Chiesa cattolica in Italia

Chiesa cattolica in Italia
Anno2022[1]
Cristiani
83,00%[1]
Cattolici81,20%[1]
Popolazione58.850.717 (31 dicembre 2022 - ISTAT)
Parrocchie25.522[2]
Presbiteri26.402 (diocesani)
11.687 (religiosi)[2]
Seminaristi1.804[3]
Diaconi permanenti4.769[2]
Primatepapa Francesco
Presidente della
Conferenza episcopale
cardinale Matteo Maria Zuppi
Nunzio apostolicoPetar Rajič
Santi patroniSan Francesco d'Assisi
Santa Caterina da Siena
CodiceIT

La Chiesa cattolica in Italia è costituita dalle istituzioni ecclesiastiche cristiane cattoliche presenti in Italia.

È la 6ª nazione per numero di cattolici dopo Brasile, Messico, Filippine, Stati Uniti d'America e Repubblica Democratica del Congo.

Contesto[modifica | modifica wikitesto]

La Santa Sede, organo che governa la Chiesa cattolica a livello globale, al quale si riferiscono 1,5 miliardi di fedeli di tutto il mondo, si trova presso lo Stato della Città del Vaticano, il quale è un'enclave sovrana all'interno della città di Roma, che è considerata una città santa e della quale il papa stesso è vescovo. Da questo deriva il particolare legame religioso, storico e culturale tra chiesa cattolica e Italia. La maggior parte dei principali ordini religiosi cattolici, tra cui la gesuiti, i salesiani, i francescani, i francescani cappuccini, i benedettini, i domenicani, i Missionari del Verbo Divino, i redentoristi, i francescani conventuali e gli oblati di Maria Immacolata, hanno la loro sede principale a Roma.

Le diocesi italiane sono 226, i cui vescovi formano la Conferenza Episcopale Italiana, le parrocchie sono oltre 25.000, e circa 100.000 sono le chiese presenti. Inoltre, anche nel paesaggio antropico sono presenti numerosi elementi di origine cattolica, come edicole, croci, statue e affreschi religiosi. Ad esempio, il Colosso di San Carlo Borromeo, realizzato nel 1698 presso il Sacro Monte di Arona (NO) è ancora oggi la statua più alta d'Italia.

Come in molti paesi occidentali, il processo di secolarizzazione è crescente, soprattutto tra i giovani, anche se non manca la presenza di numerose associazioni e movimenti cattolici, quali ad es. Azione Cattolica, Gioventù Francescana, AGESCI, Comunione e Liberazione, il Cammino neocatecumenale, il Movimento dei Focolari e di comunità laiche in cui i cattolici intendono vivere la loro religione con un particolare esperienza di vita tra le quali Comunità di Sant'Egidio, Nomadelfia, Pro Civitate Christiana e Loppiano, talvolta con difficili rapporti con le gerarchie religiose evidenti nella storia delle numerose comunità cristiana di base presenti in Italia. Sono inoltre presenti numerose scuole, collegi, università, case di cura, società e cooperative di ispirazione cattolica, tra le quali l'Università Cattolica del Sacro Cuore e l'ospedale Casa Sollievo della Sofferenza.

Come rito liturgico, la maggior parte dei luoghi di culto cattolici italiani segue il rito romano, salvo nell'arcidiocesi di Milano dove il più diffuso è il rito ambrosiano. Da secoli esiste in Italia una chiesa cattolica di rito bizantino, con storia e tradizioni proprie, da sempre riconosciuta e tenuta in considerazione dalla Santa Sede,[4][5] come rara testimonianza della persistente unità della Chiesa pur nella diversità delle tradizioni: la Chiesa cattolica italo-albanese, l'unica realtà canonico-liturgica orientale riscontrabile fino agli anni '90. A seguito della recente immigrazione da altri paesi, sono presenti piccole comunità cattoliche di rito orientale (volgarmente note come "uniate"). Tra questi si contano: rito bizantino (chiesa greco-cattolica ucraina,[6] chiesa greco-cattolica melchita, Chiesa greco-cattolica rumena, Chiesa greco-cattolica russa), rito antiocheno (chiesa maronita,[7] chiesa cattolica sira), rito alessandrino (chiesa cattolica eritrea, chiesa cattolica etiope), rito caldeo (chiesa cattolica siro-malabarese) e rito armeno (chiesa armeno-cattolica). Quest'ultima chiesa gestisce anche il monastero di San Lazzaro sull'omonima isola a Venezia (Congregazione mechitarista) e, a Roma, il Pontificio Collegio Armeno e la casa generalizia delle Suore Armene dell'Immacolata Concezione. A seguito dell'immigrazione di cittadini cattolici da altri paesi, in alcune grandi città sono state individuate delle chiese nazionali, ovvero dei luoghi di culto affidati alle varie comunità etniche; questo fenomeno è particolarmente rilevante a Roma.

