Morcone

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Morcone
comune
Morcone – Stemma
Morcone – Bandiera
Morcone – Veduta
Morcone – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Campania
Provincia Benevento
Amministrazione
SindacoLuigino Ciarlo (lista civica CambiAMO Morcone) dal 10-6-2018
Territorio
Coordinate41°20′33.68″N 14°40′08″E / 41.34269°N 14.66889°E41.34269; 14.66889 (Morcone)
Altitudine600 m s.l.m.
Superficie101,33 km²
Abitanti4 509[1] (31-5-2023)
Densità44,5 ab./km²
FrazioniBochicchi, Canepino Piscone, Colle Alto, Colle di Serra, Colonia Casetta, Coste, Cuffiano, Fiorenza, Fontana Vetica, Fosana, Galli, Giambellardini, Laici, Macchia, Montagna, Monti, Morcone Scalo, Piana, Piano Viola, Pontepescosardo, Ponte Stretto, Selvapiana, Solla, Stautieri, Torre, Zeoli
Comuni confinantiCampolattaro, Cercemaggiore (CB), Cerreto Sannita, Circello, Pietraroja, Pontelandolfo, Santa Croce del Sannio, Sassinoro, Sepino (CB)
Altre informazioni
Cod. postale82026
Prefisso0824
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT062044
Cod. catastaleF717
TargaBN
Cl. sismicazona 1 (sismicità alta)[2]
Cl. climaticazona E, 2 162 GG[3]
Nome abitantimorconesi
Patronosan Bernardino da Siena
Giorno festivo20 maggio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Morcone
Morcone
Morcone – Mappa
Morcone – Mappa
Posizione del comune di Morcone nella provincia di Benevento
Sito istituzionale

Morcone è un comune italiano di 4 509 abitanti[1] della provincia di Benevento in Campania.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Il centro abitato si erge sulle ripide falde di un'altura collinare posta alle pendici del Massiccio montuoso del Matese, affacciandosi sulla valle del fiume Tammaro che qui si apre offrendo la visione di un ampio paesaggio collinare, nel quale si incastona il Lago del Tammaro, un bacino artificiale dovuto alla diga di Campolattaro.

Lambisce il centro storico il torrente San Marco.

In località San Benedetto è presente un laghetto utilizzato per la pesca sportiva.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'attuale Morcone è stata edificata su un insediamento sannita, di cui s'ignora il nome antico e del quale restano diverse testimonianze come il recinto fortificato in opera poligonale (V-IV secolo a.C.) utilizzato successivamente come basamento delle mura del castello[4], e tratti del terrazzamento megalitico che circonda l'abitato, dai terreni all'interno del cui perimetro sono emersi numerosi frammenti ceramici di IV-III secolo a.C.[5]

Il comune fu citato per la prima volta nel 776 d.C. quando era sede di un gastaldato longobardo.

Dal 1058 al 1122 fu sede vescovile[6][7]

Nel 1122 venne citata per la prima volta l'esistenza del castello dove si rifugiò Giordano conte di Ariano, sconfitto da Guglielmo il Normanno.[8]

Con Ruggero II di Sicilia detto il Normanno Morcone divenne di proprietà regia e fu dotata di statuti municipali (le Antique Assisie[9]) confermati da Margherita di Durazzo nel 1381.[10]

Feudo dei Gaetani, dei Carafa, dei D'Aponte e dei Baglioni, dopo l'abolizione del feudalesimo (1806) entrò a far parte del Contado del Molise e, nel 1861, lusingato da promesse di vantaggi territoriali e politico amministrativi aderì al distacco dalla Provincia di Molise per congiungersi alla nuova provincia di Benevento.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma della città rappresenta un leone rampante e una rosa. Il leone, simbolo di forza, vuole alludere all'epiteto di validam urbem che Titolo Livio diede a Murgantia[11] nel suo Ab Urbe condita.[12]

Il gonfalone è un drappo di azzurro.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Il Comune di Morcone, per le sue tradizioni storiche e per i meriti acquisiti dalla sua comunità, è stato insignito del titolo di Città con decreto del presidente della Repubblica del 4 maggio 1998.[11]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Centro storico[modifica | modifica wikitesto]

Il centro storico di Morcone si sviluppa a ventaglio lungo un monte alla cui sommità si notano gli importanti resti del castello medievale. Le varie strade, per lo più strette, tortuose e costituite da gradinate in pietra locale, si aprono fra le varie case.

