Stazione di Novale di Laion

Novale di Laion
stazione ferroviaria
Lajen-Ried
La stazione con un treno in sosta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàLaion, frazione Novale
Coordinate46°36′10.22″N 11°33′04.61″E / 46.602839°N 11.551281°E46.602839; 11.551281
Lineeferrovia della Val Gardena
Storia
Stato attualeDismessa
Attivazione1916
Soppressione1960
Caratteristiche
Tipostazione in superficie, passante
Binari2

La stazione di Novale di Laion (in tedesco Bahnhof Lajen-Ried) era una stazione posta sulla ferrovia della Val Gardena, a servizio della frazione di Novale del comune di Laion.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La fermata venne messa in servizio contestualmente all'attivazione della linea di competenza, il 6 febbraio 1916, dopo cinque mesi di lavori[1].

La gestione dell'infrastruttura era curata inizialmente dalle Ferrovie Regie Imperiali austro-ungariche (KuK)[2]. Nel 1918, al termine della prima guerra mondiale, il territorio della provincia di Bolzano passò sotto la giurisdizione dell'Italia: il governatore militare Guglielmo Pecori Giraldi decretò pertanto che la gestione della linea della Val Gardena (e quella delle relative stazioni) venisse affidata alle Ferrovie dello Stato.

In tale frangente la linea (nata per scopi legati alla logistica militare dell'esercito asburgico) venne fatta oggetto di alcuni interventi atti ad adibirla al trasporto di persone e merci a scopi civili. Completati i lavori, la ferrovia della Val Gardena (e con essa la stazione di Novale) fu riattivata il 5 febbraio 1919[3].

La stazione seguì la sorte della linea di competenza: lasciata priva di adeguati interventi di miglioramento e potenziamento, la Chiusa-Plan cessò di esistere il 28 maggio 1960. Negli anni successivi tutte le infrastrutture (fermate e stazioni incluse), ormai cadute in disuso, furono demolite[4].

Strutture e impianti[modifica | modifica wikitesto]

La stazione era dotata di un fabbricato viaggiatori in legno; il fascio binari della linea era costituito da due rotaie (in modo da consentire l'incrocio tra treni provenienti da direzioni opposte). Lo scalo era altresì dotato di una presa d'acqua per le locomotive a vapore[5].

In seguito alla chiusura della linea il sedime ferroviario è stato smantellato e adibito al transito della strada statale 242 di Val Gardena e Passo Sella; il fabbricato viaggiatori è stato demolito e sul suo sito è collocata una fermata degli autobus interurbani[5].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Elfriede Perathoner, Stefano Planker, Scibla mo 'n iëde - Endstation Zukunft - Fine corsa futuro catalogo della mostra sul trenino della Val Gardena, p. 105, Museum Ladin, 2011
  2. ^ A. Riccardi, Val Gardena e le sue R410, op. cit.
  3. ^ Neri Baldi, 100 anni fa in Val Gardena, op. cit.
  4. ^ Una gita in Val Gardena, in I Treni, n. 204, maggio 1999, p. 28.
  5. ^ a b Stazion Lajon - geocaching.com

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Neri Baldi, 100 anni fa in Val Gardena, in I Treni, n. 389, febbraio 2016, pp. 26–29.
  • Elfriede Perathoner, La ferata de Gherdëina. Die Grödner Bahn (Seconda edizione), Athesia, Bolzano, 1997. ISBN 88-7014-687-1.
  • Alessandro Albè, La ferrovia della Val Gardena, in Tutto Treno, n. 52, marzo 1993, pp. 14–19.
  • Piero Muscolino, Le ferrovie dolomitiche Ora-Predazzo e Chiusa-Plan, Calosci, Cortona, 2007. ISBN 88-7785-220-8.
  • Angelo Marinoni, Ricordo della ferrovia della Val Gardena, in Mondo Ferroviario, n. 301, luglio 2012, pp. 20–29.
  • Piero Muscolino, Ricordi ferrotramviari di viaggi per le Dolomiti (Terza edizione), Calosci, Cortona, 1997. ISBN 88-7785-000-0.
  • (LLDDEIT) Elfriede Perathoner, Stefan Planker: Scibla mo 'n iëde. Museum Ladin, San Martin de Tor 2011, Catalogo della mostra. ISBN 978-88-89255-33-9
  • Aldo Riccardi, Val Gardena e le sue R410 (prima parte) e La Chiusa Plan e le sue piccole R410 (seconda parte), in Tutto Treno, n. 186, maggio 2005 pp. 18–26 e n. 187, giugno 2005, pp. 22–27.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]