Nespolo (Italia)

Nespolo
comune
Nespolo – Stemma
Nespolo – Veduta
Nespolo – Veduta
Veduta del borgo antico di Nespolo
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lazio
Provincia Rieti
Amministrazione
SindacoLuigino Cavallari (lista civica Futuro e tradizione) dal 13-6-2022 (3º mandato)
Territorio
Coordinate42°09′N 13°04′E / 42.15°N 13.066667°E42.15; 13.066667 (Nespolo)
Altitudine886 m s.l.m.
Superficie8,65 km²
Abitanti192[1] (31-1-2022)
Densità22,2 ab./km²
Comuni confinantiCarsoli (AQ), Collalto Sabino
Altre informazioni
Cod. postale02020
Prefisso0765
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT057046
Cod. catastaleF876
TargaRI
Cl. sismicazona 2B (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona E, 2 977 GG[3]
Nome abitantinespolesi
Patronosan Sebastiano
Giorno festivo20 gennaio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Nespolo
Nespolo
Nespolo – Mappa
Nespolo – Mappa
Posizione del comune di Nespolo nella provincia di Rieti
Sito istituzionale

Nespolo (Nèspru in dialetto locale[4]) è un comune italiano di 192 abitanti[1] della provincia di Rieti nel Lazio.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Il comune di Nespolo è situato nella parte meridionale della provincia di Rieti nel Lazio, confinando con quella dell'Aquila in Abruzzo. Incluso nella regione storico-geografica della Sabina, è limitrofo ai territori comunali di Collalto Sabino e Carsoli (Marsica). Il suo territorio rientra nell'area protetta della riserva naturale Monte Navegna e Monte Cervia (Monti Carseolani).

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Sull'origine del toponimo non ci sono certezze. Tuttavia l'ipotesi etimologica più accreditata lo farebbe risalire allo stesso nome latino delle piante del nespolo comune[5]. Stando ad una supposizione deriverebbe invece dalla locuzione greca "Nea Poli"[6].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Spunto del borgo

Il borgo di Nespolo appare citato come "Aquam Nespoli" per la prima volta nel 1024 in un documento dell'abbazia di Farfa. Originariamente la zona era caratterizzata dalla presenza di diversi casali sparsi, come quelli di Serrone, Castello e San Bernardo, che presumibilmente nel corso dell'incastellamento medievale si riunirono per motivi logistici e difensivi formando il nucleo fortificato.

L'area di Nespolo fu sottoposta, tra il XII e il XIII secolo al controllo dei signori della baronia di Collalto, mentre, fino all'anno 1252, la chiesa di San Sebastiano martire risultò tra i possedimenti dell'abbazia farfense.

Successivamente la baronia fu sottoposta al controllo dei conti dei Marsi che la governarono fino ai primi anni del XVI secolo. Con l'avvicendamento dei Savelli il territorio passò sotto l'influenza politico-amministrativa dello Stato Pontificio. Prima delle leggi eversive della feudalità gli ultimi signori del borgo furono i Barberini.

Nespolo Sabino fu incluso nel mandamento di Castelvecchio del dipartimento del Clitunno, risultando sotto il governo comunale di Collalto e di Canemorto. In seguito all'Unità d'Italia riuscì ad ottenere l'autonomia amministrativa e venne incluso nel circondario di Rieti, nella provincia di Perugia (Umbria). Prima dell'istituzione della provincia di Rieti venne aggregato nel 1923 alla provincia di Roma. Fu riunito nel 1927 alla Sabina, nella regione Lazio[7].

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di San Sebastiano martire
Chiesa di San Sebastiano martire
Edificata tra il XIII e il XIV secolo fu restaurata nel 1521. Ebbe il ruolo storico e sociale di unificare i due colli che contraddistinguono il territorio nespolese. A cominciare dal 1915, successivamente al terremoto di Avezzano, furono effettuati dei lavori di adeguamento statico del tetto e del piano interno[6].
  • Cappella di Sant'Antonio da Padova.
  • Cappella di San Rocco.

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[8]

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Nespolo è collegata ai centri limitrofi di Collalto Sabino, Ricetto, Poggio Cinolfo e Collegiove tramite la strada provinciale n. 29. La diramazione della provinciale n. 29b collega il borgo a Tufo di Carsoli e ai centri dell'alta valle del Salto.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

La sede comunale

Sul sito del Ministero dell'Interno sono disponibili i dati di tutte le elezioni amministrative di Nespolo dal 1985 ad oggi[9].

Periodo Primo Cittadino Partito Carica Note
2007 2012 Giuseppe Angelini Lista civica Sindaco
2012 2017 Luigino Cavallari Lista civica Nuovo Progetto Sindaco
2017 2022 Luigino Cavallari Lista civica Futuro e Tradizione Sindaco 2º mandato
2022 in carica Luigino Cavallari Lista civica Futuro e Tradizione Sindaco 3º mandato

Altre informazioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1923 Nespolo passò dalla provincia di Perugia in Umbria, alla provincia di Roma nel Lazio. Nel 1927, in seguito al riordino delle circoscrizioni provinciali stabilito dal regio decreto N°1 del 2 gennaio, per volontà del governo fascista, quando venne istituita la provincia di Rieti, fu aggregato a quella sabina.

Il comune di Nespolo fa parte della comunità montana del Turano.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 440, ISBN 88-11-30500-4.
  5. ^ Nespolo, su comuni-italiani.it, Comuni Italiani. URL consultato il 20 febbraio 2020.
  6. ^ a b Cenni storici, su comunedinespolo.it, Comune di Nespolo. URL consultato il 20 febbraio 2020.
  7. ^ Comune di Nespolo, su siusa.archivi.beniculturali.it, MiBACT - SIUSA. URL consultato il 20 febbraio 2020.
  8. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  9. ^ Archivio storico delle elezioni, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'Interno.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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