Stazione di Nuoro

Disambiguazione – Se stai cercando l'omonima stazione attiva a Nuoro dal 1889 al 1958, vedi Stazione di Nuoro (1889).
Nuoro
stazione ferroviaria
Vista dell'interno della stazione da via Trieste nel 2016
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàNuoro
Coordinate40°19′13.08″N 9°19′25″E / 40.3203°N 9.32361°E40.3203; 9.32361
Altitudine541 m s.l.m.
Lineeferrovia Macomer-Nuoro
Storia
Stato attualeIn uso
Attivazione1958
Caratteristiche
TipoStazione in superficie, terminale
Binari2
OperatoriARST
InterscambiAutobus interurbani ARST
Autobus suburbani ATP

La stazione di Nuoro è una stazione ferroviaria al servizio della città di Nuoro, capolinea della ferrovia a scartamento ridotto per Macomer.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Vista esterna del fabbricato viaggiatori della stazione negli anni sessanta

La storia delle ferrovie a Nuoro ha inizio negli ultimi anni dell'Ottocento: dopo essere stata tagliata fuori (tra vive proteste delle popolazioni locali[1]) dalla rete ferroviaria delle Ferrovie Reali, la città barbaricina fu raggiunta nel 1889[2] dalla ferrovia a scartamento ridotto che da lì in poi l'avrebbe collegata con Macomer e con la Dorsale Sarda, oltre che con Chilivani tramite lo snodo di Tirso dal 1893 al 1969. Con l'apertura della Macomer-Nuoro fu inaugurata anche la prima stazione cittadina, costruita nell'area dove poi sorse piazza Italia.

La stazione nel 2009, l'anno antecedente l'avvio dei lavori di ammodernamento nell'impianto

Negli anni cinquanta nell'ambito del piano di ammodernamento della rete ferroviaria a scartamento ridotto della Sardegna varie modifiche furono apportate al tracciato della Macomer-Nuoro[3], e contestualmente fu deciso l'arretramento della stazione cittadina in via Lamarmora, a poco meno di un chilometro di distanza da quella originaria. Il nuovo impianto, gestito dalle Ferrovie Complementari della Sardegna, fu inaugurato il 12 maggio 1958[4]. Successivamente la gestione della stazione passò alle Ferrovie della Sardegna (frutto della fusione delle FCS con le Strade Ferrate Sarde) nel 1989, ente che nel 2008 ha mutato ragione sociale in ARST Gestione FdS, la quale è stata assorbita dall'ARST nel 2010: da allora la stazione è sotto il controllo diretto di quest'ultima azienda. Sempre all'inizio degli anni importanti lavori sono stati eseguiti nello scalo, con il fine di trasformarlo in un centro intermodale passeggeri[5]: tali lavori per quanto riguarda la parte ferroviaria sono stati ultimati nel 2012[6].

Strutture e impianti[modifica | modifica wikitesto]

La stazione di Nuoro è stata costruita come capolinea orientale della ferrovia Macomer-Nuoro, e dal 2012 comprende al suo interno due binari[7] a scartamento da 950 mm: essi terminano tronchi all'interno del fabbricato viaggiatori e sono utilizzati per le attività connesse al servizio di trasporto pubblico, proprio a tal fine sono dotati di banchine poste ai lati del sedime, unite tra di loro oltre l'asse estremo della linea. Il binario posto più a sud è quello di corsa della linea per Macomer, mentre il secondo è dotato anche di un prolungamento tronco posto oltre la comunicazione con il primo in uscita dalla stazione. Tale prolungamento consente inoltre l'accesso alla piattaforma girevole dell'impianto.

