Tolomeo Gallio

Tolomeo Gallio
cardinale di Santa Romana Chiesa
Ritratto del cardinale Gallio
 
Incarichi ricoperti
 
Nato25 settembre 1527 a Cernobbio
Ordinato presbiteroin data sconosciuta
Nominato vescovo13 settembre 1560 da papa Pio IV
Consacrato vescovoin data sconosciuta
Elevato arcivescovo6 luglio 1562 da papa Pio IV
Creato cardinale12 marzo 1565 da papa Pio IV
Deceduto3 febbraio 1607 (79 anni) a Roma
 

Tolomeo Gallio (Cernobbio, 25 settembre 1527Roma, 3 febbraio 1607) è stato un cardinale e arcivescovo cattolico italiano.

Villa d'Este a Cernobbio vista dal lago

Fu nominato cardinale da papa Pio IV, e fu uno dei due principali consacranti del cardinale Carlo Borromeo, Arcivescovo di Milano e del papa Clemente VII.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia Gallio apparteneva alla nobiltà di Como. Il giovane Tolomeo (il vero nome era Bartolomeo) si dedicò agli studi classici sotto la guida di Benedetto Giovio, che lo inviò poi a Roma presso suo fratello Paolo, vescovo di Nocera. Nella sede dei Papi fu al servizio del cardinale Trivulzio, (famiglia che - assieme ai Borromeo - avrà molte contiguità con i Gallio), poi del cardinale Taddeo Gaddi, e infine il cardinale Gian Angelo Medici, il futuro Pio IV che, anche dopo essere salito al Soglio di Pietro, lo tenne come suo segretario.

Nel 1560 Tolomeo Gallio divenne vescovo di Martorano, e due anni dopo, il 6 luglio 1562 divenne arcivescovo di Manfredonia. Il 15 marzo 1565 fu proclamato cardinale da papa Pio IV. Il vescovo della diocesi di Terracina, Priverno e Sezze, mons. Francesco Beltramini, concesse in enfiteusi i terreni privernati di San Martino, in cui egli fece costruire la Villa Gallio o Castello di San Martino (tuttora esistente), sua residenza estiva, tanto amata dal Cardinale come testimonia la corrispondenza che teneva con Carlo Borromeo. Tra le ragioni che spinsero il cardinale Gallio a costruire la villa si pensa possa esserci il tentativo di dominare i disordini che insorgevano nelle "provincie di Marittima e Campagna". In realtà le testimonianze circa la costruzione di Villa Tolomeo Gallio sono molto esigue, tra le ipotesi più accreditate c'è la volontà da parte del cardinale di godere di un luogo di riposo imponente e sontuoso, a testimonianza del prestigio che egli aveva raggiunto negli ultimi anni.

L'anno successivo, alla morte di Pio IV, il cardinale rientrò alla diocesi di Manfredonia.

Nel 1572 avvenne la nomina a Segretario di Stato da Papa Gregorio XIII, il bolognese Ugo Boncompagni, e per 13 anni, fino al 1585, Tolomeo Gallio fu Segretario di Stato della Sede Apostolica. Nel 1575 commissionò all'architetto Pellegrino Tibaldi la costruzione a Cernobbio, suo paese natale, di quella che poi verrà chiamata Villa d'Este, oggi sede di congressi internazionali di altissimo livello.

Dall'8 gennaio 1581 al 9 gennaio 1582 fu Camerlengo del Sacro Collegio. Nel 1583, il 15 ottobre, a Como, venne fondato il Pontificio Collegio Gallio con bolla papale Immensa Dei providentia. Ancora oggi, dopo oltre 400 anni, il Collegio Gallio opera nel settore dell'istruzione. Nel 1580 venne investito da Filippo II della Contea delle "Tre Pievi" (Gravedona, Sorico e Dongo). Nel 1586 sulle rive del lago di Como, sopra i resti di una fortezza distrutta nel XII secolo fece edificare la sua "casa di delizia"; è Palazzo Gallio a Gravedona dove secondo un'incerta tradizione si sarebbe dovuto tenere il Concilio Ecumenico che fu poi il famoso Concilio di Trento.

