Confine tra la Francia e l'Italia

Confine tra la Francia e l'Italia
Cippo di confine sulle Alpi Marittime (Colle della Lombarda)
Dati generali
StatiBandiera della Francia Francia
Bandiera dell'Italia Italia
Lunghezza515 km
Dati storici
Istituito nel1814
Causa istituzioneSconfitta di Napoleone
Attuale dal1947

Il confine tra la Francia e l'Italia è lungo 515 km. Geograficamente divide la Francia sud-orientale e l'Italia nordoccidentale e corre tra le regioni di Valle d'Aosta, Piemonte e Liguria sul versante italiano, e quelle di Rodano-Alpi e Provenza-Alpi-Costa Azzurra su quello francese. Il confine terrestre scorre a cavallo, da nord a sud, di Alpi Graie, Cozie e Marittime fino alla costa settentrionale del Mar Mediterraneo; quello marittimo prende parte del Mediterraneo stesso[1], scendendo fino alle Bocche di Bonifacio, stretto di confine tra la Corsica e la Sardegna.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Esso è determinato da tre diversi atti di diritto internazionale:

Piccolissime variazioni vennero inoltre apportate nel Secondo dopoguerra al confine di Claviere, località che era stata spezzettata dalla linea del 1947 con grave disagio degli abitanti. Il confine inizia alla triplice frontiera situata sul monte Dolent[3] dove si incontrano la Francia, l'Italia e la Svizzera. La frontiera continua poi con direzione generale sud fino al mar Ligure tra Mentone e Ventimiglia. Generalmente la linea di confine segue lo spartiacque. Dal versante italiano si trova principalmente il bacino idrografico del Po e dei suoi affluenti; dal versante francese principalmente i bacini di vari affluenti del Rodano.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La frontiera tra le due nazioni risale a quella che separava il Regno di Sardegna dalla Francia durante il XIX secolo. Nel 1860 il Trattato di Torino concede alla Francia la Savoia e la Contea di Nizza; la definizione della linea di confine tra l'Impero francese ed il Regno di Sardegna è del 1861.

Dopo la seconda guerra mondiale il confine viene modificato con il Trattato di Parigi del 1947, con il quale la Francia annette Tenda e Briga e alcuni piccoli territori al di là dello spartiacque naturale in Val di Susa.

Regioni, province e dipartimenti interessati[modifica | modifica wikitesto]

Il piccolo lago della Vecchia (Alpi Cozie), diviso in due dal confine
Il Colle del Moncenisio

In Francia dalla linea di confine sono interessate due regioni e cinque dipartimenti:

In Italia il confine tocca tre regioni, due[4] province e una città metropolitana:

Sezioni alpine sul confine[modifica | modifica wikitesto]

Il Monte Bianco. L'esatta ubicazione della frontiera sul Monte Bianco è oggetto di contenzioso tra Francia e Italia.
Sul Monte Bianco ci sono due vette: una rocciosa e una ghiacciata

Il confine è collocato lungo la catena alpina. Da nord verso sud le sezioni e sottosezioni interessate sono:

L'esatta collocazione della frontiera sul Monte Bianco è oggetto di lungo e irrisolto contenzioso tra Francia e Italia: la nazione Francese afferma che la vetta del Monte Bianco sia tutta all'interno del suo territorio, mentre l'Italia sostiene che essa sia collocata sul confine.[5]

Valichi tra Italia e Francia[modifica | modifica wikitesto]

Il colle della Maddalena
Col di Tenda
Colle del Fréjus

Passi stradali

I colli percorsi da strade, anche sterrate, sono elencati andando da nord a sud:

Sentieri

Il colle della Rho

I colli percorsi da sentiero sono elencati andando da nord a sud:

Trafori:

Il traforo del colle di Tenda

Confini marittimi[modifica | modifica wikitesto]

Bocche di Bonifacio

Il confine marittimo tra Francia e Italia è situato nel Mar Mediterraneo. Il confine delle acque territoriali è complesso poiché la Corsica si trova nel golfo di Genova. La linea di confine separa la Corsica dalla penisola italiana, ma anche dalla Sardegna attraverso le Bocche di Bonifacio.

