San Marco d'Alunzio

San Marco d'Alunzio
comune
San Marco d'Alunzio – Stemma
San Marco d'Alunzio – Bandiera
San Marco d'Alunzio – Veduta
San Marco d'Alunzio – Veduta
L'abitato di San Marco d'Alunzio
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Sicilia
Città metropolitana Messina
Amministrazione
SindacoFilippo Miracula (lista civica) dal 12-10-2021
Territorio
Coordinate38°04′N 14°42′E / 38.066667°N 14.7°E38.066667; 14.7
Altitudine548 m s.l.m.
Superficie26,14[1] km²
Abitanti1 798[2] (30-6-2022)
Densità68,78 ab./km²
Comuni confinantiAlcara Li Fusi, Capri Leone, Frazzanò, Longi, Militello Rosmarino, Torrenova
Altre informazioni
Cod. postale98070
Prefisso0941
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT083079
Cod. catastaleH982
TargaME
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[3]
Cl. climaticazona D, 1 550 GG[4]
Nome abitantialuntini
Patronosan Marco e san Nicola
Giorno festivo31 luglio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
San Marco d'Alunzio
San Marco d'Alunzio
San Marco d'Alunzio – Mappa
San Marco d'Alunzio – Mappa
Posizione del comune di San Marco d'Alunzio all'interno della città metropolitana di Messina
Sito istituzionale

San Marco d'Alunzio (Sammarcu in siciliano) è un comune italiano di 1 798 abitanti[2] della città metropolitana di Messina in Sicilia.

Fa parte del circuito dei borghi più belli d'Italia[5]. È un comune del Parco dei Nebrodi.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

San Marco dista 87 km da Messina ovest e 135 da Palermo est. È situato sulla sommità del Monte Castro a 540 metri s.l.m., ai lati delle vallate dei torrenti Rosmarino e Platanà, con alle spalle la catena montuosa dei Nebrodi.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La sua fondazione risale al IV secolo a.C. e durante il periodo di dominazione greca fu un centro fiorente denominato Alontion (Αλοντιον) e batteva moneta propria.

Durante le guerre puniche fu conquistata dai romani, che la proclamarono municipium autonomo, ribattezzandola Haluntium e, in questo periodo, la cittadina conobbe uno sviluppo artistico ed economico di cui esiste ancora testimonianza nei monumenti archeologici e in una vasta letteratura epigrafica. Sarà citata anche da Plinio e dallo stesso Cicerone nel famoso processo contro Verre che si impadronì dei tesori di numerose città siciliane.

Con la caduta dell'Impero romano d'Occidente (nel VI secolo d.C), in un periodo di piena decadenza giunse ad Haluntium una comunità di profughi Bizantini da Sparta[6], che la chiamarono Demenna, e poi dagli Arabi che circondarono l'abitato di mura e ne fecero il centro amministrativo politico di una vasta zona della Sicilia denominata Val Demone.

Secondo lo storico Ali Ibn al-Athir gli islamici tentarono un primo assedio nel 901 riuscendo l'anno seguente a mettere in fuga gli abitanti. Ma i bizantini riuscirono nuovamente a riprenderla costringendo i musulmani nel 910 a nuove battaglie fino alla sottomissione definitiva.

I Normanni, sconfitti gli arabi, ne fecero il loro centro di governo e la chiamarono San Marco in onore dell'evangelista e in ricordo della prima città conquistata in Calabria. Dall'XI secolo fu dominio di Roberto il Guiscardo degli Altavilla, che la scelse come punto di partenza e come presidio militare per la conquista della Sicilia. In questo periodo fu edificato il monastero delle monache benedettine con l'annessa chiesa del Santissimo Salvatore.

Nel 1061 Roberto il Guiscardo vi fondava il primo castello normanno della Sicilia dedicandolo a San Marco cancellando così la memoria di Demenna, nel tentativo di sradicare il ricordo dell'epoca araba. Nel 1150 il geografo ibn Idris la descrive come: "località prospera, con una fiorente produzione di seta e con un arsenale sulla costa per la costruzione di navigli con i legni tratti dai ricchi boschi dell'entroterra."

Le origini di San Marco d'Alunzio descritte da Tommaso Fazello e Filippo Cluverio sono ulteriormente integrate dall'abate Francesco Sacco che descrive sinteticamente i passaggi di proprietà dei possedimenti.[7]

Abbo Filangieri e la sua famiglia governarono la città sino alla fine del feudalesimo in Sicilia. Sotto il controllo della famiglia Filingeri, San Marco divenne un centro economicamente e culturalmente ben sviluppato e fu arricchito di molte chiese. Durante il loro governo in città nacquero personalità illustri come Scipione Rebiba, divenuto cardinale, nato appunto da una Filangieri nel quartiere di San Basilio il 3 febbraio 1504, e Girolamo Lanza, eremita e fondatore dei romiti del Monte Pellegrino a cui appartenne il giovane Benedetto Manasseri da San Fratello.

Il 30 luglio 1862 il Consiglio Comunale di San Marco deliberò, per ricordare le antiche origini del centro, di aggiungere al nome San Marco l'appellativo d'Alunzio: San Marco d'Alunzio. Tuttavia nel Regio Decreto di autorizzazione alla modifica (n. 955/1862) fu commesso un errore di trascrizione e il nome divenne San Marco D'Alfonsio; con il successivo Regio decreto n. 4049 del 1867 l'errore fu corretto.

Per un breve periodo, esattamente dal 1929 al 1933, il comune fu soppresso e aggregato a Sant'Agata di Militello.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Dell'antica città greca rimangono, nella parte bassa dell'abitato, alcune strutture del Tempio di Ercole. Di impianto bizantino sono la chiesa di San Teodoro, a croce greca, con all'interno decorazioni a stucchi del XVIII secolo, e l'Annunziata, di impianto paleo-cristiano.

