152º Reggimento fanteria "Sassari"

152º Reggimento fanteria "Sassari"
Descrizione generale
Attiva1915 - 1943
1958 - oggi
NazioneBandiera dell'Italia Italia
Bandiera dell'Italia Italia
Servizio Regio esercito
Esercito Italiano
TipoFanteria
DimensioneReggimento
Guarnigione/QGSassari
PatronoSan Martino
Motto"Sa vida pro sa Patria"
ColoriBianco - Rosso
Battaglie/guerrePrima guerra mondiale
Seconda guerra mondiale
DecorazioniCroce di cavaliere dell'Ordine Militare d'Italia

Medaglia d'oro al valor militare Medaglia d'oro al valor militare Medaglia d'oro al valor dell'esercito

Parte di
Brigata meccanizzata "Sassari"
Comandanti
Comandante attualeCol.Gianluca Simonelli
Degni di notaArmando Tallarigo
Simboli
basco nero, tipico della fanteria
Fregio metallico e mostrine del 152º Reggimento Sassari

Voci su unità militari presenti su Wikipedia

Il 152º Reggimento fanteria "Sassari" è un'unità militare dell'Esercito Italiano con sede a "Sassari" nella caserma Gonzaga, e un distaccamento a Pratosardo (Nuoro) nella caserma S.Ten. Mauro Gigli M.O.V.M.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le origini[modifica | modifica wikitesto]

Il 152º Reggimento fanteria fu costituito nel centro di mobilitazione di Tempio Pausania dal deposito del 45º Reggimento "Reggio" per dare vita insieme al 151º Reggimento fanteria alla Brigata Sassari del Regio Esercito il 1º marzo 1915.

Nella prima guerra mondiale (1915-1918)[modifica | modifica wikitesto]

Nella seconda guerra mondiale (1939-1945)[modifica | modifica wikitesto]

La storia recente[modifica | modifica wikitesto]

152º Reggimento fanteria "Sassari" in sfilata per la Festa della Repubblica italiana il 2 giugno 2007 a Roma
Fregio dell'Arma di Fanteria dell'Esercito Italiano (usato per la Fanteria di Linea)

Operazioni[modifica | modifica wikitesto]

Nome Luogo Data Descrizione
Operazione Vespri siciliani Bandiera dell'Italia Italia 25 luglio 1992 - 8 luglio 1998 Intervento di controllo militare per la lotta alla mafia.
Operazione Joint Guardian Bandiera del Kosovo Kosovo giugno 1999 - ottobre 1999 Intervento di peacekeeping nella forza multinazionale NATO KFOR.
Operazione Joint Guardian Bandiera del Kosovo Kosovo giugno 2000 - novembre 2000 Intervento di peacekeeping nella forza multinazionale NATO KFOR.
Operazione Essential Harvest Bandiera della Macedonia del Nord Macedonia del Nord agosto - ottobre 2001 Bonifica da armi e munizioni dell'area balcanica.
Operazione Joint Guardian Bandiera del Kosovo Kosovo ottobre 2002 - febbraio 2003 Intervento di peacekeeping nella forza multinazionale NATO KFOR.
Operazione Domino Bandiera dell'Italia Italia 12 ottobre 2001 - 31 luglio 2006 Intervento di controllo militare per fronteggiare la minaccia terroristica internazionale sul territorio italiano.
Operazione Antica Babilonia Bandiera dell'Iraq Iraq dicembre 2005 - giugno 2006 Intervento di peacekeeping nella forza multinazionale USA.
Operazione ISAF Bandiera dell'Afghanistan Afghanistan luglio 2007 - dicembre 2007 Intervento di peacekeeping nell'ambito del Provincial Reconstruction Team italiano di Herat.
Operazione Strade Sicure Bandiera dell'Italia Italia 4 agosto 2008 - oggi Intervento di cooperazione con le altre Forze Armate e Forze dell'Ordine per il controllo del territorio metropolitano delle città.
Operazione ISAF Bandiera dell'Afghanistan Afghanistan ottobre 2009 - aprile 2010 Intervento di peacekeeping costituendo la Task Force South in Farah.
Operazione ISAF Bandiera dell'Afghanistan Afghanistan ottobre 2011 - aprile 2012 Intervento di peacekeeping costituendo la Task Force South in Farah.
Operazione ISAF Bandiera dell'Afghanistan Afghanistan febbraio 2014 - agosto 2014 Intervento di peacekeeping costituendo la Transition Support Unit Center in Herat.
Operazione ISAF Bandiera dell'Afghanistan Afghanistan dicembre 2017 - giugno 2018 Intervento di peacekeeping costituendo la Task Force Arena presso Camp Arena, Herat

