Contado di Molise

Contado di Molise,
Molise
Informazioni generali
Nome ufficialeComitatus Molisii,
Provincia di Molise
CapoluogoBojano
Dipendente daRegno di Sicilia
Regno di Napoli
Regno delle Due Sicilie
Suddiviso in3 distretti
33 circondari
137 comuni
Evoluzione storica
Inizio1221
CausaInterventi posti in essere da Federico II nella lotta al potere feudale
Fine1861
CausaOccupazione garibaldina e annessione al Regno di Sardegna
Preceduto da Succeduto da
Contea di Boiano Provincia di Campobasso
Cartografia
Il territorio del Contado di Molise nel 1659, in rapporto alle odierne regioni italiane
Stemma seicentesco del Contado di Molise

Il Contado di Molise (o del Sannio[1]) è stato un'unità amministrativa prima del Regno di Sicilia, poi del Regno di Napoli, infine del Regno delle Due Sicilie. Il suo territorio e il suo status giuridico hanno subito entrambi variazioni nei secoli in relazione all'ordinamento amministrativo dell'epoca; si possono, comunque, individuare tre fasi principali: quella della Contea di Molise (Comitatus Molisii) in epoca medievale, quella del Contado di Molise in età moderna, quella della Provincia del Contado di Molise nell'età contemporanea.

Originariamente il suo territorio comprendeva prevalentemente la parte centrale dell'attuale Molise e si estendeva, a seconda dell'epoca, in un'area che andava dall'Abruzzo meridionale alla Campania settentrionale; tuttavia è soltanto con le riforme amministrative dei primi decenni del Cinquecento che il Contado di Molise comincia ad acquisire una fisionomia geografica e amministrativa stabile, ma dipendente da altre entità, rimasta pressoché invariata fino alle riforme di età napoleonica. In ogni caso tutte queste conformazioni risultano sempre molto lontane dalla regione attuale.

Il suo stemma è composto da una stella bianca, crinita, circondata da una ghirlanda di spighe di grano in campo vermiglio. Le spighe vengono tradizionalmente interpretate quale segno della sua abbondanza, la stella invece rappresenterebbe lo stemma del casato dei del Balzo, che avrebbe posseduto numerosi feudi in questo territorio[2][3]; non è possibile escludere, tuttavia, che l'indicazione di questo casato in realtà sia dovuto a un fraintendimento generato dal particolare nome araldico di questa tipologia di stella.

Il giustizierato

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Il territorio

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Le origini di quello che poi sarà il Contado di Molise vanno ricercate in epoca longobarda, quando la regione era ricompressa all'interno del Ducato di Benevento. In quel periodo, infatti, furono costituiti diversi gastaldati (circoscrizioni amministrative subordinate al ducato), e, in particolare, il gastaldato di Bojano. Intorno al 667, questo territorio era stato concesso al condottiero bulgaro Alzeco[4], che divenne il primo gastaldo[5] di un'area pressoché disabitata. Bojano, però, acquisì viepiù importanza rispetto agli altri gastaldati (che diverranno, in epoca normanna, contee) andando a costituire il nucleo fondante del futuro Molise. È tra la fine dell'XI secolo e l'inizio dell'XII secolo, infatti, che comincia ad affermarsi il toponimo Comitatus Molisii riferito, appunto, alla contea di Bojano, che, nel contempo, aveva inglobato altre contee e territori, quali Venafro, Larino, Trivento, Isernia, Campomarino, la montagna del Matese, Pietrabbondante, Termoli, Mignano fino a Capracotta, Capriata e Prata[6]. Tale espansione della contea avvenne ad opera della famiglia de Molinis.
Si era, dunque, formata un'entità territoriale che avrebbe conservato una propria peculiare identità nel corso dei secoli ma non riconducibile all'attuale regione.

La nascita del giustizierato

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Nel 1221, Federico II, che già da tempo cercava di contenere il potere feudale a favore di quello regio, vinta la resistenza di Tommaso di Segni, conte di Celano e Molise[7], costituì il Contado di Molise in giustizierato. Nell'ambito del processo di centralizzazione voluto dal sovrano palermitano, l'amministrazione dei territori del regno, suddivisi in distretti di giustizia imperiale, veniva affidata ad un rappresentante del potere regio, il Gran Maestro Giustiziere[8], attraverso il quale l'autorità del re si sovrapponeva a quella dei feudatari. In epoca sveva e angioina l'amministrazione del Molise era congiunta a quella della Terra di Lavoro, che insieme formavano un unico distretto denominato Justitiaratus Molisii et Terre Laboris.

