Tomiichi Murayama

Tomiichi Murayama

Primo ministro del Giappone
Durata mandato30 giugno 1994 –
11 gennaio 1996
MonarcaAkihito
PredecessoreTsutomu Hata
SuccessoreRyūtarō Hashimoto

Dati generali
Partito politicoPartito Socialista Giapponese
UniversitàUniversità Meiji
FirmaFirma di Tomiichi Murayama
Tomiichi Murayama
Un Murayama adolescente mentre lavorava in una tipografia
NascitaŌita, 3 marzo 1924
Dati militari
Paese servitoBandiera del Giappone Impero giapponese
Forza armata Esercito imperiale giapponese
ArmaFanteria
Unità23ª Divisione
Reparto23ª Brigata
Anni di servizio1944 - 1945
GradoAspirante ufficiale
GuerreSeconda guerra mondiale
Altre carichePrimo ministro del Giappone
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Tomiichi Murayama (村山 富市?, Murayama Tomiichi; Ōita, 3 marzo 1924) è un politico giapponese ed è stato Primo ministro del Giappone dal 30 giugno 1994 all'11 gennaio 1996.

Ha guidato il Partito Socialista Giapponese ed è stato responsabile per la sua trasformazione in Partito socialdemocratico giapponese nel 1996 e di cui è stato segretario nazionale fino al 2000, anno del suo ritiro dalla politica attiva. Si è trattato del primo leader socialista del Giappone in quasi cinquant'anni ad essere diventato Primo ministro. Oggi è ricordato soprattutto per il suo discorso in occasione del 50º anniversario della fine della guerra, in cui si scusò pubblicamente per le atrocità del Giappone imperiale commesse durante la seconda guerra mondiale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Murayama è nato nella prefettura di Ōita il 3 marzo 1924; suo padre era un pescatore.[1] È entrato all'Università di Meiji nel 1943 come studente di filosofia, ma è stato mobilitato nel 1944 e assegnato a lavorare nei cantieri navali Ishikawajima. Più tardi quell'anno, fu arruolato nell'esercito imperiale e assegnato alla 23ª brigata della 23ª divisione come soldato di seconda classe. Fu smobilitato in seguito alla resa del Giappone con il grado di aspirante ufficiale.

Ha iniziato la sua carriera politica come membro del consiglio comunale di Ōita nel 1955 e ha continuato a lavorare per tre mandati. Nel 1963, i suoi sostenitori lo esortarono a candidarsi all'assemblea prefettizia di Ōita. È stato eletto tre volte di seguito. Nel 1972 fu eletto alla Camera dei rappresentanti.[2]

Nell'agosto 1993, dopo le elezioni generali, il Partito socialista giapponese entrò a far parte del gabinetto fino al 1994. Nell'ottobre dello stesso anno, Murayama venne eletto capo del partito. Murayama divenne primo ministro il 30 giugno 1994. Il gabinetto era basato su una coalizione composta dal Partito socialista giapponese, dal Partito Liberal Democratico e dal Nuovo Partito Sakigake.

A causa della coalizione ingombrante, la sua leadership non era forte. Il suo partito si era opposto al Patto di sicurezza tra Giappone e Stati Uniti, ma dichiarò che questo patto era conforme alla Costituzione del Giappone e deluse molti dei suoi sostenitori socialisti. Il suo governo venne pesantemente criticato per non aver affrontato rapidamente il Terremoto di Kobe che colpì il Giappone il 17 gennaio 1995.[3] Solo due mesi dopo, il 20 marzo, la setta religiosa Aum Shinrikyo effettuò un attacco di gas Sarin alla metropolitana di Tokyo.

Come primo ministro, si scusò per le atrocità commesse dal Giappone durante la seconda guerra mondiale.[4] Sotto la sua presidenza in politica sociale furono attuate varie riforme in settori quali i diritti del lavoro, l'assistenza agli anziani[5], sostegno ai minori e assistenza alle persone con disabilità.[6]

Nel 1995, è stata introdotta una legge sul congedo per assistenza familiare che ha reso obbligatoria per i datori di lavoro un congedo massimo di tre mesi consecutivi per i dipendenti di sesso maschile e femminile che hanno bisogno di prendersi costantemente cura di un membro della famiglia e ha proibito ai datori di lavoro di licenziare i dipendenti per congedo di cura familiare. Vennero create norme di sicurezza relative alle gru mobili, furono aggiornate le leggi sulla sicurezza dalle radiazioni del 1960 e del 1957 e fu estesa la copertura ai lavoratori delle imprese precedentemente escluse.[7] Nel luglio 1995 è entrata in vigore una legge che imponeva una responsabilità rigorosa ai produttori e agli importatori di prodotti difettosi.[8] La legge sull'igiene alimentare dello stesso anno ha introdotto un sistema di sicurezza alimentare.[9]