L'area passeggeri della stazione dopo i lavori del 2012

Sino al 2010, anno di inizio dei lavori di trasformazione della stazione in centro intermodale (completati solo per la parte ferroviaria[8]), la dotazione binari dell'impianto era decisamente più ampia, consistente in undici unità[9]: dinanzi al fabbricato viaggiatori erano posti tre binari per il servizio passeggeri; dal primo e dal terzo era inoltre accessibile il fascio rimesse e merci, comprendente tre tronchini che raggiungevano la rimessa locomotive della stazione[9] (poi demolita[10]) e l'ex area merci, comprendente un magazzino con copertura e piano caricatore, anch'essi smantellati negli anni dieci[10] come i binari tronchi che afferivano in questa parte della stazione. Quest'area, che in passato era utilizzata anche per il rimessaggio degli autobus delle ex FdS, è destinata nei progetti ad ospitare un terminal per le autolinee ed un parcheggio per gli autoveicoli privati[8].

La gestione del traffico ferroviario avviene in loco da parte del Dirigente Movimento della stazione, la quale è dotata di un fabbricato viaggiatori composto da un edificio a due piani a pianta rettangolare con un corpo aggiunto sul solo piano terra, ampliato negli anni dieci con l'inglobamento del terminal passeggeri, da allora sormontato da una copertura.

Movimento[modifica | modifica wikitesto]

La stazione è attiva dal punto di vista ferroviario nei giorni feriali, con collegamenti espletati dall'ARST da e verso Macomer, oltre che coi vari centri che la ferrovia attraversa nel tragitto verso il suo capolinea occidentale.

Servizi[modifica | modifica wikitesto]

La facciata del fabbricato viaggiatori, al cui interno sono ospitati vari servizi all'utenza

Nel fabbricato viaggiatori sono ospitati una serie di servizi all'utenza, tra cui una sala d'attesa ed una biglietteria a sportello.

  • Biglietteria a sportello Biglietteria a sportello
  • Sala d'attesa Sala d'attesa
  • Servizi igienici Servizi igienici
  • Bar Bar

Interscambi[modifica | modifica wikitesto]

Dinanzi al fabbricato viaggiatori, in via Lamarmora, è presente una fermata servita dagli autobus dell'ARST, che permettono di raggiungere varie località del circondario e i principali centri dell'isola. Inoltre da qui partono le autocorse sostitutive del servizio ferroviario per Macomer nei giorni festivi. Anche la locale azienda trasporti, l'ATP, effettua fermate dinanzi all'impianto, sia in via Lamarmora che in via Ciusa Romagna, collegando la stazione con le altre zone della città.

  • Fermata autobus Fermata autobus

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Corda, pp. 45-47.
  2. ^ Altara, p. 146.
  3. ^ Altara, p. 156.
  4. ^ Altara, p. 183.
  5. ^ Antonio Bassu, Il centro intermodale è a meta, in La Nuova Sardegna, 20 ottobre 2011. URL consultato il 9 ottobre 2012.
  6. ^ Dopo due anni riapre la ferrovia Macomer-Nuoro, in Videolina.it, 10 marzo 2012. URL consultato il 6 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
  7. ^ Macomer Stazione, ARST. in Documenti bando di gara del 06.07.2012 - Codice CIG 4332990077 – CUP F51C10000000003 (RAR), su arst.sardegna.it. URL consultato il 10 marzo 2016 (archiviato il 29 ottobre 2013).
  8. ^ a b Bilancio di esercizio 2013 (PDF), ARST, p. 14. URL consultato il 10 marzo 2016.
  9. ^ a b Altara, p. 180.
  10. ^ a b Luigi Prato, Marco Fiori e Antonio Fiori, La stazione di Nuoro, in Lestradeferrate.it. URL consultato il 10 marzo 2016.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Edoardo Altara, Binari a Golfo Aranci - Ferrovie e treni in Sardegna dal 1874 ad oggi, Ermanno Albertelli Editore, 1992, ISBN 88-85909-31-0.
  • Elettrio Corda, Le contrastate vaporiere - 1864/1984: 120 anni di vicende delle strade ferrate sarde: dalle reali alle secondarie, dalle complementari alle statali, Sassari, Chiarella, 1984.
  • Francesco Ogliari, La sospirata rete, Milano, Cavallotti Editori, 1978.
  • Catalogo dei Viaggi con il Trenino Verde (PDF), 11ª ed., FdS - Ferrovie della Sardegna, 2008 (archiviato dall'url originale il 4 dicembre 2008).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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