Unilever

Unilever PLC
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Sede della Unilever a Londra
StatoBandiera del Regno Unito Regno Unito
Forma societariaPublic company
Borse valori
ISINGB00B10RZP78
Fondazione1929 (fusione tra Margarine Unie e fratelli Lever)
1966 (Unilever S.p.A., Italia)
Fondata daWilliam Hesketh Lever, Anton Jan Jurgens, Samuel Van den Berg
Sede principaleLondra e Rotterdam
Persone chiave
SettoreProduzione beni di largo consumo
ProdottiCibi, prodotti per la casa e per l'igiene personale
Fatturato49,6 miliardi € (2018)
Utile netto9,8 miliardi € (2018)
Dipendenti165.000 (2018)
Slogan«The Bright Future»
Sito webunilever.com

Unilever è una multinazionale britannica di beni di consumo titolare di 400 marchi tra i più diffusi nel campo dell'alimentazione, bevande, prodotti per l'igiene e per la casa. Ha sede a Londra.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Unilever nasce nel settembre 1929 dalla fusione di due società, la britannica fratelli Lever e l'olandese Margarine Unie.

Gli anni trascorsi tra il 1930 e i giorni nostri hanno visto questa azienda protagonista di un'ascesa e un'espansione che l'hanno resa una tra le multinazionali più potenti sul mercato. Oggi Unilever può contare su un ventaglio di marche sia global sia local, molte delle quali dominanti nei loro settori di vendita. È presente in 90 paesi con 200 filiali e si presenta come il gruppo più importante nel settore dei beni di largo consumo. Grazie ad un giro d'affari annuali stimato in circa 50 miliardi di euro e la presenza in oltre 40 nazioni,[1] Unilever è inoltre il leader mondiale per quote di mercato nel settore dei gelati, davanti a Froneri (Nestlé-R&R). Caratteristica della divisione gelati di Unilever è il logo a forma di cuore adoperato a partire dal 1998 come riconoscimento per i suoi vari brand nel settore in tutto il mondo, tranne per i marchi detenuti nel mercato degli USA; per questo motivo il comparto gelati di Unilever viene generalmente nominato Heartbrand. I vari prodotti del ramo (quali Carte D'Or, Cornetto, Magnum, Solero, Twister, Viennetta ed altri) vengono quindi commercializzati da Unilever a livello internazionale con lo stesso logo Heartbrand sotto i differenti marchi adoperati a seconda della nazione. Nel 2018 Unilever, cominciando dalla Thailandia (dove è presente con il marchio Wall's), ha introdotto sul mercato un nuovo prodotto che dovrebbe essere successivamente lanciato anche nel resto dei Paesi in cui opera, l'UniCornetto.[2] Nel 2019 ha stretto un accordo di partnership con Ferrero per la produzione e commercializzazione nei mercati internazionali di gelati a marchio Kinder.[3] Il turnover (fatturato complessivo di Gruppo) di Unilever nel 2018 è stato pari a € 49,6 miliardi; l'utile netto è stato di € 9,8 miliardi.[4]

Il 29 novembre 2020 il gruppo Unilever è diventato una società britannica al 100%.[5]

In Italia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1963 Unilever forma in Italia una joint venture con Nestlé per la commercializzazione sul mercato italiano dei prodotti a marchio Findus, marchio di origine svedese che la multinazionale svizzera aveva rilevato l’anno precedente; Unilever rileverà il pieno controllo del marchio nel 1985.[6] Nel 1964 Unilever rileva da Alfred Wiesner la Algida, una fabbrica artigianale di gelati romana. Nel 1976 Unilever compra dalla gelateria artigianale napoletana Spica il brevetto per la commercializzazione del Cornetto, e ne inizia la sua produzione su scala industriale.[7] Nel 1967 Unilever rileva da Bastogi anche la Toseroni, altra industria di gelati romana, e ne cambia la denominazione in Eldorado; il marchio scomparirà nel 1998, e i suoi prodotti ancora presenti sul mercato verranno da quel momento in poi commercializzati con il marchio Algida.[8] Nel 1977 Unilever rileva da SME la divisione francese di Unidal, società messa in liquidazione, e la sua controllata Motta France con il relativo marchio operante nel ramo del freddo Glaces Motta;[9] nel 1994, dopo l'acquisizione da parte di Unilever della società Ortiz-Miko, il marchio Motta è stato incorporato nella COGESAL, società capogruppo della divisione surgelati in Francia di Unilever, e sostituito dal marchio Miko come principale marchio operativo della stessa nel segmento gelati sul mercato francese.[10][11] Il 21 luglio 2008 viene annunciata la cessione dei marchi Bertolli, Maya, Dante e San Giorgio alla società spagnola Grupo SOS. Nel maggio 2014 Unilever ha ceduto anche le attività a marchio Bertolli relative a sughi e salse di pomodoro al gruppo alimentare giapponese Mizkan.[12]

