Chilperico II

Chilperico II
Ritratto di Chilperico II su medaglia bronzea del 1720 circa di Jean Dassier (1676-1763)
Re di tutti i Franchi[1]
In carica715 –
721
PredecessoreDagoberto III
SuccessoreTeodorico IV
Altri titoliRe dei Franchi di Neustria
Nascita670/672
MorteNyon, 13 febbraio 721
DinastiaMerovingi
PadreChilderico II
MadreBilichilde

Chilperico II (670/672Nyon, 13 febbraio 721) è stato un re franco della dinastia dei Merovingi: regnò su tutti i Franchi di Neustria, Burgundia e Austrasia, dal 715 al 717 e poi dal 719 fino alla sua morte. Tra il 717 e il 719 fu solo re di Neustria, essendo re di Austrasia Clotario IV.

Origini[modifica | modifica wikitesto]

Era il figlio secondogenito del re dei Franchi Sali della dinastia merovingia, Childerico II e di Bilichilde, l'unica figlia femmina del re dei Franchi Sali di Austrasia della dinastia merovingia, Sigeberto III e della moglie, Inechilde[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 675, secondo il Chronicon Moissiacense, la Neustria si sollevò contro suo padre, Childerico II, che fu ucciso insieme a sua madre Bilichilde, che era incinta[3][4] e suo fratello Dagoberto[5] (il primogenito). Mentre il maggiordomo di palazzo, Wulfoaldo, riuscì a salvarsi e a rientrare in Austrasia[4][6], Chilperico, ancora bambino, venne rinchiuso in un monastero, dove assunse il nome di Daniele[7]. Sul trono di Neustria era tornato lo zio paterno, Teodorico III, mentre dato che, in quel momento, in Austrasia non c'era alcun re[8] fu fatto rientrare dall'Irlanda, dove era stato relegato in un convento, il fratello di sua madre, Bilichilde, lo zio, Dagoberto[8], tra la fine del 675 e l'inizio del 676, che divenne così Re dei franchi di Austrasia.

Nel 714, alla morte Pipino di Herstal, era diventato maggiordomo di tutti i regni Franchi, il nipote Teodoaldo[9], sotto la reggenza della nonna, Plectrude[6], che fece imprigionare il figliastro, lo zio di Teodoaldo, Carlo Martello[10], che aspirava a essere maggiordomo d'Austrasia[6].
Approfittando dei contrasti tra Carlo Martello e Plectrude, la Neustria si era ribellata[11] e, alla morte del re dei Franchi, Dagoberto III, nel 715, il nobile Ragenfrido che era stato eletto maggiordomo di palazzo[7][12] chiamò sul trono l'ormai ultraquarantenne Daniele, che, dopo aver fatto ricrescere i capelli[13], salì al trono come Chilperico II[7][11].

Diversamente dai suoi predecessori, Chilperico partecipò attivamente al governo del suo regno e alle campagne militari: infatti con Ragenfrido, che aveva stretto un'alleanza col re di Frisia Redboldo[6][11][12] invasero l'Austrasia e, dopo averla devastata[14], arrivarono a Colonia, dove Plectrude si era rinchiusa col nipote Teodealdo, e la posero sotto assedio[15].
Carlo, che nel frattempo si era liberato dalla prigionia[16], dopo aver sconfitto e disperso i Frisoni[17], tentò, nel 716, di liberare Colonia, ma dopo aver subito ingenti perdite (battaglia di Colonia) si dovette ritirare[15]. Così Plectrude e il nipote confermarono sia Chilperico II re dei franchi sia Raginfredo maggiordomo di Neustria, e gli cedettero parte dell'Austrasia e della Borgogna[16][18].

Ad Amblava, vicino a Liegi, però, sulla via del ritorno, Chlperico II e Raginfredo furono sopraffatti[19] da Carlo[16][20] (Carlo nel frattempo era stato nominato maggiordomo d'Austrasia dalla nobiltà[16]) che successivamente li inseguì e, nel 717, li sconfisse[21] a Viciago[16], inseguendoli sino a Parigi[18][22] riuscendo così a liberare l'Austrasia.
Dopo aver liberarato l'Austrasia, Carlo rientrò a Colonia da vincitore[20], Plectrude dovette cedergli tutti i poteri e i titoli[23] che erano stati di suo padre[24].
Carlo Martello, in quello stesso anno, proclamò re di Austrasia, Clotario IV[25].

Nel 718, Chilperico II e Ragenfrido, dopo essere stati sconfitti anche a Vinciago[25], si allearono col duca d'Aquitania e duca di Guascogna, Oddone I[25], riconoscendogli il titolo di re[24] che intervenendo col suo esercito di Vasconi[24] partecipò alle battaglie contro il regno d'Austrasia[22] e il suo maggiordomo di palazzo, Carlo Martello[26], sino alla battaglia di Soissons del 719, dove si diede alla fuga e riuscendo a sfuggire[22] a Carlo Martello, Oddone si rifugiò a Orleans[24], assieme a Chilperico II che riuscì ad attraversare la Loira, mettendo in salvo il tesoro reale[27]. Nel 719 morì il re dei Franchi d'Austrasia, Clotario IV[27][28], e, dopo la morte di quest'ultimo[22], Carlo offrì un accordo di amicizia a Oddone I[22] in cambio della consegna di Chilperico II[27] e il re di Neustria, Chilperico II, gli venne consegnato[24] col tesoro reale[11][26].
Dopo essere rientrato nel regno dei Franchi, Carlo Martello, lo riconfermò re[22] di tutti i Franchi[16].

