Rodolfo Gambini

Rodolfo Gambini

Rodolfo Gambini (Arluno, 21 settembre 1855Alessandria, 8 marzo 1928) è stato un pittore italiano attivo nel periodo a cavallo tra il XIX secolo e la prima parte del XX secolo. Operò principalmente a Milano, in Lombardia, in Piemonte, in Liguria e in Sardegna.

Firma di Rodolfo Gambini

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato ad Arluno, piccolo borgo in provincia di Milano, forse da famiglia di origini vittuonesi, studiò pittura all'Accademia di belle arti di Brera di Milano, perfezionandosi nello specifico nell'esecuzione di motivi floreali a guazzo e ad affresco.

Alcune delle sue prime opere giovanili, in questo senso, erano costituite da soffitti in stile liberty realizzati in case di privati, che però sono nella maggior parte dei casi andati perduti. Successivamente iniziarono gli incarichi di rilievo: fu lui infatti ad affrescare la cattedrale di Iglesias in Sardegna.

Altrove pose l'attenzione a commissioni nel milanese, nel novarese e nell'alessandrino, oltre che in diverse chiese della Diocesi di Tortona. Nel 1890 Rodolfo con il fratello Giuseppe decorarono ad Arluno la cantoria e la cappella della Beata Vergine del Rosario nella locale chiesa parrocchiale. Sempre nella chiesa parrocchiale di Arluno nel 1894 dipinsero l'abside ed essendo piaciuto il risultato i fratelli Gambini ottennero nell'anno successivo l'incarico di completare la decorazione di tutta la chiesa. A Rivanazzano nel 1895 affresca la facciata della chiesa parrocchiale di San Germano (costruita in forme neoclassiche) ed a Vittuone, non lontano dal suo paese natale, si occupa del restauro degli antichi affreschi del locale oratorio del lazzaretto con notevoli rifacimenti che portano la sua firma. Notevoli saranno anche i suoi apporti pittorici nella decorazione interna della chiesa prepositurale di San Vittore martire di Corbetta, che riceveranno l'elogio pubblico del cardinale Andrea Carlo Ferrari, giunto in visita in paese nel 1897. Tra il 1900 ed il 1920 lavora a Borgoratto Mormorala ed a Montecalvo Verseggia con opere sempre a sfondo religioso. Tra il 1908 ed il 1910 lavora alla decorazione della chiesa di Santa Croce a Crocefieschi, dove collabora anche ad altri affreschi sulla vita di Caterina da Genova. L'ultimo lavoro d'impegno, lo ottiene nel 1918 quando affresca l'interno della chiesa di Santa Maria Canale a Tortona.

Gran parte del considerevole archivio privato di dipinti, bozzetti e documentazione cartacea, di Rodolfo Gambini andò perduto durante i bombardamenti avvenuti ad Alessandria il 5 aprile 1945. Ciò che è rimasto è ora di proprietà degli eredi della famiglia Gambini.

Soprattutto nella sua età matura, si legò al pittore torinese Luigi Morgari.

Venne decorato con la Medaglia al Lavoro e, il 21 luglio 1905, con la Croce "Pro Ecclesia Et Pontifice".

Fra i numerosi allievi si ricordano i pittori d'origine arlunese Paolo Bellegotti[1], Pietro Pagani e Piero Vignoli di Alessandria.

La bottega, fra i molti collaboratori allievi e operai, comprendeva anche i suoi due figli maschi: Luigi Gambini e Mario Gambini. Alla morte di Rodolfo la bottega continuò solo con il figlio Luigi che fu attivo fino al 1949 anno della sua morte, tragicamente avvenuta - durante i lavori di restauro, cadendo da una impalcatura nella chiesa dei Frati Cappuccini di Quarto dei Mille.

Opere di Rodolfo Gambini[modifica | modifica wikitesto]

Elenco parziale delle opere del Gambini.

Lombardia[modifica | modifica wikitesto]

Milano[modifica | modifica wikitesto]

Pavia[modifica | modifica wikitesto]

Piemonte[modifica | modifica wikitesto]

Alessandria[modifica | modifica wikitesto]

Asti[modifica | modifica wikitesto]

Novara[modifica | modifica wikitesto]

Torino[modifica | modifica wikitesto]

Verbano Cusio Ossola[modifica | modifica wikitesto]

Liguria[modifica | modifica wikitesto]

Genova[modifica | modifica wikitesto]

Sardegna[modifica | modifica wikitesto]

Cagliari[modifica | modifica wikitesto]

Carbonia-Iglesias[modifica | modifica wikitesto]

Oristano[modifica | modifica wikitesto]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Antonia Porta, Libera come una piuma al vento, ed. Zeisciu, Magenta, 2019
  2. ^ Distretto Commerciale dei Borghi e dei Castelli dell’Oltrepò Pavese, Rocca de' Giorgi, su borghiecastelli.eu. URL consultato il 5 aprile 2016.
  3. ^ Castellazzo Bormida Santa Maria, su diocesialessandria.it. URL consultato il 5 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 16 aprile 2016).
  4. ^ IAT Informazione e Accoglienza Turistica del Comune di Tortona, Chiesa di San Michele e Convitto Paterno, su vivitortona.it. URL consultato il 5 aprile 2016.
  5. ^ Associazione Musicale Ondasonora, Chiesa di San Nazario, su pianoechos.it, Associazione Musicale Ondasonora. URL consultato il 5 aprile 2016.
  6. ^ Associazione Amici dell’Oratorio, I restauri dell'Oratorio dell'Assunta, su grognardoamicioratorio.it, Associazione Amici dell’Oratorio – Oratorio dell’Assunta. URL consultato il 5 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 24 aprile 2016).
  7. ^ Lino Cassani e Ernesto Colli, La chiesa parrocchiale attraverso i secoli, in Memorie storiche di Garbagna Novarese, Novara, Tipografia Pietro Riva & C., 1948, p. 96. URL consultato il 17 luglio 2021. Ospitato su Foto Emilio Alzati.
  8. ^ Edificio antecedente il XVI secolo fu affrescato da Rodolfo Gambini nel 1902, venne in seguito restaurata nel 1940 da Clemente Salsa e, poi, demolita nel 1972.
    Silvano Crepaldi, Santi e reliquie, Cologno Monzese, Lampi di Stampa, 2012, p. 169, ISBN 978-88-488-1383-9. URL consultato il 5 aprile 2016.
  9. ^ Affreschi rimossi durante lavori di rifacimento nel XX secolo: Cattedrale di Iglesias con gli affreschi del Gambini - 1913 (interno) (JPG), su mediateca.comune.cagliari.it, Skema S.a.s di A. Zonca & C.. URL consultato il 4 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 16 aprile 2016)., Cattedrale di Iglesias con gli affreschi del Gambini - 1913 (particolare della volta) (JPG), su mediateca.comune.cagliari.it, Skema S.a.s di A. Zonca & C.. URL consultato il 4 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 16 aprile 2016).
  10. ^ Cattedrale di Ales, su web.tiscali.it. URL consultato il 5 aprile 2016.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]