I più antichi nuclei dell'abitato, come documentato in una fonte archivistica del XIV secolo[13], si aggregavano a ridosso delle mura di cinta urbane, attestate già nel 1054[14], in corrispondenza di sei Porte, che davano denominazione ai sei comparti amministrativi dell'Universitas . Delle sei Porte civiche se ne conserva solo una, chiamata Porta San Marco, essendo le altre state abbattute in varie epoche, in relazione a lavori di ammodernamento e allargamento delle strade di accesso al paese.[15]

I sestieri (Porte) si aggregavano ciascuno intorno ad una chiesa parrocchiale, che faceva da riferimento identitario, oltre che religioso. Di esse rimangono in vita, anche se modificate in epoche varie e, in qualche caso ricostruite in luoghi e forme diverse dall'originale, le chiese di Santa Maria de Stampatis, di San Marco e di Sant'Angelo.[16]

La chiesa di Santa Maria de Stampatis, eretta a santuario mariano diocesano con il titolo di Madonna della Pace, conserva l'impostazione romanica a tre navate che proseguono nel presbiterio che si eleva con alcuni gradini, terminando in tre absidi. La tozza torre campanaria, che si innalza davanti alla facciata principale, fungendo da pronao, presenta una sopraelevazione edificata a mattoni negli anni '30 del Novecento, che termina in una cupola a quattro falde ricurve, dipinta a vistose fasce verticali. L'interno è frutto di un rifacimento successivo al crollo della copertura nel terremoto del 1688. Il tempio, oltre ad alcuni dipinti ed affreschi parietali, custodisce una antica scultura lignea della Vergine, di pregevole fattura, ritenuta miracolosa, che si vuole essere stata dissepolta dalla terra e qui portata dagli abitanti della contrada "Stampa"[17].

Sito sulla sommità del centro abitato, il Castello (la Rocca) domina strategicamente il paesaggio circostante. Venne eretto probabilmente nel X secolo anche se la prima notizia documentata risale al 1122. I ruderi del castello, costituiti prevalentemente da tronconi di mura perimetrali, evidenziano come esso sia stato edificato su un insediamento sannita. La parte inferiore del basamento è costituita infatti da blocchi di pietra in opera poligonale, comuni a tutte le strutture fortificate sannite.[5]. Si conserva ancora l'ingresso della fortezza, costituito da un portale con arcata a sesto acuto.

Nel piazzale adiacente al castello si erge la chiesa di San Salvatore: l'antico edificio sacro sorge sui resti di un tempio di epoca ellenistica, come testimoniano i resti di muratura isodoma trovate al di sotto della pavimentazione attuale, durante gli ultimi lavori di restauro che hanno alterato pesantemente l'edificio. La chiesa raggiunse il suo massimo splendore nell'XI secolo quando divenne sede vescovile, funzione che mantenne per un secolo circa. Al suo interno sono malamente conservate tracce di affreschi, un fonte battesimale del XVII secolo e un sarcofago del 1316.

Se l'insediamento della Rocca costituì nel Medioevo il principale riferimento del potere feudale, il polo civico va identificato nell'edificio del Sedile Universitatis[18][19], posto nella parte bassa della collina, della cui loggia, nonostante le trasformazioni subìte nel tempo, sono visibili alcune strutture all'interno della attuale sede del Centro Anziani, emerse dopo recenti lavori di ristrutturazione. La chiesetta civica dedicata a san Nicola[18], prospiciente l'edificio dell'Universitas, è attualmente destinata a sede di una associazione culturale.