Il Contado di Molise nell'Età moderna

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Il Contado di Molise secondo la mappa realizzata da Mario Cartaro e Nicolò Antonio Stigliola (1613). http://digitale.bnnonline.it/index.php?it/149/ricerca-contenuti-digitali/show/86/
Antica mappa del Contado di Molise, i cui confini sono in giallo. In rosa invece sono i confini del Principato Ultra

Anche con l'avvento del regime aragonese e la riforma del sistema dei giustizierati, i due territori rimasero amministrativamente legati. Un cambiamento che avrà importanti riflessi sul Contado del Molise si realizza con la conquista aragonese del regno di Napoli e la sua successiva riorganizzazione amministrativa. Nel 1447 fu infatti emanato da Alfonso d'Aragona un decreto concernente l'istituzione della Regia dogana della mena delle pecore di Puglia. Con l'istituzione della Dogana, il Contado di Molise, pur continuando formalmente a far parte della Terra di Lavoro, entrò in stretti rapporti economici con la Capitanata. In epoca incerta, probabilmente durante il viceregno spagnolo, verso la metà del XVI secolo, il Contado di Molise venne separato dalla Terra di Lavoro e aggregato alla Capitanata. La Regia udienza di Lucera, istituita nel 1544, esercitava la propria giurisdizione anche sul Contado di Molise. Quest'ultimo rimase legato alla Capitanata fino alle riforme amministrative introdotte nel 1806.

Centri abitati del Contado di Molise (1538-1806)

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Sono qui riportati i nomi dei centri abitati appartenenti al Contado di Molise, indicati in ordine alfabetico secondo la forma di più antica attestazione, che compare (quando diversa) in corsivo.

Nome[9] Nome[10] Nome[11] Popolazione nel 1586[12][13]

(in fuochi)

Popolazione nel 1618[14]

(in fuochi)

Popolazione nel 1675[15]

(in fuochi)

Popolazione nel 1780[16]
Acquaviva

Parte dell'odierna Acquaviva Collecroce

Acqua chiara alias della Croce Acquarina 50 60 60 360
Bagnulo

Bagnoli del Trigno (CB)

Bagnolo Bagnolo 157 160 106 2694
Bojano

Bojano (CB)

376 358 214 3024
Barancello

Baranello (CB)

Baranello 217 255 132 2776
Busso (CB) 93 155 150 1394
Caccavone

Poggio Sannita (IS)

69 97 90 2172
Campo basso

Campobasso

697 826 499 5000 (505 fuochi2)
Campo chiaro

Campochiaro (CB)

241 231 113 1397
Campo leto

Campolieto (CB)

146 165 114 1917
Campo de petra

Campodipietra (CB)

Campo di Pietro 180 151 74 1189
Cantalupo

Cantalupo nel Sannio (IS)

167 157 192 1748
Carcabuttaccio

Castelbottaccio (CB)

Carcabutaccio 63 75 61 914
Carpinone (IS) Carpione 235 166 232 2059
Casal Calenda

Casacalenda (CB)

Casalcalenda 125 165 152 (senza S. Barbato) 3305
Casal Cerrito

Nei pressi di Agnone[17]

[non presente] [non presente] 13 dishabitato2 [non presente]
Casal Cipriano

Casalciprano (CB)

[non presente] [non presente] 82 112 1599
Casal Iavenna

Tavenna (CB)

Casal taberna Casal tavenna 28 34 28 [non presente]
Castello acqua burrana

Castelmauro (CB)

Castello acquabucana 188 213 197 1902
Castello d'Agnone

Castelverrino (IS)

45 13 27 465
Castello delli Camilli

Sant'Elena Sannita (IS)

80 85 [non presente] 1234
Castello delli Caravilli

Carovilli (IS)

206 250 47

(con la frazione di Castiglione)

1336 Carovilli, 356 Castiglione
Castello delli giudici

Castel del Giudice (IS)

62 68 82 707
Castello guidone

Castelguidone (CH)

101 33 [non presente] 699
Castello de lino

Castellino del Biferno

81 88 21 1007
Castel petruso

Castelpetroso (IS)

