Ada Yonath

Ada E. Yonath
Premio Wolf Premio Wolf per la chimica 2006
Medaglia del Premio Nobel Premio Nobel per la chimica 2009

Ada E. Yonath, in ebraico עדה יונת? (Gerusalemme, 22 giugno 1939), è una chimica e cristallografa israeliana, vincitrice del premio Nobel per la chimica nel 2009 assieme a Thomas Arthur Steitz e a Venkatraman Ramakrishnan per i suoi studi sulla struttura e sulla funzione dei ribosomi. Dirige lo Helen and Milton A. Kimmelman Center for Biomolecular Structure and Assembly del Weizmann Institute of Science.

Nel 2009 è diventata la prima donna israeliana a vincere un premio Nobel[1], la prima donna del Medio Oriente a vincere un premio Nobel[2], nonché la prima donna a vincere un premio Nobel per la chimica in 45 anni.[3]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Ada Yonath è nata a Gerusalemme nel quartiere Geula di Gerusalemme. I suoi genitori, Hillel ed Esther Lifshitz, erano sionisti immigrati da Łódź in Polonia nel 1933, prima della fondazione dello Stato di Israele.[4] Suo padre era un rabbino che proveniva a sua volta da una famiglia rabbinica.

I suoi genitori si stabilirono a Gerusalemme, dove aprirono un negozio di alimentari, tra difficoltà economiche. Abitavano in un piccolo appartamento con numerose altre famiglie: Yonath menziona che i libri erano l'unico strumento a sua disposizione per tenersi occupata.[5]

Nonostante la loro povertà, i genitori la mandarono a scuola nel più benestante quartiere Beit HaKerem. Quando il padre morì, si trasferì a Tel Aviv[6], dove fu accettata alla scuola superiore Tichon Hadash benché la madre non potesse permettersi la retta. Per mantenersi agli studi, lei offriva lezioni di matematica ad altri studenti.[7]

Da giovane fu ispirata da Marie Curie[8]; nonostante ciò, non l'ha mai ritenuta un "modello".[9]

Tornata a Gerusalemme, nel 1962 si laureò in chimica, specializzandosi nel 1964 in biochimica presso l'Università Ebraica di Gerusalemme. Nel 1968 conseguì presso il Weizmann Institute of Science di Rehovot un'ulteriore specializzazione in cristallografia.

Ha una figlia, Hagit Yonath, medico presso lo Sheba Medical Center, e una nipote, Noa.[10] È la cugina di Ruchama Marton, attivista che si oppone alla contestazione dei territori contesi.[11]

Ada Yonath ha richiesto più volte il rilascio senza condizioni di tutti i prigionieri terroristi di Hamas, affermando che "tenere prigionieri i terroristi incoraggia il loro proposito di danneggiare Israele e i suoi cittadini... quando non avremo più prigionieri da rilasciare loro non avranno più motivi per rapire israeliani".[12]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Yaakov Lappin, Nobel Prize Winner 'Happy, Shocked', Jerusalem Post, 7 ottobre 2009. URL consultato il 7 ottobre 2009.
  2. ^ Karin Klenke, Women in Leadership: Contextual Dynamics and Boundaries, Emerald Group Publishing, 2011, p. 191.
  3. ^ Interview, Ada E. Yonath, The Nobel Prize in Chemistry 2009
  4. ^ István Hargittai, Magdolna Hargittai “Candid science 6”: Interview with Ada Yonath (p. 390): In questa fonte il suo cognome è scritto Livshitz.
  5. ^ Talk given at Moriah College, Sydney, 18 February 2010 as noted by a student present from James Ruse Agricultural High School
  6. ^ Israeli professor receives Life's Work Prize for women in science consultato 7 ottobre 2009
  7. ^ Former 'village fool' takes the prize, Jerusalem Post, su fr.jpost.com. URL consultato il 7 marzo 2022 (archiviato dall'url originale il 17 gennaio 2012).
  8. ^ Israeli scientist wins Nobel Prize
  9. ^ Talk given at Moriah College, 18 February 2010
  10. ^ Israel's Prof. Ada Yonath wins Nobel Prize, Haaretz, su haaretz.com. URL consultato il 1º dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2009).
  11. ^ Former 'village fool' takes the prize Archiviato il 17 gennaio 2012 in Internet Archive., Judy Siegel-Itzkovich, Jerusalem Post 8 March 2008
  12. ^ Israeli Nobel Laureate calls for release of all Hamas prisoners Archiviato l'8 febbraio 2010 in Internet Archive., Haaretz 10 October 2009

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Controllo di autoritàVIAF (EN84144783000047395692 · ISNI (EN0000 0003 5348 2894 · ORCID (EN0000-0002-1856-6964 · LCCN (ENn81010061 · GND (DE1168810302 · J9U (ENHE987007348833805171 · WorldCat Identities (ENlccn-n81010061