Nella parte centrale del borgo sorge la piazza San Bernardino, dominata dalla facciata della chiesa civica edificata nel XVI secolo, dedicata al santo senese. La chiesa di San Bernardino[20], distrutta da un incendio sviluppatosi nel maggio 1917, dal quale si salvò la facciata e parte dell'abside, è stata riedificata nel 1987, con funzioni di "piazza coperta", in forme che si richiamano al Razionalismo architettonico[21]. L'ex chiesa viene utilizzata per eventi musicali, mostre e conferenze[22]. La facciata ricalca ritmi compositivi della basilica di San Bernardino dell'Aquila, a testimoniare gli antichi scambi culturali tra Morcone e gli Abruzzi, in relazione alla pratica della transumanza lungo il Tratturo Pescasseroli-Candela, che attraversa le colline del Tammaro. Morcone fu al centro di scambi commerciali legati alla pastorizia transumante in quanto centro di lavorazione della lana per la produzione di panni[23]. Attività che segnò, dal XV secolo, una fase di crescita economica e sociale, in cui va inserita la urbanizzazione di questo comparto urbano, che era rimasto inedificato fino a quel periodo. Al vertice della facciata un bel tondo maiolicato rappresenta lo stemma civico originario (leone rampante con il giglio), poi sostituito dall'attuale blasone (leone rampante con la rosa)[24], che si ritrova invece sul piccolo edificio posto al lavo nord della piazza, che in antico fu la Loggia della Dogana, luogo di contrattazioni, di riscossione e controllo fiscale e di riunioni civiche.

All'interno del borgo si aprono altre piccole piazze, che un tempo furono luoghi di attività artigiane e commerciali: tra esse le più suggestive sono piazza del Pozzo (adornata da una bella fontana con lavatoio del 1826) e piazza San Marco.

La chiesa di San Marco (demolita e ricostruita su volontà del parroco pro tempore) presenta un suggestivo ciclo di vetrate artistiche tra cui dodici composizioni con scene della Via Crucis, che vengono contestualizzate con la rappresentazione di personaggi, temi e problemi del mondo contemporaneo (Giovanni Paolo II, Aldo Moro, madre Teresa di Calcutta, le manifestazioni per la pace, la fame nel terzo mondo).

Delle tredici chiese parrocchiali di un tempo restano attive, oltre quelle nominate, la piccola chiesa di San Martino e la chiesa di San Michele Arcangelo. Suggestiva, anche se chiusa al culto, la chiesa di San Giovanni de Restauratis, nella parte alta del paese, sul cui sagrato si innalza la torre dell'orologio civico.

Nel cuore del borgo è situata la chiesa della SS.ma Annunziata, con l'annesso convento sorto come cenobio della congregazione dei Celestini, poi ampliato dai Domenicani che lo ebbero nei dal 1700 al periodo francese del regno di Napoli (1806-1815) . Fu poi tenuto dai padri Liguorini della Congregazione del Santissimo Redentore fino agli anni '70 del 1900[25]. Oggi l'ex convento è sede di servizi sanitari.

Sulla piazza della Libertà, accanto all'edificio scolastico, si apre la cappella di Sant'Onofrio, sede della Congregazione della Madonna del Carmelo, rappresentata in una tela del XVII secolo. Nel piccolo interno si ammirano affreschi ed un prezioso organo del '700.[26]

Il terremoto del 1980 ha causato non pochi danni al tessuto urbanistico: il Palazzo municipale, ricostruito ex novo su un fabbricato storico parzialmente risparmiato, è considerato un esempio di buona riuscita di innesto tra architettura contemporanea e preesistenza antica[27][28][29]

Ai margini del borgo antico[modifica | modifica wikitesto]

Parco Comunale "Tommaso Lombardi" - Villa Comunale[modifica | modifica wikitesto]

Alla fine degli anni 1920 l'allora podestà Della Camera ritenne di utilizzare uno spazio libero, creato da una frana, per la realizzazione della villa comunale; denominata Parco della Rimembranza, al suo interno fu realizzato il monumento dedicato ai caduti della Grande guerra. All'epoca la villa era molto estesa ma nel 1964 una seconda frana si abbatté sulla villa riducendola alle dimensioni attuali.

Dispone anche di giostre, un campo da tennis e uno spazio dedicato a manifestazioni estive. Nel 2010 fu intitolata al cittadino e sindaco di Morcone Tommaso Lombardi.[30]

Piazza Manente[modifica | modifica wikitesto]

È un'ampia terrazza panoramica situata alla base del borgo, collocata sul terrazzo dell'Istituto Scientifico don Giuseppe Diana. La piazza trae il nome dal compositore e primo direttore d'orchestra della banda della Guardia di Finanza italiana, Giuseppe Manente nato proprio nel paesino[31]. È una piazza a pianta rettangolare, molto composta e rigida composta da tre riquadri consecutivi posti su diversi piani d'altezza e uguali l'uno all'altro.