Un emendamento alla legge sul controllo del possesso di armi da fuoco rese il possesso di armi da fuoco più difficile da ottenere.[10] La legge su scienza e tecnologia approvata nello stesso anno forniva il nuovo quadro della politica scientifica e tecnologica giapponese.[11] La legge sulla salute mentale fu rivista per migliorare le cure psichiatriche e mediche e la riabilitazione psichiatrica[12], mentre un emendamento alla legge sulla salute mentale introdusse un sistema per fornire un manuale di salute e benessere per le persone con disturbi mentali. Un piano d'azione del governo per le persone con disabilità venne avviato e furono inoltre introdotte nuove misure per l'occupazione.

Alle successive elezioni della Camera dei Consiglieri giapponesi del 1995, il suo partito perse alcuni seggi e Murayama espresse il desiderio di dimettersi da primo ministro nonostante l'opposizione dei suoi sostenitori. Fu sostituito da Ryutaro Hashimoto, capo del Partito Democratico Liberale.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Japan gets first Socialist PM in 46 years - The Independent (London, England) | HighBeam Research, su web.archive.org, 5 novembre 2012. URL consultato il 29 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 5 novembre 2012).
  2. ^ Japan's New Premier: A Sudden Arrival From the Political Margin - The Washington Post | HighBeam Research, su web.archive.org, 5 novembre 2012. URL consultato il 29 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 5 novembre 2012).
  3. ^ PREMIER FACES CRITICS OVER KOBE RELIEF.(MAIN) - Albany Times Union (Albany, NY) | HighBeam Research, su web.archive.org, 5 novembre 2012. URL consultato il 29 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 5 novembre 2012).
  4. ^ (EN) Japanese PM accused of double-speak, su The Independent, 16 agosto 1995. URL consultato il 29 agosto 2019.
  5. ^ (EN) Gordon White e Gordon White Memorial Conference, Asian Politics in Development: Essays in Honour of Gordon White, Psychology Press, 2003, ISBN 9780714683249. URL consultato il 29 agosto 2019.
  6. ^ I. General Comments, su mofa.go.jp. URL consultato il 29 agosto 2019.
  7. ^ Results list of Browse by country - NATLEX, su ilo.org. URL consultato il 29 agosto 2019.
  8. ^ Wayback Machine (PDF), su web.archive.org, 23 maggio 2014. URL consultato il 29 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 23 maggio 2014).
  9. ^ (EN) Improving Efficiency and Transparency in Food Safety Systems - Sharing Experiences: Proceedings of the Forum : Global Forum of Food Safety Regulators, 28-30 January 2002, Marrakesh, Morocco, Food & Agriculture Org., 2002, ISBN 9789251047705. URL consultato il 29 agosto 2019.
  10. ^ (EN) L. Craig Parker, The Japanese Police System Today: A Comparative Study, M.E. Sharpe, 7 agosto 2001, ISBN 9780765633750. URL consultato il 29 agosto 2019.
  11. ^ (EN) Martin Moehrle, Ralf Isenmann e Robert Phaal, Technology Roadmapping for Strategy and Innovation: Charting the Route to Success, Springer Science & Business Media, 17 gennaio 2013, ISBN 9783642339233. URL consultato il 29 agosto 2019.
  12. ^ (EN) Kim Hopper Ph.D, Glynn Harrison M.D e Aleksandar Janca M.D, Recovery from Schizophrenia: An International Perspective: A Report from the WHO Collaborative Project, the International Study of Schizophrenia, Oxford University Press, 8 febbraio 2007, ISBN 9780195345490. URL consultato il 29 agosto 2019.

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Predecessore Primo ministro del Giappone Successore
Tsutomu Hata 30 giugno 1994 - 11 gennaio 1996 Ryūtarō Hashimoto
Controllo di autoritàVIAF (EN119160087 · ISNI (EN0000 0000 8348 723X · LCCN (ENnr95024203 · GND (DE1045331392 · BNF (FRcb16672011m (data) · J9U (ENHE987007319657405171 · NDL (ENJA00540485 · WorldCat Identities (ENlccn-nr95024203
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