Le principali festività cattoliche sono considerate anche feste civili in Italia. I santi patroni cattolici nazionali sono San Francesco d'Assisi e Santa Caterina da Siena.

Organizzazione[modifica | modifica wikitesto]

Carta muta delle 16 regioni ecclesiastiche italiane

Il territorio è organizzato in 16 regioni ecclesiastiche costituite da:

Sono presenti 3 Chiese cattoliche di diritto proprio:

Sedi primaziali[modifica | modifica wikitesto]

Il titolo di primate è onorifico; in passato era attribuito all'arcivescovo di una diocesi metropolitana di grande importanza (capitale di stato o sede della gerarchia locale).

Rimane, a livello onorifico, il titolo di:

Sedi rette da cardinali[modifica | modifica wikitesto]

Secondo un'antica prassi, in Italia le sedi delle capitali degli Stati preunitari erano rette da cardinali; esse erano le arcidiocesi di Milano, Torino, Genova, Bologna, Firenze, Napoli, Palermo e il patriarcato di Venezia.

Inoltre viene affidata al cardinale vicario la cura pastorale della diocesi di Roma, ma al momento tale incarico è vacante.

Sono attualmente 5 le circoscrizioni ecclesiastiche italiane rette da cardinali:

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il cattolicesimo in Italia risale alla prima metà del I secolo: lo stesso Nuovo Testamento contiene un'epistola di Paolo di Tarso indirizzata ai Romani, e le due basiliche romane di San Pietro e San Paolo fuori le Mura si ritiene siano state edificate sulla tomba dei due apostoli.

Finanziamenti[modifica | modifica wikitesto]

La Chiesa cattolica italiana è finanziata in parte dalle donazioni dei fedeli e in parte dallo Stato italiano.

La maggior parte dei finanziamenti proviene dal meccanismo dell'otto per mille, corrispondente nel 2004 a circa 940 milioni di euro.

Le offerte dei fedeli attraverso la dichiarazione dei redditi, istituite nel 1989, sono state pari nel 2003 a circa 18 milioni di euro. A questa somma bisogna aggiungere i proventi delle questue.

Come tutte le confessioni religiose che hanno firmato intese con lo Stato, infine, la Chiesa cattolica beneficia di alcune agevolazioni fiscali: gli edifici destinati a scopo di culto sono esentati dall'Imposta sul Valore Aggiunto (IVA) e dall'imposta sui terreni. Inoltre, il "Decreto fiscale" legato alla legge finanziaria per il 2006 ha stabilito l'esenzione dall'Imposta Comunale sugli Immobili (ICI) a tutti gli immobili di proprietà delle confessioni che hanno firmato intese con lo Stato, a prescindere dalla natura commerciale (in precedenza l'esenzione riguardava esclusivamente gli edifici adibiti a scopo di culto). L'importo di tale esenzione è stato stimato dall'ANCI in 600-700 milioni di euro e dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI) in oltre 1 miliardo di euro.

Inoltre vi è un fondo speciale per il pagamento pensioni al clero.[9]

Nunziatura apostolica[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Nunziatura apostolica in Italia.

La Santa Sede e lo Stato italiano hanno allacciato relazioni diplomatiche il 24 giugno 1929 in seguito alla firma dei Patti Lateranensi, che pose fine alla Questione romana e portò al reciproco riconoscimento dei due stati.[10]

Il nunzio apostolico in Italia è tradizionalmente anche nunzio nella Repubblica di San Marino; dall'11 marzo 2024 ricopre l'incarico Petar Rajič, arcivescovo titolare di Sarsenterum.

Conferenza episcopale[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Conferenza Episcopale Italiana.