Il 19 luglio 2010 viene annunciata la cessione alla multinazionale britannica Bird's Eye Iglo del marchio Findus in Italia.[13][14]

Nel 2011 viene invece ceduto a Valsoia il marchio Santa Rosa.[15]

A ottobre 2015 acquista la società italiana Grom. Nel giugno 2018 rileva il 75% di Equilibra, società torinese che commercializza prodotti dedicati alla cura della persona e al benessere con i marchi Aloe, Karité, Argani; la gestione resterà alla famiglia Bianco.[16]

Contenziosi[modifica | modifica wikitesto]

Unilever ha ricevuto critiche per avere delle filiali in stati con regimi oppressivi, come l'Egitto[17] e Turchia. Nel 1988 in Sudafrica avvenne uno sciopero per il salario minimo nella fabbrica Elida Gibbs, ma la direzione ottenne dalla Corte Suprema un ordine che impediva ai membri del sindacato dei lavoratori di interferire con la produzione e la distribuzione delle merci[17]. Unilever possiede una vasta fabbrica di tè in Turchia orientale, la cui popolazione, in larga parte curda, è stata espulsa secondo uno schema di sviluppo deciso dal governo[17]. Nel 1990 ebbe una multa di 5.000 sterline per il rilascio dalla fabbrica di Warrington in Gran Bretagna di 50 tonnellate di acido solforico concentrato, e il registro dell'Autorità Nazionale dei Fiumi riporta che nei primi mesi del 1991 la compagnia ha superato tre o più volte il limite di scarico consentito[17]. Nel dicembre del 2007 l'azienda ha licenziato 1.000 lavoratori della provincia di Cagliari, che hanno risposto con manifestazioni e cortei. Gli operai sostenevano che le motivazioni fossero insufficienti, a fronte di forti incrementi di produttività (sforzi certificati e premiati in ambito internazionale) concretizzati senza innalzare i costi.
Unilever è stata accusata nel 2008 da Greenpeace per avere contribuito alla deforestazione della foresta pluviale indonesiana acquistando olio di palma da fornitori che non si occuperebbero di salvaguardare l'ambiente. L'azienda ha risposto rivelando i suoi obiettivi di acquisto di olio di palma da fornitori certificati entro il 2015 (qui un comunicato stampa in cui viene sostenuto che l'olio di palma impiegato dalla multinazionale in Europa sarebbe stato reso tracciabile entro la fine del 2014 al 100% e certificato come sostenibile).
In un successivo documento del 2016[18], riguardante la propria politica nei confronti dell'olio di palma, l'azienda rende noto che il 30% dell'olio di palma usato nel 2016 era proveniente da fonti fisicamente certificate, impegnandosi a raggiungere il 100% per fine 2019.

In India la filiale di Unilever Hindustan Lever è stata accusata di inquinamento ambientale in una zona protetta del sud del paese per avere abusivamente scaricato scarti tossici di mercurio derivanti dalla produzione di termometri.
Altre critiche riguardano i salari e le condizioni di lavoro in India (una ragione per cui è boicottata) e l'utilizzo di animali negli esperimenti, contro cui associazioni animaliste come Animal Aid si sono battute[19]. Nel febbraio 1992 fu lanciato dalla Mid Somerset Earth First! un boicottaggio della multinazionale e dei suoi prodotti dietetici integrali[17].

Alcuni marchi Unilever più diffusi[modifica | modifica wikitesto]

Bevande[modifica | modifica wikitesto]

Gelati (Divisione Heartbrand)[modifica | modifica wikitesto]

  • Algida (Italia, Albania, Bosnia Herzegovina, Bulgaria, Croazia, Cipro, Grecia, Kazakistan, Kosovo, Macedonia, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Russia, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Turchia, Ungheria)
  • Eskimo (Austria, Croazia, Norvegia, Slovenia)
  • Frigo (Spagna)
  • Grom
  • GB Glace (Svezia, Norvegia)
  • Glidat Strauss (Israele, USA)
  • Good Humour (Canada, USA)
  • HB (Irlanda, Irlanda del Nord)
  • Helados La Fuente (Colombia)
  • Holanda (Messico)
  • Ingman (Estonia, Finlandia, Lettonia, Lituania)
  • Inmarko (Kazakistan, Russia)
  • Kibon (Brasile)
  • Kwaliti Wall's (Butan, Brunei, India, Nepal, Sri Lanka)
  • Langnese (Germania)
  • Lusso (Svizzera)
  • Miko (Francia, Egitto, Marocco)
  • Napoca (Romania)
  • Ola (Belgio, Olanda, Lussemburgo, Sudafrica)
  • Olà (Capo Verde, Macao, Portogallo)
  • Selecta (Comore, Filippine, Tanzania)
  • Streets (Australia, Nuova Zelanda)
  • Swedish Glace (Gran Bretagna, Irlanda)
  • Tio Rico (Venezuela)
  • Tofuline (Finlandia, Svezia)
  • Wall's (Cambogia, Cina, Gran Bretagna, Hong Kong, Indonesia, Laos, Malaysia, Pakistan, Singapore, Thailandia, Vietnam)
  • Wall's HB (Irlanda del Nord)