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Nella sua storia il 152º Reggimento fanteria "Sassari" ha meritato le seguenti onorificenze alla bandiera:[1]

Decorazioni alla Bandiera di Guerra[modifica | modifica wikitesto]

Croce di cavaliere dell'Ordine Militare d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
«Conferita con R.D. il 5 giugno 1920 Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia,conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace , domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia.»
— Guerra 1915-18[2][3]
Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Regio Decreto del 3 agosto 1916 Conquistando sul Carso salde posizioni nemiche e fortissimi trinceramenti, detti delle Frasche e dei Razzi, che sotto nutrito fuoco rafforzò a difesa; riconquistando sull'Altipiano dei Sette Comuni posizioni dalle nostre armi perdute (Monte Castelgomberto, Monte Fior e Casera Zebio), sempre non curante delle ingenti perdite, diede ripetute prove di sublime audacia e di eroica fermezza. 25 luglio - 15 novembre 1915; giugno 1916[4]»
Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Regio Decreto del 15 giugno 1920 Espressione purissima delle forti virtù dell'intrepida gente di Sardegna, diede il più largo tributo di eroismo alla gloria dell'Esercito e alla causa della Patria, dovunque vi furono sacrifici da compiere e sangue da versare. Nei giorni della sventura, infiammato di fede e di amore, riconquistava con meraviglioso slancio le munitissime posizioni nemiche di Col del Rosso e di Col d'Echele (28 - 31 gennaio 1918). All'imbaldanzito invasore oppose sul Piave l'audacia della sua indomabile volontà di vittoria, la fierezza sublime e la granitica tenacia della sua antica stirpe (16 - 24 giugno 1918). Nella battaglia della riscossa non conobbe limiti di ardimento nell'inseguire il nemico. 26 ottobre - 4 novembre 1918[4]»
Medaglia d'oro al valore dell'esercito - nastrino per uniforme ordinaria
«D.P.R. 248 del 25 febbraio 2008 Fiero interprete delle storiche tradizioni della brigata "Sassari", il 152º Reggimento di fanteria partecipava, quale unità di manovra (Task Force "Alfa") inquadrata nell'Italian Joint Task Force, all'operazione "Antica Babilonia 9" in Iraq, dal 20 gennaio al 16 giugno 2006. In un contesto operativo caratterizzato da diffuso ed elevato rischio, difficili condizioni ambientali e climatiche, nonché forti tensioni tra le diverse fazioni in lotta, si adoperava con efficacia e straordinario spirito di sacrificio per ripristinare le condizioni di sicurezza in tutta la regione di DHI QAR, contribuendo significativamente al consolidamento del processo di stabilizzazione e ricostruzione della nazione irachena. Profondendo le migliori energie fisiche, morali e professionali, gli uomini e le donne del reggimento conducevano con assoluta abnegazione e ferma determinazione le attività operative finalizzate a garantire la libertà d'azione delle unità della coalizione, nonché la sicurezza della popolazione civile, conquistando la piena fiducia delle autorità locali ed il rispetto dei comandanti militari stranieri. In particolare, il 30 gennaio 2006 e il 27 aprile 2006, reparti del contingente nazionale venivano colpiti da gravi attentati terroristici, in cui, rispettivamente, rimaneva ferito un militare del 152º Reggimento e perivano cinque militari della Multinational Specialized Unit (MSU). Pur in condizioni di elevatissimo rischio ed indubbie difficoltà ambientali, il personale del 152º Reggimento proseguiva il proprio operato con esemplare coraggio e sprezzo del pericolo, prodigandosi senza soluzione di continuità nell'assolvimento dei compiti ricevuti e nel ripristino delle condizioni di sicurezza nella città di An Nasiriyah. Il 5 giugno 2006, un plotone del Reggimento, impegnato in attività di scorta a favore di un convoglio militare britannico, veniva investito dalla devastante esplosione di un ordigno occultato ai margini della sede stradale. Sebbene nel vile attentato fosse caduto un militare del Reggimento ed altri quattro fossero rimasti gravemente feriti, il personale rimasto illeso si adoperava, con tempestivo ed ammirevole senso del dovere e della responsabilità, per fornire le prime cure alle vittime, attuando al contempo, tutte le necessarie procedure al fine di garantire l'opportuna cornice di sicurezza per la rapida evacuazione dei feriti e per portare a termine il compito ricevuto. Fulgido esempio di unità di fanteria, fortemente motivata e coesa, il 152º Reggimento ha saputo contribuire in maniera concreta e determinante al conseguimento degli obiettivi del contingente nazionale, dando lustro alle Forze Armate ed all'Italia nel contesto internazionale.»
— IRAQ - Nasiriyah, 20 gennaio - 16 giugno 2006.

