Triuggio

Triuggio
comune
Triuggio – Stemma
Triuggio – Bandiera
Triuggio – Veduta
Triuggio – Veduta
il fiume Lambro a Triuggio
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Monza e Brianza
Amministrazione
SindacoPietro Giovanni Maria Cicardi (lista civica Progetto Triuggio) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate45°40′N 9°16′E / 45.666667°N 9.266667°E45.666667; 9.266667 (Triuggio)
Altitudine231 m s.l.m.
Superficie8,34 km²
Abitanti8 642[1] (31-12-2021)
Densità1 036,21 ab./km²
FrazioniTregasio, Canonica Lambro, Rancate, Montemerlo, Ponte Zuccone rubasacco
Comuni confinantiAlbiate, Besana in Brianza, Carate Brianza, Correzzana, Lesmo, Macherio, Sovico
Altre informazioni
Lingueitaliano, brianzolo
Cod. postale20844
Prefisso+0362
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT108043
Cod. catastaleL434
TargaIT MB
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 466 GG[3]
Nome abitantitriuggesi
PatronoSant'Antonino e la Vergine Addolorata
Giorno festivo15 settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Triuggio
Triuggio
Triuggio – Mappa
Triuggio – Mappa
Posizione del comune di Triuggio nella provincia di Monza e della Brianza
Sito istituzionale

Triuggio (Treöcc in dialetto brianzolo[4][5], AFI: [ˈtriydʒ]) è un comune italiano di 8 642 abitanti della provincia di Monza e della Brianza in Lombardia.[6]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1576 al 1577 Triuggio non fu risparmiata dalla Peste di Milano.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con D.P.R. del 30 giugno 1951.

«D'azzurro, allo scaglione d'argento, accompagnato in capo da due colombe affrontate d'argento, in punta da una barca al naturale, munita di remi. Ornamenti esteriori da Comune.»

Lo stemma del Comune di Triuggio tende a evidenziare, attraverso una particolare figura araldica, il nome di un suo antico toponimo. A detta degli storici locali, il toponimo di Triuggio appare, per la prima volta, in un documento, solo a partire dal 1684. Anteriormente, i diversi altri toponimi latini che denominavano questa terra sembra derivassero tutti dalla forma latina trejectus, in quanto proprio in questo antico centro avveniva uno dei più attivi transiti per l'attraversamento del fiume Lambro. Sulla base di questa considerazione gli amministratori del tempo hanno ritenuto di inserire nello stemma la figura araldica della barca a remi, su un campo di colore azzurro. Si può inoltre aggiungere che la figura dello scaglione potrebbe alludere a uno dei tanti ponti che attraversavano il Lambro.

Il gonfalone è un drappo partito di bianco e di rosso

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[8]

Istituzioni, enti e associazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Università del Tempo Libero della Valle del Lambro "Carlo Tremolada"
  • Pro Loco
  • Comitato Gemellaggi
  • StarTriuggio
  • Corpo musicale S. Cecilia
  • Coro S. Ambrogio
  • Compagnia teatrale "Giovani Triù"
  • Compagnia teatrale "La bottega del teatro"
  • Compagnia teatrale "Metamorfosi"

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Biblioteche[modifica | modifica wikitesto]

La biblioteca comunale "Sanchez Bravo" di Triuggio fa parte del Sistema Bibliotecario BrianzaBiblioteche.

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Frazioni[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio comunale comprende cinque frazioni: Triuggio, Tregasio, Ponte,Canonica Zuccone Rubasacco e Rancate. A Triuggio vi sono inoltre altre piccole frazioni come Montemerlo e Zuccone. Due torrenti affluenti del Lambro,la Broada e il Cantalupo, solcano piccoli avvallamenti nel comune di Triuggio

Il toponimo Triuggio ha origine nel 1684, e deriva dal latino treducto, tredugio, "traghetto, luogo di transito per l'attraversamento di un corso fluviale" (fiume Lambro).

Sono presenti ampie aree boschive localizzate soprattutto lungo le piccole valli che solcano il territorio, i cui nomi derivano dalle rogge che le attraversano e che finiscono per affluire nel Lambro: la Brovada il Cantalupo e il Pegorino luoghi in cui è possibile vedere, se la fortuna è dalla vostra parte, l'airone grigio e lo sparviero. Il territorio è dotato anche di sentieri mappati adatti ad escursioni percorribili sia a piedi sia con l'utilizzo delle mountain bike.

Nel centro del paese, si trova la chiesa di Sant'Antonino Martire, consacrata il 27 luglio 1902 dal beato cardinale Andrea Carlo Ferrari (come recita la lapide al suo interno: SEXTO KAL. AUGUSTI MCMII), opera degli architetti Castelli e Volontè; in essa sono meritevoli di menzione e di visita le vetrate ideate dall'architetto Ottavio Cabiati; le scene della Via Crucis del viennese Joseph Führich (1872). Il campanile possiede 5 campane in sib2 maggiore e il sistema è elettrico e con tastiera.

Tregasio[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Tregasio.

L'origine etimologica del nome Tregasio risale al 1147, dove compare per la prima volta come trewa, che significa "luogo di sosta, fermata"; infatti la sua collocazione porta a sostare brevemente sia salendo da Triuggio sia da Canonica.

La frazione, ubicata nella zona più elevata di Triuggio si caratterizza per la presenza di uno dei monumenti più significativi dell'arte neoclassica della Brianza: "La Rotonda" (dichiarato monumento nazionale). Fu eretta nel 1842, dalla contessa Federica d'Adda vedova dell'architetto Cagnola e sposa in seconde nozze con l'architetto Nava, autore del progetto (forse ispirato dal disegno di una chiesa parrocchiale del Cagnola). L'edificio presenta pianta circolare, sulla cui sommità poggia la cupola semisferica, elevata su un tamburo. La parte rotonda è preceduta da un protiro formato da cariatidi, statue femminili che simboleggiano le virtù cristiane. L'interno, oltre a presentare gli affreschi del Casnedi, contiene un altare che riproduce un sarcofago di epoca romana. Adiacente alla Rotonda, la parrocchia neogotica intitolata ai santi Martiri Gervasio e Protasio consacrata nel 1922.