Castel pertuso 139 174 149 1578
Castello pizzuto

Castelpizzuto (IS)

74 89 59 616
Castropignano (CB) 154 189 149 2336
Cerza picciola

Cercepiccola (CB)

Cerqua picciola 168 147 [nessuna cifra] 1181
Chiavicci

Chiauci (IS)

Chiavici 65 66 29 703
Civita campomare

Civitacampomarano (CB)

Civita campomarino 130 134 307 2087
Civita Nova

Civitanova del Sannio (IS)

174 173 129 1748
Civita Vecchia

Duronia (CB)

62 55 38 844
Colle di Anchise

Colle d'Anchise (CB)

87 121 87 1611
Colle della Croce

Parte dell'odierna Acquaviva Collecroce

23 45
Covata

nel territorio di Ripalimosani (CB)

36 26 8 terra disabitata2
Crapacuta

Capracotta (IS)

Capracolla 164 246 183 1868
Fornello

Fornelli (IS)

106 117 84 1276
Fossaceca

Fossalto (CB)

183 207 197 1973
Frosolone (IS) 319 349 432 3592
Gambatesa (CB) 361 327 70 1891
Guardia alferes

Guardialfiera (CB)

103 106 68 1084
Guardia Bruna

Guardiabruna (CH)

34 22 19 217
Guardia campopiano

Guardiaregia (CB)

109 104 128 1664
Guasto girardo

Vastogirardi (IS)

149 258 88 886
La Rizzia

Riccia (CB)

Riccia 359 280 141 3506
Le spinete

Spinete (CB)

261 235 204 1928
Limosana

Limosano (CB)

164 183 138 2008
Locito

Lucito (CB)

191 197 166 2407
Longana

Longano (IS)

73 94 98 1006
Loratino

Oratino (CB)

133 172 183 1313
Lupara (CB) 123 123 109 1423
Macchia godena

Macchiagodena (IS)

195 248 222 1703
Macchia di Sergnia

Macchia d'Isernia (IS)

90 102 129 569
Matrice (CB) 161 173 90 1205
Mirabella

Mirabello Sannitico (CB)

211 313 166 2755
Miranda (IS) 120 136 70 1720
Molise (CB) 32 36 44 481
Montaccioli

Montazzoli (CH)

114 123 102 1598
Montagnano

Montagano (CB)

136 167 119 2228
Montefalcone

Montefalcone nel Sannio (CB)

166 263 130 2010
Montelateglia

nel territorio di Tavenna (CB)

85 53 dishabitato2 1326 (Tavenna)
Montenigro

Montenero Val Cocchiara (IS)

69 93 83 1285
Montorio

Montorio nei Frentani (CB)

104 108 81 1495
Montredane

Monteroduni (IS)

245 246 253 1548
Morcone (BN) 750 665 620 4015
Morrone

Morrone del Sannio (CB)

219 272 137 2276
Palata (CB) 73 80 51 1818
Pesco lanciano

Pescolanciano (IS)

41 54 31 886
Pesco pignataro

Pescopennataro (IS)

172 213 136 992
Pesco di Sergnia

Pesche (IS)

69 83 89 1251
Petracupa

Pietracupa (CB)

69 73 38 820
Petrella

Petrella Tifernina (CB)

241 132 126 2308
Pettorano

Pettoranello del Molise (IS)

65 72 75 932
Prouidente

Provvidenti (CB)

63 80 29 603
Rionigro

Rionero Sannitico (IS)

66 75 43 1170
Rip' alta

Mafalda (CB)

72 107 35 731
Ripa libusini

Ripabottoni (CB)

Ripa libottuni 103 166 154 2268
Ripa limasano

Ripalimosani (CB)

168 218 226 3064
Rocca aspramonte

frazione di Castropignano (CB)

47 58 31 322
Rocca cicuti

Roccasicura (IS)

Rocca cicuta [non presente] [non presente] 45 1378
Rocca mennolfi

Roccamandolfi (IS)

Rocca minolfa 280 303 2160
Rocca vivara

Roccavivara (CB)

Rocca nivara 94 105 54 722
Salcito (CB) Salvio 100 94 7.2 1743
Santo Agapito

Sant'Agapito (IS)