Chiesa di San Rocco

La chiesetta, di semplice architettura a navata unica, è sita a 500 metri dal Castello ed è raggiungibile grazie ad una strada comunale. Edificata accanto a un antico luogo di sepoltura di defunti probabilmente in epoca di peste, malattia per cui il santo di Montpellier è invocato come protettore.[32] Immersa nel verde, è posta a poca distanza da una fontana dalla quale sgorga acqua freschissima. Il 16 agosto di ogni anno, durante la festività di San Rocco, le "frese" (grossi biscotti) vengono lavate e mangiate, in ricordo della tradizione popolare che narra che un cane portasse ogni giorno il pane al santo mentre era in isolamento perché aveva contratto la peste.[33]

Convento dei Frati Cappuccini

Venne eretto nel 1603 per volere del marchese D'Aponte. Vi tenne il suo noviziato san Pio da Pietrelcina che fu ammesso il 6 gennaio 1903. La cella dove ha vissuto il santo è stata musealizzata ed ospita diversi paramenti ed oggetti sacri. Nel refettorio sono siti due dipinti raffiguranti la fuga della Sacra Famiglia in Egitto e l'adorazione dei Magi. Al convento è annessa la chiesa dei Santi Apostoli Filippo e Giacomo.[34]

Antico Mulino Florio

Su di un preesistente mulino ad acqua documentato fin dal XVI secolo, l'attuale edificio è un piccolo esempio di archeologia industriale, dotato di una enorme vasca per il deposito di acqua (la “fota”) derivata dal corso del vicino torrente San Marco, che aziona la ruota collegata alla mola per la macina del grano. Restaurato nel 2012 è stato restaurato e riconsegnato alla memoria cittadina dalla famiglia Florio. Utilizza grani antichi per la produzione dimostrativa di farina, a scopo didattico.

Chiesa dell'Addolorata[modifica | modifica wikitesto]

In contrada Piana, non lontano dallo scalo ferroviario, sorge la piccola chiesa dell'Addolorata, eretta nel 1670 per volontà del sacerdote don Alfonso Sannia, appartenente ad una insigne famiglia morconese. Conserva una grande tela del XVIII secolo raffigurante la Madonna dei sette dolori.

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

  • Oasi Lago di Campolattaro (SIC IT8020001) (ZPS IT8020015)[35]
  • Parco didattico "Lo Scoiattolo"
  • Sito d'Importanza Comunitaria "Pendici Meridionali del Monte Mutria", comprendente parte del territorio montano, inserito nel programma Natura2000
  • Forra del torrente Sassinora
  • Fiume Tammaro, Zona di Protezione Speciale inserita nel programma Natura2000
  • Il Comune è inserito nella proposta di perimetrazione di un parco nazionale del Matese[36] (l.205/2017 art.1.c.1116-1117)

Società[modifica | modifica wikitesto]

I resti del Castello.

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[37]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Casa Sannia, sede della Biblioteca e del Museo.

La casa che appartenne alla famiglia, il cui esponente più illustre fu Achille Sannia (1822-1892), matematico, deputato al Parlamento e Senatore del Regno d'Italia[38], fu acquisita dal Comune nella seconda metà del Novecento. Vi ha sede il Museo civico "Enrico Sannia", che ospita l'Archivio storico del Comune e la Biblioteca comunale, oltre a custodire una raccolta di cimeli e reperti archeologici provenienti dal territorio comunale ed opere di artisti contemporanei. Il palazzo è sede del Museo Achille Sannia della scienza e della tecnica, con allestimenti e laboratori per visite didattiche. Nell'edificio, sorto tra XVI e XVIII secolo, è suggestiva la visita dell'antica cucina. Nel giardino attiguo è presente un piccolo teatro all'aperto ove nella stagione estiva si tengono rappresentazioni teatrali e musicali.

A Morcone ha sede l'Istituto di Istruzione Superiore intitolato a don Giuseppe Diana, testimone dell'impegno contro le mafie, che comprende il liceo scientifico di Morcone e di Colle Sannita (Liceo e Istituto Alberghiero).

La Scuola civica musicale Accademia Murgantina organizza attività educative comprendenti propedeutica musicale, insegnamento di vari strumenti e promozione dell'ascolto della musica dal vivo attraverso l'organizzazione di concerti.

Morcone è sede della manifestazione Il Presepe nel Presepe, giunta alla 35ª edizione nel 2020 (nel 2021 non ha potuto tenersi a causa della pandemia covid-19), che mette in scena ogni anno uno dei Presepi viventi tra i più belli in Italia.