Dell'originaria struttura normanna della chiesa del Santissimo Salvatore, del XII secolo, sono rimaste all'interno le colonne, con capitelli in pietra decorati con motivi bizantini a palma. È a croce greca e decorata con disegni geometrici.

Sono pure interessanti la Chiesa madre dedicata a San Nicola di Bari e la Chiesa dell'Aracoeli, edificate in pietra e marmo locale, e numerose chiese con preziosi dipinti, stucchi, affreschi e tele, opera di maestranze locali: chiesa di Sant'Antonio, chiesa di Sant'Agostino, chiesa di San Basilio, chiesa di Santa Maria dei Poveri, chiesa del Casile, chiesa di Gesù e Maria, chiesa di tutti i Santi, chiesa dei Quaranta martiri, chiesa di San Giuseppe, chiesa di San Giovanni, convento dei Padri Cappuccini, monastero delle Benedettine.

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Di particolare interesse i ruderi del castello normanno e i reperti archeologici di vari periodi (greco, romano, bizantino, arabo, normanno, aragonese), conservati al Museo Comunale San Teodoro e al Museo Parrocchiale San Giuseppe.

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I resti del castello normanno e la piazza antistante sede di manifestazioni folkloristiche e culturali

Scavi[modifica | modifica wikitesto]

Presso lo spiazzo all'ingresso del paese, vicino al bassorilievo (detto piano Gebbia), è stata trovata una necropoli di epoca ellenistica con tomba a fossa e inumazione (IV-II secolo a.C.) tutte dotate di corredo funebre. In una di esse venne trovato un kottabos di bronzo della metà del III secolo a.C. oggi conservato nel locale museo bizantino e normanno.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[8]

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

  • Terza domenica di gennaio: festa di Sant'Antonio abate e benedizione degli animali;
  • Ultimo venerdì di marzo: festa del Crocifisso di Aracoeli e processione con gli incappucciati Babbaluti;
  • 2 giugno: giornata medioevale
  • 31 luglio: festa dei Santi Patroni Marco e Nicola;
  • 2 agosto: festa di San Basilio e processione avanti e indietro con torce di basilico;
  • 15 agosto: palio dell'Assunta con sfilata di costumi medioevali;
  • Periodo natalizio: tradizionale novena natalizia con canti dialettali e giro per le case di Gesù Bambino visitusu.

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
4 giugno 1985 26 maggio 1990 Amedeo Basilio Arcodia Democrazia Cristiana Sindaco [11]
26 maggio 1990 18 gennaio 1993 Amedeo Basilio Arcodia Democrazia Cristiana Sindaco [11]
18 gennaio 1993 13 giugno 1994 Salvatore Latino Democrazia Cristiana Sindaco [11]
16 giugno 1994 25 maggio 1998 Celestino Santo Priola lista civica Sindaco [11]
25 maggio 1998 16 giugno 1999 Giuseppe Duodeci lista civica Sindaco [11]
27 novembre 2000 13 giugno 2006 Celestino Santo Priola lista civica Sindaco [11]
13 giugno 2006 31 maggio 2011 Amedeo Basilio Arcodia lista civica Sindaco [11]
31 maggio 2011 5 giugno 2016 Amedeo Basilio Arcodia lista civica Sindaco [11]
5 giugno 2016 11 ottobre 2021 Dino Castrovinci lista civica Sindaco [11]
11 ottobre 2021 in carica Filippo Miracula lista civica Sindaco [11]

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Altre informazioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Il comune di San Marco d'Alunzio fa parte delle seguenti organizzazioni sovracomunali: regione agraria n.8 (Colline litoranee di Patti)[12].

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dati Istat 2011, su istat.it. URL consultato il 22 maggio 2014.
  2. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT, 9 settembre 2022. URL consultato il 20 settembre 2022.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Sito dell'Associazione Borghi più belli d'Italia, su borghitalia.it. URL consultato l'8 agosto 2008 (archiviato dall'url originale il 19 dicembre 2008).
  6. ^ cfr. Dujčev I., Cronaca di Monembasia. Introduzione, testo critico, traduzione e note, Istituto Siciliano di Studi Bizantini e Neoellenici, Palermo, 1976.
  7. ^ Pagina 175, Abate Francesco Sacco, "Dizionario geografico del Regno di Sicilia", [1], Volume 2, Palermo, Reale Stamperia, 1800
  8. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  9. ^ cinemaitaliano.info, https://www.cinemaitaliano.info/news/02505/note-di-regia-del-film-volevo-gli-occhi-blu.html.
  10. ^ Administrator, San Marco d’Alunzio. Telecamere accese per “Abbraccialo per me” di Sindoni, su comune.sanmarcodalunzio.me.it. URL consultato il 21 luglio 2017.
  11. ^ a b c d e f g h i j http://amministratori.interno.it/
  12. ^ GURS Parte I n. 43 del 2008, su gurs.regione.sicilia.it. URL consultato il 22 maggio 2014.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • D. Ryolo, San Marco d'Alunzio. Cenni storici e monumenti, Sant'Agata Militello 1980;
  • E. Kislinger, Monumenti e testimonianze greco-bizantine di San Marco d'Alunzio, Sant'Agata Militello 1995;
  • S. Miracola, San Marco d'Alunzio. Pagine d'Archivio, San Marco d'Alunzio 2001.
  • M.Manfredi-Gigliotti, San Marco d'Alunzio:"Nobilissima civitas"-La storia dell'insediamento attraverso le denominazioni assunte nella successione dei periodi storici, Siciliantica Capo d'Orlando 9 luglio 2018.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

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