Gelati (Nord America)[modifica | modifica wikitesto]

Gelati (marchi scomparsi)[modifica | modifica wikitesto]

Condimenti[modifica | modifica wikitesto]

Cibi pronti[modifica | modifica wikitesto]

Surgelati[modifica | modifica wikitesto]

  • Findus ceduta per 805 milioni di euro nell'estate 2010 alla multinazionale Birds Eye Igloo

Alimenti dietetici[modifica | modifica wikitesto]

Prodotti a base di latte[modifica | modifica wikitesto]

Detersivi[modifica | modifica wikitesto]

Igiene personale[modifica | modifica wikitesto]

Profumi[modifica | modifica wikitesto]

Cosmesi[modifica | modifica wikitesto]

Chimica[modifica | modifica wikitesto]

Azionariato[modifica | modifica wikitesto]

Al 21-02-2020: Unilever Plc (UK) Unilever NV (NL) [20][21]

  • The Unilever Group 6.33%
  • Wellington Management Co. LLP 4.28%
  • Norges Bank Investment Management 3.13%
  • The Vanguard Group, Inc. 2.90%
  • Fidelity Management & Research Co. 1.71%
  • Blackrock Fund Advisors 1.50%
  • DWS Investment Gmbh 1.24%
  • Flossbach von Storch AG 1.17%
  • Amundi Asset Management SA 1.09%
  • BlackRock Advisors UK Ltd. 0.95%

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Unilever biggest selling brands, su telegraph.co.uk.
  2. ^ Arriva l'UniCornetto, il gelato al gusto di unicorno, su wired.it, 4 settembre 2018.
  3. ^ Kinder gelato arriva anche in Italia ai primi di marzo, su distribuzionemoderna.info, 26 febbraio 2019.
  4. ^ Unilever 2018 Full Year Results (PDF), su unilever.com.
  5. ^ Unilever becomes wholly British company, su deccanherald.com, 30 novembre 2020.
  6. ^ Findus, storia, su groupway.it. URL consultato il 15 luglio 2018 (archiviato dall'url originale il 16 luglio 2018).
  7. ^ Coni, stecche, coppe valgono il 43% dei ricavi italiani, su repubblica.it, 4 luglio 2016.
  8. ^ Eldorado brand book, su issuu.com.
  9. ^ 1977, UNILEVER RACHETE L'ENTERPRISE MOTTA, su ouest-france.fr, 2 agosto 2017.
  10. ^ Unilever peut s'emparer du groupe Ortiz-Miko, su lesechos.fr, 17 marzo 1994.
  11. ^ Unilever fait le menage chez Miko, su liberation.fr, 7 febbraio 1995. URL consultato il 9 luglio 2018 (archiviato dall'url originale il 3 settembre 2021).
  12. ^ ANCHE I SUGHI BERTOLLI CAMBIANO BANDIERA, su ilsole24ore.com, 22 maggio 2014.
  13. ^ Unilever vende "Carletto" su Corriere.it
  14. ^ UNILEVER VENDE IL COLOSSO FINDUS, su lastampa.it, 19 luglio 2010.
  15. ^ Il ritorno di Valsoia, sulle confetture Santa Rosa su Corriere.it
  16. ^ Unilever compra il 75% di Equilibra, resterà gestita dalla famiglia Bianco, su it.reuters.com, 26 giugno 2018. URL consultato il 26 giugno 2018 (archiviato dall'url originale il 27 giugno 2018).
  17. ^ a b c d e LISTA MULTINAZIONALI DA BOICOTTARE, su usalatuatesta.wordpress.com, USA LA TUA TESTA. URL consultato il 28 giugno 2016.
  18. ^ Unilever Sustainable Palm oil sourcing policy - 2016, su unilever.com. URL consultato il 13 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 14 novembre 2016).
  19. ^ Le multinazionali più cattive del mondo, su mediterre.net, mediterre.net. URL consultato il 28 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 18 giugno 2016).
  20. ^ Unilever PLC shareholders, su marketscreener.com, 21 febbraio 2020.
  21. ^ Unilever NV shareholders, su marketscreener.com, 21 febbraio 2020.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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