036
Cod. catastaleH914
TargaAG
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Nome abitantisangiovannesi
Patronosan Giovanni Battista
Giorno festivo24 giugno
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
San Giovanni Gemini
San Giovanni Gemini
San Giovanni Gemini – Mappa
San Giovanni Gemini – Mappa
Posizione del comune di San Giovanni Gemini nel libero consorzio comunale di Agrigento
Sito istituzionale

San Giovanni Gemini (Sanǧiuanni in siciliano) è un comune italiano di 7 463 abitanti[1] del libero consorzio comunale di Agrigento in Sicilia.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio comunale è interamente circondato da quello del comune di Cammarata, del quale è pertanto un'enclave.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'origine del territorio di San Giovanni Gemini risale al 1451, anno in cui Federico Abatellis, conte di Cammarata, ottenne dal re Ferdinando il privilegio di edificare (jus aedificandi) nei suoi feudi. Nel 1507 fu concessa la licentia populandi che i Conti esercitarono in un luogo pianeggiante vicino Cammarata, al di là del fiume Turibolo.

Circa le origini storiche di San Giovanni Gemini le ipotesi sono tre:

  1. Si parla di Cammaratesi non graditi ai Conti, che banditi da Cammarata, si siano stabiliti a San Giovanni Gemini. Il bando era una forma di domicilio coatto che si infliggeva per delitti non gravi oppure per allontanare persone non gradite alle autorità del luogo. A ciò si potrebbero collegare le vicende che coinvolsero il conte Abatellis nella congiura contro i fratelli Imperatore, conclusasi con la condanna a morte di Federico Abatellis, decapitato a Milazzo nel 1525. Quindi è possibile che qualche partigiano del Conte, per motivi politici sia stato bandito da Cammarata.
  2. Una spiegazione possibile circa le origini di San Giovanni Gemini viene riportata da Padre La Pilusa e riguarda la frana avvenuta circa nel 1537, anno in cui a causa di un terremoto, franò la collina dove sorgeva il castello di Cammarata. Il castello fu riparato ma le abitazioni sul ciglio della rupe crollarono, è quindi possibile che le famiglie, che subirono le perdite peggiori, abbiano ottenuto dal Conte il permesso di costruire sul piano di San Giovanni che si estendeva dall'attuale chiesa di San Giuvannuzzo al viale Dionisio Alessi.
  3. Un'altra ipotesi sulle origini di San Giovanni Gemini, a parere di Monsignor De Gregorio, ha origine da un presunto popolamento delle campagne con un incremento spontaneo delle popolazioni che hanno dato origine ad un borgo, prima, e a San Giovanni di Cammarata, poi. Nel 1587 Ercole Branciforte, conte di Cammarata, assegnò una piccola porzione di territorio al nuovo paese, e perciò da allora San Giovanni di Cammarata cominciò un'autonoma vita civile ed amministrativa, fino a che nel 1878 per volere di alcune nobili famiglie, il paese assunse l'attuale nome.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma del comune di San Giovanni Gemini è stato riconosciuto con decreto del capo del governo del 15 marzo 1934.[3]

«D'azzurro, al leone coronato d'oro, sostente con le zampe anteriori una bandiera bifida di rosso, astata di nero, caricata di tre gigli d'oro, svolazzante a sinistra, e a due branche recise dello stesso, passate in croce di S. Andrea nel canton destro della punta. Ornamenti esteriori da Comune.»

Lo stemma raffigurante un leone rampante con le zampe mozze che coraggiosamente tiene alto un vessillo è ripreso dal blasone dei Branciforte. La tradizione racconta che un antenato di questa famiglia, Obizzo, alfiere generale dell'esercito carolingio, nonostante avesse subito in battaglia, l'amputazione delle mani, continuò a tenere alta l'insegna del casato fino alla vittoria. Da quel momento ricevette l'appellativo di Branciforte (De Branchiis Fortibus) ed ottenne come compenso dei feudi nel piacentino. Nel XIV secolo, membri di questa famiglia arrivarono in Sicilia, nel catanese e, tra matrimoni e conquiste ed acquisti, anche a Cammarata nel 1540.[4] Il gonfalone è un drappo di azzurro.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

  • Chiesa Madre di San Giovanni Battista
  • Chiesa della Madonna del Carmelo
  • Chiesa di San Giuvannuzzu
  • Convento Frati Minori Cappuccini
  • Chiesa di Santa Lucia
  • Chiesa della Madonna di Fatima
  • Chiesa di San Giuseppe

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[5]

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

Storica e famosa nei paesi circostanti è la Festa di Gesù Nazareno, che si tiene la seconda Domenica di Giugno e che unisce centinaia di fedeli attorno al simbolo della festa stessa, il Carro Trionfale, che scende, trainato (simbolicamente) dai buoi, lungo C.so Francesco Crispi il Sabato sera, per poi risalire la Domenica. Le centinaia di bandierine colorate accompagnano il Carro, in una "passeggiata" molto suggestiva. Esce molto raramente invece la Statua di Gesù Nazareno: l'ultima volta è stata nel 2016, in occasione del Giubileo della Misericordia indetto per quell'anno da Papa Francesco.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
19 agosto 1988 6 giugno 1990 Carmelino Lupo Democrazia Cristiana Sindaco [6]
6 giugno 1990 7 giugno 1991 Carmelino Lupo Democrazia Cristiana Sindaco [6]
7 giugno 1991 16 giugno 1992 Giovanni Stornaiuolo Democrazia Cristiana Sindaco [6]
24 luglio 1992 15 gennaio 1993 Carmelo Di Vitale Democrazia Cristiana Sindaco [6]
6 maggio 1993 22 novembre 1993 Adolfo Di Salvo Comm. regionale [6]
26 novembre 1993 1º dicembre 1997 Liborio Giracello - Sindaco [6]
1º dicembre 1997 28 maggio 2002 Liborio Giracello centro-sinistra Sindaco [6]
28 maggio 2002 15 maggio 2007 Carmelo Panepinto Casa delle Libertà Sindaco [6]
15 maggio 2007 6 giugno 2007 Vincenzo Riolo lista civica Sindaco [6]
17 giugno 2008 11 giugno 2013 Valerio Viola lista civica Sindaco [6]
11 giugno 2013 29 maggio 2023 Carmelo Panepinto lista civica Sindaco [6]
29 maggio 2023 in carica Dino Zimbardo lista civica Sindaco [6]

Altre informazioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Il comune di San Giovanni Gemini fa parte delle seguenti organizzazioni sovracomunali: regione agraria n.1 (Versante meridionale dei Sicani)[7].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT, 4 novembre 2022. URL consultato il 29 novembre 2022.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ San Giovanni Gemini, decreto 1934-03-15 DCG, riconoscimento di stemma, su dati.acs.beniculturali.it.
  4. ^ Storia del Comune, su Comune di San Giovanni Gemini.
  5. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  6. ^ a b c d e f g h i j k l http://amministratori.interno.it/
  7. ^ GURS Parte I n. 43 del 2008, su gurs.regione.sicilia.it. URL consultato l'08-07-2011.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN241707635 · GND (DE7699615-3
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