Pomponio Porfirione

Pomponio Porfirione (in latino Pomponius Porphyrio; III secolo – ...) è stato un grammatico latino.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Erudito, discepolo di Elenio Acrone (o Pseudo-Acrone), vissuto nel principio del III secolo d.C., scrisse un commento, arrivato sino a noi, sulle Satire di Orazio per essere usato nelle scuole di grammatica al fine di insegnare, dopo brevi cenni biografici, il significato, il metodo stilistico e la poetica dell'opera oraziana.[1] In base alla lingua e allo stile dell'opera, si suppone che fosse africano [2].

Il suo non è il commento più antico, ma i precedenti, come quello di Quinto Terenzio Scauro, sono andati perduti e anche quello di Porfirione si è spesso mescolato con gli scritti di Acrone [3]

A Porfirione risale la dibattuta questione di chi siano i Pisoni della lettera Ad Pisones di Orazio che il grammatico riferisce a Lucio Calpurnio Pisone, console nel 15 a.C. e ai suoi giovani figli Lucio e Gaio [4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ G. Fun., Enciclopedia Italiana (1935) alla voce corrispondente
  2. ^ L. Müller, Zu Acro und Porphyrio, in "RhM", n. 25 (1870), p. 634.
  3. ^ Sapere.it
  4. ^ Quinto Orazio Flacco, Arte poetica: Lettera ai Pisoni, a cura di Giacomo F.Rech, Fazi Editore

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • L. Müller, Zu Acro und Porphyrio, in "RhM", n. 25 (1870).
  • G. C. Giardina, Note a Porfirione, in "Museum Criticum", n. 18 (1983), pp. 277 ss.
  • E. Mastellone Iovane, Osservazioni di lingua nel commento di Porfirione ad Orazio, in "Bolletino di Studi Latini", n. 24 (1994), pp. 101–128.

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