S. Capita 58 71 [nessuna cifra] 619
Santo Angelo in grottola

frazione di Santa Maria del Molise (IS)

S. Angelo in grottosa S. Angelo in grottola 88 118 67 750
S. Angelo lemosano

Sant'Angelo Limosano (CB)

S. Angelo 80 88 [nessuna cifra] 1474
Santo Barbato

frazione di Casacalenda (CB)

[non presente]
San Biasi

San Biase (CB)

S. Biasi 16 33 15 960
Santa Croce

Santa Croce del Sannio (BN)

75 145 240 2295
San Felice

San Felice del Molise (CB)

70 82 20 1009
San Giovanni in gaudo

San Giovanni in Galdo (CB)

San Giovan in gando [non presente] 256 267 224 2351
San Giuliano

San Giuliano del Sannio (CB)

150 184 126 1788
Santa Giusta

frazione di Colli a Volturno (IS)

[non presente]
Rocca di Civita

frazione Civita Superiore di Boiano (CB)

41 52 [non presente] [non presente]
Santa Lucia

Frazione di Montefalcone nel Sannio, dal 1901 comune di Montemitro (CB)

Santa Lucia alias monte negro 35 34 24

(alias Montenero2)

460

(overo Santa Lucia di Montemitro2)

Santo Massimo

San Massimo (CB)

109 101 94 1037
Santo Pietro della vellana

San Pietro Avellana (IS)

S. Pietro di vellana S. Pietro lavallana 92 125 88 917
Santo Polo

San Polo Matese (CB)

Santo Paolo 121 119 108 1146
Santo Stefano

(frazione di Campobasso)

8 10 9 263
Sassinoro (BN) Sansinora 125 44 93 1056
Scontrone (AQ) 62 64 [non presente] 500
Sergnia

Isernia

Sergnia alias Isergnia 610 839 440 5156
Sessana

Sessano (IS)

Seiano Sassano 117 144 130 1052
Speron d'asino

Sprondasino nel territorio di Civitanova del Sannio (IS)

Speronasino 17 17 [nessuna cifra] [non presente]
Supino

Sepino (CB)

Supino 418 416 153 3338
Terella

Torella del Sannio (CB)

Tirella Terella 117 116 75 1040
Toro (CB) 289 280 153 2050
Trivento (CB) 327 409 323 2416
Vinchiaturo (CB) 200 227 194 2988

2 Così nel testo.

Istituzione e autonomia amministrativa

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La provincia di Molise delineata dal riordinamento amministrativo del 1806-11

Con la legge 132 del 1806 Sulla divisione ed amministrazione delle province del Regno, varata l'8 agosto di quell'anno, Giuseppe Bonaparte riformò la ripartizione territoriale del Regno di Napoli sulla base del modello francese e soppresse il sistema delle regie udienze. Negli anni successivi (tra il 1806 ed il 1811), una serie di regi decreti completò il percorso d'istituzione delle province con la specifica dei comuni che in esse rientravano e la definizione dei limiti territoriali e delle denominazioni di distretti e circondari in cui veniva suddivisa ciascuna provincia.

In base a tale riforma, il 27 settembre 1806, con la legge 189, fu stabilita la separazione del Contado di Molise dalla Capitanata[18][19]. Fino a quella data il capoluogo era Lucera. Il processo di definizione dei confini, però, fu abbastanza farraginoso, tanto che solo il 4 maggio 1811, dopo il trasferimento del circondario di Larino, e quindi anche di Termoli, dalla Capitanata, e del territorio di Petacciato ed il circondario di Agnone, dall'Abruzzo Citra, vennero definitivamente individuati le delimitazioni di provincia, distretti e circondari e l'intendenza di Campobasso raggiunse una conformazione vicina all'attuale Molise[20].

Dal 1º gennaio 1817, l'organizzazione amministrativa venne definitivamente regolamentata con la Legge riguardante la circoscrizione amministrativa delle Province dei Reali Domini di qua del Faro del 1º maggio 1816.

Suddivisione amministrativa

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La provincia era suddivisa in successivi livelli amministrativi gerarchicamente dipendenti dal precedente. Al livello immediatamente successivo alla provincia individuiamo i distretti che, a loro volta, erano suddivisi in circondari. I circondari erano costituiti dai comuni, l'unità di base della struttura politico-amministrativa dello Stato moderno, ai quali potevano far capo i villaggi[21], centri a carattere prevalentemente rurale.