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Secondo un sondaggio Doxa, nel 2019 erano cattolici il 66,7% degli italiani, pari a circa 40 milioni di persone.[11] Secondo un sondaggio Ipsos, nel 2017 erano cattolici il 74,4% degli italiani, pari a circa 45 milioni di persone.[12] Secondo il rapporto Eurispes del 2016, il 71,1% dei cittadini italiani si dichiarava cattolico di cui il 25,4% cattolico praticante,[13] in calo rispetto al 2006, quando i cattolici erano l'87,8% della popolazione di cui i praticanti il 36,8%.[14]

Il cattolicesimo è più presente nell'Italia meridionale (78,5%), nel centro (75,6%) e nelle isole (71,0%), mentre è meno presente nell'Italia del nord-est (64,6%) e soprattutto nel nord-ovest (49,2%).[11] L'aderenza al cattolicesimo è più forte nella fascia d'età oltre i 65 anni (76,9%), mentre scende fino a circa metà della popolazione nella fascia d'età 15-34 (54,5%).[11] È inoltre più comune essere cattolico per le donne (73,7%) che per gli uomini (59,1%).[11]

Secondo dati della stessa Chiesa cattolica, nel 2017 erano presenti in Italia circa 35.000 sacerdoti, di cui 32.000 in servizio attivo[15] e alcune decine di migliaia di religiosi (20.000 uomini e 89.000 donne nel 2014[16]) in numerosi monasteri, abbazie e conventi. Nel 2022 erano presenti in Italia circa 32.000 sacerdoti, di cui 29.400 in servizio attivo, 3.600 anziani o ammalati e 300 missionari.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Most Christian Countries 2022, su worldpopulationreview.com. URL consultato il 4 marzo 2022.
  2. ^ a b c Diocesi e Parrocchie, su Chiesacattolica.it. URL consultato il 17 ottobre 2023.
  3. ^ Seminaristi in Italia: chi sono e quanti sono. I numeri della Chiesa di domani, su Servizio Informazione Religiosa, 2 novembre 2021. URL consultato il 17 ottobre 2023.
  4. ^ Il Collegio Greco di Roma (1583) fu eretto inizialmente per la formazione dei sacerdoti greco-cattolici italo-albanesi; il Collegio Corsini di San Benedetto Ullano (1732) di Calabria e il Seminario Italo-Albanese di Palermo (1734) istituite per la formazione dei sacerdoti italo-albanesi.
  5. ^ Centro Internazionale di Studi sul Mito - Delegazione Sicilia, Tavola Rotonda sugli Arbëreshë: "Shqiptarë nga gjuha Bizantinë nga riti kishtar Italjanë nga adoptimi: Arbëreshët - Albanesi per lingua Bizantini per rito Italiani per adozione: gli Arbëreshë", Palermo 2015.
  6. ^ Greco-cattolici ucraini: in Italia 145 comunità e 62 sacerdoti. Fedeli in aumento, su agensir.it.
  7. ^ I Maroniti e gli ambrosiani celebrano San Charbel con l’Arcivescovo, su Chiesa di Milano. URL consultato il 5 aprile 2022.
  8. ^ Elevato a tale dignità nel 968 dall'imperatore bizantino Niceforo II Foca a mezzo del patriarca di Costantinopoli Polieutto, in quanto fu elevata al rango di arcidiocesi autocefala, che intorno alla metà degli anni sessanta dell'XI secolo tornò sotto obbedienza romana. Il 20 ottobre 1980, mantenendo il rango di arcidiocesi, Otranto ha perso il titolo metropolitico ed è divenuta una sede suffraganea dell'arcidiocesi di Lecce.
  9. ^ Fondo clero, su inps.it. URL consultato il 29 gennaio 2018.
  10. ^ Alberto Guasco, Nunziatura e la Chiesa in Italia, in Dizionario Storico Tematico La Chiesa in Italia, vol. II.
  11. ^ a b c d Italia sempre meno religiosa, in cinque anni credenti diminuiti del 7%, su Tgcom24, 10 maggio 2019. Per comparazione: Doxa 2019, Doxa 2014.
  12. ^ I cattolici tra presenza nel sociale e nuove domande alla politica - novembre 2017 (PDF), in Ipsos MORI, 17 novembre 2017. URL consultato il 22 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 24 gennaio 2018).
  13. ^ Rapporto Italia 2016. Istituto Eurispes. Indagine condotta sui soli cittadini italiani.
  14. ^ Rapporto Italia 2006, su Eurispes, p. 1114. URL consultato il 24 marzo 2019.
  15. ^ Quanti sono i preti della Chiesa cattolica? (PDF), su sovvenire.chiesacattolica.it.
  16. ^ In Italia ci sono sempre meno frati e suore, su lastampa.it, 8 gennaio 2014. URL consultato il 7 luglio 2022.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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