La Cascina Robasacco, corte della Villa Jacini a Tregasio, in località Zuccone Rubasacco.

In località Zuccone San Giovanni è sita la Villa Sacro Cuore centro diretto dai Padri della Compagnia di Gesù, antico possedimento dei Padri Barnabiti, fu in seguito restaurata ed ampliata ad opera di mons. Chiappetta. La statua di Gesù Benedicente, sulla sommità dell'edificio domina una vasta visuale.

Nelle vicinanze si trova Villa Jacini originariamente casino di caccia del Angelo Maria Durini (1725-1796: letterato e mecenate). Vi trovò ospitalità tra i tanti, anche Giuseppe Parini. Oggi la villa è di proprietà dei Conti Jacini.

Canonica[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Canonica Lambro.

Canonica è posta sulla sponda sinistra del Lambro, in essa fa spicco uno dei più antichi palazzi nobiliari del Milanese: Villa Taverna.

Immersa in un grande parco, prima di essere trasformato in villa (XVI sec.), era molto probabilmente un antico fortilizio. L'edificio, dopo aver subito ampliamenti e adattamenti successivi su progetto di Pellegrino Tibaldi, assunse definitivamente pianta a "U", schema tradizionale delle ville patrizie lombarde del XVI secolo.

Agli inizi del XVII secolo la villa divenne tristemente famosa per aver ospitato Giampaolo Osio, omicida, e conosciuto dai più come Egidio, l'amante della Monaca di Monza (personaggi manzoniani). L'Osio, braccato dalle autorità, trovò rifugio presso la villa, venne in seguito arrestato e ucciso negli scantinati della villa stessa.

Oggi all'interno della villa, indenne da modifiche, è possibile ammirare il giardino all'italiana che conserva l'originario schema compositivo cinquecentesco, le notevoli sale a volta e un monumentale scalone che conduce al piano superiore. Unitamente inserito nel complesso monumentale, e disposto in posizione più elevata rispetto alla villa, si trova la chiesina barocca di S. Eurosia (1735) a un'unica navata: al suo interno una tela di F. Caponara (1863).

In prossimità di Villa Taverna si trova la chiesa parrocchiale di S. Maria della Neve (XVII sec). In essa è possibile ammirare l'effigie marmorea della Madonna della Neve, un tempo posta sulla mura di Villa Taverna e poi traslata in seguito a eventi miracolosi a lei attribuiti. La chiesa è affrescata ad opera di G. B. Zalli.

La festa della frazione è la quarta domenica di luglio.

Con D.G.R. n. 7/8993 del 7 maggio 2002, Canonica è stata riconosciuta tra gli ambiti a rilievo artistico ex Art. 12 comma 3 del D.Lgs. 114/98.

Rancate[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Rancate (Triuggio).

Frazione ubicata a nord di Triuggio. Anticamente denominata Roncate, il toponimo deriverebbe da "roncar", abbattere alberi, dissodare il suolo.

L'attuale chiesa parrocchiale fu costruita nel 1606 ad opera del Cardinale Federico Borromeo sulle rovine di una precedente chiesa risalente al Cinquecento, e dedicata a Maria Assunta.

Al suo interno, si ha come pala d'altare una Madonna, al quale si attribuisce un evento miracoloso, trasportata da una precedente cappella, eretta appunto nel 1507 sulla sponda del Lambro, in ricordo di un'apparizione della Madonna a due bambini in pericolo. La parrocchiale fu considerata in seguito santuario per devozione alla Madre di Dio.

L'interno a croce latina, a tre navate, racchiude un ragguardevole complesso di opere pittoriche, qualificandone la fama di "Chiesa Museo".

Meritevoli di menzione gli episodi biblici affrescati da Andrea Appiani (1785), eseguiti qualche anno prima di quelli che si possono ammirare all'interno della Villa Reale di Monza, tele di Bartolomeo Roverio (detto il Novesino, o Genovesino) di Giulio (o Camillo) Campi pittori cremonesi e stucchi del ticinese Giocondo Albertolli (1742 -1830), professore presso l'Istituto d'arte a Brera.

Tra le varie ville presenti sul territorio, va ricordato il recente restauro della Cascina Boffalora, oggi adibito a "Centro di Educazione Ambientale".

Particolarità[modifica | modifica wikitesto]

Oltre alle quattro chiese parrocchiali che compongono la Comunità Pastorale "S. Cuore" in Triuggio ve ne sono altre due, un po' più piccole ma graziose: una è in Frazione Ponte, dedicata a Sant'Antonio da Padova, mentre l'altra è a Triuggio, quartiere "Rione dei Pini" in Viale Indipendenza, 13. Quest'ultima è dedicata a San Filippo Neri. È presente dal 1976.

Infrastrutture e trasporti

Il comune è servito dalla stazione ferroviaria di Triuggio-Ponte Albiate, sulla linea Monza-Molteno, servita dalla linea S7 del servizio suburbano di Milano.[9]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2021 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Dante Olivieri, Dizionario di toponomastica lombarda, Lampi di stampa, 2001 [1931], p. 552.
  5. ^ Ortografia classica
  6. ^ vedi
  7. ^ e modifica del confine con Lesmo a vantaggio di quest'ultimo.
  8. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012..
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  9. ^ Mappa linee suburbane di Milano (PDF), su trenord.it.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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