La Fiera di Morcone[39], giunta alla 46ª edizione nel 2019 (nel 2020 non ha potuto tenersi a causa della pandemia covid-19), si svolge nel Centro Fiere alla Piana di Morcone, in un'area espositiva di circa 40.000 mq, nella seconda metà di settembre; è rivolta principalmente ai settori dell'agricoltura, zootecnia, edilizia, artigianato, gastronomia, arredamento. La Fiera è sede di manifestazioni culturali, convegni e incontri tematici.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
24 marzo 1946 18 giugno 1951 Vincenzo Mobilia Partito Repubblicano Italiano Sindaco
24 giugno 1951 9 giugno 1952 Romolo Vascello Partito Socialista Italiano Sindaco
10 giugno 1952 15 giugno 1956 Valentino Domenicantonio Vittorio Prozzo Democrazia Cristiana Sindaco
16 giugno 1956 26 novembre 1960 Tommaso Lombardi Democrazia Cristiana Sindaco
27 novembre 1960 20 dicembre 1964 Tommaso Lombardi Democrazia Cristiana Sindaco
21 dicembre 1964 23 giugno 1970 Umberto Iorio Democrazia Cristiana Sindaco
24 giugno 1970 4 luglio 1975 Tommaso Paulucci Democrazia Cristiana Sindaco
5 luglio 1975 8 luglio 1980 Tommaso Paulucci Democrazia Cristiana Sindaco
9 luglio 1980 17 luglio 1985 Tommaso Paulucci Democrazia Cristiana Sindaco
18 luglio 1985 6 giugno 1990 Ruggero Cataldi Democrazia Cristiana Sindaco
7 giugno 1990 4 aprile 1993 Ruggero Cataldi Democrazia Cristiana Sindaco
5 aprile 1993 22 aprile 1995 Tommaso Paulucci Democrazia Cristiana Sindaco
23 aprile 1995 12 giugno 1999 Aurelio Bettini Partito Popolare Italiano Sindaco
13 giugno 1999 28 febbraio 2000 Aurelio Bettini Partito Popolare Italiano Sindaco
29 febbraio 2000 27 febbraio 2001 Raffaele D'Agostino Commissario
28 febbraio 2001 12 giugno 2001 Fiorentino Boniello Commissario
13 giugno 2001 28 maggio 2006 Rosario Spatafora L'Ulivo Sindaco
29 maggio 2006 27 dicembre 2007 Rosario Spatafora L'Unione Sindaco
28 dicembre 2007 15 aprile 2008 Floriana Maturi Commissario
16 aprile 2008 25 maggio 2013 Costantino Fortunato Lista civica Con i cittadini, per i cittadini PDL, Udeur Sindaco
27 maggio 2013 9 giugno 2018 Costantino Fortunato Lista civica Continuità nel cambiamento Sindaco
10 giugno 2018 13 maggio 2023 Luigino Ciarlo Lista civica CambiAMO Morcone Sindaco
15 maggio 2023 in carica Luigino Ciarlo Lista civica CambiAMO Morcone Sindaco