La provincia comprendeva i seguenti distretti:

Ogni distretto era suddiviso in circondari per un totale di 33, i quali comprendevano complessivamente 132 comuni.

L'origine del toponimo

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Differenti teorie esistono sull'origine del toponimo "Molise". Di certa genesi medievale, la denominazione potrebbe derivare, secondo Francesco D'Ovidio, dalla forma aggettivata di mola o molinum, da cui molenses, ovvero abitanti presso la mola o il mulino[22]. Secondo altri, invece, deriverebbe dal nome di un feudo o di un castello o di un'antica città sannita (la Melae citata da Livio). Secondo la leggenda, infatti, il primo gastaldo di Bojano, Alczeco, avrebbe edificato il suo castello proprio sulle rovine di Melae[6]. Un'altra ipotesi, ancora, fa risalire il nome Molise all'alterazione dei cognomi "Marchisio" e "de Molisio" presenti in un documento del 1195, dove il conte Corrado di Luzelinart, si firmò "Corradus Marchisium de Molisio". Tale firma avrebbe generato un equivoco: essa, infatti, male interpretata, sarebbe stata intesa come: "Corrado, Marchese del Molise"[6]. Giambattista Masciotta, invece, tenta di individuare una connessione tra il guerriero Alczeco e la famiglia de Molisio definendo una linea di discendenza diretta. Proprio dal cognome de Molisio, secondo la teoria più accreditata, è da farsi risalire l'origine del toponimo. Proveniente dal feudo di Moulins-la-Marche (parte del Ducato di Normandia), questa famiglia ebbe quale capostipite Rodolfo de Molisio[23]. Costui, compagno d'armi di Roberto il Guiscardo, divenne feudatario supportando gli Altavilla nella conquista di alcuni dei territori sanniti che saranno parte del Regno di Sicilia. Studi basati sull'analisi di antichi testi pubblicati nell'Italia Meridionale ed in Europa individuano in Conti de Molisio la genesi di Contado di Molise, proprio in virtù di quella espansione territoriale della contea di Bojano della quale essi furono artefici intorno al XII secolo. Tale teoria, inoltre, è avvalorata dal fatto che l'impiego dei cognomi veri e propri entra in uso, per l'appunto, in questo periodo[6].

