Pravisdomini

Pravisdomini
comune
Pravisdomini – Stemma
Pravisdomini – Bandiera
Pravisdomini – Veduta
Pravisdomini – Veduta
Il municipio di Pravisdomini
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Friuli-Venezia Giulia
Provincia Pordenone
Amministrazione
SindacoDavide Andretta (Lega, lista civica) dal 6-6-2016 (2º mandato dal 4-10-2021)
Territorio
Coordinate45°49′N 12°41′E / 45.816667°N 12.683333°E45.816667; 12.683333 (Pravisdomini)
Altitudine10 m s.l.m.
Superficie16,21 km²
Abitanti3 388[1] (30-4-2022)
Densità209,01 ab./km²
FrazioniBarco, Frattina, Panigai
Comuni confinantiAnnone Veneto (VE), Azzano Decimo, Chions, Meduna di Livenza (TV), Pasiano di Pordenone, Pramaggiore (VE)
Altre informazioni
Cod. postale33076
Prefisso0434
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT093035
Cod. catastaleH010
TargaPN
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 547 GG[3]
Nome abitantipravisdominesi
Patronosant'Antonio abate
Giorno festivo17 gennaio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Pravisdomini
Pravisdomini
Pravisdomini – Mappa
Pravisdomini – Mappa
Posizione del comune di Pravisdomini nella ex provincia di Pordenone
Sito istituzionale

Pravisdòmini (Pravisdòmini in veneto e in friulano[4]) è un comune italiano di 3 388 abitanti del Friuli-Venezia Giulia.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il toponimo deriva dal latino pratum vice domini espressione con cui si indicavano i possedimenti che un visdomino amministrava per conto del patriarca di Aquileia o del vescovo di Concordia[5].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

I primi insediamenti nel territorio di Pravisdomini risalgono al neolitico (II millennio a.C.) e a in questo periodo vanno collocate le selci lavorate individuate presso le rive del Sile a Panigai. Si aggiungono poi dei frammenti di ceramica dell'età del bronzo.

Le testimonianze della successiva epoca romana dimostrano come il territorio, parte dell'agro di Concordia, fosse centuriato.

Le prime notizie scritte su Pravisdomini compaiono dopo l'anno Mille, ma solo dal Trecento le informazioni si fanno più chiare: prima di allora, infatti, la sua storia fu strettamente legata a quella del feudo di Frattina, amministrato dalla famiglia omonima. La circoscrizione dipendeva dal vescovado di Concordia, a sua volta sottoposto al Patriarca di Aquileia.

Con la conquista della Serenissima (1420), divenne feudo dei Michiel, mentre nel 1434 divenne parrocchia emancipandosi dalla pieve di Azzano.

Nel 1477 l'abitato fu devastato dalla celebre invasione dei Turchi che interessò tutto il Friuli[5][6].

Caduta Venezia, sotto il Regno d'Italia di Napoleone rappresentò un comune di terza classe incluso nel dipartimento del Tagliamento e nel cantone di San Vito. Passato al regno Lombardo-Veneto, divenne parte della provincia del Friuli[7].

Con un referendum del 18 ottobre 2015 la popolazione ha rifiutato la proposta di fusione con il comune di Azzano Decimo, con l'82,62% dei voti.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 5 dicembre 1984.[8]

«Di rosso, alle tre spighe di frumento, impugnate, d'oro. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo partito di giallo e di rosso.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa parrocchiale di Sant'Antonio Abate

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

  • Villa Morocutti e Villa Girardi
  • Villa Ovio e Villa Panigai (frazione di Panigai)
  • Villa Frattina (frazione di Frattina)

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

  • Palù di Barco

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[9]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Al 31 dicembre 2017 gli stranieri residenti nel comune erano 624, ovvero il 17,8% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[10]:

  1. Romania, 204
  2. Marocco, 92
  3. India, 71
  4. Macedonia, 65
  5. Albania, 51
  6. Pakistan, 21

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Nel mese di dicembre si svolge il Concorso Internazionale Fotografico Città Storica di Pravisdomini.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

Pravisdomini era servita da una fermata della Ferrovia San Vito al Tagliamento-Motta di Livenza, chiusa a seguito dell'alluvione del 1966.

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Ha sede nel comune la società di calcio A.S.D. Pravis 1971, militante nel campionato di Prima Categoria girone A.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Dizionario toponomastico fiul.net, su friul.net. URL consultato il 13 agosto 2015.
  5. ^ a b Pravisdomini, su comune.pravisdomini.pn.it, Comune di Pravisdomini. URL consultato il 23 giugno 2012.
  6. ^ La Storia, su comune.pravisdomini.pn.it, Comune di Pravisdomini. URL consultato il 23 giugno 2012.
  7. ^ Comune di Pravidomini, su siusa.archivi.beniculturali.it, Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche. URL consultato il 23 giugno 2012.
  8. ^ Pravisdomini, decreto 1984-12-05 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato.
  9. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012..
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  10. ^ Bilancio demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2017 per sesso e cittadinanza, su demo.istat.it, ISTAT. URL consultato il 25 luglio 2018.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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