Niccolò Fortebraccio

Niccolò Fortebraccio
Conte di Montone
Stemma
Stemma
TrattamentoConte
Altri titoliSignore di Assisi, Città di Castello, Città della Pieve, Montefiascone, Sansepolcro, Tivoli e Vetralla
NascitaSant'Angelo in Vado, 1389
MorteFiordimonte, 23 agosto 1435
DinastiaFortebraccio
PadreJacopo (?)
MadreStella Fortebraccio
ConsorteLudovica da Battifolle
FigliBraccio Vecchio
ReligioneCattolicesimo
Niccolò Fortebraccio
SoprannomeNiccolò della Stella
NascitaSant'Angelo in Vado, 1389
MorteFiordimonte, 23 agosto 1435
Luogo di sepolturaAssisi
Dati militari
Paese servito Regno d'Aragona
Repubblica di Firenze
Stato Pontificio
Forza armataMercenari
Anni di servizio12 (1423-1435)
GradoCondottiero
GuerreGuerre di Lombardia ed altre
Battaglie
Altre caricheGonfaloniere della Chiesa
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Niccolò Fortebraccio, detto Niccolò della Stella (Sant'Angelo in Vado, 1389Fiordimonte, 23 agosto 1435), è stato un nobile e condottiero italiano.

Fu conte di Montone, signore di Assisi, Città di Castello, Città della Pieve, Montefiascone, Sansepolcro, Tivoli e Vetralla e Gonfaloniere della Chiesa.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Niccolò fu il figlio di un certo Jacopo, speziale di Sant'Angelo in Vado, e di Stella Fortebraccio, sorella del condottiero Braccio da Montone, dalla quale prese il cognome di Fortebraccio.

Nel 1426 e nel 1429 Niccolò fu al servizio della Repubblica di Firenze. Inviato contro Volterra e Lucca insieme a Guidantonio da Montefeltro, fu sconfitto da Niccolò Piccinino nel 1430. L'anno seguente (1431) Papa Eugenio IV lo ingaggiò, lo nominò Gonfaloniere della Chiesa e gli ordinò di riconquistare Città di Castello, ma non riuscì nell'impresa. Nel 1432 Eugenio IV lo investì della signoria di Sansepolcro.

Avendo ricevuto una condotta dai Visconti del Ducato di Milano, nel 1433 mosse contro Roma e nell'agosto di quell'anno dette l'assalto a Ponte Milvio insieme ad altri ribelli del pontefice Eugenio IV. Giovanni Vitelleschi gli fu mandato contro, ma dovette desistere per andare a sedare una rivolta in Romagna e Fortebraccio si accinse a catturare Tivoli. Riuscito a sventare un attentato, conquistò Assisi e sposò Ludovica da Battifolle.

A questo punto fu formata una lega contro il Fortebraccio al comando di Francesco Sforza. Il 15 agosto 1435 Niccolò sconfisse e fece prigioniero Leone Sforza, ma il 23 agosto Alessandro Sforza lo sconfisse nell'assedio di Fiordimonte, presso Camerino. Mentre fuggiva con i suoi uomini, nel tentativo di saltare un fossato rimase ferito e bloccato sotto il peso del cavallo. Qui fu ferito a morte da Cristoforo da Tolentino con un colpo di stocco entratogli per l'occhio nella testa[1], e spirò dopo due ore, senza proferir parola.

La sua salma venne sepolta ad Assisi.

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
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Jacopo ?  
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Niccolò "della Stella" Fortebraccio  
Guido Fortebraccio Oddo Fortebraccio  
 
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Oddo Fortebraccio  
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Stella Fortebraccio  
Tiveri Montemelini Francesco Montemelini  
 
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Giacoma Montemelini  
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Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Niccolò Fortebraccio si sposò il 31 agosto 1434 con Ludovica da Battifolle, figlia di Francesco, conte di Poppi, da cui ebbe un unico figlio, Braccio Vecchio, anch'egli futuro condottiero.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Pompeo Litta, Mauruzi di Tolentino, in Famiglie celebri italiane, 1841, tav. 3.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ariodante Fabretti, Biografie dei capitani venturieri dell'Umbria, scritte ed illustrate con documenti, vol. 2, Montepulciano, 1842.
  • Claudio Rendina, I capitani di ventura, Roma, Newton Compton, 1994.
  • Giovanni Vincenzo Giobbi Fortebraccio da Montone, Lettera istorico-genealogica della famiglia Fortebracci da Montone all'illustrissimo e reverendissimo monsignor Giacomo Marchese Giandemaria, Bologna, Giacomo Monti, 1689.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Gonfaloniere della Chiesa Successore
Gianfrancesco Gonzaga 1431 – ? Giovanni Maria Vitelleschi