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

La principale squadra di calcio della città è l'A.S.D. Morcone Calcio che milita nel campionato molisano di promozione.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Piombo, 2003, p. 13.
  5. ^ a b Rocca e Rescigno, 2011.
  6. ^ G. Capozzi, Memoria storico-canonica di Morcone, Benevento, 1844.
  7. ^ Cielo, 2018, p. 26 e ss.
  8. ^ Piombo, 2003, p. 16.
  9. ^ F. D'Andrea, Capitula, immunitates, conventiones et privilegia Universitatis Mucroni, Morcone, 1993.
  10. ^ F. D'Andrea, Morcone ricorda: Margherita di Durazzo, Morcone 1984.
  11. ^ a b Città di Morcone, Statuto (PDF).
  12. ^ Tito Livio, Ab Urbe condita, libro X, paragrafo 17.
    «Adprobantibus cunctis ad Murgantiam, validam urbem, oppugnandam ducit…»
  13. ^ G. Giordano, La Brevis descriptio Terrae Murconi, in Morcone in documenti e testimonianze, Benevento, 1981.
  14. ^ Cielo, 2018, p. 24.
  15. ^ F. D'Andrea, Morcone e le sue porte, Morcone, 1984.
  16. ^ S. Vannozzi, Morcone e il manoscritto di Andrea Delli Veneri, Morcone, 2016.
  17. ^ L. Piombo, La Madonna della Pace in Morcone: storia e devozione, Morcone, 2011.
  18. ^ a b Piombo, 2003.
  19. ^ G. Vitolo, L'Italia delle altre città, Napoli, 2014, p. 70.
  20. ^ P. Vascello, Storia della Monumentale chiesa di san Bernardino in Morcone, in Riv.Stor.San, n. 1-2, 1988.
  21. ^ I. Prozzillo, Progetto Morcone, Salerno, 1987.
  22. ^ R. Cataldi, Ex chiesa di San Bernardino - genius loci, Morcone, 2019.
  23. ^ M.R. De Francesco, La manifattura dei panni di lana a Morcone nel XVIII secolo: contributo alla storia delle manifatture nel Regno di Napoli, Genéve, 1983.
  24. ^ L. Piombo, Il Leone e la Rosa, conferenza in Memoria di Francesco D'Andrea, Morcone, 2010.
  25. ^ L. Piombo, Ecclesia SS.mae Annuntiationis, in La Cittadella, 5 maggio 2008 - inserto.
  26. ^ R. Cataldi, Sant'Onofrio: uno scrigno nel borgo, Morcone, 2012.
  27. ^ B. Gravagnuolo, Ricostruzione del Municipio di Morcone, L'industria delle costruzioni, n. 209, marzo 2009.
  28. ^ B. Zevi, La metamorfosi del Municipio, in L'Espresso, n. 37, 1988.
  29. ^ R. Pedio, Ricostruzione del Municipio di Morcone, L'Architettura, XXXIV n. 396, 1988.
  30. ^ L'esperienza politica di Tommaso Lombardi tra cronaca e storia, Cerreto Sannita, 2017.
  31. ^ S. Bucci e A. Mammarella, Il Maestro Giuseppe Manente fondatore della Banda della Guardia di Finanza, Campobasso, 2017.
  32. ^ L. Piombo, San Rocco: passato e presente, in La Cittadella, 7/8 agosto 2009.
  33. ^ Appunti, p. 54.
  34. ^ Padre Antonio Salvatore, I Cappuccini e Padre Pio a Morcone, Morcone, 2004.
  35. ^ Lago di Campolattaro, su wwf.it.
  36. ^ Parco nazionale del Matese (PDF), su naturacampania.it.
  37. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  38. ^ F. D'Ovidio, Achille Sannia, in Rimpianti, Roma, 1903.
  39. ^ Fiera di Morcone, su centrofieremorcone.net.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • AA.VV., Progetto MURST - Appunti di viaggio: i cinque volti del Sannio, Auxiliatrix, 2001.
  • Morcone: città fuori dal comune, Pro Loco Morcone, Sarto, Napoli.
  • Lorenzo Piombo, Sedile Universitatis: il complesso civico dell'Universitas di Morcone nel borgo medievale e moderno, ArcheoClub Morcone, 2003.
  • Anna Aucone, Corrado Nozzolillo e Stefano Vannozzi, Un secolo di cartoline, attraverso la storia postale di Morcone, Museo Civico “E. Sannia”, Morcone (BN), agosto 2008.
  • Stefano Vannozzi, Morcone dopo la peste: Breve contributo sugli effetti della peste del 1656 a Morcone e nei centri vicini, Biblioteca Comunale “Enrico Sannia”, Archivio Storico Comunale di Morcone, Morcone (BN), 2009.
  • Stefano Vannozzi, Morcone e il manoscritto di Andrea Delli Veneri, Scripta Manent, Morcone (BN), agosto 2016.
  • Lorenzo Piombo, La chiave nella toppa, Ed. La Cittadella, Napoli 2020.
  • Giovanni Giordano, Morcone in documenti e testimonianze, Benevento, 1981
  • Tommaso Lombardi, La "Nostra Morcone", Morcone, vol. I 1988, vol. II 1989.
  • Giuseppe Plensio, Morcone lineamenti di storia, Morcone, 1988.
  • L. Cielo, Insediamento e incastellamento nella Valle del Tammaro, Napoli, 2018.
  • L. La Rocca e C. Rescigno, Carta archeologica del percorso beneventano del Regio Tratturo e del Comune di Morcone, Cava de' Tirreni, 2011.

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