Trio per pianoforte e archi n. 7 (Beethoven)
Trio per pianoforte n. 7 (Arciduca) | |
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Schizzi per il terzo e il quarto movimento del Trio per pianoforte, op. 97, 1810–1811, autografo musicale | |
Compositore | Ludwig van Beethoven |
Tonalità | si bemolle maggiore |
Tipo di composizione | Trio, Musica da camera |
Numero d'opera | 97 |
Epoca di composizione | 1810-1811 |
Prima esecuzione | 11 aprile 1814 a Vienna
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Pubblicazione | 1816 (dicembre) - Vienna: Steiner |
Dedica | L'Arciduca Rudolf |
Durata media | 36-45 minuti |
Organico | violino, violoncello, pianoforte |
Movimenti | |
4 movimenti
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Il Trio per pianoforte n. 7 in si bemolle maggiore, Op. 97, di Ludwig van Beethoven è un trio per pianoforte completato nel 1811. È comunemente indicato come il Trio Arciduca, perché era dedicato all'Arciduca Rodolfo d'Austria, il più giovane dei dodici figli di Leopoldo II, Imperatore del Sacro Romano Impero. Rudolf era un pianista dilettante e un mecenate, amico e studente di composizione di Beethoven. Beethoven dedicò un totale di quattordici composizioni all'Arciduca, che in cambio ne dedicò una sua a Beethoven.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il trio è stato scritto tardi nel cosiddetto "periodo intermedio" di Beethoven. Iniziò a comporlo nell'estate del 1810 e lo completò nel marzo del 1811.
Sebbene il "Trio Arciduca" sia talvolta numerato come "n. 7", la numerazione dei dodici trii di pianoforte di Beethoven non è standardizzata e in altre fonti il trio Op. 97 può essere mostrato con un numero diverso, se presente.
Prima esecuzione
[modifica | modifica wikitesto]La prima esecuzione pubblica fu data dallo stesso Beethoven, Ignaz Schuppanzigh (violino) e Josef Linke (violoncello) all'hotel viennese Zum römischen Kaiser l'11 aprile 1814, proprio mentre la sua sordità continuava a violare la sua abilità di artista. Dopo una ripetizione del lavoro poche settimane dopo, Beethoven non apparve più in pubblico come pianista.[1][2][3]
Il violinista e compositore Louis Spohr fu testimone di una prova dell'opera e scrisse: "A causa della sua sordità non rimaneva quasi nulla del virtuosismo dell'artista che in precedenza era stato così tanto ammirato. Nei passaggi forte il povero sordo picchiava tanto sui tasti che le corde emettevano rumori metallici e nei piano suonava così leggermente che furono omessi interi gruppi di note, così che la musica risultava incomprensibile a meno che non si potesse guardare nello spartito del pianoforte. Sono stato profondamente rattristato da un destino così duro".[3]
Il pianista e compositore Ignaz Moscheles assistette alla prima esecuzione e scrisse sull'opera: "Nel caso di quante composizioni la parola "nuovo" non è stata applicata correttamente! Ma mai in quelle di Beethoven, e soprattutto in questa, che è ancora piena di originalità. Il suo modo di suonare, a parte il suo elemento intellettuale, mi ha soddisfatto di meno, necessitando di più chiarezza e precisione; ma ho osservato molte tracce del grande stile di suono che avevo da lungo tempo riconosciuto nelle sue composizioni."[2]
Struttura
[modifica | modifica wikitesto]Il lavoro è articolato in quattro movimenti:
- Allegro moderato, 4/4
- Scherzo (Allegro), 3/4
- Andante cantabile ma però con moto. Poco più adagio, re maggiore, 3/4
- Allegro moderato – Presto, 2/4 – 6/8
Una esecuzione tipica dura circa dai 36 ai 45 minuti.
Nella cultura di massa
[modifica | modifica wikitesto]- L'Arciduca ha un ruolo significativo nel romanzo giallo Cercando nel buio di Elizabeth George (2001)
- Nel romanzo di Haruki Murakami Kafka sulla spiaggia (2002), il pezzo e la sua storia sono usati per spiegare la relazione tra due dei personaggi principali, Nakata e Hoshino, e lo sviluppo di quest'ultimo come persona
- Nel film dei Fratelli Coen L'uomo che non c'era (2001), il malinconico terzo movimento di questo lavoro ha un ruolo centrale, in particolare nella scena culminante finale sulla sedia elettrica.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Piano Trio in B-flat major, Op.97 imslp.org, accessed 17 April 2014
- ^ a b Historically Informed Performances: “Archduke” and “Ghost” Trios, by John Moran Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive. bf.press.illinois.edu, accessed 17 April 2014
- ^ a b Beethoven: Illustrated Lives Of The Great Composers, by Ates Orga accessed 17 April 2014
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Spartiti o libretti di Trio per pianoforte e archi n. 7 (Beethoven), su International Music Score Library Project, Project Petrucci LLC.
- (EN) Trio per pianoforte e archi n. 7 (Beethoven), su AllMusic, All Media Network.
- (EN) Trio per pianoforte e archi n. 7 (Beethoven), su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- BBC Discovering Music
- Isabella Stewart Gardner Museum, ISGM Podcast: The Concert #17 - The Archduke. URL consultato il 31 maggio 2020.
- (DE) Beethoven-Haus Bonn, Digital archives of the Beethoven-Haus Bonn [collegamento interrotto], su da.beethoven.de, 1º aprile 2002. URL consultato il 31 maggio 2020.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 183478967 · LCCN (EN) n83177442 · GND (DE) 300017448 · BNF (FR) cb13908281f (data) · J9U (EN, HE) 987010649908805171 |
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