Chilperico morì, dopo cinque anni di regno, nel 721[16], a Nyon, dove fu sepolto[29].
Dopo la sua morte divenne re di tutti i Franchi Teodorico IV[22], il figlio di Dagoberto III.

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Di Chilperico non si conosce alcuna discendenza diretta, ma alcuni cronisti gli attribuirono un figlio (infatti nell'Excerpta ex vitis Sanctorum è scritto che Childerico III era figlio di Chilperico, senza fare alcun riferimento alla madre[30]):

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Dagoberto I Clotario II  
 
Bertrude  
Clodoveo II  
Nantechilde  
 
 
Childerico II  
 
 
 
Batilde  
 
 
 
Chilperico II  
Dagoberto I Clotario II  
 
Bertrude  
Sigeberto III  
Ragnetrude  
 
 
Bilichilde  
 
 
 
Inechilde  
 
 
 
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Tra il 717 ed il 719 fu solo re di Neustria, essendo re di Austrasia, Clotario IV.
  2. ^ (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, tomus tertius: Annales Francorum Ludovici Dufour , pag 691 D
  3. ^ (LA) Annales Marbacenses, pag 3 21-26
  4. ^ a b (LA) Chronicon Moissiacensis , Pag 288 6-13 Archiviato il 28 dicembre 2013 in Internet Archive.
  5. ^ (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, tomus tertius: Ex vita S. Lamberti episcopi lugdunensis , pag 585 C
  6. ^ a b c d Fredegario, Fredegarii scholastici chronicum continuatum, Pars prima, auctore anonymo, XCV
  7. ^ a b c (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, tomus tertius: Annales Francorum Ludovici Dufour , Pag 697
  8. ^ a b (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, tomus tertius: Ex vita S. Wulfridi episcopi eboracensis , pag 601 B, nota h
  9. ^ (LA) Domus Carolingiae genealogia , Pag 311 37 – 43
  10. ^ (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, tomus tertius: Ex Chronico Sigeberti monachi , pag 345 D
  11. ^ a b c d (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, tomus tertius: Ex Chronico Sigeberti monachi , pag 345 E
  12. ^ a b (LA) Chronicon Moissiacensis , Pag 290 18-24 Archiviato il 28 dicembre 2013 in Internet Archive.
  13. ^ (LA) Chronicon Moissiacensis , pag 290 25-27 Archiviato il 28 dicembre 2013 in Internet Archive.
  14. ^ (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, tomus tertius: Ex Chronico Hermanni contracti , pag 329 c
  15. ^ a b Fredegario, Fredegarii scholastici chronicum continuatum, Pars secunda, auctore anonymo austraso, CVI
  16. ^ a b c d e f g (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, tomus tertius: Annales Francorum Ludovici Dufour , pag 698
  17. ^ (LA) Chronicon Moissiacensis , pag 291 2-4 Archiviato il 28 dicembre 2013 in Internet Archive.
  18. ^ a b Fredegario, Fredegarii scholastici chronicum continuatum, Pars prima, auctore anonymo, XCVI
  19. ^ (LA) Annales Mettenses, pag 22
  20. ^ a b (LA) Chronicon Moissiacensis , Pag 291 5-8 Archiviato il 28 dicembre 2013 in Internet Archive.
  21. ^ (LA) Annales Mettenses, pag 24
  22. ^ a b c d e f g (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, tomus tertius: Ex Chronico Sigeberti monachi , pag 346
  23. ^ (LA) Chronicon Moissiacensis , Pag 291 9-17 Archiviato il 28 dicembre 2013 in Internet Archive.
  24. ^ a b c d e Fredegario, Fredegarii scholastici chronicum continuatum, Pars secunda, auctore anonymo austraso, CVII
  25. ^ a b c (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, tomus tertius: Ex Chronico Hermanni contracti , pag 329 d
  26. ^ a b (LA) Annales Mettenses, pag 26
  27. ^ a b c (LA) Chronicon Moissiacensis , pag Pag Pag 291 18-26 Archiviato il 28 dicembre 2013 in Internet Archive.
  28. ^ (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, tomus tertius: Ex Chronico Hermanni contracti , pag 329 e
  29. ^ (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, tomus tertius: ex chronico virdunensi Hugonis abbatis , pag 362 d
  30. ^ (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, tomus tertius: Excerpta ex vitis Sanctorum , pag 662 nota a

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti primarie[modifica | modifica wikitesto]

Letteratura storiografica[modifica | modifica wikitesto]

  • Christian Pfister, "La Gallia sotto i franchi merovingi: vicende storiche", cap. XXI, vol. I (La fine del mondo antico) della Storia del Mondo Medievale, pp. 688–711.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Re del Regno Franco dell'est Successore
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