Stazione di Sedrina

Sedrina
stazione ferroviaria
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàSedrina
Coordinate45°46′51.88″N 9°37′14.91″E / 45.781078°N 9.620808°E45.781078; 9.620808
LineeBergamo-Piazza Brembana
Storia
Stato attualeDismessa
Attivazione1906
Soppressione1966
Caratteristiche
TipoStazione in superficie, passante
GestoriSocietà Anonima della Ferrovia Elettrica di Valle Brembana
OperatoriSocietà Anonima della Ferrovia Elettrica di Valle Brembana

La stazione di Sedrina era posta lungo la ferrovia della Valle Brembana, attiva fra il 1906 e il 1966, a servizio dell'omonimo comune.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La stazione fu aperta nel 1906, al completamento della prima tratta della ferrovia della Valle Brembana[1].

Così come il servizio lungo la linea, le infrastrutture di stazione erano gestite dalla Società Anonima della Ferrovia Elettrica di Valle Brembana (FVB), cui il 15 ottobre 1903 era stato subconcesso l'esercizio da parte della deputazione provinciale[2].

Dopo decenni di intenso utilizzo da parte dei viaggiatori e nonostante l'esistenza di una domanda di traffico merci, la stazione fu chiusa nel 1966 insieme all'intera linea[1]. In seguito il medesimo impianto venne riadattato ad autostazione.

Strutture e impianti[modifica | modifica wikitesto]

Oltre al binario di raddoppio servito da una banchina passeggeri posta fra lo stesso e quello di corretto tracciato, l'impianto disponeva di uno scalo merci posto a sinistra rispetto all'asse del fabbricato viaggiatori.

Movimento[modifica | modifica wikitesto]

La stazione costituiva fermata per tutti i servizi viaggiatori a carattere locale svolti dalla FVB sulla propria linea sociale classificati Omnibus e Accelerati.

Negli anni cinquanta e fino al 1960 venne istituita una coppia di treni diretti estivi verso Milano effettuata con automotrici FS, che a Bergamo venivano scissi in due sezioni instradate rispettivamente da/per Clusone e Piazza Brembana[3].

Il traffico merci era costituito da treni raccoglitori che sostavano nelle diverse località della linea.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b G. Leopardi, C. Ferruggia e L. Martinelli, Le ferrovie delle valli bergamasche, op. cit., p. 24.
  2. ^ C. Ferruggia, G. Leopardi e L. Martinelli, La ferrovia della valle Brembana, op. cit., p. 6.
  3. ^ M. Cacozza, Le ferrovie delle valli bergamasche, op. cit., p. 14.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Carlo Ferruggia, Giulio Leopardi e Luigi Martinelli, La ferrovia della valle Brembana, in Mondo Ferroviario, n. 64, ottobre 1991, pp. 6–13.
  • Carlo Ferruggia, Giulio Leopardi e Luigi Martinelli, Le ferrovie delle valli bergamasche, in Tutto treno & storia, n. 15, aprile 2006, pp. 22–33.
  • Marco Cacozza, Le ferrovie delle valli bergamasche, in Tutto treno & storia, n. 31, aprile 2014, pp. 10–15.
  • Felice Riceputi, La ferrovia di Valle Brembana, in "Il sogno brembano. Industrializzazione e progresso sociale nella Valle Brembana del primo Novecento", Centro Storico Culturale Valle Brembana, 2006, pp. 13–128.
  • Giulio Leopardi, Carlo Ferruggia, Luigi Martinelli, Treni e tramvie della Bergamasca, Clusone, Editrice Cesare Ferrari, 1988. ISBN non esistente

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]