Nel 1587 fu creato cardinale vescovo di Albano. Nel 1595 acquistò la contea di Alvito, che in seguito diventerà il Ducato di Alvito, dando peraltro inizio alla costruzione di Palazzo Gallio, terminato nel 1633 dal nipote, Francesco I, il quale fonderà una dinastia che reggerà detto ducato per circa 200 anni fino al periodo napoleonico. Gli anni dal 1603 al 1607 videro il cardinale Gallio quale Decano del Sacro Collegio.

Tolomeo Gallio morì a Roma nella notte tra il 3 e 4 febbraio del 1607 all'età di 79 anni. Fu sepolto in Santa Maria della Scala, una delle chiese fatte restaurare dal lui stesso.

Successione apostolica[modifica | modifica wikitesto]

La successione apostolica è:

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo di Martirano Successore
Giacomo Antonio Ferduzi, O.F.M.Conv. 13 settembre 1560 - 6 luglio 1562 Girolamo Federici
Predecessore Arcivescovo metropolita di Manfredonia Successore
Bartolomé de la Cueva de Albuquerque 6 luglio 1562 - 8 aprile 1573 Giuseppe Sappi
Predecessore Cardinale presbitero di San Teodoro
(titolo presbiterale pro hac vice)
Successore
Luigi Cornaro 15 maggio - 7 settembre 1565 Stanislaw Hosius
Predecessore Cardinale presbitero di San Pancrazio fuori le mura Successore
Simone Pasqua Di Negro 7 settembre 1565 - 14 maggio 1568 Gianpaolo della Chiesa
Predecessore Cardinale presbitero di Sant'Agata alla Suburra
(titolo presbiterale pro hac vice)
Successore
Giovanni Battista Cicala 14 maggio 1568 - 20 aprile 1587 Girolamo Mattei
Predecessore Camerlengo del Collegio Cardinalizio Successore
Marcantonio Colonna 8 gennaio 1581 - 9 gennaio 1582 Prospero Santacroce
Predecessore Cardinale presbitero di Santa Maria del Popolo Successore
- 20 aprile - 2 dicembre 1587 Scipione Gonzaga
Predecessore Cardinale vescovo di Albano Successore
Alfonso Gesualdo 2 dicembre 1587 - 2 marzo 1589 Prospero Santacroce
Predecessore Cardinale vescovo di Sabina Successore
Innico d'Avalos d'Aragona, O.S.Iacobi 2 marzo 1589 - 20 marzo 1591 Gabriele Paleotti
Predecessore Cardinale vescovo di Frascati Successore
Innico d'Avalos d'Aragona, O.S.Iacobi 20 marzo 1591 - 21 febbraio 1600 Ludovico Madruzzo
Predecessore Cardinale vescovo di Porto e Santa Rufina Successore
Innico d'Avalos d'Aragona, O.S.Iacobi 21 febbraio 1600 - 19 febbraio 1603 Girolamo Rusticucci
Predecessore Sottodecano del Collegio Cardinalizio Successore
Innico d'Avalos d'Aragona, O.S.Iacobi 21 febbraio 1600 - 19 febbraio 1603 Girolamo Rusticucci
Predecessore Prefetto della Congregazione dei Riti Successore
Alfonso Gesualdo 14 febbraio 1603 - 3 febbraio 1607 Domenico Pinelli
Predecessore Cardinale vescovo di Ostia e Velletri Successore
Alfonso Gesualdo 19 febbraio 1603 - 3 febbraio 1607 Domenico Pinelli
Predecessore Decano del Collegio Cardinalizio Successore
Alfonso Gesualdo 19 febbraio 1603 - 3 febbraio 1607 Domenico Pinelli
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