Il 21 marzo 2015 a Caen è stato sottoscritto dai governi francese e italiano un accordo che definisce le aree di sovranità della zona economica esclusiva,[6] precedentemente non definite perché l'Italia non aveva ancora avviato la definizione delle proprie zone economiche esclusive. A seguito di tale accordo internazionale, alcuni tratti di mare a nord-ovest della Sardegna sarebbero di pertinenza francese[7] (in quanto assegnate alla Corsica), con conseguente acquisizione dei diritti di pesca e sfruttamento geologico e minerario successivamente alla controfirma del parlamento italiano.[8][9]

L'entità e le conseguenze di tale trattato rimangono sconosciute fino al gennaio del 2016 a seguito del sequestro del peschereccio Mina[10] per la pesca[11] ad opera della Francia[12][13] e la conseguente contestazione del trattato stesso da parte degli operatori del comparto ittico.[14] La Francia ha successivamente rivolto all'Italia le proprie scuse formali ammettendo il "deprecabile errore"[15] dato che l'accordo non è ancora stato ratificato dal parlamento italiano e quindi nullo.[9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Alpe No. 47, p. & 47 cards IGN 1993
  2. ^ Trattati di Pace con Italia, Bulgaria, Ungheria, Romania e Finlandia (in inglese), Washington, D.C., Dipartimento di Stato, Servizio di Stampa del Governo Statunitense, 1947, p. 17. URL consultato il 21 maggio 2019. Ospitato su HathiTrust.
  3. ^ La triplice frontiera non si trova sulla vetta della montagna ma a 3.749 m di quota, a nord-ovest della cima principale.
  4. ^ Si tenga presente che la Valle d'Aosta non è suddivisa in province.
  5. ^ Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-02083, su Senato della Repubblica, 5 agosto 2019.
  6. ^ Governo della Repubblica Italiana, Governo della Repubblica Francese, Trattato di Caen (PDF), su guardiavecchia.net, 21 marzo 2015. URL consultato il 20 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 6 maggio 2016).
  7. ^ Report dell'Arcipelago de La Maddalena, I mari a nord della Sardegna diventano francesi, su guardiavecchia.net, 13 febbraio 2016. URL consultato il 20 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 20 marzo 2018).
  8. ^ Donatella Alfonso, Confini marittimi tra Italia e Francia, "libertà di trivellare le risorse", su genova.repubblica.it, 26 febbraio 2016.
  9. ^ a b Abbiamo regalato il mare ai francesi? Ecco cosa dice l'accordo di Caen, in Repubblica.it, 21 marzo 2018. URL consultato il 12 aprile 2018.
  10. ^ Mario G. Losano' Trasparenza e segreto: una convivenza difficile nello Stato democratico, in "Diritto pubblico", 3/2017, pp. 657-682.
  11. ^ Redazione Il Secolo XIX, Peschereccio italiano sequestrato in acque francesi: «La pesca del gambero è vietata», su ilsecoloxix.it, 14 gennaio 2016. URL consultato il 20 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2018).
  12. ^ Paolo Crecchi, Baratto Italia-Francia tra mar Ligure e Tirreno, su themeditelegraph.com, 21 gennaio 2016. URL consultato il 20 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 21 settembre 2018).
  13. ^ Redazione Il Secolo XIX, Peschereccio, la Liguria: «No al trattato sui nuovi confini marittimi», su ilsecoloxix.it, 9 febbraio 2016. URL consultato il 20 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 18 ottobre 2018).
  14. ^ Marco Muscillo, Mare ceduto ai francesi: i pescatori danno battaglia!, su opinione-pubblica.com, 26 febbraio 2016. URL consultato il 28 aprile 2023.
  15. ^ Andrea Tundo, Confini marittimi Italia-Francia, “il nuovo accordo lascia a Parigi le zone più pescose”, su ilfattoquotidiano.it, 20 febbraio 2016. URL consultato il 28 aprile 2023.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]