  1. ^ Giovan Battista Pacichelli, Il Regno di Napoli in prospettiva - Parte Terza, Napoli, 1703, p. 79.
  2. ^ Scipione Mazzella, Descrittione del regno di Napoli (etc.) - Napoli, Cappelli (1586)., Cappelli, 1º gennaio 1586. URL consultato il 7 ottobre 2016.
  3. ^ Compendio curioso della geografia, istorica e araldica, dove con facilita si può apprendere la descrizione di tutta la terra e molte altre belle rare e curiose ... trasp. dalla lingua francese nell'Italiana et acresciuta di molte erudizioni (per Domenico Antonio parrino.), Parrino, 1º gennaio 1714. URL consultato il 25 settembre 2016.
  4. ^ Gregoroi Grimaldi, Istoria delle leggi e magistrati del regno di Napoli, vol. 1, Napoli, 1749, pagine 131-132. URL consultato il 2 agosto 2010. ISBN non esistente
  5. ^ Angelo Fumagalli, Delle antichità Longobardico-Milanesi, vol. 1, Milano, Imperial Monistero di S. Ambrogio Maggiore, 1792, p. 43. URL consultato il 2 agosto 2010. ISBN non esistente
  6. ^ a b c d Regione Molise, su comuniweb.it. URL consultato il 2 agosto 2010.
  7. ^ Giuseppe Del Re (a cura di), Cronisti e scrittori sincroni della dominazione normanna nel regno di Puglia e Sicilia, Vol. 2 - Svevi, Napoli, Stamperia dell'Iride, 1868, p. 33. URL consultato il 2 agosto 2010. ISBN non esistente
  8. ^ Matteo Camera, Annali delle Due Sicilie: dall'origine e fondazione della monarchia fino a tutto il regno dell'augusto sovrano Carlo III Borbone, Vol. 1, Napoli, Stamperia e Cartiere del Fibreno, 1841, p. 138. URL consultato il 2 agosto 2010. ISBN non esistente
  9. ^ Nomi delle provintie, citta, terre, e castella, del regno di Napoli. De vescouadi, e principi, duchi, marchesi, conti, baroni, è signori, che vi sono. Delle famiglie nobili della città di Napoli, ... posti nuouamente in luce, appresso Gio. Maria Scotto, 1º gennaio 1563. URL consultato il 14 ottobre 2016.
  10. ^ Tommaso Costo, Nomi delle provincie, citta, terre, castelli, et vescouati, del regno di Napoli. De i Re, et vicere, che vi sono stati sin al presente. Pontefici, et cardinali, che vi son nati. Prencipi, duchi, marchesi, conti, baroni, et famiglie nobili, che vi sono. Con le feste delli tribunali di tutto il regno, appresso Horatio Saluiani, Cesare Cæsari & fratelli, 1º gennaio 1582. URL consultato il 14 ottobre 2016.
  11. ^ Mappa del Regno di Napoli (1613), su digitale.bnnonline.it.
  12. ^ Scipione Mazzella, Descrittione del regno di Napoli (etc.) - Napoli, Cappelli (1586)., Cappelli, 1º gennaio 1586. URL consultato il 7 ottobre 2016.
  13. ^ Scipione Mazzella, Descrittione del regno di Napoli: nella quale s'hapiena contezza, così del sito d'esso, de'nomi delle prouintie antiche, e moderne, de'costumi de'popoli, delle qualità de'paesi, e de gli huomini famosi che l'hanno illustrato ..., ad istanza di Gio. Battista Cappello., 1º gennaio 1601. URL consultato il 18 settembre 2016.
  14. ^ Enrico Bacco, Il regno di Napoli diviso in dodici provincie ... corretta & ampliata da Cesare d'Engenio, Scipione Bonino, 1º gennaio 1618. URL consultato il 18 settembre 2016.
  15. ^ Giovanni Antonio Summonte, Dell'historia della città, e regno di Napoli, di Gio. Antonio Summonte napolitano. Tomo primo [- quarto]: Tomo quarto, oue si descriuono le vite et i fatti del rè Cattolico e dell'imperador Carlo 5. con le loro effigie prese dal naturale, e con il racconto de' titolati, de' magistrati; e degli huomini illustri, che vi fiorirono; e di tutte l'altre cose avvenute degne di memoria e di lettura, a spese di Antonio Bulifon libraro all'insegna della sirena, 1º gennaio 1675. URL consultato il 18 settembre 2016.
  16. ^ Giuseppe Maria Galanti, Descrizione dello Stato antico ed attuale del contado di Molise, A. Forni, 1º gennaio 1781. URL consultato il 18 settembre 2016.
  17. ^ Disputa per il possesso di Casal Cerrito, su books.google.it.
  18. ^ Collezione delle leggi e de' decreti reali del regno delle Due Sicilie, Napoli, Fonderia Reale e Stamperia della Segreteria di Stato, 1813, p. 349. URL consultato il 25 luglio 2010. ISBN non esistente
  19. ^ Giovanni Aliberti, Ambiente e società nell'Ottocento meridionale, Roma, Edizioni di storia e letteratura, 1974, p. 63. URL consultato il 15 luglio 2010. ISBN non esistente
  20. ^ Saverio Russo (a cura di), All'ombra di Murat: Studi e ricerche sul Decennio francese, Bari, Edipuglia, 2007, p. 116, ISBN 978-88-7228-500-8. URL consultato il 25 luglio 2010.
  21. ^ Nel Regno delle Due Sicilie, i centri abitati privi di autorità municipale erano chiamati "villaggi", tranne in Calabria Citeriore dove erano detti "rioni", in Abruzzo "ville", in Salerno e Napoli "casali". Gabriello De Sanctis (a cura di), Dizionario statistico de' paesi del regno delle Due Sicilie, Napoli, 1840, p. 29. ISBN non esistente
  22. ^ Vincenzo Eduardo Gasdía, Storia di Campobasso, vol. 1, Verona, Linotipia veronese Ghidini e Fiorini, 1960, p. 306. ISBN non esistente
  23. ^ Giovanni Brancaccio, Il Molise medievale e moderno: storia di uno spazio regionale, Napoli, Edizioni scientifiche italiane, 2005, p. 40, ISBN 978-88-495-1163-5.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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