Decorati[modifica | modifica wikitesto]

In ordine cronologico:

  • Guido Brunner, da Trieste, Sottotenente del 152º Reggimento Fanteria[5] (nome di guerra Berti Mario): «Comandante di plotone, nella difficile contrastatissima difesa di Monte Fior, conscio della suprema importanza del momento, resistette, impavido, nella linea del fuoco per dodici ore, dirigendo ed animando col suo entusiasmo il proprio reparto ed altri rimasti senza ufficiali, accorrendo ove maggiore era il pericolo, sempre audace, sereno, instancabile, finché colpito al cuore, cadde gridando: "Qui si vince o si muore! Viva l'Italia"» - Monte Fior, 8 giugno 1916
  • Tito Acerbo, da Loreto Aprutino, Capitano del 152º Reggimento Fanteria: «Valoroso fra i valorosi di una gloriosa brigata, animatore impareggiabile, fulgido esempio di bravura, di abnegazione e di fede incrollabile, eccezionalmente dotato di capacità e di slancio, sempre e dovunque eroicamente condusse il suo reparto nelle più sanguinose azioni, sul Carso, sugli Altipiani e sul Piave. Quivi nella turbinosa battaglia, benché ferito, alla testa dei suoi reparti proseguiva nel violento attacco contro preponderanti forze avversarie. Impegnata un'accanitissima mischia, minacciato di accerchiamento, con impeto travolgente riusciva ad aprirsi un varco, liberandosi dalla stretta nemica e trascinando seco numerosi prigionieri. Poco dopo, colpito a morte da un proiettile nemico, incitava ancora i dipendenti a persistere nella lotta e spirava sul campo, inneggiando alla Patria» - Croce di Piave, 16 giugno 1918

Stemma[modifica | modifica wikitesto]

Corona turrita

Ornamenti esteriori: lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "SA VIDA PRO SA PATRIA".

Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna dell'Ordine Militare d'Italia pendente al centro del nastro con i colori della stessa.

Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: Tre Medaglie d'Oro (due al Valor Militare e una al Valore dell'Esercito) sono annodate nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Insegne[modifica | modifica wikitesto]

  • Il Reggimento indossa il fregio della Fanteria (composto da due fucili incrociati sormontati da una bomba con una fiamma dritta). Al centro nel tondino è riportato il numero "152".
  • Le mostrine del reggimento sono rettangolari di colore rosso e bianco. Alla base della mostrina si trova la stella argentata a 5 punte bordata di nero, simbolo delle forze armate italiane.

Motto del Reggimento[modifica | modifica wikitesto]

In lingua sarda "Sa vida pro sa Patria", tradotto "La vita per la Patria". Il sardo è la terza lingua oltre all'italiano e al latino utilizzata ufficialmente per i motti dei Reparti delle Forze Armate.

Festa del reggimento[modifica | modifica wikitesto]

La festa del reggimento cade il 28 gennaio, anniversario dei combattimenti al Col del Rosso ed al Col d'Echele durante la 1ª Guerra Mondiale (1918)

Persone legate al Reggimento[modifica | modifica wikitesto]

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

  • La bandiera Colonnella del Reggimento ha sfilato la prima volta il 2 giugno 2005 avendo come alfiere il Ten. ammcom Roberto Giorgini.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Esercito Italiano, 152º Reggimento fanteria "Sassari" - Il Medagliere (archiviato dall'url originale il 1º ottobre 2013)..
  2. ^ L'ordine militare venne assegnato a quasi tutte le unità di fanteria che parteciparono alla prima guerra mondiale.
  3. ^ Scheda dal sito del Quirinale. URL consultato il 18 ottobre 2010.
  4. ^ a b Scheda dal sito del Quirinale. URL consultato il 16 dicembre 2011.
  5. ^ Scheda dal sito del Quirinale. URL consultato il 16 dicembre 2011.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]